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PubblicatoAmando Valenti Modificato 8 anni fa
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AstroCampania A. Di Dato, M. Corbisiero – copyright AstroCampania Fotografie tratte dal sito dell'associazione Le Notti delle Stelle Passeggiata tra le stelle d’agosto a caccia delle “Lacrime di San Lorenzo”
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Il cielo del 13 agosto e le costellazioni estive
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Fin dai tempi più remoti questa grande costellazione è stata vista come la figura di un gigante inginocchiato. I Greci videro in questo gigante Heracles (Ercole) ed a lui riferirono anche molte delle costellazioni circostanti che ricordano alcune delle sue più grandi imprese (il Leone, l’Idra, lo Scorpione, il Drago etc). Pur essendo una delle costellazioni più grandi, non contiene stelle particolarmente luminose, in compenso ospita uno degli oggetti più suggestivi dell’emisfero boreale: il grande ammasso globulare M13. Il caratteristico quadrilatero che ne costituisce la regione centrale è facilmente localizzabile tra la costellazione della Lira, Vega e la Corona Boreale. Ercole
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Ammasso globulare M13 M13, detto anche "il grande ammasso globulare di Ercole", è uno dei più appariscenti e noti ammassi globulari dell'emisfero settentrionale. Fu scoperto nel 1714 da Edmund Halley, il quale notò che con un cielo limpido e senza Luna, era visibile ad occhio nudo. È distante 22.200 anni luce dalla Terra ed il suo diametro è di 150, ovvero 23 primi d'arco. L'ammasso contiene circa un milione di stelle, verso il centro la densità di queste è circa 500 volte più alta che nei dintorni del nostro Sole. L'età di M13 è stata stimata da Arp in 14 miliardi di anni.
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Il Cigno (o Croce del Nord) è una delle costellazioni più facili da riconoscere per la sua caratteristica forma a croce. La sua stella più brillante è Deneb e forma con Vega ed Altair il ben noto Triangolo estivo ; è immersa nelle nubi stellari della via Lattea ed è ricchissima anche di oggetti non stellari. La Lira è una piccola ma riconoscibile costellazione a forma di rombo irregolare. L’alfa è Vega; in estate è la stella più luminosa che si vede osservando verso lo Zenith (in alto sulle nostre teste), di magnitudine 0,04 è la quinta stella per luminosità, ha un colore bianco-azzurro ed è distante 27 a.l. Per il moto di precessione era la stella polare 12000 anni fa e tornerà ad esserlo tra 14000 anni. Fa parte del triangolo estivo. Nella Lira troviamo una bellissima nebulosa planetaria a forma di anello: M57 La stella alfa è Deneb, magnitudine 1,2 distante ben 3000 a.l. È una supergigante con luminosità e massa rispettivamente di 60000 e 20 volte quella del Sole, candidata a diventare una supernova tra 200000 anni. La beta Albireo è una spettacolare stella doppie con una componente color giallo oro di magnitudine 3 e una di color azzurro di magnitudine 5,1 separate da 34 sec. d'arco.
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La maggior parte delle stelle appartiene a sistemi multipli (doppie, triple, etc.), il loro colore dipende dalla temperatura superficiale, la luminosità, invece, sia dalla effettiva grandezza che dalla vicinanza alla Terra. In generale le stelle bianco/azzurre sono giovanissime e di grande densità, mentre le stelle rosso/arancioni sono oggetti che si avviano alla fine della loro esistenza. La maggior parte delle stelle rosse sono “giganti” o “supergiganti”. Di Betelgeuse (in Orione), ad esempio, si è potuto addirittura stimare il diametro. Il nostro Sole tra 5 miliardi di anni diventerà una “gigante rossa” Albireo Beta Cygni Epsilon Lyrae Le Stelle doppie
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M57 nebulosa ad anello o nebulosa anulare della Lira M57 si trova quasi esattamente a metà strada fra Beta e Gamma Lyrae ed è uno degli oggetti estivi più osservati al telescopio dell’emisfero settentrionale. È relativamente facile da osservare malgrado le dimensioni angolari estremamente ridotte (circa 1’), in quanto la sua discreta luminosità consente ingrandimenti abbastanza spinti. Anche in strumenti modesti, è facilmente riconoscibile come un piccolo ma ben definito anello di fumo. La nebulosa Planetaria M57 nella Lira Generata da una stella che si avvia nella fase finale della sua evoluzione, è considerata un po' il prototipo delle nebulose planetarie
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A nord del Delfino e della Freccia, e a sud della grande croce del Cigno, vi è la debole ma interessante costellazione della Volpetta. Non annovera stelle cospicue e con le sue stelline intorno alla quinta magnitudine è schiacciata dagli imponenti asterismi del Cigno, dell’Aquila, della Lyra e persino del Delfino, ma vi è un interessante nebulosa planetaria: M27 L’Aquila è una costellazione tipicamente estiva, dominata dalla luminosissima Altair (che con Deneb e Vega forma il cosiddetto “Triangolo estivo”). Nel pieno dell’estate si trova in direzione sud nelle prime ore della notte, alta sull’orizzonte e in condizioni ideali per l’osservazione. La Volpetta e l'Aquila
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M27 Nebulosa planetaria (NGC 6853), tipo 3a+2, nella Volpetta Nebulosa manubrio (Dumbbell Nebula) M27 fu la prima nebulosa planetaria ad essere scoperta. il 12 luglio 1764 da Charles Messier. La possiamo osservare approssimativamente dal suo piano equatoriale (quasi da sinistra a destra nella nostra immagine); se l'osservassimo in prossimità di uno dei poli, avrebbe con tutta probabilità l'aspetto della Nebulosa Anello M57. La Nebulosa Manubrio
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Nel centro della Via Lattea: il Sagittario e lo Scorpione Il Sagittario e lo Scorpione sono costellazioni zodiacali. Poste in direzione del centro della nostra galassia, sono le costellazioni più ricche di nebulose e oggetti di Messier facilmente osservabili anche con binocoli e piccoli telescopi. Meglio osservabili nella stagione estiva, la loro declinazione media piuttosto bassa le rende facilmente osservabili dal centro-sud Italia, ma un po’ ostiche per gli osservatori delle regioni più settentrionali. Le costellazioni, osservate con un binocolo a grande campo, regalano panorami stellari meravigliosi! L’alfa dello Scorpione è Antares una supergingante rossa e una delle più brillanti stelle visibili dal cielo boreale. Vicinissimo ad Antares c'è un altro ammasso globulare meno evidente di M13: si tratta di M4.
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M8 - Laguna M8 è situata nel Sagittario, in uno dei campi più ricchi di oggetti della Via Lattea. Si trova a circa 4,7° ovest e appena un po’ a nord di 3 Sagittarii ed è chiaramente visibile ad occhio nudo come una chiazza luminosa simile ad una cometa. Nei piccoli telescopi, M8 appare come una tenue nebulosità che avvolge l’ammasso aperto NGC6530. Una delle più importanti caratteristiche della Laguna è la presenza di nebulose oscure, conosciute come globuli di Bok, che sono nubi protostellari in fase di collasso gravitazionale con diametri di circa 10.000 unità astronomiche. M20 - Trifida Comunemente conosciuta come Trifida. La nebulosa ad emissione rossastra, con l'ammasso di stelle giovani vicino al centro, è circondata da un'altra a riflessione azzurra particolarmente rilevante sul bordo settentrionale. La sua distanza è piuttosto incerta, stimata con valori che vanno da 2.200 anni luce (Mallas/Kreimer; Glyn Jones ne indica 2.300) a 7.600 anni luce (C.R. O'Dell nel 1963). Lo Sky Catalog 2.000 indica 5.200 anni luce. Foto Di Giovanni Paglioli Nebulose ad emissione
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Perseo - Cassiopea – Pegaso - Andromeda Cassiopea Andromeda Perseo Pegaso Cefeo Concludiamo la descrizione del cielo estivo con le costellazioni che sorgono ad Est. Nel corso della serata, sotto Cefeo e Cassiopea, vedremo il grande quadrilatero di Pegaso, seguito da Andromeda e Perseo, la costellazione che dà il nome allo sciame delle “stelle cadenti” di agosto. La sua forma ricorda una "Y" rovesciata. Questo gruppo di costellazioni racconta la leggenda dell’eroe Perseo.
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Cefeo era il re d'Etiopia e Cassiopea era la regina, sua consorte. L'Etiopia del mito non va confusa con quella attuale; gli storici collocano la leggenda nel territorio corrispondente alla moderna Tel Aviv. Cassiopea era una donna bellissima e terribilmente vanitosa al punto di vantarsi di essere perfino più affascinante delle Nereidi, le ninfe del mare. Queste ultime, offese dalla sfrontatezza della Regina, chiesero a Poseidone, il Dio del mare, di vendicarle. Poseidone mandò allora un mostro marino, la Balena (raffigurata in una grande costellazione, difficile da identificare perché priva di stelle brillanti, situata bassa sull'orizzonte a Sud - Est, sotto i Pesci e l'Ariete) a devastare le coste del regno di Cefeo. Lo sventurato re chiese all'Oracolo di Ammone cosa potesse fare per placare l'ira del Dio del mare. L'Oracolo gli ordinò di sacrificare al mostro sua figlia, l'incolpevole Andromeda. La fanciulla fu incatenata ad uno scoglio, nell'attesa della sua orrenda fine tra le fauci della Balena. Ma come in tutte le storie a lieto fine, ecco arrivare l’ eroe, Perseo, reduce da altre imprese: aveva, infatti, appena ucciso la terribile Medusa, la Gorgone con la chioma costituita da un intreccio di serpenti. Perseo arriva in groppa al suo destriero, il cavallo alato Pegaso, uccide il mostro e, liberata Andromeda, la sposa. Perseo - Cassiopea – Pegaso - Andromeda
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La Galassia di Andromeda e l’ammasso doppio H e Chi Persei L’ammasso doppio del Perseo è formato da stelle giovanissime (nate da un’unica nube progenitrice). Tra qualche milione di anni le stelle, a causa dei loro moti propri, saranno disperse nello spazio e l’ammasso non sarà più riconoscibile come tale. È visibile ad occhio nudo ed al binocolo mostra uno spettacolo meraviglioso. La galassia di Andromeda è la più grande componente del Gruppo Locale del quale fa parte anche la nostra Galassia. Contiene 200-300 miliardi di stelle e si trova a più di 2 milioni di anni luce da noi. È l’oggetto più lontano visibile ad occhio nudo.
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Le “stelle cadenti” Cosa sono e da dove vengono le stelle cadenti? Le meteore (o stelle cadenti) sono in maggioranza i residui della disintegrazione progressiva delle comete. Queste, ad ogni loro ritorno in vicinanza del Sole, perdono una certa quantità della propria massa, disgregandosi più o meno velocemente in proporzione al loro avvicinamento al Sole e alla frequenza dei passaggi. Le particelle dapprima si disperdono nelle vicinanze della cometa e col passare del tempo si distribuiscono lungo tutta l'orbita. Sono questi "sciami" di piccoli frammenti a produrre molte delle piogge meteoriche. Le nubi di piccole particelle, scontrandosi a gran velocità con l'atmosfera terrestre, danno luogo ad una scia luminosa. Le più grandi pesano appena 1/10 di grammo ma sono in grado di produrre tracce luminose quanto le stelle più brillanti.. Le stelle cadenti dette “Perseidi” sono senza dubbio lo sciame più conosciuto, fu registrato dai cinesi diverse volte, a partire dal 36 d.C. e successivamente da giapponesi, coreani ed europei.
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Come mai la notte di San Lorenzo? Nell’antichità alle piogge di meteore veniva attribuito un significato infausto. Generalmente interpretate come lacrime di divinità, esse ne rappresentavano la disperazione in occasione di assedi, stragi e soprattutto annunciavano la caduta o la morte dei re. La tradizione popolare cristiana ha ereditato il significato degli sciami di meteore come “lacrime del cielo”, legando indissolubilmente le “stelle cadenti” di agosto al martirio di San Lorenzo. San Lorenzo E’ uno dei santi più popolari, in particolare a Roma, dove è considerato a tutti gli effetti il terzo patrono. San Lorenzo fu bruciato vivo per non aver voluto consegnare all’Imperatore i tesori della Chiesa. La pioggia di meteore, proprio in prossimità della ricorrenza del Santo, fece sì che il fenomeno fosse collegato dalla tradizione popolare al martirio di Lorenzo. Le “stelle cadenti” sarebbero quindi le lacrime versate dal santo durante il suo supplizio: esse vagano in eterno nei cieli e cadono sulla terra ogni anno, nel giorno in cui Lorenzo morì, a ricordarci il suo sacrificio nel nome della carità. Esiste una variante al significato attribuito alle meteore: esse sarebbero originate dalle scintille del fuoco che ardeva sotto la graticola su cui morì il martire, volate poi in cielo. Da questa interpretazione deriva probabilmente il proverbio: "San Lorenzo dei martiri innocenti, casca dal ciel carboni ardenti"
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La cometa che ha dato origine, molti anni fa, allo sciame delle Perseidi si chiama Swift-Tuttle, dal nome dei suoi scopritori. Questa cometa ha un nucleo del diametro di circa 10 Km. Come mai la notte di San Lorenzo? Cometa Swift-Tuttle Lo sciame meteorico delle Perseidi Il nome di "Perseidi" è legato alla posizione sulla volta celeste del punto - detto radiante - dal quale paiono provenire le meteore e situato nella costellazione del Perseo. Nell'800 il massimo della loro frequenza avveniva il 10 agosto, giorno della ricorrenza di San Lorenzo, ma ai giorni nostri il massimo si è spostato in avanti di circa due giorni. Le Perseidi sono visibili da metà luglio fino a dopo metà agosto, ma mostrano il maggior numero di meteore dal 10 al 13 agosto, con un culmine che in genere ha luogo il giorno 12, quando la Terra nel suo percorso orbitale intercetta la parte più densa dello sciame di particelle. La possibilità di osservare un maggior numero di Perseidi si ha quando il radiante è più alto nel cielo, cosa che ad agosto avviene nella seconda parte della notte. In Italia potremo cominciare ad osservare il radiante verso le ore 22, dapprima basso sull'orizzonte e quindi via via sempre più alto fino all'alba. Il momento della massima attività dello sciame è prevista quest'anno verso le ore 19 del 12 agosto.
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Le Perseidi Il fenomeno si verifica ogni anno per effetto del passaggio della Terra attraverso una nube di polveri lasciata lungo la propria orbita dalla cometa Swift-Tuttle che passa vicino al Sole ogni 130 anni, (ultimo passaggio 1992, successivo 2123.) Nel 2005 le Perseidi potrebbero rivelarsi piuttosto attive (come nel 2004) poichè l'orbita della cometa S.T. è stata perturbata da Giove durante i due più recenti passaggi al perielio e le particelle eiettate dalla cometa passeranno molto vicine a noi. Ma il periodo di massima attività è esteso per più giorni e le notti tra il 9 e il 13 agosto sono le migliori per osservare le “Lacrime di San Lorenzo”. Si prevede un “picco” di circa 40 minuti alle ore 19:00 del 12 agosto quando il radiante sarà ancora sotto l’orizzonte, una condizione pertanto non molto favorevole per noi. In condizioni ideali, cioè con un cielo buio, privo di foschia, umidità, smog e luci artificiali sarà possibile comunque osservare un buon numero di meteore, senz'altro parecchie decine all'ora.
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Fine AstroCampania Le Notti delle Stelle Passeggiata tra le stelle d’agosto a caccia delle “Lacrime di San Lorenzo”
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