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Sintesi del Piano Nazionale per i docenti dell’ITET. «G. Salvemini» di Molfetta A cura della prof.ssa Lucia Naglieri.

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Presentazione sul tema: "Sintesi del Piano Nazionale per i docenti dell’ITET. «G. Salvemini» di Molfetta A cura della prof.ssa Lucia Naglieri."— Transcript della presentazione:

1 Sintesi del Piano Nazionale per i docenti dell’ITET. «G. Salvemini» di Molfetta A cura della prof.ssa Lucia Naglieri

2 Il Piano Nazionale per la formazione dei Docenti attua gli artt. 1-comma 124 e 1- comma 181 lettera b della Legge 107/2015. L’ Art. 1- comma 124 rende la formazione in servizio dei docenti di ruolo « OBBLIGATORIA, PERMANENTE E STRUTTURALE» e la inserisce tra gli adempimenti connessi alla funzione docente. A cura della prof.ssa Lucia Naglieri

3 OBBLIGATORIA, PERCHÉ? PIANO FORMATIVO DI ISTITUTO Perché le azioni formative per i docenti di ogni scuola costituiscono il PIANO FORMATIVO DI ISTITUTO nel quale si esplicitano i bisogni formativi degli insegnanti e l’azione formativa da attuare. Il Piano è parte integrante del PTOF e risponde alle scelte del Collegio Docenti. Il Collegio, approvando il PTOF, approva anche il Piano Formativo di Istituto. A cura della prof.ssa Lucia Naglieri

4 OBBLIGATORIA, PERCHÉ? OBBLIGATORIETA’ L’OBBLIGATORIETA’CONSISTE NEL RISPETTO DEL CONTENUTO DEL PIANO APPROVATO NEL RISPETTO DEL CONTENUTO DEL PIANO APPROVATO NON in un numero di ore da svolgere ogni anno

5 A cura della prof.ssa Lucia Naglieri PERMANENTE, PERCHÉ? Perché è connessa alla funzione docente, come previsto dagli artt. 26 - comma 2 e 29 - comma 1 del CCNL 2006-2009 e dall’art. 1 – comma 124 della Legge 107/15CCNL 2006-2009Legge 107/15 Perché è «il presupposto fondamentale per lo sviluppo professionale individuale e della intera comunità docente, oltre che obiettivo prioritario da raggiungere per il 2020 nello spazio europeo dell’istruzione e della formazione».

6 A cura della prof.ssa Lucia Naglieri STRUTTURALE, PERCHÉ? Perché il « sistema educativo italiano si allinea ai migliori standard internazionali facendo dello sviluppo professionale continuo dei docenti un obiettivo strategico permanente» ; Perché «l’arricchimento del profilo professionale dei docenti è strettamente correlato al miglioramento del sistema di istruzione e all’adeguamento dell’offerta formativa della singola scuola ai bisogni educativi» della popolazione scolastica e del territorio.

7 A cura della prof.ssa Lucia Naglieri FORMAZIONE DEL DOCENTE, PERCHÉ? Perché «consente di rafforzare e valorizzare la professione docente, dando, inoltre, riconoscimento a chi si impegna non solo nella propria formazione, ma anche in favore della crescita dei propri colleghi»; Perché la formazione e gli standard di professionalità raggiunti saranno legati «alle prospettive di carriera dei docenti ».

8 A cura della prof.ssa Lucia Naglieri FORMAZIONE? QUALE? Per formazione permanente si intende il solito corso di aggiornamento ?NO!!!

9 A cura della prof.ssa Lucia Naglieri FORMAZIONE? QUALE? La formazione in servizio è una «scelta professionale che consente ampia autonomia culturale, progettuale, didattica, di ricerca, nell’ambito della libertà di insegnamento e nel quadro delle innovazioni scientifiche». PIANO INDIVIDUALE DI SVILUPPO PROFESSIONALE PORTFOLIO PROFESSIONALE Pertanto, ogni docente elabora un PIANO INDIVIDUALE DI SVILUPPO PROFESSIONALE da inserire nel proprio PORTFOLIO PROFESSIONALE disponibile on-line.

10 A cura della prof.ssa Lucia Naglieri PIANO INDIVIDUALE DI SVILUPPO PROFESSIONALE Come finanziare il proprio sviluppo professionale? Carta Elettronica del docente Con la Carta Elettronica del docente. «La Carta elettronica del docente è una misura strutturale con carattere di continuità» che assicura all’insegnante un bonus di 500 € ogni anno per: l’acquisto di libri e di testi, anche in formato digitale, di pubblicazioni e di riviste; l’acquisto di hardware e di software; l’iscrizione a corsi per attività di aggiornamento o di qualificazione delle competenze professionali.

11 A cura della prof.ssa Lucia Naglieri IL PIANO INDIVIDUALE DI SVILUPPO PROFESSIONALE Nella stesura del proprio piano professionale il docente tiene conto della realtà scolastica in cui opera e lo articola in tre macro-aree: 1. Area delle competenze relative all’insegnamento (competenze didattiche); 2. Area delle competenze relative alla partecipazione scolastica (competenze organizzative); 3. Area delle competenze relative alla propria formazione (competenze professionali).

12 A cura della prof.ssa Lucia Naglieri IL PIANO INDIVIDUALE DI SVILUPPO PROFESSIONALE 1)Area delle competenze relative all’insegnamento (didattica) Progettare e organizzare le situazioni di apprendimento con attenzione alla relazione tra strategie didattiche e contenuti disciplinari; Utilizzare strategie appropriate per personalizzare i percorsi di apprendimento e coinvolgere tutti gli studenti, saper sviluppare percorsi e ambienti educativi attenti alla personalizzazione e all’inclusione; Osservare e valutare gli allievi; Valutare l’efficacia del proprio insegnamento.

13 A cura della prof.ssa Lucia Naglieri IL PIANO INDIVIDUALE DI SVILUPPO PROFESSIONALE 2) Area delle competenze relative alla partecipazione scolastica (organizzazione) Lavorare in gruppo tra pari e favorirne la costituzione sia all’interno della scuola che tra scuole; Partecipare alla gestione della scuola, lavorando in collaborazione con il dirigente e il resto del personale scolastico; Informare e coinvolgere i genitori; Contribuire al benessere degli studenti.

14 A cura della prof.ssa Lucia Naglieri IL PIANO INDIVIDUALE DI SVILUPPO PROFESSIONALE 3) Area delle competenze relative alla propria formazione (professionalità) Approfondire i doveri e i problemi etici della professione; Curare la propria formazione continua; Partecipare e favorire percorsi di ricerca per innovazione, anche curando la documentazione e il proprio portfolio.

15 A cura della prof.ssa Lucia Naglieri IL PORTFOLIO PROFESSIONALE DEI DOCENTI Sarà formato da: pubblica una parte pubblica (MIUR) per indicare riferimenti, risorse e link esterni; riservata una parte riservata interamente gestita dal docente.

16 A cura della prof.ssa Lucia Naglieri IL PORTFOLIO PROFESSIONALE DEI DOCENTI fascicolo digitale Il portfolio è parte integrante del fascicolo digitale del docente e raccoglie: Curriculum professionale Attività didattica Piano individuale di sviluppo professionale

17 A cura della prof.ssa Lucia Naglieri IL PORTFOLIO PROFESSIONALE DEI DOCENTI Il portfolio consente di: Descrivere il curriculum comprensivo della storia formativa di ciascun docente; Mettere a disposizione di ogni Dirigente Scolastico il curriculum digitale del docente; Elaborare il bilancio delle competenze; Valutare la qualità e la quantità della formazione effettuata (monte ore, modalità, contenuti).

18 A cura della prof.ssa Lucia Naglieri IL PIANO DI FORMAZIONE INDIVIDUALE E IL PIANO DI ISTITUTO Come si collega il Piano Individuale al Piano di Istituto? Piano Formativo di Istituto La scuola redige un Piano Formativo di Istituto triennale che: si ispira a quello nazionale; si raccorda alle esigenze formative della rete di ambito; Piano individuale di Sviluppo Professionale. recepisce i bisogni formativi dei docenti espressi nel Piano individuale di Sviluppo Professionale. Il Piano è parte integrante del PTOF.

19 *Cfr. Note al Piano per la Formazione Docenti dell’USR Toscana A cura della prof.ssa Lucia Naglieri PIANO FORMATIVO DI ISTITUTO Cosa fa la scuola? In sintesi la scuola, partendo dal RAV e dal PDM, raccolte le esigenze dei docenti, elabora il Piano di formazione di Istituto che rientra nel PTOF*

20 A cura della prof.ssa Lucia Naglieri IL PIANO FORMATIVO DI ISTITUTO E LE UNITÁ FORMATIVE Le scuole articolano le attività di formazione in UNITA’ FORMATIVE che sono programmate e attuate su base triennale. Le unità formative possono essere promosse e attestate (art 1 D. 170/2016): · dalla scuola; · dalle reti di scuole; · dall’Amministrazione; · dalle Università e dai consorzi universitari:

21 A cura della prof.ssa Lucia Naglieri ATTENZIONE!!! purché le azioni siano coerenti con il Piano di formazione della scuola!!! Le Unità Formative possono essere promosse e attestate da altri soggetti accreditati purché le azioni siano coerenti con il Piano di formazione della scuola!!! La scuola deve garantire ad ogni docente almeno UNA unità formativa per ogni anno scolastico. IL PIANO FORMATIVO DI ISTITUTO E LE UNITÁ FORMATIVE

22 *Cfr. Note al Piano per la Formazione Docenti dell’USR Toscana A cura della prof.ssa Lucia Naglieri LE UNITÁ FORMATIVE*

23 A cura della prof.ssa Lucia Naglieri LA FORMAZIONE DEI DIRIGENTI SCOLASTICI E la formazione dei Dirigenti? Niente paura!!! Il Piano comprende anche azioni formative rivolte ai Dirigenti Scolastici. Si tratta di percorsi che consentono lo sviluppo professionale del dirigente in vista delle sfide che la scuola si pone.

24 *Cfr. Note al Piano per la Formazione Docenti dell’USR Toscana A cura della prof.ssa Lucia Naglieri LA FORMAZIONE DEI DIRIGENTI SCOLASTICI*

25 Cfr. Note al Piano per la Formazione Docenti dell’USR Toscana A cura della prof.ssa Lucia Naglieri UNA FORMAZIONE DI QUALITÁ È possibile una formazione di qualità? Perché l’azione formativa sia efficace il Miur intende individuare standard di qualità organizzati in una «checklist progressiva».

26 *Cfr. Note al Piano per la Formazione Docenti dell’USR Toscana A cura della prof.ssa Lucia Naglieri ORGANIZZAZIONE A LIVELLO TERRITORIALE, REGIONALE E NAZIONALE*

27 A cura della prof.ssa Lucia Naglieri NOTE A MARGINE Il presente lavoro è un tentativo «semiserio» di sintetizzare il corposo Piano Nazionale di Formazione e di renderlo fruibile ai colleghi dell’ITET. «G. Salvemini». Non pretende di essere esaustivo. Cerca solo di interpretare i dubbi e le perplessità dei docenti e di fare un minimo di chiarezza. La speranza è di aver reso accettabile la richiesta di indicazioni sulle necessità formative di ognuno, in modo da elaborare un Piano di Formazione di Istituto il più possibile corrispondente alle reali esigenze.


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