La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

Classe 2 G anno scolastico Esperienza di Laboratorio Ottica Geometrica.

Presentazioni simili


Presentazione sul tema: "Classe 2 G anno scolastico Esperienza di Laboratorio Ottica Geometrica."— Transcript della presentazione:

1 Classe 2 G anno scolastico 2014-15 1 Esperienza di Laboratorio Ottica Geometrica

2 Lo scopo di tale esperienza di laboratorio era verificare sperimentalmente numerose leggi fisiche che descrivono i fenomeni dell’ottica geometrica: la riflessione, la rifrazione, la riflessione totale, la dispersione dei colori. Nel corso dei vari esperimenti si sono utilizzati: - specchi piani - specchi sferici concavi e convessi - lenti convergenti e divergenti - prismi di varie forme e dimensioni 2

3 Riflessione Nell’ambito del fenomeno della riflessione si è ritenuto fondamentale verificare la congruenza tra l’angolo di incidenza e l’angolo di riflessione rispetto alla normale alla superficie. Per quanto riguarda gli specchi piani, si osserva appunto che tra tali angoli sussiste una relazione di congruenza, verificabile grazie al disco di Hartl che mostra le misure delle ampiezze degli angoli. Relativamente agli specchi sferici invece, si è potuto facilmente osservare come i raggi luminosi convergano in un fuoco nel caso degli specchi concavi e divergano a partire da un fuoco nel caso di specchi convessi. Inoltre, riportando la curvatura dello specchio su un foglio di carta, é stato possibile trovarne approssimativamente il raggio e verificare che =R/2. 3

4 Nell’immagine sopra, il raggio di luce, che incontra lo specchio piano nel centro del disco di Hartl, ha un angolo di incidenza rispetto alla normale di ampiezza 60°, angolo congruente all’angolo di riflessione. Si noti come, nel caso di specchi piani, l’immagine si formi dietro allo specchio. Il raggio ha un angolo d’incidenza di 30°, congruente all’angolo di riflessione. Riflessione: specchi piani 4

5 Riflessione: specchi sferici Nel corso degli esperimenti con gli specchi sferici, si sono dimostrate diverse proprietà relative agli stessi: nelle immagini si nota come i raggi luminosi convergano in un fuoco nel caso di specchi concavi, e come divergano a partire da un fuoco nel caso di specchi convessi FUOCO SPECCHIO CONCAVO 5 SPECCHIO CONVESSO

6 Ricerca del raggio di curvatura R e della distanza focale Riportando su un foglio di carta l’arco di circonferenza individuato dallo specchio sferico, attraverso l’utilizzo di righello (sensibilità 0,1 cm) e compasso abbiamo approssimativamente stabilito la misura del raggio di curvatura R=(6,2 ± 0,1)cm. Benchè la misura fosse affetta da errori dovuti principalmente al non perfetto combaciare dell’arco riportato con la circonferenza tracciata con il compasso, dall’immagine a fianco si evince che il fuoco dista circa 3,0 cm dalla superficie dello specchio, ovvero che =R/2 6

7 Rifrazione Nell’ambito del fenomeno della rifrazione, utilizzando sempre lo stesso prisma semicircolare in vetro, si è proceduto misurando progressivamente le ampiezze di diversi angoli di incidenza con il prisma e dei rispettivi angoli di rifrazione. Successivamente, applicando la legge di Snell-Cartesio, si sono calcolati gli indici di rifrazione relativamente ad ogni singola coppia di angoli, facendone poi la media (vd. TAB. 1). Lo stesso procedimento è stato utilizzato per calcolare l’indice di rifrazione dell’acqua che riempiva un contenitore di forma semicircolare, sebbene i dati sperimentali siano stati rilevati in numero decisamente inferiore. In entrambi i casi i valori finali sono risultati piuttosto accurati e coerenti, prossimi ai valori riportati sulle tabelle del libro di testo. 7

8 Misurazione degli angoli di incidenza e di rifrazione utilizzando un prisma semicircolare. Calcolo dell’indice di rifrazione n del prisma di vetro/plexiglass utilizzando la legge di Snell-Cartesio. Rifrazione: prisma semicircolare in vetro La tabella, che mostra i dati sperimentali, è da leggersi in orizzontale: ogni riga mostra le ampiezze degli angoli (espresse in gradi) lette sul disco e l’indice di rifrazione calcolato su tali ampiezze inserendo automaticamente le funzioni nella tabella e mostrando due sole cifre decimali. Per la teoria probabilistica degli errori il valore vero della misura è compreso tra - ơ e + ơ con una probabilità del 68% (per valore medio dei dati), pertanto l’indice di rifrazione del prisma risulta essere compreso tra 1,42 e 1,54. I valori n del vetro che si trovano generalmente tabulati variano da 1,46 a 1,66: i risultati sperimentali da noi ricavati risultano in accordo entro l’errore con i dati tabulati. Se invece il prisma fosse in plexiglass, i valori di n oscillerebbero tra 1,47 e 1,50, anch’essi compresi nell’intervallo da noi ottenuto e coerenti con i nostri risultati. ANGOLO DI INCIDENZA ± 1° θ i ANGOLO DI RIFRAZIONE ± 1° θ r INDICE DI RIFRAZIONE n 10,07,01,42 30,020,01,46 50,031,01,49 60,033,01,59 70,040,01,46 80,043,01,44 MEDIA1,48 MEDIANA1,46 SEMIDISPERSIONE0,08 DEVIAZIONE STANDARD0,06 n= 1,48 ± 0,08 TAB. 1 8

9 ANGOLO INCIDENZA: 10° ANGOLO RIFRAZIONE: 7° ANGOLO INCIDENZA: 30° ANGOLO RIFRAZIONE: 20° 9

10 ANGOLO DI INCIDENZA: 50° ANGOLO DI RIFRAZIONE: 31° ANGOLO DI INCIDENZA: 70° ANGOLO DI RIFRAZIONE: 40° 10

11 Rifrazione: acqua Con un procedimento analogo a quello utilizzato con il prisma in vetro, si sono misurati gli angoli di incidenza e di rifrazione, ottenendo i seguenti risultati: ANGOLO DI INCIDENZA ANGOLO DI RIFRAZIONE INDICE DI RIFRAZIONE 40,029,01,33 70,045,01,33 Avendo rilevato due soli valori sperimentali, essi non sono estremamente affidabili: sarebbe stato preferibile ripetere più volte l’esperimento per ottenere misure di più angoli e avere un maggior numero di dati da confrontare, come nel caso del prisma. Ad ogni modo, l’indice di rifrazione n dell’acqua tabulato nel libro di testo risulta essere proprio n=1,33. 11

12 Nell’immagine a fianco, s i osserva che il raggio di luce non passa dal prisma all’aria venendo rifratto, bensì rimane all’interno del prisma stesso: tale fenomeno avviene poiché n 1< n 2 e poichè è stato superato l’angolo limite. Nel corso dell’esperimento abbiamo verificato sperimentalmente che l’angolo limite era θ lim= 42°. Utilizzando la relazione θ lim =sen -1 ( n 2 /n 1 ), ricavata dalla legge di Snell, e sostituendo n 1 =1,48 (valore attendibile da noi ricavato sperimentalmente) e n 2 =1,00, si ottiene θ lim =42,5°. Considerando gli errori sulle misurazioni delle ampiezze degli angoli e sul calcolo dell’indice di rifrazione del prisma, tali valori risultano precisi e accurati, confermando anche la coerenza del valore dell’indice di rifrazione stesso. 12 Riflessione Totale

13 Le Lenti LENTE DIVERGENTE i raggi luminosi divergono da un fuoco posto dietro la lente LENTE CONVERGENTE i raggi luminosi convergono in un fuoco posto davanti alla lente 13

14 14 La Dispersione e i colori Durante l’esperienza di laboratorio, si è anche potuto osservare il fenomeno della dispersione della luce: attraversando un prisma, la luce bianca viene scomposta in tutti i colori dello spettro, a causa delle differenti lunghezze d’onda che comportano differenti indici di rifrazione (minore è la lunghezza d’onda, maggiore è l’indice di rifrazione). Pertanto la luce violetta, quella con minor lunghezza d’onda, avrà il maggior indice di rifrazione e verrà deviata più di tutti gli altri colori. Al contrario la luce rossa, quella con maggior lunghezza d’onda, avrà il minor indice di rifrazione e sarà il colore meno deviato.

15 LUCE SOLARE: SPETTRO COMPLETOLUCE ARTIFICIALE: SPETTRO INCOMPLETO 15


Scaricare ppt "Classe 2 G anno scolastico Esperienza di Laboratorio Ottica Geometrica."

Presentazioni simili


Annunci Google