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Arte e Immagine: Il QuattrocentoScuola Paritaria S. LuigiProf.ssa Dora Meroni IL QUATTROCENTO IN ITALIA SI RAFFORZANO LE SIGNORIE E OGNI SIGNORE VUOLE.

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1 Arte e Immagine: Il QuattrocentoScuola Paritaria S. LuigiProf.ssa Dora Meroni IL QUATTROCENTO IN ITALIA SI RAFFORZANO LE SIGNORIE E OGNI SIGNORE VUOLE RENDERE IL PROPRIO STATO IL PIU’ RICCO E SPLENDIDO. I PIU’ IMPORTANTI SIGNORI CHIAMANO ALLA LORO CORTE I PIU CELEBRI ARTISTI DEL TEMPO AFFINCHE’ LAVORINO PER LORO. SI DIFFONDONO COSI’ IL MECENATISMO E LA COMMITTENZA A FIRENZE I MEDICI AD URBINO I MONTEFELTRO A MANTOVA I GONZAGA A FERRARA GLI ESTE A MILANO I VISCONTI e GLI SFORZA

2 Arte e Immagine: Il QuattrocentoScuola Paritaria S. LuigiProf.ssa Dora Meroni I GRANDI PENSATORI, LETTERATI, ARTISTI PROTETTI E SOSTENUTI DAI GRANDI MECENATI DANNO VITA AL RINASCIMENTO SI SVILUPPA IN UN ARCO DI TEMPO CHE VA DALLA METÀ DEL XIV SECOLO FINO AL XVI SECOLO CIRCA. FU UN'ETÀ DI RADICALE CAMBIAMENTO DURANTE IL QUALE SI SVILUPPÒ UN NUOVO MODO DI CONSIDERARE IL MONDO E L’UOMO. IL TERMINE GENERICO "RINASCITA" VENNE USATO PER LA PRIMA VOLTA DA GIORGIO VASARI, NEL CORSO DEL CINQUECENTO, NEL SUO VITE DE' PIÙ ECCELLENTI ARCHITETTI, PITTORI, ET SCULTORI ITALIANI, DA CIMABUE INSINO À TEMPI NOSTRI PER INDICARE UN PERIODO DURANTE IL QUALE, PARTENDO DA GIOTTO E AFFERMANDOSI CON MASACCIO, DONATELLO E BRUNELLESCHI SUPERAVA IL MODELLO ARTISTICO GRECO-BIZANTINO PER RECUPERARE QUELLO ROMANO-LATINO. QUESTO SIGNIFICA UNA COSA IMPORTANTISSIMA: È UNA DELLE POCHE “ETICHETTE STORIOGRAFICHE” (DEFINIZIONI STORICHE) NATE NELL'EPOCA IN CUI SI SONO SVILUPPATE. IL TERMINE "RINASCIMENTO" E LA VISIONE DI UN PERIODO IDEALE È, INVECE, SI SONO DIFFUSI NEL CORSO DEL 1800, QUANDO GLI STORICI PARLARONO DI "SCOPERTA DEL MONDO E DELL'UOMO" O DI “UN EPOCA IN CUI SONO VENUTE ALLA LUCE L'UMANITÀ E LA COSCIENZA MODERNE DOPO UN LUNGO PERIODO DI DECADIMENTO”. NEL CORSO DEL XIX SECOLO NASCELACONTRAPPOSIZIONE TRA MEDIOEVO COME PERIODO BUIO E RINASCIMENTO COME EPOCA DI SVILUPPO E RINASCITA. IN AMBITO LETTERARIO SI SVILUPPO L'UMANESIMO, CON UN NUOVO INTERESSE PER LO STUDIO DEL MONDO CLASSICO. L’ESPONENTE PRINCIPALE FU FRANCESCO PETRARCA.

3 Arte e Immagine: Il QuattrocentoScuola Paritaria S. LuigiProf.ssa Dora Meroni SONO MOLTI GLI ASPETTI FONDAMENTALI DEL RINASCIMENTO CHE LO DISTINGUONO DALLE ALTRE EPOCHE STORICHE: LA GRANDE DIFFUSIONE E LA CONTINUITÀ DEL MOVIMENTO OLTRE LA VITA DELLE DIFFERENTI CORTI IN CUI NACQUE E DA CUI SI DIFFUSE. LA CONSAPEVOLEZZA DI ESSERE L’ORIGINE E DI BASARSI SU UNA ROTTURA DEFINITIVA TRA MONDO MODERNO E MONDO ANTICO. LA RIELABORAZIONE E NON LA SEMPLICE RIPRODUZIONE DEL PASSATO CLASSICO, CHE DIVENTA ISPIRATORE E VIENE REINTERPRETATO PER CREARE NUOVE COMPOSIZIONI ENUOVE OPERE. UNA NUOVA IDEA DELL'UOMO E DEL MONDO A CUI QUESTI APPARTENEVA, CON IL SINGOLO INDIVIDUO DIVENTA UN SOGGETTO UNICO CAPACE DI DECIDERE DA SOLO DEL PROPRIO DESTINO, DI SVILUPPARE I PRORI TALENTI E LE PROPRIE DOTI, E CAPACEANCHE DI MODIFICARE LA NATURA E L’AMBIENTE CIRCOSTANTE IN BASE ALLE PRORIE NECESSITÀ, SENZA AFFIDARSI SOLO AL FATO E ALLA SORTE. UNA DELLE FIGURE PIÙ SIGNIFICATIVE DEL RINASCIMENTO FU PICO DELLA MIRANDOLA, CELEBRE PERLA SUA PODEROSA MEMORIA MASOPRATTUTTO GRANDE STUDIOSO E AUTORE DELLO SCRITTO “ DE HOMINIS DIGNITATE” (LA DIGNITÀ DELL’UOMO) NEL QUALE VIENE DESCRITTO «L'UOMO È ARTEFICE DELLA PROPRIA SORTE» ALTRO SIMBOLO DEL RINASCIMENTO È L'UOMO VITRUVIANO DI LEONARDO DA VINCI

4 Arte e Immagine: Il QuattrocentoScuola Paritaria S. LuigiProf.ssa Dora Meroni URBINO FEDERICO DA MONTEFELTRO volle trasformare la città di Urbino in una delle più importanti d’Europa. Commissionò la realizzazione del nuovo Palazzo Ducale. Il nuovo palazzo si trova al centro della città e rientrava in un progetto urbanistico più ampio che prevedeva la riorganizzazione della città. Questo per rispondere alle nuove ricerche e ai nuovi studi che si sviluppavano nel tempo e che avevano come scopo quello di creare la CITTA’ IDEALE La città ideale 1480-1490 Tempera su tavola 67,5x239,5 cm Urbino Galleria Nazionale

5 Arte e Immagine: Il QuattrocentoScuola Paritaria S. LuigiProf.ssa Dora Meroni All’interno del Palazzo Ducale è importante lo studiolo, dove Federico lavorava e conservava la sua preziosissima biblioteca. Lo studiolo è un’opera d’arte ricca di ritratti di personaggi illustri e di intarsi.

6 Arte e Immagine: Il QuattrocentoScuola Paritaria S. LuigiProf.ssa Dora Meroni Tarsie lignee Studiolo di Federico da Montefeltro

7 Arte e Immagine: Il QuattrocentoScuola Paritaria S. LuigiProf.ssa Dora Meroni Federico da Montefeltro chiamò a lavorare alla sua corte il pittore PIERO DELLA FRANCESCA (1416 - 1492) che realizzò il ritratto di Federico e della moglie Battista Sforza. Dittico con i ritratti di Battista Sforza e Federico da Montefeltro (fronte) 1465, 47x33 cm ciascuno, tempera su tavola, Firenze Galleria degli Uffizi Il paesaggio sullo sfondo, raffigurato attraverso la “prospettiva a volo d’uccello” è il reale dominio territoriale dei duchi. I ritratti sono veritieri e non vi è alcun intento di idealizzazione. Le figure sono fissate da una rigorosa volumetria evidenziata dall’uso totalmente nuovo della luce diffusa e radente che sottolinea ogni dettaglio dei volti, delle vesti e dei gioielli indossati da Battista Sforza.

8 Arte e Immagine: Il QuattrocentoScuola Paritaria S. LuigiProf.ssa Dora Meroni Dittico con i ritratti di Battista Sforza e Federico da Montefeltro – I TRIONFI (retro) 1465, 47x33 cm ciascuno, tempera su tavola, Firenze Galleria degli Uffizi Nel paesaggio si fondono prospettiva aerea e prospettiva geometrica I paesaggi sono rappresentati con rigore scientifico che conduce alla definizione di tutti i dettagli fino al riflesso della vegetazione e delle navi nell’acqua. I duchi vengono rappresentati su carri trionfali, accompagnati da figure femminili, personificazione delle virtù. Federico tiene in mano lo scettro del comando, simbolo di potere e forza; Battista ha in mano un libro, simbolo del suo interesse per lo studio e la cultura.

9 Arte e Immagine: Il QuattrocentoScuola Paritaria S. LuigiProf.ssa Dora Meroni Flagellazione 1455, tempera su tavola 59x81,5 Urbino, Galleria Nazionale L’uomo biondo e scalzo con la veste rossa, è Oddantonio da Montefeltro, fratello di Federico, ucciso in una congiura nel 1444. La fuga prospettica dei cassettoni sul soffitto, delle tarsie nel pavimento e delle colonne, segue lo stesso rigore geometrico della città ideale Tutte le figure seguono il tradizionale schema di Piero: una figura di profilo, unna frontale e una di tre quarti Alcuni storici dell’arte considerano quest’opera come una citazione: nella Flagellazione di Cristo si rilegge il richiamo alla morte di Oddantonio, ucciso da giovane e innocente. La luce ha origine da più fonti: una interna alla stanza nella quale avviene la flagellazione e irradia la figura di Cristo; una esterna diffusa che colpisce il volto di Oddantonio

10 Arte e Immagine: Il QuattrocentoScuola Paritaria S. LuigiProf.ssa Dora Meroni Madonna con Bambino, santi e angeli detta Pala Brera 1474 circa, tempera su tavola, 248x170 cm Milano, Pinacoteca di Brera In quest’opera Piero fonde spiritualità e rigore scientifico La presenza di Federico da Montefeltro risponde alla tradizione di raffigurare i committenti nelle tele da loro commissionate agli artisti L’architettura dipinta riproduce, attraverso un rigoroso uso della prospettiva, un’abside che nella collocazione originale, sopra l’altare maggiore della chiesa di S. Bernardino ad Urbino, doveva creare l’illusione dello spazio sfondato. L’uovo, simbolo della Resurrezione, diventa il canone proporzionale di tutta la composizione. L’ovale perfetto viene riprodotto nel volto della Madonna e di tutte le figure intorno a lei. La luce proveniente da sinistra, sottolinea la profondità dello spazio architettonico e la volumetria dei panneggi e dei personaggi.

11 Arte e Immagine: Il QuattrocentoScuola Paritaria S. LuigiProf.ssa Dora Meroni FIRENZE A Firenze lavorano contemporaneamente tre straordinari artisti FILIPPO BRUNELLESCHI (1377 – 1446). Fu architetto ma anche scultore e fu colui che regolamentò geometricamente il concetto di PROSPETTIVA. LA PROSPETTIVA CONSENTE DI RAPPRESENTARE SU UN SUPPORTO BIDIMENSIONALE (MURO, FOGLIO DI CARTA, TELA) LA REALTÀ TRIDIMENSIONALE, SEGUENDO LE STESSE LEGGI OTTICHE DELL’OCCHIO UMANO, E QUINDI DI CREARE UNA PITTURA NATURALISTICA. IL QUADROO IL DISEGNO DIVENTANO ILLUSIONI SPAZIALI L’ARTISTA RIUSCÌ A CAPIRE IL FUNZIONAMENTO DELLA VISIONE OCULARE, E A TRADURLO IN UN SISTEMA LOGICO E GEOMETRICO. TRA LE VARIE REGOLE, ALLA BASE DELLA PROSPETTIVA, LE DUE PRINCIPALI INDICANO CHE : LE RETTE CHE, NELLO SPAZIO TRIDIMENSIONALE SONO PARALLELE, NELLE RAPPRESENTAZIONI PIANE TENDONO A CONVERGERE (ARRIVARE INSIEME) IN UN PUNTO, DETTO PUNTO DI FUGA, CHE È UNICO PER TUTTE LE RETTE PARALLELE L’ALTEZZA DEGLI OGGETTI TENDE A RIDURSI PROGRESSIVAMENTE, MAN MANO CHE QUESTI SI ALLONTANANO DAL PUNTO DI OSSERVAZIONE.

12 Arte e Immagine: Il QuattrocentoScuola Paritaria S. LuigiProf.ssa Dora Meroni Cupola di Santa Maria del Fiore 1418 circa, Firenze PER LA SUA REALIZZAZIONE VENNE BANDITO UN CONCORSO NEL 1418 PER COMPLETARE LA COSTRUZIONE DELLA CATTEDRALE, INIZIATA NEL 1296 DA ARNOLFO DI CAMBIO E RIMASTA BRUNELLESCHI VINSE E AVVIÒ UN’IMPRESA RISCHIOSA E LUNGA, INFATTI, FU COMPLETATA (LANTERNA ESCLUSA) NEL 1436. SOLO NEL 1471, CON IL POSIZIONAMENTO DELLA LANTERNA, LA CUPOLA POTÈ DIRSI COMPLETATA. BRUNELLESCHI INVENTÒ LE MACCHINE PER SOLLEVARE I MATERIALI, E DOPO COMPLESSI CALCOLI E MISURAZIONI PROGETTÒ UN’ECCEZIONALE STRUTTURA AUTOPORTANTE (CAPACE DI SOSTENERSI DA SOLA). INFATTI LA CUPOLA È COSTITUITA DA UNA DOPPIA CALOTTA FORMATA DA UNA CUPOLA INTERNA, ROBUSTA E DI MINORI DIMENSIONI RISPETTO ALLA CUPOLA ESTERNA, PIÙ GRANDE E LEGGERA CHE NON CHE NON PESA SUI MURI DELL’EDIFICIO. L’USO DI MATTONI A SPINA DI PESCE È FONDAMENTALE PERCHÉ ESSENDO INCASTRATI TRA DI LORO E DISPOSTI VERTICALMENTE E DI PIATTO, SOSTENGONO LO SLANCIO VERSO L’ALTO DELLA STRUTTURA. COME ARCHITETTO FU L’ARTEFICE DI UNO DEI PROGETTI PIÙ ARDITI, INNOVATIVI E STRORDINARI DEL TEMPO: LA CUPOLA DEL DUOMO DI FIRENZE

13 Arte e Immagine: Il QuattrocentoScuola Paritaria S. LuigiProf.ssa Dora Meroni IL BATTISTERO DI FIRENZE RISALIVA AL PERIODO ROMANICO E NEL CORSO DEL TRECENTO VENNE REALIZZATA, DA ANDREA PISANO, UNA PORTA DI BRONZO CON VENTOTTO RIQUADRI DALLA CORNICE QUADRILOBATA CON SCENE DELLA VITA DI SAN GIOVANNI BATTISTA. QUESTA PORTA RISCOSSE UN SUCCESSO TALE DA ESSERE PRESA A MODELLO PER UNA SECONDA PORTA. NEL 1401 VENNE BANDITO UN CONCORSO E AI PARTECIPANTI VENNEDATO IL COMPITO DI RAPPRESENTARE IL «SACRIFICIO DI ISACCO». TRAI PARTECIPANTI VI ERANO I MIGLIORI SCULTORI DEL TEMPO: LORENZO GHIBERTI, FILIPPO BRUNELLESCHI E JACOPO DELLA QUERCIA. LA VITTORIA FU DI LORENZO GHIBERTI. COME SCULTORE PARTECIPÒ, NON VINCENDO AL CONCORSO INDETTO NEL 1401 PER LA DECORAZIONE DEI PORTALI DEL BATTISTERO DI FIRENZE

14 Arte e Immagine: Il QuattrocentoScuola Paritaria S. LuigiProf.ssa Dora Meroni IL CONFRONTO TRA LE FORMELLE DI LORENZO GHIBERTI (A SINISTRA) E QUELLA DI BRUNELLESCHI (A DESTRA) EVIDENZIA LA LORO DIFFERENTE CONCEZIONE ARTISTICA. GHIBERTI: CREA UNA SCENA SUDDIVISA IN DUE PARTI DISTINTE, CON ABRAMO, ISACCO E L’ANGELO NELLA PARTE ALTRA, IN QUANTO PIÙ IMPORTANTE E LE DUE FIGURE DEI SERVI CON L’ASINO E PARTE DI UN PAESAGGIO SOTTO, PERCHÉ MENO RILEVANTI. INOLTRE RISPETTA TOTALMENTE I LIMITI DELLA CORNICE BRUNELLESCHI: INSERIRE L’ILLUSIONE PROSPETTICA CREANDO PIÙ PIANI DI PROFONDITÀ, CON I DUE SERVI CON L’ASINO DAVANTI, IN SECONDO PIANO CONTIENE LA SCENA PRINCIPALE, E IN TERZO PIANO CREA L’ILLUSIONE DI UN PAESAGGIO IN LONTANANZA. INOLTRE NON RISPETTAI LIMITI DELLA CORNICE E ALCUNI ELEMENTI LA SUPERANO

15 Arte e Immagine: Il QuattrocentoScuola Paritaria S. LuigiProf.ssa Dora Meroni DONATELLO (1386 – 1466) David 1435-1440 circa, Bronzo, 158 cm. Firenze, Museo Nazionale del Bargello Nello studio delle figure Donatello rappresenta sempre corpi leggermente sbilanciati, con il peso scaricato su una sola gambe. Questo per creare effetto di dinamismo ed evitare qualsiasi staticità. Il confronto tra queste due opere rende evidente il percorso formativo dell’artista, che nel tempo ricerca sempre di più di rappresentare la realtà, senza idealizzazione. Nel David rappresenta un giovane dalle fattezze perfette, tipiche della scultura classica. Nella Maddalena vuole rappresentare la donna sfinita dal sacrificio e dalla vita nel deserto, vestita di povere e lacere vesti e dai lunghi capelli Maddalena Penitente 1453-1455, Legno, 188 cm Firenze, Museo del Duomo di Firenze

16 Arte e Immagine: Il QuattrocentoScuola Paritaria S. LuigiProf.ssa Dora Meroni MASACCIO (1401 – 1428) L’affresco è strutturato seguendo le rigide regole della prospettiva geometrica Trinità 1426 Affresco, 317x667 Firenze, Santa Maria Novella

17 Arte e Immagine: Il QuattrocentoScuola Paritaria S. LuigiProf.ssa Dora Meroni Tra il 1424 e il 1425 Masaccio aiutò il suo maestro MASOLINO DA PANICALE nella decorazione della CAPPELLA BRANCACCI, nella chiesa di Santa Maria del Carmine a Firenze. La struttura originale della cappella è stata modificata nel corso del Settecento, e alcuni affreschi sono stati distrutti. Gli affreschi raffigurano episodi dell’Antico Testamento ed episodi della vita di San Pietro. Masaccio - Cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso Terrestre Masolino – Il Peccato Originale

18 Arte e Immagine: Il QuattrocentoScuola Paritaria S. LuigiProf.ssa Dora Meroni Gli affreschi della cappella Brancacci sono anche importantissimi documenti storici, perché ritraggono personaggi con le vesti del tempo (i due personaggi al centro di questo affresco), o raffigurano le architetture tipiche del Quattrocento (le architetture sullo sfondo). Inoltre i cicli di affreschi erano importantissimi per le moltissime persone che non sapevano né leggere né scrivere e potevano conoscere quanto scritto nei testi sacri guardando le immagini dipinte. San Pietro guarisce gli infermi

19 Arte e Immagine: Il QuattrocentoScuola Paritaria S. LuigiProf.ssa Dora Meroni Alla corte dei Medici lavorò SANDRO BOTTICELLI (Alessandro Filipepi, 1445 – 1510). La sua opera più celebre è LA PRIMAVERA, commissionata da Lorenzo il Magnifico MERCURIO caccia le nubi con il suo caduceo (bastone con due serpenti attorcigliati) La Primavera, 1478-1482, tempera su tavola, 203x314 cm, Firenze, Galleria degli Uffizi LE TRE GRAZIE (Bellezza, Castità, Amore) danzano VENERE e EROS bendato che scocca le frecce d’amore La scena più importante va letta da destra a sinistra: ZEFIRO, dio dei venti, insegue CLORIS, una ninfa di cui è innamorato e che tenta di fuggire, ma non ci riesce e diventerà sua sposa, tramutandosi in FLORA o PRIMAVERA, raffigurata qui come donna dalla veste fiorita e dispensatrice di fiori Quest’opera è un’ ALLEGORIA, cioè una rappresentazione di idee anche complicate e conosciute da pochi (filosofia neoplatonica) attraverso simboli e figure che tutti conoscono

20 Arte e Immagine: Il QuattrocentoScuola Paritaria S. LuigiProf.ssa Dora Meroni L’altro celebre quadro è LA NASCITA DI VENERE Sandro Botticelli, La nascita di Venere, 1484-1486 tempera su tela, 1,72 m x 2,78 m, Firenze, Galleria degli Uffizi IL QUADRO VUOLE ESSERE LA RAPPRESENTAZIONE DELLE VIRTÙ DELL’ANIMO UMANO: VENERE RAPPRESENTATA I DUE TIPI DI AMORE CHE L’UOMO PUÒ DECIDERE DI PERSEGUIRE, QUELLO TERRENO E QUELLO SPIRITUALE. UN’ALTRA TEORIA INDICA L’OPERA COME DEDICATA ALLA NASCITA DI UNA BAMBINA DELLA FAMIGLIA MEDICI NEL1484, IL CUI NOME ERA MARIA MARGHERITA, NOME A CUI RIMANDANO I FIORI SUL MANTO ROSA E LA CONCHIGLIA (IN LATINO LA PAROLA MARGARITA SIGNIFICA “PERLA”). ZEFIRO e AURA SONO LA PERSONIFICAZIONE DEL VENTO E DELLA SUA AMATA CHE SVOLGE IL MEDESIMO COMPITO VENERE NASCE DALLA SPUMA DEL MARE E ARRIVA SULL’ISOLA DI CIPRO DENTRO UNA CONCHIGLIA SPINTA DA ZEFIRO E AURA. ORA È LA NINFA CHE PRESIEDE LE STAGIONI E STA PORGENDO UN MANTELLO DECORATO ALLA DEA NON C’È INTERESSE PER LA PROSPETTIVA, INFATTI IL FONDO APPARE QUASI BIDIMENSIONALE MANCANDO OGNI INTERESSE PER L’ILLUSIONE SPAZIALE O LA RAPPRESENTAZIONE REALISTICA DEL PAESAGGIO.

21 Arte e Immagine: Il QuattrocentoScuola Paritaria S. LuigiProf.ssa Dora Meroni MANTOVA Ludovico Gonzaga chiamò alla sua corte ANDREA MANTEGNA (1431 – 1506) e gli commissionò la decorazione della CAMERA DEGLI SPOSI nel Castello di San Giorgio. E’ chiamata anche CAMERA PICTA (dipinta). Celebra la dinastia dei Gonzaga in occasione della nomina a cardinale di Francesco Gonzaga, figlio di Ludovico signore di Mantova. La decorazione di due pareti (quella sud e quella est) è andata quasi totalmente perduta. La stanza prende il nome di Camera degli Sposi poiché vi sono ritratti al posto d’onore Ludovico Gonzaga e Barbara di Brandeburgo Camera Picta o Camera degli Sposi 1465-1474, affresco Mantova, Castello di San Giorgio

22 Arte e Immagine: Il QuattrocentoScuola Paritaria S. LuigiProf.ssa Dora Meroni La decorazione durò circa nove anni dal 1465 al 1474 e ciò è confermato da due iscrizioni che compaiono sulle pareti della camera: la conclusione dei lavori è confermata dall’iscrizione che riporta la data del 1474

23 Arte e Immagine: Il QuattrocentoScuola Paritaria S. LuigiProf.ssa Dora Meroni Ludovico III riceve una lettera del signore di Milano Barbara di Brandeburgo, moglie di Ludovico Ludovico Gonzaga L’affresco è un importante documento storico perché vi sono rappresentati elementi tipici dell’epoca e della vita di corte: i vestiti, i gioielli, le acconciature ma anche le regole di corte (chi poteva far parte della corte e in che ordine) Era usanza delle corti avere al seguito nani che avevano il compito di intrattenere e divertire Il bianco e il rosso erano i colori della dinastia Gonzaga Viene anche ritratto il cane di Ludovico, chiamato Rubino

24 Arte e Immagine: Il QuattrocentoScuola Paritaria S. LuigiProf.ssa Dora Meroni Ludovico III incontra il figlio Francesco, appena nominato cardinale Tutti i membri della famiglia Gonzaga sono rappresentati con le loro reali fisionomie: Ludovico Francesco, nominato cardinale Federico, Figlio di Ludovico Francesco e Sigismondo, figli di Federico Nel paesaggio sullo sfondo Mantegna rappresenta una veduta ideale di Roma, si riconoscono il Colosseo e le mura, ma alcuni edifici sono stati inventati. Roma era simbolica e indicava la possibilità per Francesco di diventare futuro pontefice.

25 Arte e Immagine: Il QuattrocentoScuola Paritaria S. LuigiProf.ssa Dora Meroni IL SOFFITTO A VOLTA RIBASSATA è decorato con finti elementi architettonici dipinti che incorniciano busti clipeati di imperatori romani e scene a soggetto mitologico che rievocano le virtù di Ludovico Gonzaga: il coraggio (Orfeo), l’intelligenza (Arione) e forza (fatiche di Ercole).

26 Arte e Immagine: Il QuattrocentoScuola Paritaria S. LuigiProf.ssa Dora Meroni Il centro della volta è decorato con un oculo dipinto con uno scorcio prospettico che crea un effetto di sfondato e l’illusione di un’apertura reale verso il cielo. Per creare un’illusione maggiore dipinge personaggi affacciati e una botte che sembra in procinto di cadere e proietta l’ombra Autoritratto di Mantegna inserito in una grottesca sulla parte della stanza

27 Arte e Immagine: Il QuattrocentoScuola Paritaria S. LuigiProf.ssa Dora Meroni Anche nel nord Europa ed in particolare nei Paesi Bassi la pittura ebbe un grande sviluppo. Artista fondamentale fu JAN VAN EYCK (1390– 1441), autore del dipinto I CONIUGI ARNOLFINI Ritratto dei coniugi Arnolfini 1434, olio su tavola, 83,7x57 cm, Londra, National Gallery Van Eyck ritrae un ricco finanziere italiano nel momento stesso del suo matrimonio, che all’epoca poteva svolgersi senza la presenza del sacerdote. A confermare questo il fatto che sia accesa una sola candela (quella di Cristo). Molti sono gli elementi simbolici che compaiono e che sono descritti con minuziosa cura per i dettagli: il cane simbolo di fedeltà, i frutti sul davanzale rievocano quelli del Paradiso Terrestre; gli zoccoli in primo piano sono emblema di umiltà, sulla sedia nello sfondo è intagliata la statua di Santa Margherita, patrona della città di Bruges; Nel dipinto compare anche il pittore stesso, riflesso nello specchio appeso alla parete di fondo nel quadro. Inoltre sopra lo specchio appare la scritta: “Jan Van Eyck fu qui”, scritto con carattere corsivo, tipico degli atti legali, questo sostiene l’ipotesi che si tratti di un vero e proprio matrimonio di cui il pittore è stato testimone.

28 Arte e Immagine: Il QuattrocentoScuola Paritaria S. LuigiProf.ssa Dora Meroni Van Eyck è autore anche del POLITTICO DELL’AGNELLO MISTICO ANNUNCIAZIONE PROFETI (ai lati) SIBILLE (al centro) I COMMITTENTI (ai lati) SAN GIOVANNI BATTISTA (a sinistra) SAN GIOVANNI EVANGELISTA (a destra) Polittico dell’Agnello Mistico (chiuso) 1428 – 1430 circa, olio su tavola Gand, Chiesa di San Bovone

29 Arte e Immagine: Il QuattrocentoScuola Paritaria S. LuigiProf.ssa Dora Meroni Polittico dell’Agnello Mistico (aperto) 1428–1430 c. olio su tavola Gand, Chiesa di San Bovone Da sinistra a destra Sopra: ADAMO, ANGELI CANTORI, MADONNA, DIO IN TRONO, GIOVANNI BATTISTA, ANGELI MUSICI, EVA Sotto: I CAVALIERI DI CRISTO, ADORAZIONE DELL’AGNELLO MISTICO, I PELLEGRINI

30 Arte e Immagine: Il QuattrocentoScuola Paritaria S. LuigiProf.ssa Dora Meroni PITTORE DI COLLEGAMENTO TRA L’ARTE NORD EUROPEA E QUELLA ITALIANA FU ANTONELLO DA MESSINA (1430-1479) CHE INTRODUSSE MOLTE NOVITA’ IN ITALIA: - IL RITRATTO DI TRE QUARTI SU FONDO NERO, IN SOSTITUZIONE DI QUELLO DI PROFILO CHE DA SEMPRE VENIVA UTILIZZATO NELLA RITRATTISTICA - IL COLORE AD OLIO INVECE DELLA TEMPERA Pisanello Ritratto di Lionello d’Este 1441 Tempera su tavola Bergamo,Accademia Carrara Antonello da Messina Ritratto d’uomo 1475-1476 Olio su tavola 25,5x 35,5 Londra, National Gallery

31 Arte e Immagine: Il QuattrocentoScuola Paritaria S. LuigiProf.ssa Dora Meroni Vergine Annunciata 1476 olio su tavola, 45x34,5 Palermo, Galleria Nazionale di Palazzo Abatellis Il volto della Vergine emerge dal fondo nero ed è incorniciato dal manto azzurro che la Vergine stessa chiude con la mano sinistra, in segno di pudore, quasi colta di sorpresa dallo spettatore. Inusuale è la rappresentazione di scorcio della mano che imprime profondità alla scena. L’ambiente è rappresentato da pochissimi ed essenziali oggetti: un leggio visto di scorcio e un libro aperto con le pagine che sembrano muoversi I lineamenti delicati della Vergine sono sottolineati dalla luce radente che la sfiora e dall’uso tonale del colore. Il sorriso accennato e lo sguardo evidenziano che Antonello da Messina è interessato all’indagine psicologica (vuole rappresentare le emozioni) Sono evidenti l’impostazione piramidale e ilo rigore prospettico. Il manto azzurro evidenzia la forte plasticità e il volume della figura della Vergine


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