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Firenze 1265 – Ravenna 1321 Padre della lingua italiana Il Sommo Poeta Il Vate.

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Presentazione sul tema: "Firenze 1265 – Ravenna 1321 Padre della lingua italiana Il Sommo Poeta Il Vate."— Transcript della presentazione:

1 Firenze 1265 – Ravenna 1321 Padre della lingua italiana Il Sommo Poeta Il Vate

2 Figlio di Alighiero Degli Alighieri e di Bella degli Abati che morì quando Dante era piccolo: il padre si risposò con Lapa Di Chiarissimo Cialuffi da cui nacquero Francesco e Gaetana. A 12 anni fu concordato il suo matrimonio con Gemma, figlia di Manetto Donati, che sposò a 20 anni. Dal matrimonio nacquero Jacopo, Pietro, Antonia e (forse) Giovanni.

3 IL SUO CAPOLAVORO LETTERARIO : LA DIVINA COMMEDIA l’aggettivo “Divina” fu attribuito all’opera da Boccaccio Un poema diviso in tre parti: INFERNO PURGATORIO PARADISO

4 C OMPOSTO TRA IL 1307 E IL 1321, SI ARTICOLA IN : Tre cantiche; Cento canti; 34 canti nell’ Inferno (il primo è il proemio dell’ intera opera) 33 canti nel Purgatorio 33 canti nel Paradiso Scritto in endecasillabi raggruppati in terzine a rima incatenata

5 Il viaggio allegorico La C ommedia è il racconto di un viaggio c on significato: letterale Allegorico Dal punto di vista letterale un uomo, Dante, nella notte del 7 aprile (o 25 marzo) dell’anno 1300 si smarrisce in una selva, dove incontra alcune belve feroci qui viene soccorso dall’anima del poeta Virgilio, che lo conduce attraverso i tre regni dell’Oltretomba. Dal punto di vista allegorico è un percorso di purificazione morale e religiosa che ogni uomo può e deve compiere in questa vita per ottenere la salvezza eterna.

6 Struttura dell’ Inferno Virgilio è la guida spirituale di Dante

7 Struttura del Purgatorio Struttura del Purgatorio Virgilio è la guida spirituale di Dante Virgilio è la guida spirituale di Dante

8 Struttura del Paradiso Struttura del Paradiso Beatrice è la guida spirituale di Dante

9 LA SELVA OSCURA. (C ANTO I – I NFERNO ) NEL MEZZO DEL CAMMIN DI NOSTRA VITA MI RITROVAI PER UNA SELVA OSCURA, CHÉ LA DIRITTA VIA ERA SMARRITA ….

10 L A PORTA DELL ’ INFERNO E CARONTE (C ANTO III) “ PER ME SI VA NE LA CITTÀ DOLENTE, PER ME SI VA NE L'ETTERNO DOLORE, PER ME SI VA TRA LA PERDUTA GENTE. GIUSTIZIA MOSSE IL MIO ALTO FATTORE: FECEMI LA DIVINA PODESTATE, LA SOMMA SAPIENZA E 'L PRIMO AMORE. DINANZI A ME NON FUOR COSE CREATE SE NON ETTERNE, E IO ETTERNO DURO. LASCIATE OGNE SPERANZA, VOI CH'INTRATE” “ PER ME SI VA NE LA CITTÀ DOLENTE, PER ME SI VA NE L'ETTERNO DOLORE, PER ME SI VA TRA LA PERDUTA GENTE. GIUSTIZIA MOSSE IL MIO ALTO FATTORE: FECEMI LA DIVINA PODESTATE, LA SOMMA SAPIENZA E 'L PRIMO AMORE. DINANZI A ME NON FUOR COSE CREATE SE NON ETTERNE, E IO ETTERNO DURO. LASCIATE OGNE SPERANZA, VOI CH'INTRATE”

11 I NGRESSO II C ERCHIO L USSURIOSI M INOSSE (C ANTO V) Stavvi Minòs, orribilmente, e ringhia: essamina le colpe ne l'intrata; giudica e manda secondo ch'avvinghia... Poscia ch'i' ebbi il mio dottore udito nomar le donne antiche e' cavalieri, pietà mi giunse, e fui quasi smarrito... "... Siede la terra dove nata fui su la marina dove il Po discende, per aver pace co' seguaci sui..."

12 PAOLO E FRANCESCA I NFERNO C ANTO V Francesca da Polenta era figlia di Guido Minore Signore di Ravenna e Cervia. Siamo nel 1275 e Guido da Polenta decise di dare la mano di sua figlia a Giovanni Malatesta (detto Gianciotto). Per evitare il possibile rifiuto da parte della giovane Francesca i potenti signori di Rimini e Ravenna tramarono l’inganno. Mandarono a Ravenna Paolo il Bello, fratello di Gianciotto. Francesca accettò con gioia ed il giorno delle nozze, pronunciò felice il suo “sì” senza sapere che Paolo la sposava “artificiosamente” per procura ossia a nome e per conto del fratello Gianciotto. Nel 1289 Gianciotto li scoprì mentre leggevano estasiati la storia di Lancillotto e Ginevra. Accecato dalla gelosia estrasse la spada e li uccise.

13 I NFERNO C ANTO V (L USSURIOSI ) Amor, ch'al cor gentil ratto s'apprende, prese costui de la bella persona che mi fu tolta; e 'l modo ancor m'offende. Amor, ch'a nullo amato amar perdona, mi prese del costui piacer sì forte, che, come vedi, ancor non m'abbandona. Amor condusse noi ad una morte. Caina attende chi a vita ci spense». Queste parole da lor ci fuor porte.

14 D ALLA TEORIA ALLA PRATICA … GROTTE DI CASTELCIVITA, 13/05/2016 L’ INFERNO DI DANTE

15 ALCUNI DEI PERSONAGGI…

16 E ANCORA…

17

18 A cura di: Lamberti Elena E Russo Angela 2D ANNO SCOLASTICO 2015-2016 Musica : “La banda del pinzimonio” N.Piovani

19 GRAZIE PER LA VISIONE…


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