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GESTIONE RIPRODUTTIVA DELLA FATTRICE. Gestione riproduttiva della fattrice Per valorizzare la gestione delle fattrici, ottimizzandone l’attività produttiva.

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1 GESTIONE RIPRODUTTIVA DELLA FATTRICE

2 Gestione riproduttiva della fattrice Per valorizzare la gestione delle fattrici, ottimizzandone l’attività produttiva e riproduttiva bisogna:  Conoscere l’anatomia e la fisiologia dell’apparato riproduttore della fattrice  Conoscere gli effetti dell’alimentazione sull’attività ovarica  Somministrare un alimentazione adeguata in gravidanza  Conoscere le nuove biotecnologie applicate alla riproduzione ed i vantaggi che ne derivano  Applicare efficaci programmi di vaccinazione

3 Gestione riproduttiva della fattrice Le aziende ben gestite mirano ad ottenere: Una percentuale di puledri nati vivi variabile tra 70-80 % Una percentuale di aborti inferiore al 13% Una quota di cavalle gravide dopo 45 giorni variabile tra l’ 88-98 %

4  La cavalla è un animale poliestrale stagionale la cui stagione di monta inizia in coincidenza della primavera e dura nel nostro emisfero nel periodo Aprile-Settembre.  La stagione delle nascite per molte libri genealogici inizia ufficialmente il 1 Gennaio, mentre la stagione di monta ufficiale è compresa tra 15 Febbraio-31 Luglio in modo da uniformare le età dei puledri nati nella stessa stagione di monta.

5 Gestione riproduttiva della fattrice CICLO ESTRALE Esiste un’incongruenza tra la fisiologia riproduttiva delle fattrici e i regolamenti imposti dalle associazioni equine. Gli allevatori infatti, che hanno stabilito la fase di riproduzione dal 1 Febbraio al 15 Luglio, fissano la data di nascita di tutti i puledri al 1 Gennaio. È necessario dunque avvicinare il più possibile a questa data le nascite dei puledri, utilizzando anche i primi 30-60 giorni di stagione riproduttiva.

6  L’attitudine a riprodursi nel periodo primaverile- estivo viene definita a giorno lungo in contrapposizione a quella definita a giorno breve (pecora, bufala, ecc..).  Ruolo fondamentale del fotoperiodo  16h luce : 8h buio  La percezione del fotoperiodo è legata alla secrezione di melatonina.

7 Ruolo della melatonina  Percezione dell’alternanza giorno-notte.  Percezione dei cambiamenti stagionali  Stabilire un ritmo circannuale dell’attività riproduttiva  Fasare l’orologio biologico interno all’alternanza delle stagioni

8 Pattern della melatonina nelle 24 ore La melatonina è prodotta dall’epifisi durante le ore notturne. La sua secrezione è indotta dalla norepinefrina secreta dai neuroni postgangliari sinaptici del ganglio cervicale superiore

9  Non è importante in assoluto la durata delle ore di luce quanto il fotoperiodo che precede.  Teoria della fotorefrattarietà: La ripresa dell’attività riproduttiva è determinata dalla insorgenza di una stato refrattario all’effetto inibente determinata dal fotoperiodo. Cambiamenti continui di durata del giorno mantengono la sensibilità alla luce. Somministrazione di melatonina al solstizio di estate anticipano la stagione riproduttiva successiva per un più precoce instaurarsi della fase di refrattarietà al giorno breve

10 Il meccanismo di azione della melatonina non è ancora realmente chiaro.  La sua azione si esplicherebbe attraverso una complessa rete interneuronale che coinvolge differenti tipi di neurotrasmettitori ed il sito bersaglio sembra essere situato nell’ipotalamo.  Azione indiretta sui livelli di GnRH probabilmente mediata anche da un meccanismo di feedback negativo esercitata dagli estrogeni nella stagione non riproduttiva.

11 Gestione riproduttiva della fattrice INDUZIONE DEL CICLO Tra i metodi più diffusi per indurre il ciclo nelle cavalle vi è il trattamento luminoso, che consiste nella manipolazione del fotoperiodo con l’utilizzo di lampade artificiali a fluorescenza o incandescenza. Per una stalla di medie dimensioni sono sufficienti lampade di 200 watt. Le lampade vengono accese ogni giorno 30 minuti prima del tramonto.

12 È possibile modificare l’attività ciclica ovarica mediante trattamenti luminosi:  Aumentare il numero delle ore di luce a partire dal solstizio d’inverno: 14,5-16 h luce ; 10 lux Senza passaggio graduale L’ovulazione avviene mediamente tra la 6a-12a settimana dall’inizio del trattamento.  Indurre un flash luminoso di 1-2h dopo 9,5-10,5h dall’inizio del buio

13  Esiste una fase di fotosensibilità alla luce durante le ore di buio.  Se stimolati con un flash luminoso in questa fase, viene percepito un giorno lungo anche se il numero complessivo delle ore di luce nelle 24h è ridotto: 16hL:8hB; 16hL:8hB;14,5hL:9,5hB; 8hL:9,5hB:1hL:5,5hB; 4hL:9,5hB:1hL:9,5hB = Producono la stessa attività ovarica

14 Gestione riproduttiva della fattrice INDUZIONE DEL CICLO Oltre al trattamento luminoso esistono diversi trattamenti per indurre il ciclo:  Somministrazione di GnRH nella fase di transizione  Impiego di 6,25-12,5 mg di FSH per 10 giorni  Impiego di 100-400 mg per via intramuscolare di progesterone per 15 giorni. La cavalla torna in calore dopo 2 - 4 giorni dall’interruzione del trattamento  Somministrazione di 1500-3300 UI di HCG per via intramuscolare o endovenosa

15 Gestione riproduttiva della fattrice CICLO ESTRALE Il ciclo delle cavalle è influenzato dal fotoperiodo ed è suddivisibile in 4 fasi:  Anestro invernale  Transizione primaverile  Riproduzione estiva  Transizione autunnale

16 Altri fattori che incidono sull’attività riproduttiva:  Temperatura ambientale.  Nutrizione: effetto positivo del pascolo  Body condition score: anticipo della attività ciclica in soggetti con uno score oltre 5 (scala 1-9).  Ruolo della leptina (ormone della sazietà) nel trasdurre le informazioni del livello del bilancio energetico complessivo all’ipotalamo.  Depositi di LH e prolattina maggiori in cavalle con BCS elevati.  Ruolo dell prolattina a livello ovarico nella stimolazione dei recettori per LH e FSH.

17 Il ciclo estrale dura mediamente 22±3 giorni.  Ondate follicolari (2), secondarie e primarie, con sviluppo di 7-11 follicoli.  Follicoli da 6 mm crescono fino alla fase di deviazione del diametro nel follicolo dominante (6 giorni). A circa 13 mm il livello di FSH giunge ad un picco per poi declinare. Importante per il reclutamento del follicolo dominante.  Nell’ondata primaria la deviazione avviene a ca. 22,5mm. Il follicolo dominante praticamente è individuato a ca. 30mm. Solo questo giungerà all’ovulazione.

18 Fase follicolinica Ruoli preponderanti: FSH: aumento del diametro follicolare Estrogeni: feedback negativo su FSH positivo per LH; Inibina: feedback negativo per FSH LH: reclutamento del follicolo dominante, crescita fino a deiscenza. IGF1: crescita follicolare al momento della deviazione

19 Fase progestinica  Ruoli dominanti:  Progesterone: mantenimento gravidanza, feedback negativo su GnRH (LH). Sviluppo follicolare concomitante grazie alla presenza di livelli basali crescenti di FSH;  PGF2 α : lisi del CL (15°g)

20 Manifestazioni estrali

21 PUBERTA’

22 Gestione riproduttiva della fattrice Alimentazione e pubertà Puledre che seguono un alimentazione equilibrata e al 100% dei loro fabbisogni anticipano la pubertà. La pubertà è anche influenzata dalla coincidenza tra stagione riproduttiva e maturazione del sistema endocrino.

23 Gestione riproduttiva della fattrice Copertura della cavalla È necessaria prima della copertura ispezionare i genitali della fattrice per verificare eventuali anomalie. È importante che le labbra vulvari si chiudano perfettamente per evitare infezioni. Se nel separarle si avverte un soffio d’aria si procede con la vulvoplastica di Caslick. La cavalla può essere coperta con varie modalità:  Monta brada  Monta naturale con aiuto manuale  Inseminazione strumentale

24 Gestione riproduttiva della fattrice Copertura della cavalla Nella monta brada, lo stallone viene lasciato al pascolo con le fattrici ed i loro puledri. È una pratica utilizzata in quelle aziende con un numero di cavalle da coprire inferiore a 30 per ogni stagione. Il rischio principale consiste nella trasmissione di malattie veneree o recare ferite sia allo stallone che alle cavalle. La monta a mano, pur richiedendo un maggior ausilio degli operatori, che devono riconoscere i tempi migliori per la copertura, permette l’utilizzo di uno stallone per un numero maggiore di fattrici.

25 Gestione riproduttiva della fattrice Inseminazione strumentale Consiste nel prelievo, analisi e diluizione del seme che verrà introdotto tramite una cannula poi nell’utero della cavalla. È una tecnica largamente diffusa nell’industria equina, anche se per ragioni politiche e culturali non è ancora pratica con le fattrici di razza Purosangue Inglese. L’I.S. reca diversi vantaggi all’azienda:  Minore rischio di trasmissione di malattie veneree  Assenza di lesioni degli animali  Sincronizzazione delle fattrici  Miglioramento genetico

26 Gestione riproduttiva della fattrice Inseminazione strumentale Il seme può essere utilizzato:  Fresco (da 0 a 30 minuti)  Refrigerato (da 30 minuti a 24 ore)  Congelato (dopo le 24 ore) La raccolta avviene quasi sempre mediante vagina artificiale. Lo stallone viene fatto saltare su di un manichino ed il seme è raccolto con la vagina artificiale. Questa comprende tra la doppia camicia in lattice una valvola per caricare l’acqua a 44-50gradi. Nella sua parte prossimale viene applicato un lubrificante per diminuire l’attrito.

27 Gestione riproduttiva della fattrice Inseminazione strumentale Le vagine artificiali di maggiore rilievo sono la Colorado e la Missouri. Nella Missouri il doppio strato in lattice è coperto da un rivestimento di cuoio. Un’estremità è aperta per permettere l’ingresso del pene mentre l’altra presenta un restringimento per dove verrà collegato il recipiente di raccolta. È maneggevole, economica e facile da pulire.

28 Gestione riproduttiva della fattrice Inseminazione strumentale Colorado La Colorado,invece, possiede un rivestimento esterno in plastica rigida. È più pesante e meno maneggevole.

29 Calore da parto  La prima manifestazione estrale dopo il parto è comunemente denominata “calore da parto”.  Nel 90% delle fattrici compare tra i 5 e i 12 giorni e la sua durata è sovrapponibile a quella di un normale calore ciclico. Generalmente si accompagna a ovulazione anche se può passare inosservato per problematiche legate al comportamento materno.  La fertilità è relativamente più bassa se comparata a quella osservata nei calori successivi, mediamente del 10-15% in meno.  Molti sono i fattori che concorrono a giustificare questa ridotta fertilità tra cui un’incompleta involuzione uterina che spiegherebbe anche la percentuale più alta di riassorbimenti embrionali.

30  A supporto di tale ipotesi è stato evidenziato che il tasso di gravidanza derivante dalla fecondazione è maggiore nelle cavalle che ovulano dopo il 10° giorno postpartum se confrontate con quelle il cui follicolo va in deiscenza prima di questo termine. Poiché l’embrione impiega circa 5-6 giorni per raggiungere l’utero, l’avvenuta ovulazione dopo i 10 giorni dal parto assicura allo stesso un ambiente uterino idoneo al suo sviluppo.

31 Gestione riproduttiva della fattrice Analisi post accoppiamento Tutte le cavalle vanno esaminate 15-35 giorni dopo la copertura per una precoce diagnosi e, soprattutto per verificare la presenza di un eventuale gravidanza gemellare. Prima dei 90 giorni le perdite embrionali non sono rilevabili clinicamente e possono oscillare dall’8 al 15%. Esse possono essere ridotte con un attento esame sanitario dell’apparato riproduttore, sutura della vulva se necessaria, alimentazione adeguata e programmi di vaccinazione.

32 Gestione riproduttiva della fattrice Analisi post accoppiamento I sistemi che consentono una diagnosi di gravidanza sono:  Ultrasonografia che permette di rilevare una gravidanza già 14 giorni dopo ovulazione  Palpazione rettale che tramite ispessimento del tono uterino permette di rilevare una gravidanza già a 14- 17 gironi dopo ovulazione  Attraverso la concentrazione di progesterone tra i 14 e i 25 giorni dal concepimento  Attraverso aumento estrogeni nelle urine, sangue, feci e latte a 90 giorni dall’accoppiamento.


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