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PubblicatoGiorgio Giannini Modificato 7 anni fa
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Il blog Cos’è un blog? Un blog può essere tante cose. Per qualcuno può essere un semplice modo di sfogarsi, per altri un modo per esprimere la propria creatività nell’ambito della letteratura, della fotografia ed in generale della cultura. Altri ancora lo sfruttano per motivi di business aprendo canali pubblicitari da divulgare tramite appunto il blog che a sua volta diventa uno strumento di informazione e di divulgazione della conoscenza.
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Come nasce il fenomeno blog?
-Nel 1997 uno statunitense di nome Dave Winter sviluppò quello che poi verrà battezzato come il primo blog della storia. La prima persona che invece ha pubblicato un blog si chiama Jorn Barger. La parola blog che fino a 10 anni fa non era nemmeno conosciuta in italia è la contrazione di web-log che in italiano significa ‘Diario in rete’. Il vero boom dei blog arriva solo tra il 2002 ed il 2003 quando vengono eletti dalle critiche come precursori di una rivoluzione comunicativa
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Come funziona un blog. Un blog funziona come un diario personale sul quale gli autori possono raccontare le proprie esperienze. Si tratta di una raccolta di foto, pensieri, link e video dove ognuno può esprimere la propria opinione e la propria creatività. Un blog non ha confini ben precisi perché può essere ogni cosa che si desidera e può rispondere alle tantissime esigenze degli utenti. Inoltre i blog hanno un alto grado di personalizzazione che li rende unici anche dal punto di vista grafico oltre che dei contenuti.
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Come si fa un blog, come crearlo.
-Ideare un blog e crearlo materialmente è un’ operazione che non richiede particolari conoscenze informatiche. Basta utilizzare uno dei tanti servizi sul web che offrono l’opportunità di creare un blog da zero con pochi e semplici passi.
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Diffusione del blog. Non esistono dati affidabili sul numero dei blog esistenti, nonostante, soprattutto fra il 2006 e il 2007 siano stati oggetto di numerose indagini commerciali. E' scaturito che il 3% di tutti i post di blog fosse scritto in italiano, in quarta posizione dopo l'8% in cinese, il 36% in inglese e il 37% in giapponese
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Linguaggio del blog. I blog sono erroneamente considerati raccolte di testi poco sorvegliati. Tavosanis conduce uno studio che si basa sull'analisi numerica di “errori più frequenti” dell'italiano scritto ritrovati nel web, nei blog e nei quotidiani online. Il risultato ha messo in luce come la percentuale totale di errori risulti nei blog leggermente superiore a quella dei quotidiani online, ma fortemente inferiore rispetto a quella del web nel suo complesso; dunque effettivamente il linguaggio blog non è da considerarsi così poco revisionato e, seppur vero che i testi dei blog possono rientrare in tutte e quattro le categorie di tempo di scrittura:
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-Scrittura rapida e non revisionata: testi scritti di getto senza nessun tipo di pianificazione o revisione; -Scrittura rapida e revisionata: testi scritti rapidamente, senza progettazione preliminare ma con un qualche grado di revisione; -Scrittura convenzionale: testi scritti all'interno di un processo pianificato con revisione accurata; -Scrittura progettata per altri tipi di pubblicazione: testi scritti per altri mezzi (tipicamente, per la diffusione a stampa) e copiati o pubblicati meccanicamente sul web.
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I sottogeneri di blog. Classificare i blog non è un'operazione semplicissima proprio perché i blog non sono testi unici ma raccolte di testi, anche se la maggior parte dei blogger risulta coerente nella stesura dei post. Se si sceglie un criterio linguistico, considerare le sottocategorie troppo dettagliate non è utile; sul web infatti è presente un lungo elenco di categorie.Una suddivisione più semplificata (e attendibile) si basa su tre categorie: -blog diario -blog tematico (inclusi i blog giornalistici) -blog letterario
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Polemiche. In Italia sono sorte polemiche se il mondo dei blog debba rimanere senza vincoli legislativi e soggetto solo ad un'autoregolamentazione oppure se debbano essere applicate le norme sulla stampa. Nell'ottobre del 2007 il governo ha presentato un disegno di legge sulla riforma dell'editoria in cui aveva stabilito per i blog l'obbligo della registrazione. La dura replica del mondo web ha portato alla precisazione, da parte del sottosegretario Levi, che la norma non avrebbe trovato applicazione ai blog. La disputa si è trasferita sul piano giudiziario quando il tribunale di Oristano, con sentenza del 25 maggio 2000, stabilì che un sito web non era assimilabile a una testata.
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