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PubblicatoGraziano Maurizio Pesce Modificato 8 anni fa
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ALESSANDRO MANZONI A cura della Prof.ssa Maria Isaura Piredda
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La vita
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La giovinezza, la formazione, gli esordi letterari Alessandro Manzoni nasce a Milano il 7 marzo 1785 probabilmente da una relazione extramatrimoniale tra la madre Giulia Beccaria (figlia del celebre giurista Cesare e sposa infelice del nobile Pietro Manzoni) con Giovanni Verri (fratello di Pietro Verri, noto intellettuale illuminista) Alessandro Manzoni nasce a Milano il 7 marzo 1785 probabilmente da una relazione extramatrimoniale tra la madre Giulia Beccaria (figlia del celebre giurista Cesare e sposa infelice del nobile Pietro Manzoni) con Giovanni Verri (fratello di Pietro Verri, noto intellettuale illuminista)
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Il conte Pietro Manzoni, tuttavia, riconosce il piccolo Alessandro come figlio legittimo Il conte Pietro Manzoni, tuttavia, riconosce il piccolo Alessandro come figlio legittimo A soli sei anni (1791) viene mandato in collegio dai padri Somaschi di Merate A soli sei anni (1791) viene mandato in collegio dai padri Somaschi di Merate Nel 1792 la madre Giulia si separa dal marito e si stabilisce a Parigi, ove convive con il conte Carlo Imbonati (che da ragazzo era stato educato da Giuseppe Parini) Nel 1792 la madre Giulia si separa dal marito e si stabilisce a Parigi, ove convive con il conte Carlo Imbonati (che da ragazzo era stato educato da Giuseppe Parini)
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Nel 1798 Manzoni torna a Milano per concludere gli studi al Collegio Longone dei Barnabiti Nel 1798 Manzoni torna a Milano per concludere gli studi al Collegio Longone dei Barnabiti A Milano conosce personaggi illustri, come Ermes Visconti, Vincenzo Monti, Ugo Foscolo, Vincenzo Cuoco A Milano conosce personaggi illustri, come Ermes Visconti, Vincenzo Monti, Ugo Foscolo, Vincenzo Cuoco Nei primi anni del nuovo secolo esordisce in campo letterario con diversi componimenti poetici di stile neoclassico Nei primi anni del nuovo secolo esordisce in campo letterario con diversi componimenti poetici di stile neoclassico
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A vent’anni (1805) raggiunge a Parigi la madre (in lutto per la morte di Imbonati) A vent’anni (1805) raggiunge a Parigi la madre (in lutto per la morte di Imbonati) Per consolarla scrive il carme In morte di Carlo Imbonati (1806) Per consolarla scrive il carme In morte di Carlo Imbonati (1806) A Parigi nel salotto di Madame Condorcet entra in contatto con intellettuali francesi coinvolti nel dibattito sulla nuova letteratura romantica A Parigi nel salotto di Madame Condorcet entra in contatto con intellettuali francesi coinvolti nel dibattito sulla nuova letteratura romantica Stringe amicizia con lo storico Claude Faurel Stringe amicizia con lo storico Claude Faurel
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La conversione religiosa e gli anni della maggior produzione letteraria Nel 1807 a Parigi conosce Enrichetta Blondel, con cui si sposerà a Milano (1808) con rito calvinista Nel 1807 a Parigi conosce Enrichetta Blondel, con cui si sposerà a Milano (1808) con rito calvinista Successivamente Enrichetta si converte dal protestantesimo alla fede cattolica Successivamente Enrichetta si converte dal protestantesimo alla fede cattolica Anche Manzoni rivede le proprie posizioni religiose Anche Manzoni rivede le proprie posizioni religiose
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La conversione di Manzoni avviene nel 1810 La conversione di Manzoni avviene nel 1810 Vengono anche ricelebrate le nozze con rito cattolico Vengono anche ricelebrate le nozze con rito cattolico Nel 1812 Manzoni inizia la stesura degli Inni sacri (poesie di contenuto religioso) Nel 1812 Manzoni inizia la stesura degli Inni sacri (poesie di contenuto religioso) Si stabilirà definitivamente a Milano con la propria famiglia Si stabilirà definitivamente a Milano con la propria famiglia La sua casa diviene il ritrovo dei letterati romantici (Giovanni Berchet, Ermes Visconti, Tommaso Grossi, Silvio Pellico) raccolti intorno alla rivista “Il Conciliatore” La sua casa diviene il ritrovo dei letterati romantici (Giovanni Berchet, Ermes Visconti, Tommaso Grossi, Silvio Pellico) raccolti intorno alla rivista “Il Conciliatore”
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In questi anni scrive: In questi anni scrive: a) il trattato Osservazioni sulla morale cattolica (1819) b) la tragedia Il conte di Carmagnola c) l’ode Il cinque maggio (dedicata a Napoleone) d) la tragedia Adelchi e) la Lettera sul Romanticismo f) abbozza quello che diventerà il romanzo de I promessi sposi
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Nel 1827 va a Firenze (per la prima revisione linguistica del romanzo) e incontra gli intellettuali Pietro Giordani e Gino Capponi (legati alla rivista fiorentina “L’antologia”) e conosce anche Giacomo Leopardi Nel 1827 va a Firenze (per la prima revisione linguistica del romanzo) e incontra gli intellettuali Pietro Giordani e Gino Capponi (legati alla rivista fiorentina “L’antologia”) e conosce anche Giacomo Leopardi Stringe anche amicizia con il sacerdote filosofo Antonio Rosmini Stringe anche amicizia con il sacerdote filosofo Antonio Rosmini
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L’ultima fase e la passione politica Rientrato a Milano, si dedica alla revisione del suo capolavoro Rientrato a Milano, si dedica alla revisione del suo capolavoro Sono anni funestati da numerosi lutti familiari (tra il 1833 e il 1839 muoiono alcuni figli, la madre Giulia, la moglie Enrichetta) Sono anni funestati da numerosi lutti familiari (tra il 1833 e il 1839 muoiono alcuni figli, la madre Giulia, la moglie Enrichetta) Nel 1840 sposa in seconde nozze Teresa Borri Stampa Nel 1840 sposa in seconde nozze Teresa Borri Stampa
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Nel 1848 (aderendo alla causa nazionale del Risorgimento) firma l’appello con cui i patrioti milanesi invitano Carlo Alberto a intervenire militarmente in Lombardia Nel 1848 (aderendo alla causa nazionale del Risorgimento) firma l’appello con cui i patrioti milanesi invitano Carlo Alberto a intervenire militarmente in Lombardia Dopo l’Unità d’Italia nel 1861 il re Vittorio Emanuele II lo nomina senatore Dopo l’Unità d’Italia nel 1861 il re Vittorio Emanuele II lo nomina senatore Nel 1864 vota pubblicamente a favore del trasferimento della capitale da Torino a Firenze Nel 1864 vota pubblicamente a favore del trasferimento della capitale da Torino a Firenze Muore a Milano il 22 maggio 1873 Muore a Milano il 22 maggio 1873
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La personalità
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Manzoni nel suo tempo La vita di Manzoni fu priva di grandi eventi esteriori La vita di Manzoni fu priva di grandi eventi esteriori Nato aristocratico, non aveva difficoltà economiche Nato aristocratico, non aveva difficoltà economiche Si dedicò sempre al suo lavoro di scrittore Si dedicò sempre al suo lavoro di scrittore Rimase in costante dialogo con il pensiero e la società contemporanei Rimase in costante dialogo con il pensiero e la società contemporanei Non rimase mai isolato Non rimase mai isolato
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Negli anni risorgimentali, Manzoni fornì il suo contributo alla battaglia politica con la poesia (l’ode patriottica Marzo 1821, il coro Dagli atrii muscosi dell’Adelchi), ma anche dando alla nazione che nasceva una lingua unitaria (con il romanzo de I promessi sposi) Negli anni risorgimentali, Manzoni fornì il suo contributo alla battaglia politica con la poesia (l’ode patriottica Marzo 1821, il coro Dagli atrii muscosi dell’Adelchi), ma anche dando alla nazione che nasceva una lingua unitaria (con il romanzo de I promessi sposi)
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La religiosità manzoniana Dopo la conversione del 1810 Manzoni intese la sua opera di scrittore come testimonianza dell’ordine che Dio ha impresso nel mondo Dopo la conversione del 1810 Manzoni intese la sua opera di scrittore come testimonianza dell’ordine che Dio ha impresso nel mondo I riferimenti spirituali di Manzoni sono Sant’Agostino e Blaise Pascal I riferimenti spirituali di Manzoni sono Sant’Agostino e Blaise Pascal Egli crede in un Dio silenzioso e misterioso Egli crede in un Dio silenzioso e misterioso La personalità e l’opera di Manzoni appaiono fortemente improntate dalla sua religiosità La personalità e l’opera di Manzoni appaiono fortemente improntate dalla sua religiosità
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Inizialmente la religiosità manzoniana fu improntata dal giansenismo, corrente religiosa del cattolicesimo diffusa in Francia Inizialmente la religiosità manzoniana fu improntata dal giansenismo, corrente religiosa del cattolicesimo diffusa in Francia In seguito Manzoni approdò al cattolicesimo basato sulla fiducia in Dio In seguito Manzoni approdò al cattolicesimo basato sulla fiducia in Dio
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Idee e temi di uno scrittore “morale” Manzoni non è uno scrittore ottimista Manzoni non è uno scrittore ottimista Al contrario, in tutte le sue opere si colgono domande drammatiche e angosciose: Al contrario, in tutte le sue opere si colgono domande drammatiche e angosciose: a) Perché il male e il bene convivono e spesso si confondono? b) Perché il malvagio spesso trionfa e il giusto soffre?
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c) Come può un individuo cambiare (in meglio) la società) d) Quale senso hanno la vita e la storia? Le risposte che Manzoni fornisce a tali quesiti sono sofferte e angosciate: Le risposte che Manzoni fornisce a tali quesiti sono sofferte e angosciate: a. Male e bene convivono nella storia e nel cuore degli individui perché l’uomo cade facilmente preda del peccato e senza la grazia di Dio non riesce a riscattarsi
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a. Senza Dio il mondo è una foresta di belve b. I giusti soffrono perché Dio chiede loro di cooperare alla redenzione del mondo, espiando con le proprie pene i peccati altrui c. Secondo Manzoni, tutti gli individui hanno una personale responsabilità di fronte a Dio e alla propria coscienza
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La poetica e le opere
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La scrittura come missione Fino alla conversione Manzoni aveva seguito i modelli della letteratura classicistica (In morte di Carlo Imbonati del 1806 e Urania del 1809) Fino alla conversione Manzoni aveva seguito i modelli della letteratura classicistica (In morte di Carlo Imbonati del 1806 e Urania del 1809) Dopo la conversione del 1810, Manzoni intese propria opera di scrittore come una missione affidatagli da Dio Dopo la conversione del 1810, Manzoni intese propria opera di scrittore come una missione affidatagli da Dio Non è quindi alla ricerca della gloria individuale, ma assume il compito di annunziare a tutti l’ordine che Dio ha impresso al mondo Non è quindi alla ricerca della gloria individuale, ma assume il compito di annunziare a tutti l’ordine che Dio ha impresso al mondo
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Lo scopo della letteratura manzoniana è offrire ai lettori occasioni di riflessione individuale in vista di un più generale progresso della società Lo scopo della letteratura manzoniana è offrire ai lettori occasioni di riflessione individuale in vista di un più generale progresso della società La letteratura diventa rappresentazione del “vero” La letteratura diventa rappresentazione del “vero”
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Tra Romanticismo e Illuminismo Fu l’eredità illuministica a spronare Manzoni al “vero” e all’ “utile” Fu l’eredità illuministica a spronare Manzoni al “vero” e all’ “utile” La letteratura deve basarsi su ragione e riflessione La letteratura deve basarsi su ragione e riflessione Su questo sottofondo illuministico Manzoni sovrappone nuovi elemento romantici Su questo sottofondo illuministico Manzoni sovrappone nuovi elemento romantici La letteratura ha il compito di guardare alla storia e all’interiorità del cuore dell’uomo La letteratura ha il compito di guardare alla storia e all’interiorità del cuore dell’uomo
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Da qui nasce il progetto, elaborato insieme agli amici del “Concilatore”, di una letteratura: Da qui nasce il progetto, elaborato insieme agli amici del “Concilatore”, di una letteratura: a) capace di sentimento e di passionalità b) immersa nella storia c) razionale e obiettiva perché fedele alla realtà (= civile)
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Gli scritti teorici di poetica: la fedeltà al vero I motivi della poetica manzoniana li troviamo in varie opere: I motivi della poetica manzoniana li troviamo in varie opere: 1) La Prefazione alla tragedia il Conte di Carmagnola del 1820, dove Manzoni invita gli scrittori ad abbandonare le vecchie leggi aristoteliche e a sentirsi liberi nella loro ispirazione, non vincolati a modelli
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2. La Lettre à M. Chauvet (1820), in francese, dove Manzoni ripudia il Classicismo 3. La Lettera sul Romanticismo (1823)
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L’incompiuta serie degli Inni sacri A questi presupposti teorici obbediscono le opere manzoniane nate dopo la conversione del 1810 A questi presupposti teorici obbediscono le opere manzoniane nate dopo la conversione del 1810 Manzoni aveva progettato la stesura di dodici Inni che celebrassero le più importanti feste cattoliche Manzoni aveva progettato la stesura di dodici Inni che celebrassero le più importanti feste cattoliche Ne scrive solo cinque: Il Natale, La Passione, La Risurrezione, Il nome di Maria e La Pentecoste Ne scrive solo cinque: Il Natale, La Passione, La Risurrezione, Il nome di Maria e La Pentecoste
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Gli Inni parlano di un Dio che direttamente interviene nella storia degli uomini e ne riscatta la dimensione del peccato Gli Inni parlano di un Dio che direttamente interviene nella storia degli uomini e ne riscatta la dimensione del peccato Ispirata a temi religiosi è anche la prima opera in prosa, Osservazioni sulla morale cattolica (1819), trattato che intende dimostrare la ragionevolezza della fede Ispirata a temi religiosi è anche la prima opera in prosa, Osservazioni sulla morale cattolica (1819), trattato che intende dimostrare la ragionevolezza della fede
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Il palcoscenico romantico dell’ingiustizia Vi sono poi due tragedie: Vi sono poi due tragedie: a) Il Conte di Carmagnola (1820) b) Adelchi (1822) Sono drammi storici di impianto romantico il cui tema è l’ingiustizia che si manifesta come violenza esercitata sui deboli e sugli innocenti Sono drammi storici di impianto romantico il cui tema è l’ingiustizia che si manifesta come violenza esercitata sui deboli e sugli innocenti
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La storia e Dio, la patria e la vera giustizia Nel 1821 scrive l’ode Il cinque maggio, dove il poeta ripercorre in versi l’epopea di Napoleone, non solo per celebrarla ma anche per interrogarsi sui sentimenti più profondi del personaggio e conclude che la vera gloria del generale morto in esilio a San’Elena non è nelle tante battaglie vinte, ma nella sua accoglienza in extremis dell’infinita misericordia di Dio Nel 1821 scrive l’ode Il cinque maggio, dove il poeta ripercorre in versi l’epopea di Napoleone, non solo per celebrarla ma anche per interrogarsi sui sentimenti più profondi del personaggio e conclude che la vera gloria del generale morto in esilio a San’Elena non è nelle tante battaglie vinte, ma nella sua accoglienza in extremis dell’infinita misericordia di Dio
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Carica di ardore patriottico e di speranze è l’ode civile Marzo 1821 Carica di ardore patriottico e di speranze è l’ode civile Marzo 1821 I temi morali dell’ingiustizia umana e dei soprusi dei potenti ritorneranno nella Storia della colonna infame (1842) I temi morali dell’ingiustizia umana e dei soprusi dei potenti ritorneranno nella Storia della colonna infame (1842)
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Il capolavoro de I promessi sposi e le ultime opere I promessi sposi vennero pubblicati in due versioni nel 1827 e poi nel 1840 I promessi sposi vennero pubblicati in due versioni nel 1827 e poi nel 1840 Sono considerati il capolavoro manzoniano che incarnano tutte le esigenze teoriche e i temi cari all’autore Sono considerati il capolavoro manzoniano che incarnano tutte le esigenze teoriche e i temi cari all’autore
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Successivamente Manzoni scrisse: Successivamente Manzoni scrisse: a) il trattato Del romanzo storico b) il dialogo Dell’invenzione c) il saggio Dell’unità della lingua italiana e dei mezzi di diffonderla d) lo scritto Storia della colonna infame e) il saggio La rivoluzione francese del 1789 e la rivoluzione italiana del 1859
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Le POESIE CIVILI
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L’ode Marzo 1821 Si tratta di 104 versi decasillabi Si tratta di 104 versi decasillabi Manzoni immagina che durante i moti piemontesi del 1821 l’esercito sabaudo passi il Ticino e liberi la Lombardia dal dominio austriaco Manzoni immagina che durante i moti piemontesi del 1821 l’esercito sabaudo passi il Ticino e liberi la Lombardia dal dominio austriaco
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L’auspicio è destinato a rimanere irrealizzato fino al 1859, ma i moti del 1821 ispirano al poeta un canto patriottico L’auspicio è destinato a rimanere irrealizzato fino al 1859, ma i moti del 1821 ispirano al poeta un canto patriottico In quest’ode Manzoni definisce l’Italia unita “una d’arme, di lingua, d’altare/ di memorie, di sangue e di cor” In quest’ode Manzoni definisce l’Italia unita “una d’arme, di lingua, d’altare/ di memorie, di sangue e di cor”
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Il cinque maggio Il cinque maggio è un’ode di 18 strofe di settenari dedicata a commemorare la morte di Napoleone Il cinque maggio è un’ode di 18 strofe di settenari dedicata a commemorare la morte di Napoleone Scritta tra il 18 e il 20 luglio 1821 subito dopo la divulgazione della notizia della morte del generale corso Scritta tra il 18 e il 20 luglio 1821 subito dopo la divulgazione della notizia della morte del generale corso Scritta di getto, con grande commozione, mentre la moglie gli suonava al pianoforte melodie romantiche Scritta di getto, con grande commozione, mentre la moglie gli suonava al pianoforte melodie romantiche
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Ei fu. Siccome immobile, Dato il mortal sospiro, Stette la spoglia immemore Orba di tanto spiro, Così percossa, attonita La terra al nunzio sta, Muta pensando all’ultima Ora dell’uom fatale; Nè sa quando una simile Orma di piè mortale La sua cruenta polvere A calpestar verrà. Lui folgorante in solio Vide il mio genio e tacque; Quando, con vece assidua, Cadde, risorse e giacque, Di mille voci al sonito Mista la sua non ha: Egli fu. Il corpo di Napoleone (il cui nome è sempre taciuto nel testo) che ormai dimentica le sue vicende terrene (“la spoglia immemore”) giace immobile sul letto di morte, dopo aver esalato l’ultimo respiro (“dato il mortal sospiro”), privo di un così energico spirito vitale (“orba di tanto spiro”) allo stesso modo il mondo, all’annuncio di quella morte (“la terra al nunzio sta”), è colpito e stupefatto (“così percossa, attonita”) immaginando la probabile morte di quell’uomo scelto dal fato (uom fatale); si chiede quando mai un altro uomo altrettanto grande potrà lasciare impressa una traccia (“orma”) paragonabile a quella che egli ha lasciata sulla polvere insanguinata dalle guerre (“cruenta polvere” - Metonimia). Il poeta (“il mio genio”) vide Napoleone nel suo massimo splendore sul trono imperiale (“lui folgorante in solio”) e lo vide poi, con alterna vicenda (“con vece assidua”) cadere (in seguito alla sconfitta di Lipsia e all’abdicazione di Fontainebleau, allorché Napoleone fu relegato sull’isola di Elba, nel 1814), risorgere (nel periodo dei Cento giorni, quando Napoleone sbarcato in Francia, recuperò gran parte del potere d’un tempo), ricadere (fu sconfitto definitivamente a Waterloo nel 1815 e relegato a Sant’Elena), eppure aveva sempre taciuto di lui (il poeta), e non aveva mai mescolato la sua voce al coro dei tantiMetonimia
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Vergin di servo encomio E di codardo oltraggio, Sorge or commosso al subito Sparir di tanto raggio: E scioglie all’urna un cantico Che forse non morrà. Dall’Alpi alle Piramidi, Dal Manzanarre al Reno, Di quel securo il fulmine Tenea dietro al baleno; Scoppiò da Scilla al Tanai, Dall’uno all’altro mar. Fu vera gloria? Ai posteri L’ardua sentenza: nui Chiniam la fronte al Massimo Fattor, che volle in lui Del creator suo spirito Più vasta orma stampar. Il soggetto rimane il suo genio, il quale, conservatosi puro da adulazioni servili (“vergin di servo encomio”) come da offese vili (“codardo oltraggio”) ora che Napoleone è scomparso così improvvisamente (“subito sparir di tanto raggio” metafora), manifesta la sua commozione (“sorge or commosso”) e sulla sua tomba (all’urna) innalza un canto solenne che forse resterà nel tempo. Enumera le campagne napoleoniche. L’azione fulminea di quell’uomo deciso e geniale (“di quel securo il fulmine” Anastrofe e Metafora) seguiva immediatamente al concepimento di un piano (“tenea dietro al baleno”); questo si verificò nelle Alpi (per Metonimia la vittoriosa campagna d’Italia del 1797) alle Piramidi (la campagna d’Egitto del 1798-99) dal Manzanarre (il fiume che bagna Madrid e quindi la campagna di Spagna del 1808-9) al Reno (le campagne di Germania, dal 1805 al 1813). Questo fulmine scoppiò (prosegue la metafora del fulmine con il rumore del tuono) dallo stretto di Messina (Scilla si trova in Calabria) fino al Don in Russia (Tanai: nome classico del Don) da un mare all’altro (dall’Atlantico al Mediterraneo). Manzoni si chiede se quello di Napoleone è da reputarsi vera gloria. La difficile risposta (“ardua sentenza”) è lasciata ai posteri perché loro non possono che chinarsi riverenti di fronte alla volontà del Creatore (“nui chiniam la fronte al Massimo Fattor”) che ha voluto imprimere in quell’uomo un così grande segno del suo potere (“che volle … stampar”).metaforaAnastrofeMetafora Metonimia
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Manzoni in quest’ode è guidato dall’intenzione di penetrare nel fondo dell’anima di Napoleone Manzoni in quest’ode è guidato dall’intenzione di penetrare nel fondo dell’anima di Napoleone Nonostante la censura austriaca, l'ode ebbe una larga diffusione europea grazie a Goethe che la fece pubblicare su una rivista tedesca Nonostante la censura austriaca, l'ode ebbe una larga diffusione europea grazie a Goethe che la fece pubblicare su una rivista tedesca
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I promessi sposi Manzoni iniziò la prima stesura del romanzo nel 1821 Manzoni iniziò la prima stesura del romanzo nel 1821 Vi lavorò fino al 1823 intitolandola “Fermo e Lucia” Vi lavorò fino al 1823 intitolandola “Fermo e Lucia” L’opera conobbe una lunga e travagliata elaborazione L’opera conobbe una lunga e travagliata elaborazione
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Negli anni 1824-26 Manzoni sottopose l’abbozzo a un’accurata e profonda revisione, soprattutto sul piano narrativo Negli anni 1824-26 Manzoni sottopose l’abbozzo a un’accurata e profonda revisione, soprattutto sul piano narrativo I personaggi appaiono meglio approfonditi e psicologicamente caratterizzati I personaggi appaiono meglio approfonditi e psicologicamente caratterizzati Alcuni personaggi cambiano nome (es. il Conte del Sagrato e Fermo diventano L’Innominato e Renzo) Alcuni personaggi cambiano nome (es. il Conte del Sagrato e Fermo diventano L’Innominato e Renzo)
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Così rielaborato, il romanzo venne pubblicato nel 1827 Così rielaborato, il romanzo venne pubblicato nel 1827 Sul frontespizio recava prima il titolo “Gli sposi promessi”, poi “I promessi sposi” Sul frontespizio recava prima il titolo “Gli sposi promessi”, poi “I promessi sposi” Questa prima edizione, autorizzata dall’autore, è nota come “ventisettana” Questa prima edizione, autorizzata dall’autore, è nota come “ventisettana”
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Subito dopo la stampa, Manzoni volle correggere la lingua del romanzo Subito dopo la stampa, Manzoni volle correggere la lingua del romanzo Egli stesso ribattezzò tale revisione linguistica “risciacquatura in Arno” perché fu avviata dopo un soggiorno di alcuni mesi in Toscana nel 1827 Egli stesso ribattezzò tale revisione linguistica “risciacquatura in Arno” perché fu avviata dopo un soggiorno di alcuni mesi in Toscana nel 1827 Durante quella permanenza Manzoni colse dalla viva voce della popolazione le parole, le inflessioni, l’uso vivo della lingua toscana Durante quella permanenza Manzoni colse dalla viva voce della popolazione le parole, le inflessioni, l’uso vivo della lingua toscana Si trattava di una scelta rivoluzionaria perché per secoli gli autori avevano usato solo la lingua illustre Si trattava di una scelta rivoluzionaria perché per secoli gli autori avevano usato solo la lingua illustre
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Tale lavoro di revisione linguistica continuò poi a Milano e durò quasi 12 anni Tale lavoro di revisione linguistica continuò poi a Milano e durò quasi 12 anni L’edizione definitiva venne pubblicata nel 1840-1842 (ed è quella che ancora oggi leggiamo) L’edizione definitiva venne pubblicata nel 1840-1842 (ed è quella che ancora oggi leggiamo)
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Manzoni scelse il genere del romanzo storico (che non aveva precedenti in Italia) Manzoni scelse il genere del romanzo storico (che non aveva precedenti in Italia) a) perché gli dava la possibilità di bilanciare perfettamente lo studio della realtà e la riflessione morale b) perché gli offriva l’opportunità di dar vita ad una letteratura popolare adeguata al nuovo pubblico “medio” di lettori che ormai stava nascendo anche in Italia
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Il romanzo è ambientato nel Seicento (infatti il sottotitolo è “Storia milanese del secolo XVII”) Il romanzo è ambientato nel Seicento (infatti il sottotitolo è “Storia milanese del secolo XVII”) Manzoni si documentò scrupolosamente, leggendo varie opere storiche Manzoni si documentò scrupolosamente, leggendo varie opere storiche Disegnò i suoi protagonisti (inventati) accanto a personaggi realmente esistiti (es. il cardinale Federigo e la monaca di Monza) Disegnò i suoi protagonisti (inventati) accanto a personaggi realmente esistiti (es. il cardinale Federigo e la monaca di Monza) Il Seicento diviene lo specchio in cui rileggere fatti e situazioni del presente (la dominazione spagnola rinvia alla dominazione austriaca) Il Seicento diviene lo specchio in cui rileggere fatti e situazioni del presente (la dominazione spagnola rinvia alla dominazione austriaca)
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Il pubblico di Manzoni è il ceto medio “borghese”, a cui egli affida il compito di costruire una società più giusta Il pubblico di Manzoni è il ceto medio “borghese”, a cui egli affida il compito di costruire una società più giusta Il significato civile de I promessi sposi è che un popolo deve conquistarsi la propria libertà, ma non può credere di potersela costruire con le proprie mani, bensì deve avere fede in Dio che realmente può aiutare gli uomini a costruire un mondo migliore e più giusto Il significato civile de I promessi sposi è che un popolo deve conquistarsi la propria libertà, ma non può credere di potersela costruire con le proprie mani, bensì deve avere fede in Dio che realmente può aiutare gli uomini a costruire un mondo migliore e più giusto
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Manzoni finge di aver ritrovato un vecchio manoscritto del Seicento di autore anonimo Manzoni finge di aver ritrovato un vecchio manoscritto del Seicento di autore anonimo Dice di avervi letto una storia così bella da meritare di essere divulgata, debitamente corretta nella lingua corrente Dice di avervi letto una storia così bella da meritare di essere divulgata, debitamente corretta nella lingua corrente L’autore, però, oltre a tradurre il racconto in lingua viva, continuamente interviene con commenti, delucidazioni, digressioni, dialogare con i lettori L’autore, però, oltre a tradurre il racconto in lingua viva, continuamente interviene con commenti, delucidazioni, digressioni, dialogare con i lettori
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Si tratta di un narratore “onnisciente” Si tratta di un narratore “onnisciente” Usa molteplici livelli stilistici (ironico, tragico, epico, elegiaco) e una lingua molto vicina al parlato Usa molteplici livelli stilistici (ironico, tragico, epico, elegiaco) e una lingua molto vicina al parlato Con I promessi sposi nasce la lingua della prosa italiana moderna Con I promessi sposi nasce la lingua della prosa italiana moderna
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Il romanzo consta complessivamente di 38 capitoli Il romanzo consta complessivamente di 38 capitoli La storia si sviluppa intorno alla vicenda di Renzo e Lucia che si avvia in un paese non precisato vicino a Lecco La storia si sviluppa intorno alla vicenda di Renzo e Lucia che si avvia in un paese non precisato vicino a Lecco La vicenda si inquadra nella cornice della storia lombarda dal 1628 al 1630 La vicenda si inquadra nella cornice della storia lombarda dal 1628 al 1630
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