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SAPER INDIVIDUARE LE VARIE PARTI DEL CORPO E LE LORO POSSIBILITA’ DI AZIONE (PER ALUNNI DI 3 ANNI)

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Presentazione sul tema: "SAPER INDIVIDUARE LE VARIE PARTI DEL CORPO E LE LORO POSSIBILITA’ DI AZIONE (PER ALUNNI DI 3 ANNI)"— Transcript della presentazione:

1 SAPER INDIVIDUARE LE VARIE PARTI DEL CORPO E LE LORO POSSIBILITA’ DI AZIONE (PER ALUNNI DI 3 ANNI)

2 IL CORPO Primo strumento di conoscenza del mondo Mezzo attraverso il quale avviene l’apprendimento Elemento di forte trasversalità

3 UN ESEMPIO DI TRASVERSALITA’ (Competenze di base nella scuola dell’infanzia) Il bambino: esprime le proprie emozioni manifesta voglia e curiosità di sperimentare condivide esperienze e giochi descrive esperienze vissute interiorizza coordinate spazio-temporali

4 INTERIORIZZARE COORDINATE SPAZIO-TEMPORALI Spazio: nozione che il bambino apprende dalla sua corporeità. Le abilità senso-motorie acquisite trasferiscono i confini dello spazio oltre il proprio corpo Tempo: inteso come spazio vissuto, è dato dalla durata del movimento

5 Compito unitario: SAPER INDIVIDUARE LE VARIE PARTI DEL CORPO E LE LORO POSSIBILITA’ DI AZIONE Competenza di base in uscita: Il bambino ha un positivo rapporto con la propria corporeità, ha maturato sufficiente fiducia in sé, ha consapevolezza dei propri limiti e delle proprie risorse

6 Campi d’esperienza coinvolti: IL CORPO E IL MOVIMENTO IMMAGINI, SUONI, COLORI IL SE’ E L’ALTRO

7 ANALISI DEL CONTESTO TERRITORIALE Aumento progressivo di persone provenienti da paesi stranieri Esistenza di spazi verdi e zone naturalistiche Presenza di una biblioteca comunale Organizzazione di spettacoli e iniziative per bambini (teatro comunale, associazioni)

8 ANALISI DEL CONTESTO CLASSE Età: 3 anni Riduzione momenti di crisi dovuti al distacco Maggiore curiosità per le attività proposte Marco: figlio di genitori migranti Matteo: difficoltà di interazione

9 IL CORPO E IL MOVIMENTO : Il bambino riconosce il proprio corpo e le sue diverse parti Il bambino si rappresenta il corpo fermo e in movimento

10 ATTIVITA’ Lettura e simulazione della filastrocca “Dario, il mago solitario” Introduzione e indicazione delle varie parti del corpo Simulazione della costruzione dei pupazzi Realizzazione della sagoma dei bambini su cartellone Pittura delle sagome Rivestimento delle sagome con vari materiali

11 Dario il mago solitario (Prima parte) Una volta il mago Dario se ne stava solitario. Ma un bel giorno si stufò e un pupazzo s’inventò. Con la mano lesta lesta costruì così la testa e ci prese tanto gusto che gli fece pure il busto. Prese un poco di cartaccia e gli fece le due braccia; per non far le cose strambe montò pure le due gambe.

12 METODOLOGIE Lezione dialogico/narrativa Modellamento Gioco simbolico Attività laboratoriale

13 TEMPI: 4 ore da spalmare in 7 giorni, dalle ore 9:00 in poi dopo il momento dell’accoglienza STRUMENTI: Cartelloni, pennarelli e matite colorate, pennelli, tempere, ritagli di stoffa, giornale, una bacchetta magica SPAZI Aula di sezione, laboratorio

14 IMMAGINI, SUONI, COLORI Il bambino scopre il paesaggio sonoro attraverso attività di produzione musicale usando la voce ed il corpo Il bambino esprime storie attraverso il disegno e la pittura, usando materiali e tecniche espressive

15 ATTIVITA’ Proseguimento di lettura della filastrocca “Dario, il mago solitario” Esecuzione canora e mimica incentrata sulle parti del corpo Sonorizzazione della storia attraverso l’uso del corpo Realizzazione di cartelloni o tele utilizzando le impronte di mani, piedi e dita Disegno del mago solitario Danza libera dei pupazzi con arresto allo “stop”

16 Dario il mago solitario (Seconda parte) Ed il mago un poco matto era tanto soddisfatto del pupazzo così bello che gli fece già un fratello. Fece pure una sorella tanto bella pure quella e così ne fece tanti belli belli tutti quanti. Marina Gavelli

17 METODOLOGIE Lezione dialogico/narrativa Modellamento Attività laboratoriale Gioco simbolico

18 TEMPI 4 ore da spalmare in 7 giorni, dalle ore 9:00 in poi STRUMENTI Pennelli, tempere, pennarelli e matite colorate, cartelloni, fogli da disegno SPAZI Aula di sezione, palestra

19 IL SE’ E L’ALTRO Il bambino gioca in modo costruttivo e creativo con gli altri Il bambino modula la voce e il movimento anche in rapporto con gli altri

20 ATTIVITA’ Preparazione all’attività di drammatizzazione: i bambini si travestono e si truccano, anche a vicenda Drammatizzazione della storia “Dario, il mago solitario”

21 METODOLOGIE Role playing TEMPI 2 ore spalmate in un giorno STRUMENTI Ritagli di stoffa, parrucche, collane, bracciali, sciarpe, trucchi… SPAZI Palestra, l’angolo dei travestimenti

22 STRUMENTI DI VALUTAZIONE Domande stimolo Osservazione sistematica

23 Griglia di osservazione NOME ALUNNO/AABILITA’1 = Si 2 = In parte 3 = No Osserva e riproduce correttamente i movimenti del corpo Riconosce le parti del corpo Esegue correttamente le azioni corporee, anche su richiesta dell’insegnante Partecipa al gioco simbolico Partecipa alla drammatizzazione della storia NOME ALUNNO/A1 = Si 2 = In parte 3 = No Osserva e riproduce correttamente i movimenti del corpo Riconosce le parti del corpo Esegue correttamente le azioni corporee, anche su richiesta dell’insegnante Partecipa al gioco simbolico Partecipa alla drammatizzazione della storia

24 MARCO STRATEGIE D’INTERVENTO PER L’INCLUSIONE Impiego di linguaggi non verbali (motori, musicali, grafico-pittorici) Proposta ai genitori di donare alla scuola materiale di scarto proveniente dal loro paese di origine (stoffe, vestiti,sciarpe, collane) per i travestimenti Richiesta ai genitori di Marco di fornirci registrazioni audio-visive relative al paese d’origine (in caso di risposte negative, mi attiverei personalmente per il reperimento del materiale).

25 MATTEO Difficoltà di coinvolgimento nelle interazioni fra pari Ipotesi (disturbi pervasivi dello sviluppo, disturbo da deficit di attenzione con iperattività, immaturità dovuta a spinte egocentriche assai accentuate) Osservazione sistematica da condividere con le colleghe

26 STRATEGIE D’INTERVENTO TEMPORANEE Strutturazione di attività che possano coinvolgerlo nel gruppo Responsabilizzarlo attraverso piccoli incarichi da svolgere Non insistere in caso di deciso rifiuto

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29 BIBLIOGRAFIA CALVANI A., “Principi dell’istruzione e strategie per insegnare”, Carocci editore, Roma, 2011 CAPPERUCCI D., “Dalla programmazione educativa e didattica alla progettazione curricolare”, Franco Angeli, Milano, 2008 Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione 2012 MILITERNI R., “Neuropsichiatria infantile”, Idelson-Gnocchi, Napoli, 2006


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