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QUADRI VIVENTI – TABLEAUX VIVANTS Interpretare i capolavori dei grandi maestri del Rinascimento Italiano Classe 3^ B Liceo Scientifico “J. F. KENNEDY”

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Presentazione sul tema: "QUADRI VIVENTI – TABLEAUX VIVANTS Interpretare i capolavori dei grandi maestri del Rinascimento Italiano Classe 3^ B Liceo Scientifico “J. F. KENNEDY”"— Transcript della presentazione:

1 QUADRI VIVENTI – TABLEAUX VIVANTS Interpretare i capolavori dei grandi maestri del Rinascimento Italiano Classe 3^ B Liceo Scientifico “J. F. KENNEDY” – Roma a.s. 2015/2016 Prof.ssa Emilia Di Stefano (Disegno e Storia dell’Arte)

2 Autore: Piero della Francesca Titolo: Il Battesimo di Cristo Datazione: 1448-1450 Dimensioni: 167 x 116 cm Tecnica: tempera su tavola Collocazione: National Gallery, Londra Nel “Battesimo di Cristo” Piero della Francesca dipinge Gesù, protagonista della composizione, sulla bisettrice verticale della tavola, ed è qui che immediatamente si concentra lo sguardo dello spettatore. Subito dopo lo sguardo si sofferma sulla mano di Giovanni, che lo sta battezzando, e infine l’attenzione culmina verso la colomba dello Spirito Santo. La colomba non è soltanto simbolo dello Spirito Santo ma rappresenta anche il centro prospettico della composizione. Oltre alla figura candida e solenne di Cristo, altra protagonista fondamentale del quadro è la luce: essa esprime una potenza che fa apparire la scena irreale. Altri elementi importanti da notare nel quadro sono i tre angeli sulla sinistra della scena, i quali rappresentano la Trinità e la Concordia, e che sono un chiaro riferimento alla riunificazione delle Chiese d’Oriente e d’Occidente. Sullo sfondo si intravede Sansepolcro, la città natale dell’artista.

3 IL BATTESIMO DI CRISTO di Piero della Francesca: quadro vivente interpretato dagli alunni Lorenzo Andreozzi e Edoardo Viezzoli

4 Autore: Sandro Botticelli Titolo: La Primavera Datazione: 1478 circa Dimensioni: 203x314 cm Tecnica: tempera su tavola Collocazione: Galleria degli Uffizi, Firenze L'opera dipinta da Botticelli è la più famosa allegoria mitologica del Quattrocento. I personaggi si articolano in una sequenza la cui lettura procede da destra verso sinistra: a destra Zefiro, il dio del vento, soffia verso la ninfa Cloris e la cinge a sé trasformandola in Flora, dea della natura, rappresentata dalla figura successiva che indossa una veste ricamata di corolle fiorite mentre sparge fiori che sta raccogliendo dal grembo. Leggermente più arretrata, sotto un arco di fronde, emerge la figura di Venere, dea della bellezza e dell'amore, nonché fulcro della composizione, che tende la mano verso le tre Grazie, soavi e leggiadre fanciulle che danzano coperte di veli trasparenti: le fanciulle sono legate al culto della bellezza, della natura e della vegetazione. In alto, sopra la testa della dea campeggia Cupido, suo figlio e dio dell'amore, che sta scoccando uno dei suoi strali infuocati in direzione delle tre Grazie. Infine, ultima figura a sinistra, appare Mercurio che con il suo caduceo tenta di disperdere le nubi nel cielo.Tutte le figure si stagliano su un bellissimo prato cosparso di una moltitudine di fiori e davanti a un fantasioso bosco colmo di piante di agrumi e rami d’alloro. La luce è diffusa ed uniforme e contribuisce a staccare le figure dallo sfondo, mettendone in evidenza la linea di contorno tracciata dal disegno. Botticelli in questo dipinto interpreta la cultura neoplatonica utilizzando il mito come tema universale per illustrare verità morali, ma fa anche riferimento alla vita del committente Lorenzo di Pierfrancesco de’ Medici. Tuttavia il significato profondo dell’opera resta ancora misterioso.

5 LA PRIMAVERA di Sandro Botticelli: quadro vivente interpretato dagli alunni Alessandro Miglionico, Chiara Attili, Eleonora Antonietti, Ilaria Antonucci, Rebecca Crisanti, Ludovica Giuliani, Eleonora Lucarini, Beatrice Trivellone, Lorenzo D’Amore.

6 Autore: Raffaello Sanzio Titolo: La Scuola d’Atene Datazione: 1509-1511 circa Dimensioni: 770×500 cm circa Tecnica: affresco Collocazione: Stanza della Segnatura, Musei Vaticani, Città del Vaticano La Scuola di Atene è uno dei più famosi affreschi di Raffaello e si colloca all’inizio del pieno Rinascimento. Nell’affresco, al centro della composizione, al di sotto del grande arco di una imponente architettura classica rappresentata con una perfetta prospettiva (un antico tempio che ricorda il progetto della Basilica di San Pietro del Bramante), si trovano i due principali filosofi dell’antichità, Platone e Aristotele intenti nel dialogare tra loro. È su queste due figure che è inevitabilmente direzionato lo sguardo dello spettatore, facilitato anche dalle linee del pavimento e dalla fuga dell’edificio. Platone porta con sé il Timeo e solleva il dito verso l’alto a indicare l’Iperuranio e, quindi, riferirsi alla sua filosofia basata sul mondo delle idee trascendenti; Aristotele porta con sé l’Etica Nicomachea e distende il braccio destro verso il basso, per fare un chiaro riferimento alla sua filosofia che pone attenzione all’uomo e dichiara l’esperienza dei sensi come fonte privilegiata della conoscenza. Attorno ai due grandi filosofi, troviamo un gran numero di protagonisti sparsi all’interno dell’ambiente. Entrambi i gruppi sono in primo piano, uno sulle scale di sinistra, l’altro sulle scale di destra. Si tratta di studiosi e filosofi, che assumono le fattezze di artisti ed intellettuali contemporanei di Raffaello. I più significativi sono la figura di Euclide, che sta disegnando delle figure geometriche su una tavoletta posta a terra, circondato da studiosi che lo osservano e discutono concitati fra di loro. Davanti a questo gruppo di studiosi, di spalle rispetto allo spettatore, emerge una figura che sorregge un globo terrestre, identificata come Tolomeo. Seduto sulle scalinate al centro troviamo Diogene, mentre appoggiato a un parallelepipedo in atteggiamento riflessivo vediamo Eraclito, ritratto nelle fattezze di Michelangelo. La “Scuola di Atene” di Raffaello è un’opera mirabile che vuole rappresentare la capacità dell’uomo di arrivare alla vera conoscenza per mezzo degli studi della scienza e della filosofia, e si pone quindi come testimonianza del complesso rapporto tra la cultura e la religione.

7 LA SCUOLA D’ATENE di Raffaello Sanzio: quadro vivente interpretato dagli alunni Chiara Iannotta, Caterina Cocchi, Carla Anais Ferradini, Guglielmo Carilli, Antonio Donato, Lorenzo Battisti, Camilla Volterra.

8 LA SCUOLA D’ATENE di Raffaello Sanzio: quadro vivente interpretato dagli alunni Chiara Iannotta, Lorenzo Landino, Edoardo Bredice, Guglielmo Carilli, Antonio Donato, Lorenzo Battisti, Camilla Volterra.


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