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Perugino il divin pittore ….
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Il contesto: Il Rinascimento in Italia
Periodo artistico compreso tra la metà del XV e la fine del XVI secolo. Luogo d’origine del movimento artistico-culturale è Firenze, ma presto si diffuse nelle città minori, come Rimini e Urbino. Il rinascimento italiano influenzò quasi tutte le arti d’Europa, da quella fiamminga a quella spagnola e francese. Caratteristiche del Rinascimento furono: il recupero delle forme classiche (greca e romana) l'uso della prospettiva. Grandissima evoluzione e fama ebbe anche la nuova tecnica di pittura a olio.
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1450-1523 - Una vita nei grandi fatti della storia
1453 Caduta di Costantinopoli. Fine Impero Romano d’Oriente 1454 Pace di Lodi: Venezia conserva Bergamo, Brescia e Crema in Lombardia, rinunciando alle sue aspirazioni su Milano, di cui è divenuto duca Francesco Sforza. 1463 Venezia entra in guerra contro i Turchi. Viene conquistata la Morea. 1470 I Turchi conquistano l'Eubea (Negroponte). 1479 Pace con i Turchi dopo 16 anni di guerra; Venezia perde Negroponte. Guerra tra Venezia (sostenuta dal papa Sisto IV, che poi le si volge contro) e il duca di Ferrara, alleato del re di Napoli, e del duca di Milano. 1492 Scoperta dell'America. 1493 Carlo VIII di Francia scende in Italia e arriva fino a Napoli. 1498 Il portoghese Vasco de Gama giunge all'India circumnavigando l'Africa.
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1450-1523 - Una vita nei grandi fatti della storia
Il nuovo re di Francia, Luigi XII, si allea con Venezia contro il duca di Milano Ludovico il Moro; la Francia occupa Milano. In seguito alla morte di papa Alessandro VI e alla dissoluzione dello stato del duca Valentino, Venezia occupa varie terre di Romagna. 1508 Guerra vittoriosa di Venezia contro l'imperatore Massimiliano. Il nuovo papa Giulio II organizza una coalizione europea contro la Repubblica di Venezia: la Lega di Cambrai, cui aderiscono il re di Francia, l'imperatore, il re di Spagna (signore di Napoli e di Sicilia) e tutti i principi italiani. 1509 Venezia sconfitta dai francesi ad Agnadello (14 maggio). Il Veneto è occupato dall'Imperatore. 1516 Lutero affigge le sue tesi sulla porta della cattedrale di Wittenberg. 1526 Lega di Cognac: Venezia, Francesco I e il papa Clemente VII si alleano contro Carlo V. 1527 Sacco di Roma.
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Profilo di un protagonista della pittura rinascimentale italiana.
Pietro Vannucci detto il Perugino nasce a Città della Pieve, città allora ricadente nei domini del Comune di Perugia. Dopo un primo contatto con la realtà artistica perugina dovette avvicinarsi, secondo quando scrive Giorgio Vasari nel 1550, a Piero della Francesca.
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Profilo di un protagonista della pittura rinascimentale italiana.
Frequentò la prestigiosa bottega di Andrea del Verrocchio. Una lunga consuetudine con l’ambiente fiorentino segnò profondamente la sua espressione artistica, al punto che i contemporanei non esitarono a considerarlo maestro toscano: «Pietro Perugino, ben si può dire fiorentino, ch’è allevato qui» (F. Albertini, 1510).
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Le mostre Un grande progetto in sei grandi mostre ...
1) Perugino il divin pittore Galleria Nazionale dell’Umbria - Perugia 2) La fortuna e il mito CERP - Centro espositivo Rocca Paolina - Perugia 3) Perugino e la miniatura umbra del Rinascimento Abbazia di S. Pietro Fondazione per l'Istruzione Agraria - Perugia 4) Perugino e il paesaggio Palazzo della Corgna - Città della Pieve 5) La ceramica umbra al tempo del Perugino (e oltre) Museo regionale della ceramica - Deruta 6) Perugino pittore devozionale Modelli e riflessi nel territorio di Corciano. Chiesa di San Francesco - Corciano.
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Perugino il divin pittore Galleria Nazionale dell’Umbria - Perugia
La Galleria Nazionale dell’Umbria ospita la prima grande rassegna dedicata alla produzione pittorica di Perugino ( ) noto universalmente per aver rinnovato, con Leonardo e Botticelli, il linguaggio artistico rinascimentale.
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Perugino il divin pittore Galleria Nazionale dell’Umbria - Perugia
I temi: periodo romano periodo fiorentino-umbro i ritratti le ricomposizioni le tecniche i materiali d’archivio
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Perugino il divin pittore: periodo romano
I capolavori giovanili permettono di cogliere le diverse componenti della sua formazione: dal variegato contesto artistico perugino tra settimo e ottavo decennio del Quattrocento, ai contatti con la cultura figurativa di Piero della Francesca e del Verrocchio e dei pittori fiamminghi.
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Perugino il divin pittore: periodo romano
Le opere del periodo romano: l’impresa della Cappella Sistina, grande lavoro che decreterà l’“universale” successo del maestro umbro
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Perugino il divin pittore: periodo romano
il polittico Albani Torlonia.
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Perugino il divin pittore: periodo fiorentino-umbro
L’attività fiorentina e umbra sono documentate da opere di straordinaria perfezione formale e di accostante soavità come: la Madonna del Sacco, il San Sebastiano dell’Ermitage l’Annunciazione Ranieri
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Perugino il divin pittore: periodo fiorentino-umbro
Maria Maddalena della Galleria Palatina di Firenze
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Perugino il divin pittore: i ritratti
I grandi capolavori della ritrattistica del Perugino: Francesco delle Opere della Galleria degli Uffizi il Ritratto di uomo della Galleria Borghese
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Perugino il divin pittore: i ritratti
Ritratto di giovane uomo, 1495/1500. Olio su tela, dall’Ermitage di San Pietroburgo (Russia)
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Perugino il divin pittore: le ricomposizioni
Elemento di grande interesse sarà costituito dalla presentazione di alcune straordinarie ricomposizioni. La preziosa predella della pala Chigi, realizzata per la chiesa di Sant’Agostino di Siena verrà ricostruita con i pannelli provenienti dal Metropolitan Museum di New York e dal Museum of Fine Art di Chicago; la pala Tezi sarà riunita alla predella oggi a Berlino.
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Perugino il divin pittore : le ricomposizioni
la maestosa pala d’altare dipinta per la chiesa di Sant’Agostino a Perugia, riassemblata con vari elementi provenienti da collezioni straniere (Birmingham, Grenoble, Lione, Parigi, Tolosa);
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Perugino il divin pittore: le tecniche
Saranno dedicati inediti approfondimenti alle tecniche impiegate nella bottega del Perugino, con particolari riflessioni sull’uso del cartone a spolvero e sui pigmenti, secondo le indagini connesse agli interventi di restauro. La ricca esposizione di disegni consentirà di approfondire e completare il profilo dell’artista. Gli studi preparatori per celebri dipinti, i disegni per figure bibliche e mitologiche, per ritratti, paesaggi e grottesche, permetteranno di cogliere le straordinarie capacità grafiche del Vannucci. Il confronto nella stessa sede tra disegni e dipinti costituirà occasione irripetibile di conoscenza e di verifica dell’itinerario artistico di Perugino.
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Perugino il divin pittore: i materiali d’archivio
Preziose testimonianze documentarie focalizzeranno aspetti e situazioni di particolare rilievo che coinvolsero il Perugino o ne determinarono l’attività: il ruolo di potere della famiglia Baglioni, con l’insediamento su Colle Landone, l’egemonia economica delle Arti e la prestigiosa committenza del Cambio, l’ambiente professionale l’organizzazione corporativa dei pittori perugini, il contesto culturale e il ruolo dell’Università, il quadro religioso e devozionale cittadino.
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Curiosità: Perugino…ma davvero?
...nella città di Perugia nacque…un figliuolo che al battesimo fu chiamato Pietro… A seguito di questa svista di Giorgio Vasari, primo grande storiografo dell’arte italiana, che così scrive nelle sue Vite, Pietro Vannucci fu ritenuto nativo di Perugia fino al XVIII secolo ed è ancora oggi comunemente noto come il Perugino. L’artista, invece, nacque a Città della Pieve, l’antico Castrum Plebis, borgo fortificato immerso nella campagna umbra, tra il 1445 e il Giorgio Vasari, Le Vite de’ più eccellenti pittori, scultori e architettori, Firenze, 1550 e 1568.
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Curiosità: Povero ma virtuoso
Dalle pagine delle Vite di Giorgio Vasari risulta che il Perugino trascorse la sua giovinezza in condizioni di povertà e indigenza, che lo spronarono ad impegnarsi con grande fervore e accanimento nell’arte della pittura per migliorare la propria posizione e vivere un giorno in agio e riposo. Tuttavia, se vero è che Pietro Vannucci fu un instancabile lavoratore, in realtà egli nacque da una famiglia benestante di Città della Pieve: suo padre Cristoforo possedeva una casa proprio al centro del paese ed era una persona influente e molto considerata nel borgo e la madre, Lucia Betti, era proprietaria di diversi beni. Una situazione ben lontana quindi dalla spaventosa povertà di cui parla il Vasari. Giorgio Vasari, Le Vite de’ più eccellenti pittori, scultori e architettori, Firenze, 1550 e 1568.
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Curiosità: “Divin pittore”
Così il Perugino fu definito da Giovanni Santi, padre del celebre Raffaello, nel suo poema scritto in onore di Federico da Montefeltro intorno al 1485: …due giovin par d’etade e par d’amori, / Leonardo da Vinci e l’Perusino, / Pier della Pieve, che son divin pictori. Il Santi pone Perugino accanto al grande genio di Leonardo, ritenendolo tra i maggiori maestri della nuova stagione pittorica; tale è la sua considerazione dell’artista da mandare il figlio Raffaello a completare l’apprendistato presso la bottega di questo a Perugia. Giovanni Santi, Cronaca Rimata, 1485.
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Curiosità: Ma si, è proprio lui!
Guardando attentamente tra le opere del Perugino, è possibile scorgere il suo autoritratto in almeno due casi. Nell’Adorazione dei Magi, realizzata per i Serviti di San Maria in Colle Landone a Perugia tra il 1470 e il 1473, …. Pietro Vannucci detto Perugino, Adorazione dei Magi, Perugia, Galleria Nazionale dell’Umbria, olio su tavola,
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Curiosità: Ma si, è proprio lui!
… l’artista è riconoscibile all’estrema sinistra del corteo poco più che ventenne e con lo sguardo rivolto in direzione dell’osservatore.
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Curiosità: Ma si, è proprio lui!
Negli affreschi del Collegio del Cambio di Perugia eseguiti tra il 1496 e il 1500, il pittore firma l’opera …
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Curiosità: Ma si, è proprio lui!
… ritraendo la propria immagine entro una cornice. Pietro Vannucci, autoritratto, Perugia, Collegio del Cambio, affresco,
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Curiosità: Ma si, è proprio lui!
Stessa posa, stesso copricapo rosso, forse qualche chilo e ruga in più rispetto all’autoritratto giovanile, l’aspetto ormai è quello di uomo maturo e artista affermato.
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Curiosità: Un anello racconta che un giorno…
Nella Cattedrale di Perugia è custodita una preziosa reliquia: si tratta di un anello in onice (o probabilmente di altra pietra) ritenuto secondo la tradizione l’anello nuziale di Maria. La reliquia, originariamente conservata nella chiesa di San Francesco a Chiusi, viene sottratta di nascosto nel 1473 da un frate tedesco, Winter da Magonza, e in seguito donata al vescovo di Perugia. Nel 1486 il consiglio dei Priori decide la costruzione di una cappella nel Duomo cittadino dove custodire il prezioso oggetto, entro un reliquario chiuso in una cassaforte con ben sette serrature.
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Curiosità: Un anello racconta che un giorno…
A decorare la cappella, dopo il rifiuto da parte del pittore Pinturicchio (Bernardino di Betto), viene chiamato il Perugino che dipinge tra 1501 e 1504 lo Sposalizio della Vergine. L’opera rimane al suo posto fino al 1797 quando viene sequestrata dalle truppe di Napoleone e portata in Francia. Oggi si può ammirare nella città di Caen. Pietro Vannucci detto Perugino, Sposalizio della Vergine, Caen, Musée des Beaux Arts, olio su tavola,
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Curiosità: Ancora oggi il Perugino ci guarda
A Perugia, nei giardini Carducci si erge una statua dedicata al Perugino: l’artista è raffigurato appoggiato ad uno sgabello con lo sguardo rivolto in direzione di Città della Pieve, sua città natale. Ai piedi una figura femminile rappresenta la Pittura in attesa di ispirazione. Il monumento fu inaugurato il 23 settembre 1923, ma la città decise la sua esecuzione quasi un secolo prima, nel Enrico Quattrini, Monumento al Perugino, Perugia, Giardini Carducci, bronzo, 1923.
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Curiosità: Maestro e allievo a confronto
Perugino (autoritratto) Raffaello (autoritratto) Perugino dipinto da Raffaello
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Curiosità: Maestro e allievo a confronto
Intorno al 1505 i monaci del convento di San Severo a Perugia commissionano al giovane Raffaello, allievo di Perugino, la decorazione di un affresco in una cappella della chiesa adiacente. L’artista realizza nella parte superiore della parete l’immagine della Trinità con ai lati figure di santi, ma non termina l’opera poiché, crescendo la sua fama, viene chiamato a Roma dal papa per dipingere le stanze della sua residenza in Vaticano. Solo nel 1521, un anno dopo la morte di Raffaello, i monaci chiedono all’ormai anziano maestro Perugino di completare l’affresco di San Severo rimasto incompiuto nella parte inferiore. Il dipinto è così un originale esempio di pittura a due mani, dove il maestro si trova a concludere l’opera dell’allievo: ma quale diversità di stile tra i due!
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Curiosità: L’allievo supera il maestro
Più o meno negli stessi anni in cui Raffaello dipinge l’affresco di San Severo a Perugia, Perugino è impegnato nella decorazione della volta nella stanza dell’Incendio di Borgo in Vaticano. Il lavoro però non trova l’approvazione di papa Giulio II, che lo giudica poco aggiornato alle ultime novità della pittura e allontana l’artista senza fargli concludere la decorazione di tutta la stanza. In sua sostituzione viene chiamato Raffaello che, per devozione verso il maestro, si rifiuta di distruggerne i dipinti come invece ordinato dal pontefice. L’episodio è sintomatico: il giovane Raffaello avrà successo a Roma, il maestro Perugino ripiegherà in provincia dove le novità dell’arte giungono con un certo ritardo...
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Curiosità: L’allievo supera il maestro
Pietro Vannucci detto Perugino, Adorazione dei Magi, Santa Maria dei Bianchi, Città della Pieve, affresco
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Curiosità: L’allievo supera il maestro
Raffaello Sposalizio della Vergine Perugino Sposalizio della Vergine
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Curiosità: Un pittore modesto
Sotto il proprio autoritratto dipinto nel Collegio del Cambio a Perugia, Perugino, all’apice della sua carriera, scrive in latino: Petrus Perusinus egregius / pictor / perdita sit fuerat pingendi / hic rettulit artem / si nusquam inventa est / hactenus ipse dedit. Ossia: Pietro Perugino, pittore insigne. Se era stata smarrita l’arte della pittura, egli la ritrovò. Se non era stata ancora inventata, egli la portò fino a questo punto. Modestamente...
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Curiosità: Un pittore modesto
Pietro Vannucci detto Perugino, Autoritratto, Perugia, Collegio del Cambio, affresco,
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