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PubblicatoAdamo Leonzio Corradi Modificato 8 anni fa
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Il piccolo principe Biazzi Yara 2°A
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Antoine de Saint- Exupéry L’autore è un nobile francese, appassionato di aviazione. Impiegato in una compagnia aeropostale dagli anni Venti, egli affianca alla professione alcune collaborazioni giornalistiche e l’attività letteraria, che vede la pubblicazione nel 1931 del romanzo breve Volo di notte, cui segue nel 1939 Terra degli uomini. Allo scoppio della Seconda guerra mondiale. Saint-Exupéry si arruola prima nell’aviazione militare francese e poi, dopo un periodo di degenza a New York, torna in Europa per combattere. Decollato il 31 luglio 1944 per una missione di ricognizione sopra il Tirreno, non torna più alla base, probabilmente abbattuto da un aereo nemico della Luftwaffe, l’aviazione nazista. Biazzi Yara 2°A
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Introduzione Il piccolo principe è un racconto dello scrittore ed aviatore francese Antoine de Saint-Exupéry pubblicato nel 1943. Pensata come una fiaba per bambini e ragazzi, Il piccolo principe è diventato ben presto un vero e proprio caso editoriale. Il racconto e i suoi protagonisti possono essere letti come un messaggio di tolleranza e amore, nonché di riscoperta del valore dei sentimenti e dello sguardo ingenuo e sincero dei bambini sulle cose. Nella forma di un'opera letteraria per ragazzi, affronta temi come il senso della vita e il significato dell'amore e dell'amicizia. Biazzi Yara 2°A
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Il piccolo principe è un racconto molto poetico che, nella forma di un'opera letteraria per ragazzi, affronta temi come il senso della vita e il significato dell'amore e dell'amicizia. Ciascun capitolo del libro racconta di un diverso incontro che il protagonista fa con diversi personaggi e su diversi pianeti e ognuno di questi bizzarri personaggi lascia il piccolo principe stupito e sconcertato dalla stranezza delle "persone adulte".persone adulte Ad ogni modo, ognuno di questi incontri può essere identificato come un'allegoria o uno stereotipo della società moderna e contemporanea. Biazzi Yara 2°A
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Trama Un pilota di aerei, precipitato nel deserto del Sahara, incontra un bambino che gli chiede "Mi disegni una pecora?". Stupito, il pilota non capisce il perché di queste richieste strane del bambino. Poco per volta, dice di essere il principe di un lontano asteroide, sul quale abita solo lui, tre vulcani di cui uno inattivo e una piccola rosa, molto vanitosa, che lui cura e ama. Il piccolo principe racconta che, nel viaggiare per lo spazio, ha conosciuto diversi personaggi strani, che gli hanno insegnato molte cose. La cura per la sua rosa l'ha fatto soffrire molto, perché spesso si è mostrata scorbutica. Ora che è lontano, il piccolo principe scopre piano piano che le ha voluto bene, e che anche lei gliene voleva. Purtroppo però non si capivano. Il piccolo principe, proveniente dall'asteroide B612, aveva bisogno di una pecora per farle divorare gli arbusti di baobab prima che crescessero e soffocassero il suo pianeta. Visitando ciascun pianeta dall'asteroide 325 al 330 il piccolo principe se ne va con l'idea che i grandi siano ben strani. Nel suo viaggio incontrò: un vecchio re solitario, che ama dare ordine ai suoi sudditi (sebbene sia l'unico abitante del pianeta); un vanitoso che chiede solo di essere ammirato e applaudito, senza ragione; un ubriacone che beve per dimenticare la vergogna di bere; un uomo d'affari che passa i giorni a contare le stelle, credendo che siano sue; un lampionaio che deve accendere e spegnere il lampione del suo pianeta ogni minuto, perché il pianeta gira a quella velocità; per quest'uomo il piccolo principe prova un po' di ammirazione perché è l'unico che non pensa solo a se stesso; un geografo che sta seduto alla sua scrivania ma non ha idea di come sia fatto il suo pianeta, perché non dispone di esploratori da mandare ad analizzare il terreno e riportare i dati. Biazzi Yara 2°A
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Personaggi Il piccolo principe La volpe Baobab Il vanitoso Il lampionaio L’ubriacone L’uomo d’affari Il re Il serpente La rosa Il geografo Biazzi Yara 2°A
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Il re, grottesco monarca asteroideB325 Nel libro il monarca che il Piccolo Principe incontra pretende di regnare su tutto esercitando un potere assoluto. Il suo unico «suddito» però è un topo che il re dice di sentire la notte. Il re pensa di esercitare il suo potere sul sole cui ordina di tramontare. Ma per non perdere la faccia questo strano re dà solo ordini “ragionevoli” (come «Ti ordino di sederti»). Un modo come un altro di soddisfare la sete di potere. Ma il Piccolo Principe non si lascia ingannare e capisce che questo re è solo uno strano personaggio. Biazzi Yara 2°A
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Il vanitoso e il suo capello AsteroideB326 Porta un cappello vistoso e al tempo stesso ridicolo. Il vanitoso crede di essere il più bello e intelligente del suo minuscolo pianeta. Il Piccolo Principe ricorda al vanitoso che è l’unico abitante del suo pianeta, ma lui vuole lo stesso essere ammirato, applaudito… Il Piccolo Principe rimane perplesso di fronte a tanta vanità: «I grandi sono davvero strani» pensa tra sé e sé. Biazzi Yara 2°A
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L’ubriacone e le sue bottiglie asteroideB327 Vive solo con le sue bottiglie e passa il tempo a bere per dimenticare che si vergogna di bere. Il Piccolo Principe capisce che quest’uomo è triste e vuole aiutarlo ma l’ubriacone si chiude nel silenzio e nella sua tristezza. Il Piccolo Principe rimane perplesso di fronte a questo adulto che non riesce a trovare una via d’uscita. Biazzi Yara 2°A
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L’uomo d’affari asteroideB328 È un signore grande e grosso sempre occupato che non ha nemmeno il tempo di accendersi una sigaretta. Passa il suo tempo a contare le stelle che dice di possedere. Scrive il numero delle stelle che ha contato su un foglio per depositarlo in banca. Il Piccolo Principe tenta di fargli capire sta sprecando il tempo e che «possedere» significa essere utile a ciò che si possiede. Il Piccolo Principe gli parla della sua rosa, che innaffia e protegge. L’uomo d’affari rimane di stucco. Il Piccolo Principe ancora una volta è deluso da un adulto. Biazzi Yara 2°A
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Il lampionaio asteroideB329 Il Piccolo Principe inizialmente apprezza questo personaggio. Il suo lavoro è utile: accendere il lampione quando tramonta il sole. Ma il pianeta in cui abita gira su sé stesso sempre più velocemente obbligandolo a riaccendere continuamente il lampione che si spegne invariabilmente. «Questo è il mio compito» dice il lampionaio al Piccolo Principe che rispetta, nonostante tutto, le dedizione di questo adulto. Biazzi Yara 2°A
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Il geografo asteroideB330 È una persona anziana che trascrive in grossi libri le informazioni degli esploratori che incontra. Il suo pianeta è vasto, ma non sa se ci sono fiumi o montagne in quanto «lui è una persona troppo importante per partire alla loro ricerca». Il geografo appare come qualcuno che ha bisogno del racconto degli altri per conoscere le cose mentre per il Piccolo Principe è importante sforzarsi di conoscere le cose da soli. È il geografo che consiglia al Piccolo Principe di andare sulla Terra dicendogli che ha «buona reputazione». Biazzi Yara 2°A
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Parti principali del libro Dialogo tra la volpe e il piccolo principe il piccolo principe «Che cosa vuol dire “addomesticare”?» Volpe «È una cosa da molto dimenticata. Vuol dire “creare dei legami”…» «Creare dei legami?» «Certo», disse la volpe. «Tu, fino ad ora, per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l’uno dell’altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo.» Volpe tacque e guardò a lungo il piccolo principe: «Per favore… addomesticami», disse. «Volentieri», rispose il piccolo principe, «ma non ho molto tempo, però. Ho da scoprire degli amici, e da conoscere molte cose.» «Non si conoscono che le cose che si addomesticano», disse la volpe. «Gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico, addomesticami!» «Che bisogna fare?», domandò il piccolo principe. «Bisogna essere molto pazienti», rispose la volpe. «In principio tu ti siederai un po’ lontano da me, così, nell’erba. Io ti guarderò con la coda dell’occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno tu potrai sederti un po’ più vicino…» Il piccolo principe ritornò l’indomani. «Sarebbe stato meglio ritornare alla stessa ora», disse la volpe. «Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincerò a essere felice. Col passare dell’ora aumenterà la mia felicità. Quando saranno le quattro, incomincerò ad agitarmi e a inquietarmi; scoprirò il prezzo della felicità! Ma se tu vieni non si sa quando, io non saprò mai a che ora prepararmi il cuore… Ci vogliono i riti.» Biazzi Yara 2°A
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«Addio», disse la volpe. «Ecco il mio segreto. E’ molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi.» «È il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante.» «Gli uomini hanno dimenticato questa verità. Ma tu non la devi dimenticare. Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa …» È una follia odiare tutte le rose perché una spina ti ha punto, abbandonare tutti i sogni perché uno di loro non si è realizzato, rinunciare a tutti i tentativi perché uno è fallito. È una follia condannare tutte le amicizie perché una ti ha tradito, non credere in nessun amore solo perché uno di loro è stato infedele, buttate via tutte le possibilità di essere felici solo perché qualcosa non è andato per il verso giusto. Ci sarà sempre un'altra opportunità, un'altra amicizia, un altro amore, una nuova forza. Per ogni fine c'è un nuovo inizio. «il piccolo principe» Biazzi Yara 2°A
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GRAZIE … PER LA VOSTRA ATTENZIONE. Biazzi Yara 2°A
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