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PubblicatoFulvio Mele Modificato 8 anni fa
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Dal consiglio orientativo di « terza media » alla scelta effettiva dello studente : un percorso coerente ? COMMISSIONE ORIENTAMENTO IN ENTRATA ANNO SCOLASTICO 2015-2016
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Fonti dei dati: Anagrafe regionale (Regione Lombardia), a.s. 2011/12; Assessorato all’Istruzione – Assessorato alla Formazione professionale della Provincia di Lodi, U.O. Istruzione e Formazione professionale - "Scolarità e flussi nel sistema di Istruzione e formazione professionale della Provincia di Lodi – Analisi in serie storica”. Elaborazione e analisi dei dati: CISEM – Centro per l’Innovazione e Sperimentazione Educativa Milano – Area «Servizio Statistica» - gruppo di ricerca: Alberto Falletti, Cristina Campi, Cecilia Cirulli, Fabio Sturaro Checchi D. e L.Flabbi 2006. Mobilità intergenerazionale e decisioni scolastiche in Italia. in Checchi, D. e G.Ballarino. Scelte individuali e vincoli strutturali. Sistema scolastico e disuguaglianza sociale, Mulino Rilevamento, effettuato dalla Commissione Orientamento in entrata a luglio 2016, dei giudizi orientativi degli studenti iscritti alle classi prime dell'Istituto Tecnico Economico “Agostino Bassi” nell'anno scolastico 2015- 2016 e comparazione con gli esiti scolastici.
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Gli alunni si iscrivono alla scuola secondaria di II grado tenendo in buona considerazione il consiglio orientativo? Quali sono i consigli orientativi (ovvero le attitudini e le capacità certificate dai docenti di I grado) degli studenti iscritti? Seguire il consiglio orientativo favorisce il successo formativo? I dati delle diapositive successive si riferiscono a 1.926 alunni in uscita dalla classe terza e sono stati elaborati partendo da quelli forniti dall’Anagrafe regionale della Regione Lombardia, relativi a tutte le istituzioni scolastiche secondarie statali e paritarie, di I grado della Provincia di Lodi. Gli alunni hanno ricevuto il consiglio orientativo e si sono iscritti nella scuola secondaria di II grado per l’a.s. 2012/13
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I CONSIGLI ORIENTATIVI DEI DOCENTI DI “TERZA MEDIA” (anno scol. 2012_2013 Più del 30% degli alunni esce dalla formazione di I grado con capacità adeguate ad affrontare gli studi di istruzione liceale che, nell’immaginario di una gerarchia di sistema, rappresenta il top dell’offerta scolastica. Quasi il 26,6% degli alunni è avviato dal consiglio orientativo verso il comparto tecnico, che nella gerarchia del sistema scolastico rappresenta alcune difficoltà di studio. Il 42% degli alunni è orientato all’istruzione/formazione professionale LA SITUAZIONE REALE (anno scol. 2012-2013) L’86,8% degli alunni con consiglio orientativo per l’istruzione liceale vi si iscrive. Solo il 12,7% gioca al ribasso le proprie capacità e si iscrive nell’istruzione tecnica. Il 70,9% degli alunni si iscrive nell’istruzione tecnica seguendo il consiglio orientativo. Ben il 25,8% gioca al rialzo le proprie capacità e si iscrive nell’istruzione liceale. Il consiglio orientativo per l’istruzione professionale è decisamente disatteso. Il 44,5% si iscrive nell’istruzione tecnica e il 17,3 nell’istruzione liceale.
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ALCUNE CONSIDERAZIONI: (fonte Checchi- Flabbi)* Ma le famiglie seguono le indicazioni orientative degli insegnanti ? Solo in due casi su tre. Nel restante si orientano verso livelli di scuola superiore in due terzi dei casi e per ordini di scuola inferiori nel residuo. Ad un primo livello sono gli insegnanti che indirizzano gli studenti tenendo conto sia dei giudizi scolastici sia del possesso delle competenze, ma nel formulare i propri giudizi orientativi sembrano condizionati dall’ambiente culturale di provenienza degli alunni, misurato dall’istruzione dei genitori, come anche dall’istruzione media della scuola. Ad un secondo passaggio le famiglie si discostano parzialmente dai consigli ricevuti, sia verso l’alto che verso il basso, tenendo conto sia dell’istruzione dei genitori che della loro percezione delle competenze possedute dallo studente. Effetto “famiglia di provenienza”: se introduciamo la quota di genitori laureati all’interno della scuola, come misura indiretta del livello sociale della scuola, osserviamo che questa variabile influenza significativamente l’orientamento scolastico dei professori, ad indicazione di una loro potenziale sensibilità alle pressioni direttamente o indirettamente provenienti dall’ambiente circostante. Inoltre un forte effetto di trascinamento sembra esercitato dalle scelte espresse dai propri compagni di classe, che appare essere il canale principale attraverso cui passano gli effetti ambientali *Bibliografia Checchi D. e L.Flabbi 2006. Mobilità intergenerazionale e decisioni scolastiche in Italia. in Checchi, D. e G.Ballarino. Scelte individuali e vincoli strutturali. Sistema scolastico e disuguaglianza sociale, Mulino
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CONSIGLI ORIENTATIVI (FORNITI DALLE SCUOLE SECONDARIO DI PRIMO GRADO - campione rappresentativo-) A.S.2014-2015 A.F.M
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C.A.T. TURISMO
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CORRELAZIONE FRA GIUDIZIO ORIENTATIVO E SUCCESSO SCOLASTICO a.s. 2015-2016 A.F.M.
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IL TURISMO E' IL CORSO IN CUI E' MAGGIORE LA PRESENZA DI STUDENTI INDIRIZZATI VERSO ISTITUTI PROFESSIONALI: 41% (nell'immaginario collettivo è spesso assimilato ad un professionale, poichè questo indirizzo è sempre stata una scelta peculiare degli Istituti professionali). La percentuale di studenti indirizzati verso Istituti professionali presenti negli indirizzi A.F.M. - C.A.T. è comunque alta, circa 30%. Il successo formativo è quasi assicurato per gli studenti che hanno avuto come giudizio orientativo il LICEO e si assesta intorno all'80% per gli studenti che hanno ricevuto un giudizio orientativo tecnico. Coloro che hanno ricevuto un giudizio orientativo indirizzato verso I PROFESSIONALI hanno avuto una percentuale di bocciature del 42%, debiti 26% e solo 32% di promozioni a giugno. I dati analizzati confermano le rilevazioni effettuate dall'Ufficio scolastico provinciale nell'a.s. 2011-2012.
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IL TURISMO E' IL CORSO IN CUI E' MAGGIORE LA PRESENZA DI STUDENTI INDIRIZZATI VERSO ISTITUTI PROFESSIONALI: 41% (nell'immaginario collettivo è spesso assimilato ad un professionale, poichè questo indirizzo è sempre stata una scelta peculiare degli Istituti professionali). La percentuale di studenti indirizzati verso Istituti professionali presenti negli indirizzi A.F.M. - C.A.T. è comunque alta, circa 30%. Il successo formativo è quasi assicurato per gli studenti che hanno avuto come giudizio orientativo il LICEO e si assesta intorno all'80% per gli studenti che hanno ricevuto un giudizio orientativo tecnico. Coloro che hanno ricevuto un giudizio orientativo indirizzato verso I PROFESSIONALI hanno avuto una percentuale di bocciature del 42%, debiti 26% e solo 32% di promozioni a giugno. I dati analizzati confermano le rilevazioni effettuate dall'Ufficio scolastico provinciale nell'a.s. 2011-2012.
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QUALCHE PROPOSTA COMPITI DELLE SCUOLE IN RETE: L’analisi dei consigli orientativi constata che l’indicazione fornita agli alunni è spesso sintetica (istruzione liceale, tecnica…) ed è rara l’indicazione di una tipologia di indirizzo (liceo scientifico piuttosto che artistico, indirizzo tecnico commerciale piuttosto che tecnologico…).La Rete per l’orientamento “OrientaLo” della Provincia di Lodi, raccogliendo le sollecitazioni di alcune scuole del territorio, si è fatta carico di avviare un percorso di riflessione sul tema nell'anno scol. 2015-2016. Lo scambio tra i referenti per l’orientamento delle scuole secondarie di I e II grado e dei CFP ha consentito di giungere ad una prima stesura di un Protocollo provinciale, inteso come quadro di riferimento per l’attribuzione del Consiglio orientativo. Il documento propone alle scuole della provincia procedure comuni per elaborare il consiglio basate sul confronto delle migliori pratiche, allo scopo di rivitalizzarne la funzione e potenziarne l’efficacia all’interno del complesso processo di orientamento attivato dalle scuole ( purtroppo il documento non è stato utilizzato da tutte le scuole della provincia ed è inesistente fuori provincia). Elaborare il Consiglio orientativo alla fine del primo ciclo d’istruzione,, è “un compito complesso per i docenti, implica infatti uno studio ragionato che esula dalla tradizionale verifica degli apprendimenti e sconfina sul funzionamento cognitivo e comportamentale dei ragazzi”. Il compito è ribadito dalla recente normativa in merito all’adozione sperimentale dei nuovi modelli nazionali per la certificazione delle competenze. COMPITO N° 1: RIBADIRE L'IMPORTANZA DI UN BUON GIUDIZIO ORIENTATIVO DA PARTE DEI DOCENTI DELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO.
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COMPITI DEI DOCENTI DEL NOSTRO ISTITUTO: Fare in modo che il biennio diventi realmente orientativo (scuola dell'obbligo): a partire dal primo anno, anzi dai primi mesi della secondaria di secondo grado, è necessario progettare un’azione di accoglienza e accompagnamento incentrata sul recupero e sul potenziamentodelle competenze di base, soprattutto di quelle afferenti all’area di istruzione generale (sviluppo degli assi culturali) relative all’equivalenza formativa. Mentre nel secondo anno, invece, dovrebbe essere predisposta e attivata un azione di ri-orientamento.
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Quali risposte concrete dare a questi problemi? Quale didattica orientativa mettere in campo? Proviamo a dare qualche indicazione. Innanzitutto è necessario: Potenziare l’informazione, orientando le famiglie, gli insegnanti e gli studenti; Sviluppare l’azione formativa, rafforzando: a) lo sviluppo della consapevolezza dello studente al proprio percorso formativo; b) la conoscenza di sé; c) la conoscenza delle proprie potenzialità e delle proprie aspirazioni. Questa azione va compiuta operando nel quadro dell’obbligo a 16 anni, inteso come percorso formativo unitario e finalizzato al raggiungimento delle competenze di cittadinanza. Occorre sviluppare le azioni: di raccordo con insegnanti della scuola media e della secondaria; di accoglienza nel primo trimestre/quadrimestre; di prevenzione dell’insuccesso; di interventi di educazione alla scelta; di attività di accompagnamento.
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Per quanto riguarda l’azione nei primi due anni della secondaria, l’attività deve essere improntata su una funzione orientativa tesa: al recupero; al riallineamento; alla rimotivazione; a sviluppare competenze relative agli assi dell’area comune; a verificare le scelte di indirizzo. Per quanto riguarda l’azione nei primi due anni della secondaria, l’attività deve essere improntata su una funzione orientativa tesa soprattutto a interventi di tipo riorientativo, soprattutto: dando peso maggiore alle discipline dell’area di indirizzo; rafforzando le scelte e verificando i possibili transiti verso altri indirizzi; rafforzando e sviluppando le competenze chiave di cittadinanza attiva.
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1.corresponsabilità educativa tra gli attori (docenti, genitori, studenti) 2.riconoscimento della pari dignità di ogni percorso formativo 3.attivazione di percorsi scolastici di conoscenza di sé intesa nel senso di autoconsapevolezza, coscienza del proprio rapporto con la realtà
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GRAZIE PER L'ATTENZIONE PROF.SSA MONICA ROSSI RESPONSABILE COMMISSIONE ORIENTAMENTO 2015-2016
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