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Abbiamo visto che i salari reali sono determinati dai vantaggi assoluti (ovvero dalla produttività)…

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Presentazione sul tema: "Abbiamo visto che i salari reali sono determinati dai vantaggi assoluti (ovvero dalla produttività)…"— Transcript della presentazione:

1 Abbiamo visto che i salari reali sono determinati dai vantaggi assoluti (ovvero dalla produttività)…

2 … tutti i paesi traggono vantaggio dallo scambio (che dipende dal vantaggio comparato), ma i paesi con la tecnologia migliore sono in grado di pagare salari più alti perché hanno produttività più elevate: la relazione positiva tra produttività e salari è una delle implicazioni del modello ricardiano

3 La produttività del lavoro può essere misurata come valore aggiunto per ora nella produzione. –Il valore aggiunto è la differenza tra i ricavi delle vendite in un settore e i costi degli input intermedi. –È uguale ai pagamenti al lavoro e al capitale in un settore. –Il modello ricardiano ignora il capitale, perciò possiamo misurare la produttività del lavoro come valore aggiunto diviso per il numero di ore lavorate, o valore aggiunto per ora. La figura seguente mostra il valore aggiunto per ora nella produzione in alcuni Paesi. –I Paesi con la produttività del lavoro maggiore pagano anche salari maggiori, proprio come previsto dal modello ricardiano.

4 Produttività del lavoro e salari nel 2001

5 Andamento della produttività del lavoro e dei salari reali

6 N. B. nel semplice modello ricardiano  PML  = 0

7 Il Brasile ha una produttività inferiore a quella dell’Austria ma può compensare il divario e vendere a prezzi inferiori a quelli austriaci se i salari brasiliani sono sufficientemente bassi

8 NB! Il costo del lavoro, quello che paga l’impresa, è maggiore del salario che si porta a casa il lavoratore, la differenza essendo rappresentata dagli oneri sociali

9 Il legame tra salari e produttività suggerisce che il vantaggio assoluto determina i salari, sebbene lo scambio possa migliorare i livelli salari nei due paesi (abbiamo visto che questo avviene nel caso del bene importato) Il fatto che il vantaggio assoluto determini i salari mostra che i salari reali possono aumentare dopo lo scambio ma non convergere…

10 FP Home Grano FP Foreign Stoffa 1 1 2 4 … aumenta il salario in termini di grano… … aumenta il salario in termini di stoffa… … il salario reale di Foreign resta al di sotto del livello di Home… la linea dei prezzi è la stessa in entrambi i paesi…

11 FP Home Grano FP Foreign Stoffa 2 … se i prezzi mondiali restano “vicini” ai prezzi di Home, Home avrà un guadagno limitato, Foreign avrà il guadagno maggiore…

12 12 FP Home Grano FP Foreign Stoffa 2 … se i prezzi mondiali restano “vicini” ai prezzi di Foreign, Home avrà un guadagno elevato, Foreign avrà un guadagno modest…

13 13 Ancora sui salari monetari e reali nel modello ricardiano

14 Salari monetari in libero scambio   Foreign vende Y al prezzo P* Y Condizione dei prezzi in libero scambio Foreign vende Y perché i suoi salari monetari sono inferiori a quelli di H e questo gli permette di vendere a prezzi inferiori rispetto a H

15 … se ai salari monetari W * H H producesse Y, avremmo  … vediamo che se H producesse Y dovrebbe venderlo ad un prezzo più alto di quello praticato da F … dato che dove P* YH è il prezzo di Y che permetterebbe di pagare il salario monetario W* H … in altri termini…. … vediamo che

16 Affinchè F possa essere competitivo su Y deve essere ovvero morale: F deve compensare lo svantaggio assoluto in Y con un minore salario monetario per rendere conveniente il bene Y; nello stesso tempo H smette di produrre Y perché, ai salari monetari di libero scambio, avrebbe un prezzo più alto di quello praticato da F

17 Modello con due paesi, N beni Per determinare il pattern del commercio internazionale dobbiamo considerare il rapporto tra i salari in H e i salari in F

18 Regola del vantaggio comparato 

19 … il divario di produttività non compensa il divario salariale… H produce Banane e Mele

20 Se i salari relativi in H diminuiscono, H potrà produrre anche le sedie (concorrenza di prezzo ottenuta con la riduzione del costo del lavoro)

21 21 Il ruolo del tasso di cambio Supponiamo a Hi < a Fi  svantaggio tecnologico di F nella produzione di i Un aumento dei salari in H può essere compensato da una svalutazione del tasso di cambio – riduzione di E – in modo da preservare il vantaggio comparato di H nella produzione del bene i Una riduzione dei salari in H è equivalente ad una riduzione di E  svalutazione interna contro svalutazione esterna (il caso dei paesi baltici)

22 22 Andamento del costo del lavoro unitario in sette paesi europei tra il 2009 e il 2013 Competitività ottenuta con la svalutazione  aumento di E Impossibile per i paesi euro Competitività ottenuta con la riduzione del costo del lavoro Il costo del lavoro si riduce o perché aumenta la produttività o perché cadono i salari La Grecia ha migliorato la propria competitività tagliando selvaggiamente i salari in presenza di una modesta contrazione della produttività dovuta per lo più alla grave recessione produttiva

23 Vantaggi comparati “rivelati”: confronto tra le strutture delle esportazioni e strutture delle importazioni VANTAGGI COMPARATI

24 Vantaggi comparati “rivelati”: confronto tra le strutture delle esportazioni e strutture delle importazioni SVANTAGGI COMPARATI

25 Conclusioni Il modello ricardiano è stato sviluppato per rispondere all’idea mercantilistica secondo la quale le esportazioni sono un’attività positiva, mentre le importazioni sono negative. David Ricardo scoprì che non è vero e considerò un esempio in cui il commercio tra due Paesi era in pareggio. Il pattern di commercio è determinato dal vantaggio comparato ed entrambi i Paesi guadagnano dallo scambio. Il modello ricardiano è presentato con un solo fattore di produzione, il lavoro.

26 Poiché i salari dipendono dai prodotti marginali del lavoro in ciascun Paese, concludiamo che i salari sono determinati dal vantaggio assoluto. –I Paesi con una tecnologia migliore sono in grado di pagare salari più elevati. Inoltre, i salari dipendono dai prezzi prevalenti sui mercati mondiali per i beni esportati da ciascun Paese. La ragione di scambio è il prezzo delle esportazioni di un Paese diviso per il prezzo delle sue importazioni.

27 Poiché supponiamo che il lavoro sia l’unico fattore produttivo, la PPF nel modello ricardiano è una retta. –Ciò ci porta a curve di offerta di esportazioni e di domanda di importazioni con una porzione piatta. I guadagni dallo scambio diventano molto più complicati da valutare quando introduciamo ipotesi più realistiche considerando diversi fattori di produzione.

28 1. Un Paese ha un vantaggio comparato nella produzione di un bene quando il costo opportunità della produzione di quel bene è minore del costo opportunità per quel bene in un altro Paese. 2. Il pattern di commercio tra Paesi è determinato dal vantaggio comparato. 3. Tutti i Paesi ottengono guadagni dallo scambio.

29 4. Il livello dei salari in ogni Paese è determinato dal vantaggio assoluto, ovvero dalle quantità che il Paese può produrre con la propria forza lavoro. 5. Il prezzo di equilibrio di un bene sul mercato mondiale è determinato dal punto in cui l’offerta di esportazioni di un Paese è pari alla domanda di importazioni dell’altro Paese. 6. La ragione di scambio di un Paese, il prezzo del bene esportato diviso per il prezzo del bene importato, influenza i guadagni che un Paese ottiene dallo scambio.


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