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PubblicatoOttavia Giovannini Modificato 7 anni fa
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CENTENARIO DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE SOLDATO GIUSEPPE RUDELLO
Cittadino di Arzergrande
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la vita era aspra “La vita era aspra”: una frase che caratterizza il libro di Giuseppe per indicare le difficoltà, i sacrifici, i patimenti dei soldati al fronte e, in generale, della vita di quei tempi. è il titolo del libro che presentiamo questa sera, tratto dal diario di un “nostro” soldato, originario di Vallonga di Arzergrande. Dipinto di L. Toson
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a Vallonga Giuseppe Rudello nacque a Vallonga di Arzergrande
il 3 settembre 1896, in Via Piave. I suoi genitori erano Pietro e Gatto Virginia.
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i casoni Il territorio era disseminato di casoni e anche la prima casa di Giuseppe fu un casone, demolito poi nel 1939. La persona con il cappello è Angelo Rudello, anche lui combattente, fratello di Giuseppe. Il 22 ottobre 1917 si incontrarono a Cividale del Friuli, prima della disfatta di Caporetto.
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giovane uomo Da piccolo frequentò la scuola ed era fra i pochi che sapevano leggere e scrivere. Come il padre e il nonno cominciò subito a lavorare i campi e divenne un valido aiuto per la famiglia. Contadini dei primi del ‘900 al lavoro
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contadino In quegli anni la vita di chi lavorava la terra non era assolutamente facile: mancavano le attrezzature, si faticava dall’alba al tramonto e spesso si faceva la fame senza contare le malattie che portavano alla morte soprattutto i più deboli come i bambini. (1) Contadini - primi del ‘900
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servire la Patria A 19 anni fu chiamato alla visita di leva:
fu dichiarato abile e gli fu assegnato il numero di matricola 5741. I suoi dati caratteristici: statura 1,64 - torace capelli biondi, di forma lisci - naso schiacciato - mento giusto - occhi castagni - colorito bruno - dentatura sana - professione contadino - sa leggere e scrivere si La prima cosa che facevano le reclute era la foto da inviare a casa
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soldato Fu arruolato il 23 novembre 1915.
Le notizie che noi abbiano sono tratte dal foglio matricolare e dal diario ritrovato dopo anni, che ora è divenuto un libro. Le foto dei familiari e le lettere erano importantissime per i soldati
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il foglio matricolare Il ruolo matricolare è la “fotografia scritta” del soldato. In esso vengono registrati tutti i dati della vita militare. Sono anche annotati i tratti somatici caratteristici, il titolo di studio e i dati anagrafici. Nel ruolo c’è anche il numero di matricola. Si tratta di un documento in uso anche ai giorni nostri per chi intraprende la carriera militare.
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il diario Si tratta di un diario scritto dopo
la guerra con molte parole in dialetto o addirittura illeggibili Mancano le prime dieci pagine La trascrizione non è risultata facile Complessivamente le notizie, frutto di un’attenta verifica, sono attendibili La “cronaca” inizia dall’agosto 1916 (2) La prima pagina del diario
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…vita aspra La morte era presente... La mente intorpidita…
La mano tremava come una foglia il mese di maggio… Conservavo nel cuore mio… Il titolo “la vita era aspra” è stato preso dall’espressione usata spesso nel diario per esprimere con immediatezza le condizioni della vita dei nostri soldati. Altre locuzioni simili caratterizzano le pagine che diventano espressione di uno stile molto personale.
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cronologia di guerra Fu assegnato al 2° Rgt. Ftr. - 2^ Cp. - Brg. Re
a Udine dall’1 dicembre 1915 al 25 maggio 1916*. In questo periodo il Rgt. fu impiegato sul fronte orientale del Friuli e nella conquista del Podgora a Peuma e del M. Sabotino. Nei primi mesi di guerra la Brg. ebbe ben 1626 caduti. Saluto a chi parte
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Cartolina commemorativa del
2° Rgt. Fanteria Brg. Re. Onori ad un Caduto (3)
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Il fronte nella zona del fiume Isonzo
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Dal 26 maggio 1916 all’11 gennaio 1917 fu incorporato nel 230° Rgt. Ftr ^ Cp. - Brg. Campobasso. Il 13 ottobre 1916 fu promosso caporale. In questo periodo il 230° Rgt. partecipò alla VI battaglia dell’Isonzo, combatté sul Sabotino e sul Col Grande; rimase poi a difendere le quote sulla riva dx dell’Isonzo.
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1915: cartolina commemorativa di propaganda (4)
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Piave e Grappa Dal 12 gennaio 1917 al 4 marzo 1917 fu al deposito del 65° Rgt. in varie località della Lombardia e poi sul fronte isontino. Il 5 marzo 1917 passò al 251° Rgt. - Brg. Massa Carrara, combattendo sul S. Michele e sul Matajur, iniziando da qui la sua ritirata, dopo Caporetto, verso il Piave. A presidio sul M. Grappa il 22 dicembre 1917 fu catturato dalle truppe germaniche vicino al Col Beretta. (5)
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Cartolina commemorativa del
65° Reggimento. Ritirata di Caporetto (Caporetto)
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anche la prigionia Sino al 3 novembre 1918 rimase in prigionia in varie località del Veneto, del Friuli e a Caporetto. Dal 27 novembre 1918, rientrato in Italia, fu trattenuto in servizio a Cento, Udine e Verona ed infine ritornò a casa il 24 dicembre 1919. Colonna di prigionieri italiani
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dopoguerra Si è sposato due volte. Ha abitato ad Arzerello
in Via S.G. Bosco Non esiste alcuna foto del periodo in cui è stato soldato. (6)
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Una vita normale Di mestiere ha fatto il contadino ed è morto nel 1975
a 79 anni. È sepolto nel cimitero di Arzerello.
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che ricompensa Giuseppe Rudello diede alla Patria 4 anni, 1 mese e 15 giorni della sua gioventù. Quando tornò a casa aveva poco più di 23 anni. Come ricompensa: due nastrini di guerra! Cartolina commemorativa della vittoria
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