Tratti neostandard e didattica della lingua italiana Paola Cantoni

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Presentazione sul tema: "Tratti neostandard e didattica della lingua italiana Paola Cantoni"— Transcript della presentazione:

1 Tratti neostandard e didattica della lingua italiana Paola Cantoni
Dialettologia italiana e didattica dell’italiano e sociolinguistica a.a Tratti neostandard e didattica della lingua italiana Paola Cantoni

2 Tratti del neostandard
FONTI: SABATINI 1985 [S] BERRUTO 1987 [B] DINALE 2001 [D] TAVONI 2002 [T] Bibliografia: Sabatini F., 'L'italiano dell'uso medio': una realtà tra le varietà linguistiche italiane, in Gesprochenes Italienisch in Geschichte und Gegenwart, Tübingen, Gunter Narr Verlag, 1985, pp Berruto G., Sociolinguistica dell'italiano contemporaneo, Roma, Carocci, 1987. Dinale C., I giovani allo scrittoio, Padova, Esedra, 2001. Tavoni M., Caratteristiche dell’italiano contemporaneo e insegnamento della scrittura, in cur. F. Bruni – T. Raso, Manuale dell’italiano professionale, Bologna, Zanichelli, 2002, pp [51 tratti morfosintattici, testuali, lessicali] note: - le etichette NS = neostandard e SS = substandard sono da intendersi applicate dalla sola fonte Tavoni 2002 quando precedono il tratto; sporadicamente si riferiscono ad altre fonti, in tal caso l’etichetta precede la sigla della fonte da cui è ricavata - gli esempi riportati sono tratti per lo più da Tavoni 2002 ma anche da Sabatini 1985 e Berruto 1987

3 fonetica vocalismo: - distinzione tra vocali aperte e chiuse [S] / distribuz. non tradizionale dei gradi vocalici con tendenza verso un sistema a 5 [B] - regola del dittongo mobile, sostituita da forme cristallizzate consonantismo: - accettazione di parole con consonante finale [B] - distinzione tra s sorda e s sonora ([s] e [z]) [S] - dal Nord provengono /s/ sonora intervocalica, /dz/ all’inizio di parola, chiusura di /e/ seguita da nasale [B] confine di parola: - raddoppiamento fonosintattico poco avvertito [S] / realizzaz. variabile [B] - i prostetica davanti a nesso iniziale s + cons dopo parola con finale in cons [S] // eliminazione di prostetica [B] - elisione dell’articolo davanti a parola iniziante per vocale [B] - abbandono progressivo delle prepos. articolate fuse (pel, col) [B] - forme ad e ed limitate ai casi di incontro con steaa vocale - elisione e trocamento sempre più rari

4 morfosintassi pronome personale: casi diretti:
personale: casi diretti: - SS te in funz. di sogg. (questo lo dici te) [T]; uso di tu e te (meno) soggetto [B] - NS lui, lei, loro in funz. di sogg. [S] / [B] [T] - NS-SS lui, lei, loro rifer. a cose (l’automobile anche lei fa quello che può) [T] - uso Lei pronome allocutivo di cortesia (prevalente su tutte le altre forme) [S] / [B] - uso neutro lo [S] / [B] casi obliqui: - SS gli  per ‘a lei’ [S] [T] / ancora abbastanza vivo le [B] -NS gli per ‘a loro’ masch. e femm. [T] - NS declino di loro allocutivo di cortesia (loro si rendono conto > voi vi rendete conto) [T]

5 dimostrativo:  - uso di questo e quello con funzione di neutro [S] è lo stesso del tratto seguente? - raro uso ciò [S] / sostituzione di ciò con questo [B] - NS dimostrativi usati come pronomi personali, spesso con funz. spregiativa (ora questo mi si presenta, e cosa gli dico?) [T] - NS-SS forme rafforzate questo qui, quello lì (se continua a tenere quell’atteggiamento lì, fa poca strada) [S] [T] -SS forme aferetiche panitaliane ‘sto, ‘sta ecc. per ‘questo’, ‘questa’ SS [B] [T] - quello con valore di artic. indeterminativo (sono arrivati quei dati che aspettavo) [B] - uso burocratico (o solo toscano) di codesto, costì e costà [S] / eliminazione della tripartizione, tranne in Toscana, e mantenimento solo del primo e del secondo grado [B] - NS niente usato come aggettivo (niente scherzi, mi raccomando) [S] [T] costruzioni impersonali:  - diffusione delle forme impersonali toscane (si va per andiamo) [B] - NS costrutti vari di senso impersonale: terza pers. plur. senza sogg. espresso (finalmente hanno ridata la luce; dicono che sarà un’estate tropicale); sogg. indefinito uno (capita sempre quando uno non se l’aspetta); tu generico (tu credi di aver finito, e ti danno dell’altro lavoro da fare) [S] [T]

6 preposizioni e particelle avverbiali
- preposizioni analitiche (collo > con lo) [B] - NS-SS prepos. + artic. partitivo (sul tavolo c’è un bicchiere con del latte, ma non si sono messi in delle situazioni difficili) [S] [T] - espansione di gli negli usi di ci (vorrei dargli un’occhiata) [B] - SS gli per ‘ci’ locativo, ipercorrettivo da ci ital. popolare per ‘gli’ “ce lo dico io” (non portarglielo il bambino in quell’ambulatorio) [T] - prevalenza di ci (o ce) su vi (o ve) avverbi di luogo [S] / [B] - ci nei verbi con clitico grammaticalizzato [B] allargamento di uso del locativo ci con i verbi essere e avere non ausiliari e con molti altri verbi con funzione di rinforzo semantico e fonico [S] / [B] aggettivi e avverbi scambi: - utilizzazione dell’avverbio con funzione aggettivale (biglietto gratis, corsa bis, giornata no) [B] -utilizzazione dell’aggettivo con funzione avverbiale (andare veloce) [B] - sostituzione di sintagma nominale con il solo aggettivo (polizia stradale > la stradale) [B] superlativi: - utilizzazione di -issimo anche per i sostantivi (poltronissima, partitissima) [B] - utilizzazione della reduplicazione (vacanza vacanza, caffè caffè) [B] / ripetizione dello stesso sostantivo per rideterminare ed esaltare il significato della parola (“superlativo del sostantivo”: un caffè caffè, una vacanza vacanza, ecc., simile al tipo agg. alto alto) [S] - utilizzazione di super: (supermulta, supermamma) [B] - formazione del superlativo dell’aggettivo tramite l’aggiunta di un avverbio (assai, estremamente) o dei prefissi stra- e ultra- [B]

7 clitici - ridondanza dei clitici [S] costruzioni:
costruzioni: - dativo etico (stammi bene) [B] - NS costruz. pronominali affettive (ci prendiamo un tè; stasera mi guardo la partita; fatti una bella dormita; la vacanza non me la sono goduta per niente) [T] soprattutto con mangiare, bere (e sinonimi) e con altri indicanti azioni o atteggiamenti implicanti effetti sulla persona del soggetto (Mario si gode la vacanza; mi sono fatto una bella passeggiata) [S] - ne ridondante [B] - doppio dativo [B] posizione: - NS risalita del clitico con vbo modale (non ci posso credere; ora te lo posso dire; non ti voglio far perdere tempo; lo devo incontrare) [T]; verbo servile (si passivante con sfumatura impersonale + verbi modali dovere potere volere sapere, verbi aspettuali stare + gerundio, stare a, stare per, ecc., con i verbi andare e venire) [S] - SS risalita “lunga” del clitico in complessi vbali (ci continuano a far aspettare; la sto cercando di rintracciare) [T] - tendenza alla proclisi con l’imperativo (non ti muovere anziché non muoverti) [S]

8 espansioni nell’uso dei tempi:
verbo  espansioni nell’uso dei tempi:  presente: - NS pres. ind. pro fut. [B] [T] - NS-SS pres. pro passato (pres. storico vivace) (si mette lì in fila, e chi si trova davanti?) [T]; -presente storico nella narraz. [?]  pass. pross.: - NS-SS pass. pross. pro pass. rem. nelle narraz. storiche [B] [T] - NS-SS pass. pross. pro fut. anter. (quando ho finito il servizio civile mi metto a cercare lavoro) [B] [T]  imperfetto: - NS imperf. attenuativo di cortesia (volevo dirti un’altra cosa) [B] [T] - imperf. di fantasia (sogno e irrealtà ludica) [B] - NS-SS imperf. pro condizion. nell’ipotetica dell’irrealtà [B][T] - NS-SS imperf. pro fut. nel passato (ha detto che veniva domani) [T]; - imperf. in sostituz. del condiz. nel discorso indiretto (mi aveva detto che sarebbe venuto > veniva) [B]- nel discorso indiretto con tempi al passato per indicare il futuro [B] sono lo stesso fenomeno? - NS-SS imperf. per intenzione e previsione (partiva stasera) [T]; imperf. con valori controfattuali (glielo portavo io il caffè) [?]  futuro: - futuro epistemico (avrà 20 anni) [B]

9 espansioni nell’uso dei modi:
- NS-SS indic. pro cong. in preposiz. dipendenti (non dico che hai torto; gli chiesi se poteva aiutarmi; ma non: può darsi che ha ragione; speriamo che il signore ci aiuta; dubito che sono in buona fede) [T] - indic. pro cong. con verba putandi e voluntatis [B] / - uso dell’indicativo in luogo del congiuntivo [S] - indic. nel periodo ipotetico dell’irrealtà al passato [B] [T] diatesi: - eliminazione della diatesi passiva [B]

10 ‘che’ polivalente pronome:
- prevalenza di che in luogo di quale in funzione di aggettivo interrogativo (che vestito mi metto?) [S] - NS-SS che invariabile + clitico di ripresa (è un gatto che non gli piace la carne; Il problema del conflitto di interessi è un problema che non se ne esce) [T] con apparente funzione di sogg e ogg, contraddetta da una successiva forma pronominale che ha funzione di complemento (relativo indeclinato analitico, cioè con ripresa) [S] / [B] è lo stesso? - SS che invariabile senza clitico di ripresa (ho un amico che la madre lavora alla ASL; è un’azienda che i dipendenti non si trovano bene); a volte poco distinguib. dal che congiunz. polivalente (27) [S] /[B] [T] - SS di cui, a cui, ecc. + clitico di ripresa (+ proprio questo di cui non posso farmene carico) [T] - NS cosa interrog. invece di che, che cosa [T]  connettivo: - NS con val. temporale (il giorno che ci siamo conosciuti; mi sono alzata che era ancora notte); finale (vieni che te lo spiego) [S] / [B] [T] - NS con val. consecutivo [S] / [B] [T] - NS con val. causale [S] / [B] [T] - con val. [S] / [B] - NS con val. subordinaz. generica [T] - NS che in frase scissa (cfr 26) [T] - NS ellissi dell’elemento nominale in nessi relativi esprimenti legame dichiarativo o causale, nessi dichiarativi (il fatto che, ecc.) ridotti a che (tieni conto che abbiamo poco tempo) [S] [T] ; da motivo (o ragione, fatto) per cui per ellissi si è avuto per cui, connettivo consecutivo [S] - ellissi dopo i verba putandi [?] - che nelle esclamative (che gioia incontrarti!), anche con gli aggettivi (che bella che è Roma in luogo di quanto o come è bella Roma) [S] / [B] lo considera SS progressivamente accettato dal NS - NS che + aggett. (che bello!; che simpatico Guido!) [T]

11 subordinazione sostituzione di congiunzioni subordinanti
sostituzione di congiunzioni subordinanti - causale (siccome, dato che anziché giacchè, poiché) [S] / [B] - finale (perché anziché affinché) [S] / perché e per + inf. [B] - consecutivo-finale-esplicativa (in questo modo > così) [B] - esplicativo-argomentativa (per il fatto che > perché) [B] - interrogativa indiretta (come mai) [S] / perché > come mai; com’è che [B] - interrogativa diretta: prevalenza di cosa (settentr.) e che (meridion.) rispetto a che cosa [S] / che cosa; che > cosa [B] usi particolari: - allora consecutivo (non soltanto temporale) come correlativo di causale (Siccome non si era fatto vivo, allora decidemmo di andare a trovarlo) e come elemento riassuntivo e conclusivo che introduce o segue domande, ordini, affermazioni categoriche, con valore di ‘insomma’ (allora, andiamo?; potevi dirmelo, allora!) [S] eliminazione della subordinazione -attacchi con il participio passato [?] - ripetizioni anaforiche [?] - sostituzioni di pronomi con avverbi (in cui > dove) [B]

12 concordanze a senso - NS vbo plur. + sogg. collettivo + compl. specificaz. (una decina di sciatori rimasero bloccati dalla bufera) [B] [T] - SS vbo plur. + sogg. collettivo (la gente muoiono) [S] [T] - NS o SS riprese anaforiche a senso di vbo plur. + sogg. collettivo (cfr 35 e 36) [T] - NS-SS vbo + persona del sogg. logico (io sono uno che mi alzo presto; voi siete dei giudici che non perdonate) [T] - SS mancato accordo vbo + sogg. posposto che rappresenta il ‘nuovo’ (non c’è problemi; ci vorrebbe degli strumenti adatti) [T] - raro rispetto della concordanza del participio passato e l’oggetto sotto forma di pronome relativo; con ausiliare avere accordo al maschile sing. (i libri che ho letto; le vacanze che ho passato), con ausiliare essere (costruzioni “di affetto”) accordo con soggetto e numero (le scarpe che Rita si è comprata; la pizza che ci siamo mangiati) [S] - mancata concordanza della forma esistenziale locativa c’è con soggetto plurale quand’è posposto (ce n’è di cose strane in questa storia) [B]

13 - dislocazione sx e dx [S] / [B]
tematizzazione - dislocazione sx e dx [S] / [B] - NS frase segmentata (il giornale non l’ho ancora letto; le conosco bene, queste situazioni; lo so che non è vero) [B] [T] - SS anacoluto o tema pendente (l’ingegner Bertocchi, non ne voglio più sentir parlare; i figli, ci pensa lei) [S] / [B] [T] - NS frase scissa (sono io che lo chiedo a te; è giovanna che si è tirata indietro; è per amicizia che ti ha fatto questa proposta; quandìè che ci vieni a trovare?; chi è che deve prendere il suo posto?; com’è che non ti sei fatto più vivo?; non è che ce l’hai con me, per caso?) [S] / [B] [T] - c’è presentativo [B] - ridondanza pronominale [S] (vedi clitici desemantizzati)

14 introduzione di strutture estranee alla lingua italiana
- interrogativa con doppio fuoco (chi ha detto cosa?) [ingl.] [B] - anteposizione dell’aggettivo qualificativo [ingl.] [B] -sequenza di due nomi giustapposti di cui il primo funge da modificatore (Vasco-pensiero) [B] - sintagmi nominali con giustapposizione tra reggente e dipendente [franc.] [B]: primo caso secondo elemento funge da aggettivo (donna poliziotto, indagine pilota), secondo caso secondo elemento specificatore (treno merci, scula guida) / giustapposizione di due sostantivi in cui il secondo ha funzione di aggettivo (marito modello, notizia bomba) oppure in cui è stata soppressa una preposizione (treni merci ‘treno per le merci’) [S] - stare + gerundio con valore progressivo [ingl.] e non solo durativo [B]

15 lessico tendenze generali:
- nominalizzazione sia dell’aggettivo che del verbo [B] - lessico generico e polivalente [S] - desemantizzazione di termini appartenenti a sfere marcate (balle, casino) [B] - locuz. nominali con valore di quantificatori (un mondo, un mucchio, un sacco) [B] - eliminaz. di molti allotropi (giovine/giovane, lacrima/lagrima) [B] - neologismi [B] - prestiti e calchi da altre lingue [B] - forestierismi [B] - suffissati in –ista, -ismo, -zione, -mento, -izzare [ingl.], -ale [ingl.], -erìa [B] - prefissati con inter-, tele-, para-, mega-, mini-, super-, euro- [B] - cumulo di suffissi [B] (nazionalizzabilità) - composti plurimembri (pluricassintegrato) [B] - composizioni con -màtica e –ica [B] - sigle con valore di nome proprio [B] - accorciamento di parole lunghe (tele, moto) [B] - forme con suffisso zero [B] - vari elementi lessicali che svolgono anche funzioni sintattiche (cfr. elenco Sabatini 1985: ) [S]

16 specializzazioni semantiche:
- SS affatto e assolutamente con signific. negativo, specialm. nelle risposte (te la sei presa? assolutamente!) [T] - NS si capisce ‘è ovvio’, ‘è sottinteso’, ‘certamente’ (si capisce che questi prezzi poi vanno scontati) [T] - NS-SS quello che è…, quelli che sono… come riempitivo (veniamo ora a quelli che sono gli sviluppi della situazione) [T] - NS-SS mi sa ‘mi sembra’, ‘ho l’impressione ‘, ‘penso’ (mi sa che non viene più) [T] - NS si vede che ‘è chiaro’, ‘evidentemente’ (non è ancora arrivato, si vede che ha trovato traffico) [T] - NS ci vuole, ci vogliono ‘occorre’, ‘occorrono’ (ci vuole pazienza; ci vogliono certi requisiti) [T] -. NS lo stesso ‘ugualmente’ (ci sono andato lo stesso) [T] - NS se no, sennò ‘altrimenti’ (bisogna ridurre i costi, se no salta tutto il bilancio) [T] - NS per forza ‘obbligatoriamente’, ‘necessariamente’ (con questo costo del denaro, l’inflazione deve scendere per forza) [T] - NS solo che ‘tuttavia’, ‘però’ (hai ragione, solo che io non ti posso aiutare) [T]

17 Standard e neostandard nella didattica
Indicazioni nazionali La teoria: la sociolinguistica L’educazione linguistica La didattica: Manuali: grammatiche Laboratori di riflessione linguistica

18 La variazione nella didattica della lingua
Le indicazioni nazionali: linee generali e competenze, obiettivi specifici di apprendimento nella scuola secondaria di I e II grado; l’attività didattica in forma di “laboratori”. La teoria: l’educazione linguistica; la sociolinguistica; la linguistica testuale; l’italiano contemporaneo nelle sue varietà; la norma “liquida”; tipi di testi. I manuali scolastici: la variazione nelle grammatiche. Per una didattica della lingua in variazione: proposte di laboratori.

19 I programmi: la variazione nelle Indicazioni nazionali
Indicazioni per il curricolo (scuola dell’infanzia e primo ciclo d’istruzione) Indicazioni per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione –2012 A050 Linee guida per il passaggio al nuovo ordinamento. Istituti Tecnici –2010 Linee guida per il passaggio al nuovo ordinamento. Istituti Professionali A051-A052 Indicazioni nazionali per i Licei (artistico, classico, linguistico, musicale e coreutico, scientifico e delle scienze applicate, delle scienze umane ed economico-sociale)

20 Indicazioni nazionali per i Licei - 2010 Lingua Italiana: linee generali e competenze
La lingua italiana rappresenta un bene culturale nazionale, un elemento essenziale dell’identità di ogni studente e il preliminare mezzo di accesso alla conoscenza: la dimensione linguistica si trova infatti al crocevia fra la competenze comunicative, logico argomentative e culturali (…). Al termine del percorso liceale lo studente padroneggia la lingua italiana: è in grado di esprimersi, in forma scritta e orale, con chiarezza e proprietà, variando - a seconda dei diversi contesti e scopi - l’uso personale della lingua; di compiere operazioni fondamentali, quali riassumere e parafrasare un testo dato, organizzare e motivare un ragionamento; di illustrare e interpretare in termini essenziali un fenomeno storico, culturale, scientifico. L’osservazione sistematica delle strutture linguistiche consente allo studente di affrontare testi anche complessi, presenti in situazioni di studio o di lavoro. A questo scopo si serve anche di strumenti forniti da una riflessione metalinguistica basata sul ragionamento circa le funzioni dei diversi livelli (ortografico, interpuntivo, morfosintattico, lessicale-semantico, testuale) nella costruzione ordinata del discorso. Ha inoltre una complessiva coscienza della storicità della lingua italiana, maturata attraverso la lettura fin dal biennio di alcuni testi letterari distanti nel tempo, e approfondita poi da elementi di storia della lingua, delle sue caratteristiche sociolinguistiche e della presenza dei dialetti, nel quadro complessivo dell’Italia odierna, caratterizzato dalle varietà d’uso dell’italiano stesso.

21 Indicazioni nazionali per i Licei - 2010 Obiettivi specifici di apprendimento
Primo biennio (…) consolida e approfondisce le capacità linguistiche orali e scritte, mediante attività che promuovano un uso linguistico efficace e corretto, affiancate da una riflessione sulla lingua orientata ai dinamismi di coesione morfosintattica e coerenza logico-argomentativa del discorso, senza indulgere in minuziose tassonomie e riducendo gli aspetti nomenclatori. Le differenze generali nell’uso della lingua orale, scritta e trasmessa saranno oggetto di particolare osservazione, così come (…) [le]diverse forme della videoscrittura e della comunicazione multimediale. Tali attività consentiranno di sviluppare la competenza testuale sia nella comprensione (…) sia nella produzione (…). Oltre alla pratica tradizionale dello scritto esteso, nelle sue varie tipologie, (…) sarà in grado di comporre brevi scritti su consegne vincolate, paragrafare, riassumere cogliendo i tratti informativi salienti di un testo, titolare, parafrasare, relazionare, comporre testi variando i registri e i punti di vista.

22 Questo percorso utilizzerà le opportunità offerte da tutte le discipline con i loro specifici linguaggi per facilitare l’arricchimento del lessico e sviluppare le capacità di interazione con diversi tipi di testo, compreso quello scientifico: la trasversalità dell’insegnamento della Lingua italiana impone che la collaborazione con le altre discipline sia effettiva e programmata. Al termine del primo biennio affronterà, in prospettiva storica, il tema della nascita, dalla matrice latina, dei volgari italiani e della diffusione del fiorentino letterario fino alla sua sostanziale affermazione come lingua italiana.

23 Secondo biennio e quinto anno
(…) lo studente consolida e sviluppa le proprie conoscenze e competenze linguistiche in tutte le occasioni adatte a riflettere ulteriormente sulla ricchezza e la flessibilità della lingua, considerata in una grande varietà di testi proposti allo studio. Lo studente analizzerà i testi letterari anche sotto il profilo linguistico, praticando la spiegazione letterale per rilevare le peculiarità del lessico, della semantica e della sintassi e, nei testi poetici, l’incidenza del linguaggio figurato e della metrica. Essi, pur restando al centro dell’attenzione, andranno affiancati da testi di altro tipo, evidenziandone volta a volta i tratti peculiari; nella prosa saggistica, ad esempio, si metteranno in evidenza le tecniche dell’argomentazione. Nella prospettiva storica della lingua si metteranno in luce la decisiva codificazione cinquecentesca, la fortuna dell’italiano in Europa soprattutto in epoca rinascimentale, l’importanza della coscienza linguistica nelle generazioni del Risorgimento, la progressiva diffusione dell’italiano parlato nella comunità nazionale dall’Unità ad oggi. Saranno segnalate le tendenze evolutive più recenti per quanto riguarda la semplificazione delle strutture sintattiche, la coniazione di composti e derivati, l’accoglienza e il calco di dialettalismi e forestierismi.

24 Linee guida per il passaggio al nuovo ordinamento
Linee guida per il passaggio al nuovo ordinamento. Istituti Tecnici e Professionali– 15 marzo 2010 Primo biennio padroneggiare gli strumenti espressivi ed argomentativi indispensabili per gestire l’interazione comunicativa verbale in vari contesti leggere, comprendere ed interpretare testi scritti di vario tipo produrre testi di vario tipo in relazione ai differenti scopi comunicativi Al termine del quinquennio: risultati di apprendimento che lo mettono in grado di: utilizzare il patrimonio lessicale ed espressivo della lingua italiana secondo le esigenze comunicative nei vari contesti: sociali, culturali, scientifici, economici, tecnologici; riconoscere le linee essenziali della storia delle idee, della cultura, della letteratura, delle arti e orientarsi agevolmente fra testi e autori fondamentali, con riferimento soprattutto a tematiche di tipo scientifico, tecnologico ed economico; stabilire collegamenti tra le tradizioni culturali locali, nazionali ed internazionali, sia in una prospettiva interculturale sia ai fini della mobilità di studio e di lavoro; utilizzare e produrre strumenti di comunicazione visiva e multimediale, anche con riferimento alle strategie espressive e agli strumenti tecnici della comunicazione in rete.

25 Indicazioni per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione – 2012
ITALIANO: Obiettivi di apprendimento al termine della classe terza della scuola secondaria di I grado: Ascolto e parlato Lettura e Scrittura Acquisizione ed espansione del lessico ricettivo e produttivo Elementi di grammatica esplicita e riflessione sugli usi della lingua - Riconoscere ed esemplificare casi di variabilità della lingua Stabilire relazioni tra situazioni di comunicazione, interlocutori e registri linguistici; tra campi di discorso, forme di testo, lessico, specialistico Riconoscere le caratteristiche e le strutture dei principali tipi testuali (narrativi, descrittivi, regolativi, espositivi, argomentativi) Riconoscere le principali relazioni fra significati delle parole (sinonimia, opposizione, inclusione); conoscere l’organizzazione del lessico in campi semantici e famiglie lessicali. Conoscere i principali meccanismi di formazione delle parole: derivazione, composizione

26 L’allievo interagisce in modo efficace in diverse situazioni comunicative, attraverso modalità dialogiche sempre rispettose delle idee degli altri; con ciò matura la consapevolezza che il dialogo, oltre a essere uno strumento comunicativo, ha anche un grande valore civile (…) Ascolta e comprende testi di vario tipo “diretti” e “trasmessi” dai media, riconoscendole la fonte, il tema, le informazioni e la loro gerarchia, l’intenzione dell’emittente. Espone oralmente all’insegnante e ai compagni argomenti di studio e di ricerca, anche avvalendosi di supporti specifici (schemi, mappe, presentazioni al computer, ecc.). Usa manuali delle discipline o testi divulgativi (…) Costruisce (…) testi e o presentazioni con l’utilizzo di strumenti tradizionali e informatici. Legge testi letterari di vari tipo (narrativi, poetici, teatrali) e comincia a costruirne un’interpretazione (…) Scrive correttamente testi di tipo diverso (narrativo, descrittivo, espositivo, regolativo, argomentativo) adeguati a situazioni, argomento, scopo, destinatario. Produce testi multimediali, utilizzando in modo efficace l’accostamento dei linguaggi verbali con quelli iconici e sonori. Comprende e usa (…) le parole del vocabolario di base (fondamentale; di alto uso; di alta disponibilità) (…) termini specialistici (...) Adatta opportunamente i registri informale e formale in base alla situazione comunicativa e agli interlocutori, realizzando scelte lessicali adeguate. Riconosce il rapporto tra varietà linguistiche/lingue diverse (plurilinguismo) e il loro uso nello spazio geografico, sociale e comunicativo. Padroneggia e applica in situazioni diverse le conoscenze fondamentali relative al lessico, alla morfologia, all’organizzazione logico-sintattica della frase semplice e complessa, ai connettivi testuali; utilizza le conoscenze metalinguistiche per comprendere con maggior precisione i significati dei testi e per correggere i propri scritti.

27 La sfera semantica della variazione linguistica nelle Indicazioni nazionali
Varietà (d’uso dell’italiano) Varietà (grande v. di testi) Variazione Vario (tipo) Vario (tipo, dizionari di) Variando (registri/punti Varietà (linguistiche) di vista/a seconda dei diversi contesti e scopi) Differenze (uso lingua orale, scritta e trasmessa) Diversità Diverse Diverso (tipo) Diversi (tipi di testo) Forma diversa (testi di) Forme diverse (di scrittura creativa) Accezioni (diverse nei div. ambiti d’uso) Ambiti (diversi a. d’uso) Contesti Interlocutori Lessici disciplinari Lingue (plurale) Linguaggi (plurale) Dialetti Multilinguismo Multimediale (comunicazione) Multimediali (testi) Plurilinguismo Punti di vista Registri Ricchezza e flessibilità (della lingua) Scopi Situazione (comunicativa) Situazioni diverse Testi (plurale) Tipo (di testo) Tipo diverso (testi)

28 Lessico specialistico della linguistica nelle Indicazioni nazionali
Comunicazione multimediale Connettivi testuali Conoscenze metalinguistiche Contesti Convenzioni grafiche Fonte, tema, gerarchia, intenzione dell’emittente (testi) Ideazione, pianificazione, stesura e revisione del testo Interlocutori Lingua orale, scritta e trasmessa Narrativo, descrittivo, espositivo, regolativo, argomentativo Plurilinguismo Registro Registri informale e formale Scopi Situazione comunicativa Situazione, argomento, scopo, destinatario Sociolinguistiche (caratteristiche) Vocabolario di base (fondamentale; di alto uso; di alta disponibilità) Spazio geografico, sociale, comunicativo Termini specialistici Testi di vario tipo “diretti” e “trasmessi” dai media Testi corretti dal p. vista morfosintattico, lessicale, ortografico, coerenti e coesi, adeguati allo scopo e al destinatario Varietà linguistiche Varietà (d’uso dell’italiano

29 La teoria: la sociolinguistica
«Un parlante di una qualunque comunità linguistica è tale in quanto possiede la capacità di produrre e capire messaggi che lo pongano in interazione comunicativa con altri parlanti, e questa capacità non comprende solo l’abilità per così dire linguistica, grammaticale (…) ma necessariamente consterà da una parte di una serie di abilità linguistiche interrelate (sociali: il saper produrre un messaggio adeguato alla situazione, e “semiotiche”: il saper utilizzare, in aggiunta o anche in alternativa al fondamentale strumento linguistico, anche altri codici, per esempio cinesici, cioè espressioni, atteggiamenti, movimenti del volto, delle mani, ecc.) e dall’altra di un’abilità linguistica per così dire sfaccettata e multiforme, che varrà soprattutto nel possedere più varietà di lingue, nel saper identificarle e nel passare da una lingua all’altra» (Berruto 1974, La Sociolinguistica)

30 La teoria: storia e architettura dell’italiano contemporaneo
De Mauro T., Storia linguistica dell’Italia unita, Roma-Bari, Laterza, 1963 (2° ed. 1970; 2011). De Mauro T., Storia linguistica dell’Italia repubblicana dal 1946 ai nostri giorni, Roma-Bari, Laterza, 2014. Berruto G., Sociolinguistica dell’italiano contemporaneo, Roma, La Nuova Italia Scientifica , 1987 (2° ed. Roma, Carocci, 2012). Processi di ristandardizzazione: il “neostandard” o “italiano dell’uso medio” o “italiano tendenziale”: Berruto G., Sociolinguistica dell’italiano contemporaneo 1987. Mioni A. M., Italiano tendenziale: osservazioni su alcuni aspetti della standardizzazione, in Scritti linguistici in onore di Giovan Battista Pellegrini, a cura di P. Benincà et al., Pisa, Pacini, 1983, vol. 1º, pp Sabatini F., ‘L’italiano dell’uso medio’: una realtà tra le varietà linguistiche italiane, in Holtus & Radtke 1985, pp Accademia della Crusca, La lingua italiana in movimento. Incontri del Centro di studi di grammatica italiana (Firenze, Palazzo Strozzi, 26 febbraio - 4 giugno 1982), Firenze, Accademia della Crusca, 1982.

31 Profili dell’italiano novecentesco e contemporaneo:
Mengaldo, P. V., Il Novecento, in Storia della letteratura italiana, a cura di F. Bruni, Bologna, il Mulino, 1994. D’Achille P., L’italiano contemporaneo, Bologna, Il Mulino, 2003. D’Achille P., Lingua d’oggi, in Enciclopedia dell’Italiano Treccani , 2010: Grammatiche: Renzi L., Salvi G., Cardinaletti A. (a cura di), Grande grammatica italiana di consultazione, Bologna, il Mulino, 3 voll. ( , 2a ed. 2001). Serianni L., Grammatica italiana. Italiano comune e lingua letteraria. Suoni, forme, costrutti, con la collaborazione di A. Castelvecchi, Torino, UTET, 1988. Studi recenti: Beccaria G.L., Il mare in un imbuto. Dove va la lingua italiana, 2012. Lombardi Vallauri E., Parlare l’italiano. Come usare meglio la nostra lingua, Bologna, Il Mulino, 2012. Renzi L., Come cambia la lingua, Bologna, Il Mulino, 2012. “Una certa sordità affligge tutti, linguisti e non, di fronte alla lingua viva” (Renzi 2012); “Errori? Così si chiamano le innovazioni prima di imporsi” (Beccaria 2012; vd. anche Beccaria G. L., a cura di, Italiano, lingua selvaggia?, «Sigma» 18, n. 1-2, 1985); “Ma, attenzione (…) solo alcune innovazioni si imporranno, altre (…) deperiranno e verranno eliminate (…) Conservazione e innovazione sono due forze in equilibrio e in lotta in ogni lingua” (Renzi 2012); “Nel corso dell’ultimo secolo l’italiano ha acquistato sempre più parlanti” (Renzi 2012): La “rivincita del parlato” (Trifone, Malalingua. L’italiano scorretto da dante a oggi, Bologna, Il Mulino, 2007).

32 La teoria: la norma liquida
Non una norma ma tante norme diatopia diafasia diamesia diacronia diastratia

33 Lavorare sul neostandard a scuola
La didattica Lavorare sul neostandard a scuola Lingua variabile Manuali Laboratori e attività specifiche

34 I manuali scolastici L’insegnante come mediatore tra la grammatica (norma e manuali) e l’uso della lingua. La variazione nella grammatica (scuola media) S= Simone 2010 L= Loescher 2006 M= Mondadori 2010 LM= Le Monnier 2009 P= Pearson ? F= Fabbri 2005

35 Gli per loro/le Cfr. anche: file:///C:/Users/Paola/Downloads/accademia_della_crusca_-_uso_di_ltemgtgliltemgt_per_ltemgtloroltemgt_ltemgta_loroltemgt_e_ltemgtleltemgt_-_ pdf loro S: usi errati-da evitare: sempre più diffusa abitudine ma può generare confusione L: osservazioni: lingua colloquiale M: per non sbagliare [errore:] non può essere usato gli in luogo di loro/le LM:  P: ma come parli?: spesso usato in modo improprio per le, allo stesso modo è scorretto dire gli per loro F: usi propri e impropri: si dice gli oppure le/loro?: lingua parlata, familiare, usato ma errore da evitare, soprattutto nella lingua scritta le S: usi errati-da evitare: del tutto errato, ma non raro nell’uso parlato (altre espressioni “scappano” nel parlato) L: osservazioni: tende a sostituire le, ma attenzione, la forma corretta è le M: per non sbagliare [errore:] non può essere usato gli in luogo di loro/le (…) ci per gli/le LM: attenzione: gli al posto di le o viceversa P: ma come parli?: spesso usato in modo improprio per le, allo stesso modo è scorretto dire gli per loro F: usi propri e impropri: si dice gli oppure le/loro?: lingua parlata, familiare, usato ma errore da evitare, soprattutto nella lingua scritta

36 Laboratorio di lingua (grammatica)
Diverse grammatiche Un problema significativo o ricorrente in classe che riguardi la variazione Analisi dei manuali Riflessione sui dati Elaborazione di una propria regola condivisa

37 Laboratori INDICAZIONI NAZIONALI PER IL CURRICOLO DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA E DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE settembre 2012 Realizzare attività didattiche in forma di laboratorio per favorire l’operatività e allo stesso tempo il dialogo e la riflessione su quello che si fa. Il laboratorio, se ben organizzato, è la modalità di lavoro che meglio incoraggia la ricerca e la progettualità, coinvolge gli alunni nel pensare, realizzare, valutare attività vissute in modo condiviso e partecipato con altri, e può essere attivata sia nei diversi spazi e occasioni interni alla scuola sia valorizzando il territorio come risorsa per l’apprendimento. ▪▪▪ Laboratori di studio e indagine linguistica Laboratori di produzione linguistica

38 2-Riflessione sulla lingua Perché la grammatica. Quale grammatica
2-Riflessione sulla lingua Perché la grammatica? Quale grammatica? La riflessione grammaticale nell’apprendimento delle lingue   L’italiano parlato destinatari: I media, 20 studenti obiettivi e finalità: - sviluppare un atteggiamento consapevole e attivo nello studio della grammatica - assimilare il concetto di variazione linguistica dell’italiano materia: Italiano argomento: uso dei tempi verbali: presente, imperfetto, futuro indicativo uso dei modi verbali: condizionale competenze: - orientarsi nelle varietà diamesiche, diafasiche, diastratiche dell’italiano (parlato-scritto, varietà diagenerazionali, usi colloquiali e familiari-usi formali) - svolgere e progettare micro-ricerche linguistiche materiali: quaderno, computer (word) durata: 4 lezioni di 1 ora 2 lavori assegnati a casa 2 verifiche in classe (orale + scritta)

39 premessa teorica L’insegnamento della grammatica in L1 (e, con le dovute differenze in L2) trova le sue ragioni e, di conseguenza, le sue applicazioni didattiche nella pluralità di accezioni e funzioni della nozione stessa di grammatica. Al significato puramente normativo del termine grammatica si è andato aggiungendo (e per alcuni studiosi sostituendo) un concetto più ampio che comprende, non solo nella riflessione teorica e nella ricerca ma anche nella prospettiva didattica, la funzione descrittiva della grammatica di una lingua. La riflessione linguistica da proporre nella scuola secondaria di primo grado si apre così a tutti gli scopi e usi comunicativi dell’italiano, da quelli formali a quelli informali o colloquiali e, in diamesia, da quelli scritti a quelli parlati, con l’attenzione rivolta anche agli usi diastraticamente connotati (italiano popolare, errori più frequenti nelle produzioni delle persone semiacculturate e analisi dell’errore nelle varietà di apprendimento) e alle varietà diatopiche (italiano regionale e dialetti) e diacroniche (soprattutto in microdiacronia, cioè per le varianti diagenerazionali ma anche con qualche riferimento alla lingua letteraria dei secoli precedenti). L’obiettivo globale dell’insegnamento della grammatica sarà quello di realizzare negli studenti conoscenze e competenze di tutte le varietà di lingua a disposizione del parlante e di migliorare, attraverso queste nuove progressive acquisizioni, le produzioni orali e scritte degli stessi studenti.

40 I metodi e l’approccio di studio saranno tesi a sviluppare quella riflessione critica e quell’autonomia di osservazione e comprensione della realtà che sono, in misura e modi differenti, gli obiettivi più generali di tutte le discipline di insegnamento nella scuola media. La grammatica, a scuola, definisce così le sue potenzialità nella didattica sia come modello di “riferimento” da apprendere e da utilizzare, sia come fotografia della realtà linguistica “plurilingue” che circonda lo studente e diventa, da oggetto di studio (per lo più passivo nei suoi aspetti normativi), strumento di verifica e di riflessione attiva. Se “per migliorare l’uso della lingua occorre parlare della lingua”, è opportuno creare, all’interno di una programmazione curricolare dell’insegnamento che garantisca la sistematicità delle nozioni da apprendere (ancora indispensabile come impianto strutturale di conoscenza per lo studente della scuola secondaria di primo grado) una serie di occasioni di riflessione grammaticale e di osservazione “attiva” dei fenomeni grammaticali della lingua, soprattutto in L1. Tali occasioni possono costituire nell’arco di un anno o di un percorso formativo completo, un sistema organico che proietta lo studente verso la consapevolezza delle norme e degli usi grammaticali, ben al di là della semplice, e spesso passiva, acquisizione di nozioni.

41 bibliografia Berretta M. (1977), Linguistica ed educazione linguistica. Torino: Einaudi. Berruto G. (1987), Sociolinguistica dell’italiano contemporaneo. Roma: La Nuova Italia Scientifica. Bonomi I. et alii, (2003), Elementi di linguistica italiana, Roma: Carocci. Dardano M. (1996), Manualetto di linguistica italiana, Bologna: Zanichelli. Lo Duca M. (2003), Lingua italiana ed educazione linguistica, Roma: Carocci. Marello C., Mondelli G. (a cura di), 1991, Riflettere sulla lingua. Firenze: La Nuova Italia. Renzi L. (a cura di), 1988, Grande grammatica italiana di consultazione. Volume I. Bologna: Il Mulino. Renzi L., Salvi G. (a cura di), 1991, Grande grammatica italiana di consultazione. Volume II. Bologna: Il Mulino. Renzi L., Salvi G., Cardinaletti A. (a cura di), 1995, Grande grammatica italiana di consultazione. Volume III. Bologna: Il Mulino. Serianni L. (1988), Grammatica italiana. Italiano comune e lingua letteraria. Suoni, forme, costrutti. Torino: Utet. Simone R. (1990), Fondamenti di linguistica. Roma-Bari: Laterza. Sobrero A.A. (a cura di), (1993), Introduzione all’italiano contemporaneo. Le strutture. Bari-Roma: Laterza. Sobrero A.A. (a cura di), 1993, Introduzione all’italiano contemporaneo. La variazione e gli usi. Bari-Roma: Laterza.

42 attività lezione 1 Lezione frontale sui seguenti temi di grammatica italiana: le varietà dell’italiano - diamesia, diafasia, diastratia, diatopia, diacronia (in particolare ci si soffermerà sugli usi e contesti formali e informali dell’italiano, sugli usi scritti e parlati della lingua, sulle differenze di usi linguistici tra generazioni); l’obiettivo principale è far assimilare il concetto di varietà di lingua e di registri: non esiste una sola grammatica dell’italiano. La spiegazione teorica è costantemente sostenuta da esempi che l’insegnante propone stimolando poi gli studenti a produrne di analoghi per verificare la comprensione; l’obiettivo è sviluppare negli studenti la capacità di decodificare e utilizzare le varietà dell’italiano. lezione 2 Lezioni frontale sui seguenti temi di grammatica italiana: gli usi del modo condizionale e l’ampliamento di usi dell’imperfetto nella lingua contemporanea, in particolare nelle varietà parlate e informali/colloquali (imperfetto ludico, imperfetto di cortesia); approfondimento, con esempi da spiegare e commentare alla lavagna insieme agli studenti, dell’imperfetto di cortesia.

43 proposta di osservazione/ascolto (lavoro a casa)
Osservazione di un fenomeno linguistico approfondito nella lezione 2, l’imperfetto di cortesia. Il lavoro sarà svolto individualmente dagli studenti nel loro tempo libero; lo studente dovrà ascoltare i diversi modi utilizzati nelle richieste rivolte ad un negoziante (edicola, negozio di alimentari o altro) con l’attenzione rivolta all’uso del tempo/modo verbale (presente, imperfetto, condizionale o altre forme); si propone allo studente, per questo primo esperimento, di autoascoltarsi, di ascoltare la mamma, il papà o altre persone conosciute, poi anche persone estranee. Si riferirà oralmente in classe quanto ascoltato ed eventualmente registrato in appunti. Verifica della proposta di osservazione/ascolto Un gruppo di 5 studenti riferisce (ognuno per il proprio lavoro) quanto ascoltato e lo discute confrontandosi con il resto della classe con la guida dell’insegnante; il docente chiede allo studente di proporre una valutazione “impressionistica” dei dati raccolti (ad esempio, nella mia sperimentazione, gli studenti hanno notato alcuni usi linguistici come tipici delle persone anziane - il condizionale o una forma di congiuntivo esortativo e l’uso dell’allocutivo formale di terza persona e, di contro, l’uso dell’imperfetto o dell’imperativo presente molto frequente nei più giovani, accompagnato dall’allocuzione informale alla seconda persona - hanno anche registrato alcune formule riempitive frequenti nelle persone anziane - ad es. gli esordi cortesemente, per cortesia, ecc.). La valutazione riguarda la comprensione del tipo di lavoro assegnato e il suo corretto svolgimento e tiene conto anche della capacità di riflessione critica sui dati ricavati.

44 lezione 3 Lezioni frontale sui seguenti temi di grammatica italiana: gli usi del futuro e l’ampliamento di usi del presente indicativo nella lingua contemporanea, in particolare nelle varietà parlate e informali/colloquali (presente storico, presente atemporale, presente pro futuro); si producono e commentano esempi delle varie funzioni; approfondimento del presente pro futuro. proposta di inchiesta linguistica (lavoro a casa) Lezioni frontale sui seguenti strumenti metodologici della ricerca scientifica: cos’è una inchiesta linguistica e cosa si intende per informatore, importanza della riproduzione fedele dei dati ricavati nell’inchiesta, potenzialità di questo tipo di ricerca in diversi campi della ricerca scientifica, con particolare attenzione per quella linguistica. Si propone agli studenti di fare (singolarmente) un’inchiesta rivolgendo ad almeno 5 informatori una stessa domanda che riguardi il futuro (ad es.: che cosa farai/fai questa estate? o dove andrai/vai in vacanza?), di registrare poi fedelmente domande e risposte sul quaderno indicando, per ogni informatore, età, sesso ruolo professionale o tipo di relazione con l’intervistatore. verifica della proposta di inchiesta linguistica Tutti gli studenti leggono domande e risposte segnalando i dati dei singoli informatori; la valutazione riguarda la comprensione del tipo di lavoro assegnato e il suo corretto svolgimento.

45 lezione 4 Si divide la classe in 4 gruppi di 5 studenti ognuno, ogni gruppo elabora una tabella sulla base delle indicazioni proposte dall’insegnante, nella quale i dati ricavati saranno interpretati ed elaborati numericamente. L’insegnante collabora al lavoro verificando la corretta interpretazione dei fenomeni linguistici e fornisce alcuni elementi metodologici di base per l’interpretazione dei dati linguistici e la loro corretta valutazione. verifica dell’elaborazione dei dati dell’inchiesta linguistica In aula informatica: ogni gruppo legge (attraverso un portavoce) i dati ricavati che saranno trascritti con il computer (word + tabella) da ogni studente individualmente, sulla base di indicazioni concettuali e grafiche elaborate dal docente e dagli studenti collettivamente (dati da prendere in considerazione, tipo di tabella, numero righe e colonne, disposizione del testo, ecc.). Ogni studente elabora un commento di tipo linguistico dei dati globali ricavati dalla classe. Gli elaborati, stampati, saranno oggetto di valutazione; si valutano: correttezza dei dati sintetizzati, livello di elaborazione grafica della tabella, grado di autonomia raggiunto nella riflessione sui fenomeni linguistici (commento).


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