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L'angelo del Signore portò l'annuncio a Maria, e la vergine concepì per opera dello Spirito Santo. "Ecco la serva del Signore." "Accada di me secondo.

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Presentazione sul tema: "L'angelo del Signore portò l'annuncio a Maria, e la vergine concepì per opera dello Spirito Santo. "Ecco la serva del Signore." "Accada di me secondo."— Transcript della presentazione:

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2 L'angelo del Signore portò l'annuncio a Maria, e la vergine concepì per opera dello Spirito Santo. "Ecco la serva del Signore." "Accada di me secondo la tua parola." E il verbo si fece carne. E venne ad abitare in mezzo a noi. Ave Maria piena di grazia, il Signore è con te. Tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù.Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell'ora della nostra morte. Amen. Prega per noi santa madre di Dio. Perché siamo fatti degni delle promesse di Cristo. Preghiamo: Infondi nel nostro spirito la tua grazia, o Padre, tu, che all'annuncio dell'Angelo ci hai rivelato l'incarnazione del tuo Figlio, per la sua passione e la sua croce guidaci alla gloria della risurrezione. Per Cristo nostro Signore. Amen. L'angelo del Signore portò l'annuncio a Maria, e la vergine concepì per opera dello Spirito Santo. "Ecco la serva del Signore." "Accada di me secondo la tua parola." E il verbo si fece carne. E venne ad abitare in mezzo a noi. Ave Maria piena di grazia, Prega per noi santa madre di Dio. Perché siamo fatti degni delle promesse di Cristo. Preghiamo: Infondi nel nostro spirito la tua grazia, o Padre, tu, che all'annuncio dell'Angelo ci hai rivelato l'incarnazione del tuo Figlio, per la sua passione e la sua croce guidaci alla gloria della risurrezione. Per Cristo nostro Signore. Amen.

3 C'era in quella contrada un uomo di nome Giovanni, di buona fama e di vita anche migliore, ed era molto caro al beato Francesco perché, pur essendo nobile e molto onorato nella sua regione, stimava più la nobiltà dello spirito che quella della carne. Circa due settimane prima della festa della Natività, il beato Francesco, come spesso faceva, lo chiamò a sé e gli disse: "Se vuoi che celebriamo a Greccio il Natale di Gesù, precedimi e prepara quanto ti dico:

4 Vorrei rappresentare il Bambino nato a Betlemme, e in qualche modo vedere con gli occhi del corpo i disagi in cui si è trovato per la mancanza delle cose necessarie a un neonato, come fu adagiato in una greppia e come giaceva sul fieno tra il bue e l'asinello". Appena l'ebbe ascoltato, il fedele e pio amico se ne andò sollecito ad approntare nel luogo designato tutto l'occorrente, secondo il disegno esposto dal Santo.

5 Arriva Francesco: vede che tutto è predisposto secondo il suo desiderio, ed è raggiante di letizia. Ora si accomoda la greppia, vi si pone il fieno e si introducono il bue e l'asinello.

6 In quella scena commovente risplende la semplicità evangelica, si loda la povertà, si raccomanda l'umiltà. Greccio è divenuto come una nuova Betlemme.

7 San Francesco testimonia il rispetto per tutto, testimonia che l’uomo è chiamato a custodire l’uomo. Rispettiamo ogni essere umano: sentiamo il grido di coloro che piangono, soffrono e muoiono a causa della violenza, del terrorismo o della guerra.

8 Quello che e’ capitato a Greccio puo’ capitare a anche a Treviglio?

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12 La vita la si trova soltanto donandola

13 Con gli occhi di Dio...

14 Ogni giorno, un contadino portava l'acqua dalla sorgente al villaggio in due grosse anfore che legava sulla groppa dell'asino, che gli trotterellava accanto. Una delle anfore, vecchia e piena di fessure, durante il viaggio, perdeva acqua. L'altra, nuova e perfetta, conservava tutto il contenuto senza perderne neppure una goccia

15 L'anfora vecchia e screpolata si sentiva umiliata e inutile, tanto più che l'anfora nuova non perdeva l'occasione di far notare la sua perfezione: "Non perdo neanche una stilla d'acqua, io!".

16 Un mattino, la vecchia anfora si confidò con il padrone: "Lo sai, sono cosciente dei miei limiti. Sprechi tempo, fatica e soldi per colpa mia. Quando arriviamo al villaggio io sono mezza vuota. Perdona la mia debolezza e le mie ferite". Il giorno dopo, durante il viaggio, il padrone si rivolse all'anfora screpolata e le disse: "Guarda il bordo della strada". "E' bellissimo, pieno di fiori".

17 "Solo grazie a te", disse il padrone. "Sei tu che ogni giorno innaffi il bordo della strada. Io ho comprato un pacchetto di semi di fiori e li ho seminati lungo la strada, e senza saperlo e senza volerlo, tu li innaffi ogni giorno...".

18 Signore, fa di me uno strumento della Tua Pace: Dove è odio, fa ch'io porti l'Amore, Dove è offesa, ch'io porti il Perdono, Dove è discordia, ch'io porti l'Unione, Dove è dubbio, ch'io porti la Fede, Dove è errore, ch'io porti la Verità, Dove è disperazione, ch'io porti la Speranza, Dove è tristezza, ch'io porti la Gioia, Dove sono le tenebre, ch'io porti la Luce. Maestro, fa che io non cerchi tanto Ad esser consolato, quanto a consolare; Ad essere compreso, quanto a comprendere; Ad essere amato, quanto ad amare. Poiché, così è: Dando, che si riceve; Perdonando, che si è perdonati; Morendo, che si risuscita a Vita Eterna


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