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PubblicatoCostanzo Piva Modificato 8 anni fa
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La crisi del Trecento Danze macabre
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Squilibrio tra numero della popolazione e produttività agricola CARESTIE EPIDEMIE VARIAZIONI CLIMATICHE Abbandono di molti insediamenti (villaggi), soprattutto delle terre marginali N.B. In Germania scompare il 40% dei villaggi, in Inghilterra il 25%, in Sardegna e in Sicilia il 50%, nel Lazio il 25%, in Toscana il 10%
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LA PESTE NERA Causa patogena: bacillo Yersinia pestis (trasmesso dalle pulci del ratto all’uomo) Origine dell’epidemia trecentesca: dall’Himalaya alla Cina (1331), dalla Cina alla colonia genovese di Caffa in Crimea, da Caffa a tutto il Mediterraneo attraverso le navi genovesi 1347-1349: il morbo si diffonde rapidamente in Medio-Oriente, in Nord Africa e in Europa Numero di vittime: 30 milioni di morti circa in Europa (soprattutto poveri a causa dell’alimentazione squilibrata e delle condizioni ambientali insalubri) Reazioni della popolazione: diffusione di credenze superstiziose, isteria collettiva (diffusione di bande come quella dei flagellanti che perseguitavano capro espiatorio come gli ebrei) Dopo il 1349 l’epidemia si attenua anche se cesserà di essere considerata una malattia endemica in Europa solo a partire dal XVII secolo
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Le guerre, le difficoltà climatiche e le epidemie causano regresso demografico che ha ripercussioni di carattere economico e sociale Conseguenze: -Diminuzione dei prezzi dei cereali in tutta Europa (tranne l’Italia settentrionale e i Paesi Bassi) -Ristagno dei traffici su lunga distanza -Ripercussioni sui prezzi di tutti i beni di consumo -Aumento del prezzo delle prestazioni dei lavoratori dei campi (aumento del «potere contrattuale» dei contadini)
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AUMENTO DEI COSTI e CALO DEI PROFITTICRISI DELLE RENDITE SIGNORILI Reazioni della nobiltà: -Intensificazione dello sfruttamento dei contadini (aumento dei canoni d’affitto, introduzione di nuove corvées) -Passaggio dalla conduzione diretta alla conduzione indiretta (introduzione della mezzadria soprattutto in Italia centro- settentrionale, Toscana e Emilia in particolare) -Attacco alle ricchezze della Chiesa (i nobili si accaparrano le cariche ecclesiastiche o si appropriano dei beni della Chiesa con la forza) -Nobili si danno al brigantaggio e alle rapine -Riconversioni produttive (parte dei proprietari si orienta verso la produzione specializzata di pregio come quella dell’olio o del vino) -In Inghilterra si diffondono le recinzioni -Vengono fatti interventi sul diritto di caccia
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LE RIVOLTE CONTADINE Contesto: Guerra Aumento della pressione fiscale da parte del potere centrale per finanziare gli eserciti Pressione dei signori sui contadini Crisi delle manifatture urbane per la riduzione della domanda di beni di consumo La jacquerie del 1358 in Francia La rivolta del 1381 in Inghilterra La rivolta dei Ciompi del 1378 a Firenze
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La jacquerie La rivolta (assalto alle case dei ricchi, saccheggio dei magazzini e incendio dei castelli) scoppia nel 1358 in Francia contro le devastazioni provocate dalla guerra dei Cent’anni, le prevaricazioni dei nobili e la fiscalità regia. Scoppia il 28 maggio e il 9 giugno viene soffocata duramente dai nobili che, dopo essersi organizzati, reprimono violentemente la rivolta dei contadini (20 mila morti). La rivolta dei contadini del 1381 in Inghilterra A causa delle tensioni tra nobili e contadini, causate dal continuo tentativo dei primi di inasprire le prestazioni e gli obblighi dei secondi, nel mese di giugno del 1381 i contadini marciano su Londra e la occupano. Il re Riccardo II spaventato accoglie le richieste dei rivoltosi per poi reprimere sistematicamente le frange più radicali, dopo i rientro dei ribelli nei loro poderi.
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La rivolta dei Ciompi (rivolta urbana) -A Firenze, i Ciompi (operai della manifattura laniera), duramente sfruttati dai maestri delle botteghe, in occasione di una crisi politica nel conflitto tra guelfi e ghibellini, Salvestro dei Medici (gonfaloniere della parte ghibellina) chiede l’appoggio popolare -Salvestro si appella al popolo promettendo riforme, si mette in moto una reazione a catena che sfocia nella rivolta degli operai -I Ciompi si impadroniscono del palazzo del podestà -Ottengono la creazione di tre nuove arti delle Arti del popolo minuto -Il gruppo dei cittadini eleggibili passa da 3000 a 16000 -Le arti minori rompono la solidarietà con i Ciompi per ridare fiato alle attività produttive e a i traffici (gli imprenditori dell’Arte della lana avevano proclamato la serrata e i rifornimenti scarseggiavano) -L’Arte dei Ciompi viene sciolta e tutte le conquiste ottenute abrogate
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RICORDA Tra il XIV e il XV secolo il baricentro commerciale si sposta verso il Mediterraneo occidentale (Spagna) e l’Europa atlantica Tra il XIV e XV ha inizio un lento ma inesorabile declino del commercio con l’Oriente (i prodotti orientali si reperiscono con maggior facilità in Siria, in Egitto o in Africa nord-occidentale, mercati frequentati dai mercanti iberici)
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