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Lo sviluppo nella prima infanzia: il legame di attaccamento

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Presentazione sul tema: "Lo sviluppo nella prima infanzia: il legame di attaccamento"— Transcript della presentazione:

1 Lo sviluppo nella prima infanzia: il legame di attaccamento
Noemi Mazzoni Psicopedagogia e tecniche di osservazione – Modulo 1 Lezione 2 08 Noevembre 2016

2 Lo sviluppo del bambino
cognitivo affettivo sociale Biologico Lo sviluppo è un processo omogeneo in cui tutti gli ambiti sono integrati ed interagiscono tra di loro

3 La mente si forma all’interno delle interazioni fra processi neurofisiologici interni ed esperienze interpersonali

4 Lo sviluppo del bambino
I contributi di psicologia dello sviluppo, neuropsichiatria, neurofisiologia, hanno messo in luce come lo sviluppo del bambino avviene in un contesto interattivo, - in cui predisposizioni strutturali del bambino - attivano predisposizioni strutturali del genitore - e danno origine ad un continuo gioco di adattamenti reciproci, in cui le funzioni mentali del bambino prendono forma, si consolidano le predisposizioni funzionali e si originano scambi comunicativi più complessi.

5 E’ all’interno degli scambi interattivi madre-bambino che si sviluppano le abilità sociali, cognitive, linguistiche del bambino. Il legame che unisce il bambino ad un adulto significativo è la base su cui poi si costruisce il futuro sviluppo del bambino

6 Lo sviluppo della relazione nei primi anni di vita
Il compito della madre è organizzare e mantenere gli scambi. La madre compie una serie di gesti e attività che costituiscono una “cornice” in cui il piccolo si sviluppa Il piccolo progressivamente emerge da uno stato di apparente passività e assume un ruolo sempre più attivo nella relazione

7 La teoria dell’attaccamento
John Bowlby (Londra, ) pediatra e psicoanalista L’interesse primario è per lo sviluppo relazionale. Fa riferimento ai modelli dell’etologia e alla teoria darwiniana della selezione naturale e formula la teoria dell’attaccamento (1969)

8 Darwin Evoluzione: Continui cambiamenti nelle caratteristiche della specie, nel corso delle generazioni, come adattamento all’ambiente, che ne garantiscono la sopravvivenza Cambiamenti non solo fisici, ma anche mentali e di comportamenti sviluppo come processo unitario, che coinvolge sia aspetti biologici che psicologici

9 Darwin I cambiamenti vengono selezionati mediante la selezione naturale: gli individui con caratteristiche più adatte a far fronte all’ambiente sopravvivono e trasmettono ai loro discendenti queste caratteristiche es. l’intelligienza: può essere spiegata dal fatto che erano tratti di alcuni nostri antenati che aumentavano le loro possibilità di sopravvivenza e quindi sono stati mantentuti e tramandati

10 Psicologia evoluzionistica
La selezione naturale comporta un’interazione dinamica tra gli organismi ed il loro ambiente: Gli esseri umani non subiscono passivamente l’ambiente adattandosi alle sue caratteristiche Al contrario, lo modificano e lo adattano attivamente Assunto base della psico evoluzionistica: ogni schema, in qualsiasi fase dello sviluppo, deve avere un valore adattivo Attenzione alla funzione del comportamento, rispondere alla domanda «A cosa serve?»

11 Etologia Studia le basi biologiche del comportamento
Parte dall’osservazione del comportamento nell’ambiente naturale in cui viene realizzato Schemi fissi di azione: comportamenti che caratterizzano una data specie e la distinguono dalle altre (al pari delle caratteristiche fisiche): complesse sequenze comportamentali (=> più complesse rispetto ai riflessi) Innate (garantiscono la sopravvivenza dei membri della specie) Tipiche di una specie (comuni a tutti i membri della specie)

12 Etologia Gli schemi di azione sono attivati da stimoli segnale: caratteristica dell’ambiente che automaticamente attiva un determinato schema di azione Comportano una reattività selettiva Visibile fin dalle primissime esposizioni => l’inidividuo è preprogrammato a reagire in modi specifici a stimoli specifici Es. riflesso palmare ( Es. imprinting ( Questo legame stimolo segnale-schema di azione si è formato nel corso dell’evoluzione

13 Il modello di attaccamento
Pone l’accento sulla relazione affettiva. I costrutti della teoria sono facilmente e chiaramente osservabili nella realtà. I comportamenti, le reazioni emotive ed i modelli mentali che descrive guidano la vita psichica dell’individuo durante l’intero ciclo di vita.

14 Bowlby e il suo tempo Bowlby attinge a molte delle discipline che si occupano del comportamento umano: teoria dei sistemi, teoria dell’informazione, l'approccio piagetiano allo studio della psicologia cognitiva ed in particolare l'etologia, e la teoria evoluzionistica. In tutta la sua ricerca egli però si è sempre servito della psicoanalisi come schema di riferimento.

15 Bowlby e il suo tempo Bowlby rifacendosi al concetto etologico di imprinting e agli esperimenti di Harlow sulle scimmie rhesus, critica la posizione psicoanalitica e comportamentista del legame alla madre come “interessato” o come motivazione secondaria.

16 Le origini della teoria dell’attaccamento

17 Funzione L’ attaccamento può essere compreso solo in un contesto evoluzionistico. Ha delle basi biologiche trasmesse al bambino per via genetica. Confrontando le modalità di allevamento della prole in varie culture e in varie specie di animali, è possibile ritrovare delle modalità comuni che permettono al piccolo di mantenere la vicinanza con la madre e ottenere le necessarie cure per la crescita. La funzione del comportamento di attaccamento risulta essere quindi la protezione dai predatori.

18 Funzione Funzione biologia  Protezione
Funzione psicologica  Sicurezza Per Bowlby il legame che unisce la madre ed il bambino non è basato ed instaurato sulla base del soddisfacimento del bisogno, ma piuttosto sulla base di predisposizioni innate. Il bisogno di attaccamento è un bisogno primario I comportamenti di attaccamento (piangere, attaccarsi) sono innati.

19 Il legame con la madre come soddisfacimento di un bisogno primario
A partire dai risultati delle ricerche di Harlow e basandosi sulle osservazioni del comportamento dei bambini quando vengono separati dalla madre, Bowlby ritiene che il legame che unisce il bambino alla madre non è una conseguenza del soddisfacimento del bisogno di nutrizione, bensì è un bisogno primario, geneticamente determinato la cui funzione è garantire la crescita e la sopravvivenza biologica e psicologica del bambino.

20 Il legame con la madre come soddisfacimento di un bisogno primario
Equipara «fame di amore» alla «fame di cibo» «È fondamentale per la salute mentale dell’infante che egli sperimenti un rapporto caldo, intimo, ininterrotto con la madre (o un sostituto permanente) nel quale entrambi possano trovare soddisfazione e godimento» (Bowlby 1988) reciprocità!

21 Definizione L’ attaccamento può essere definito come un legame:
di lunga durata emotivamente significativo con una persona specifica, che generalmente ricambia sentimenti, in modo che  il legame sia emotivamente significato per entrambi. L’attaccamento (= relazione) può essere inferito dal comportamento di attaccamento ( = interazione).

22 Reciprocità nell’attaccamento
La relazione si instaura reciprocamente con il contributo di uno e dell'altro membro della diade. Il bambino acquista un ruolo attivo nell'instaurarsi della relazione, i comportamenti che lui emette, attivano una serie di risposte da parte della madre; le predisposizioni innate, le caratteristiche temperamentali, le influenze della storia personale e culturale di entrambi partecipano congiuntamente a determinare la qualità della relazione.

23 Caratteristiche È selettivo Implica la ricerca di vicinanza fisica
Fornisce benessere e sicurezza attraverso la vicinanza Se interrotto, implica l’angoscia da separazione Fornisce una base sicura dalla quale il bambino può allontanarsi per esplorare il mondo e farvi ritorno. La ricerca di vicinanza fisica è il fulcro della relazione di attaccamento del bambino piccolo. Successivamente la negoziazione della distanza è l’elemento fondamentale delle relazioni di attaccamento.

24 Quando si sviluppa l’attaccamento?
Il comportamento di attaccamento viene attivato dall'allontanamento della madre o da esperienze paurose ha lo scopo preciso di mantenere il contatto con la madre e attivano una serie di comportamenti di risposta da parte della madre. Gli stimoli che più facilmente vi pongono fine sono la vista, la voce o il contatto fisico con la madre. Verso i due anni nella maggior parte dei bambini è possibile riscontrare un comportamento di attaccamento abbastanza tipico.

25 Apparati mediatori Il comportamento di attaccamento è mediato da vari apparati a seconda dell'età: Apparato percettivo: orientamento visivo privilegiato verso figure umane ed in particolare verso la figura materna  familiarizzarsi con lei. Apparato efferente ed in particolare le mani, i piedi, la testa la bocca Apparato di segnalazione, il pianto, il sorriso, la lallazione, i gesti con le mani.

26 Fasi dello sviluppo del legame di attaccamento
Fase Mesi Caratteristiche Funzioni cognitive Preattaccamento 0-2 Comportamenti di segnalazione e avvicinamento indiscriminati Sviluppo dell’attaccamento 2-7 Riconoscimento delle persone familiari Memoria di riconoscimento Attaccamento ben sviluppato 7-24 Angoscia di separazione, paura per l’estraneo, intenzionalità Costanza dell’oggetto, memoria rievocatica Relazione gestita in funzione dell’obiettivo Dai 24 m Relazione più bilancita, Comprensione delle esigenze altrui, Sistema omeostatico Modelli operativi interni

27 Fasi dello sviluppo del legame di attaccamento
I comportamenti di attaccamento sono inizialmente indifferenziati, successivamente si indirizzano verso persone specifiche. Dai 7-8 mesi le persone non sono più intercambiabili, il bambino riufiuta l’estraneo e rimane orientato verso la madre anche quando è assente => legame che non dipende solo dalla presenza fisica della madre. Dai 2 anni si sviluppa l’intenzionalità ed i comportamenti vengono programmati ed attivati in funzione di un obiettivo. Es. a 3 mesi il bambino piange in reazione al dolore, a 2 anni il bambino piange per ottenere un aiuto per far cessare il dolore.

28 I modelli operativi interni
Nelle fasi iniziali, l’attaccamento è principalmente risposte a stimoli esterni, attivate e concluse da condizioni particolari (es. la mamma se ne va, la mamma torna). In seguito i comportamenti di attaccamento sono sempre più guidati da sentimenti ed aspettative. Questo è reso possibile dallo sviluppo dei modelli operativi interni, che permettono al bambino di rappresentarsi mentalmente il legame di attaccamento. Il bambino diventa capace di tollerare livelli di separazione progressivamente più lunghi; diventa sempre più capace di tener presente le intenzioni degli altri e di formare legami più equilibrati e flessibili.

29 I modelli operativi interni
Rappresentano le caratteristiche proprie delle figure di attaccamento e del tipo di relazione che si è sviluppato con quella persona Sono rappresentazioni mentali che comprendono sia le componenti emozionali che quelle cognitive Una volta formati sono al di fuori della coscienza Guidano il comportamento nel contesto di tutte le relazioni intime

30 I modelli operativi interni
Il loro sviluppo è modellato dalle esperienze di ricerca della vicinanza vissute dal bambino, in particolare di come l’adulto di riferimento ha risposto al suo bisogno di vicinanza. I modelli degli individui i cui tentativi di ricerca di vicinanza sono stati frequentemente accettati differiscono da quelli dei soggetti rifiutati, bloccati o accettati solo talvolta. Tendono ad essere stabili dopo il primo anno di vita sebbene possano ancora essere influenzati da esperienze successive.

31 I modelli operativi interni
FUNZIONE Fornire regole che guidino il comportamento ed i sentimenti dell’individuo in relazione a persone significative. Mettono in grado di prevedere ed interpretare il comportamento degli altri e dunque pianificare il proprio comportamento.

32 Come si studia l’attaccamento?
Per cogliere il legame di attaccamento è particolarmente utile “osservare” le reazioni del bambino alla separazione dalla madre ed al ricongiungimento. Mary Ainsworth (1978) ha predisposto la Strange Situation, una procedura sperimentale per valutare l’attaccamento del bambino. Attaccamento sicuro Attaccamento insicuro evitante Attaccamento insicuro resistente

33 La Strange Situation È Procedura standardizzata che ha l’obiettivo di attivare e intensificare i comportamenti di attaccamento del bambino nei confronti del genitore, sottoponendolo a una situazione di stress moderato, ma crescente nel tempo La SSP è suddivisa in otto brevi episodi che, eccetto il primo, hanno una durata di circa tre minuti ciascuno, che si succedono secondo un ordine fisso e con una consegna chiaramente esplicita.

34 I tipi di attaccamento Attaccamento sicuro
Ricerca la madre ma non in maniera “urgente” È turbato alla separazione ma contento al ricongiungimento si lascia consolare Attaccamento sicuro Mostra poca ricerca della madre indifferenza alla separazione evita il contatto al ricongiungimento Attaccamento insicuro evitante Molto turbato alla separazione difficilmente consolabile al ricongiungimento Contemporaneamente cerca e rifiuta il contatto Attaccamento insicuro ambivalente

35 Cosa si osserva? - Se ignora il suo ritorno, mostrandosi autonomo, impegnato nelle proprie attivita’ oppure indifferente al reingresso dell’adulto La sua capacita’ del piccolo di far fronte alla situazione e in particolare alla separazione - Eventuali manifestazioni di disagio e/o particolare tranquillita’ - Mancanza della figura di attaccamento e d eventuale sua ricerca La natura e il grado di attenzione che il bambino rivolge all’esplorazione (motoria, manipolatoria e visiva) il grado di interesse che egli pone nei confronti della madre. Reazioni del bambino alla presenza di una persona adulta non familiare Se e con quali modalita’ usa il genitore per valutare la nuova situazione Se si lascia o meno coinvolgere nell’interazione proposta dall’estraneo In che modo il bambino reagisce all’uscita del caregiver e quali strategie utilizza L’eventuale messa in atto di comportamenti di ricerca nei confronti della figura di attaccamento I comportamenti che mette in atto nei confronti dell’estraneo Le modalita’ con cui il bambino si ricongiunge al genitore Se utilizza chiari comportamenti di saluto, di ricerca, vicinanza e contatto Cosa si osserva: Nel bambino: LA MODALITA’ DI RICONGIUNGIMENTO Le risposte e le iniziative nei confronti del genitore Lo stato emotivo (contento, arrabbiato..) Nel genitore: Le modalita’ di consolare e di prendersi cura (se necessario) del piccolo Verbalizzazioni

36 Bambini con attaccamento sicuro
Mostrano un equilibrio ottimale tra la capacità di risposta al genitore e le attività intraprese autonomamente Rispondono spesso ai tentativi di interazione del genitore ma senza alcun senso di urgenza o necessità. Mostrano piacere e desiderio di prestare attenzione ai commenti, suggerimenti, domande e dimostrazioni del genitore ma talvolta, se impegnati in esplorazioni autonome, possono non rispondere. Appaiono felici e sereni. La madre è disponibile e affettuosa. Recepisce i segnali del bambino e risponde prontamente.

37 Bambini con attaccamento insicuro evitante
Esplora l’ambiente Mostrano un’indifferenza verso il genitore inadeguata rispetto all’età. Sono fisicamente scostanti e non rispondono ai tentativi di coinvolgimento. Mostrano un tono dell’umore neutro. Non ricercano aiuto o stimolazione dai genitori e non condividono spontaneamente le attività di loro interesse. Mostra poca disponibilità ad interagire o addirittura trascura il bambino. Non coglie i suoi segnali.

38 Bambini con attaccamento insicuro ambivalente
Mostrano un’eccessiva dipendenza dal genitore. Sono inibiti per quanto riguarda l’esplorazione autonoma. Mostrano un tono dell’umore neutro. Possono apparire molto turbati se il genitore frustra una loro richiesta. Le richieste di coinvolgimento possono essere scandite da ansia, lamento ed altre espressioni emotive negative. Incostante, a volte risponde positivamente ed altre volte ignora il bambino.

39 Che tipo di relazione con il proprio genitore?
L’ attaccamento è un legame di lunga durata emotivamente significativo con una persona specifica, che generalmente ricambia sentimenti, in modo che il legame sia emotivamente significato per entrambi.

40 L’attaccamento è una relazione diadica...
Le madri Per Bowlby, le esperienze interattive con la madre, in particolare le sue risposte alla ricerca di vicinanza, determinano i modello operativo interni del bambino e quindi la qualità del suo legame di attaccamento Per la Ainsworth, le modalità interattive della madre, in termini di sensibilità, determina le differenze nel grado di sicurezza/insicurezza.

41 Le madri Tipo di attaccamento Caratteristiche della madre Sicuro B
La madre è disponibile e affettuosa. Recepisce i segnali del bambino e risponde prontamente. Insicuro evitante A Mostra poca disponibilità ad interagire o addirittura trascura il bambino. Non coglie i suoi segnali. Insicuro resistente/ambivalente C È incostante, a volte risponde positivamente ed altre volte ignora il bambino.

42 Disponibilità e Sensibilità
Secondo la Ainsworth, la ragione per cui i bambini sono sicuri o insicuri va ricercata nella sensibilità e disponibilità della madre durante i primi mesi di vita, che permette di sviluppare fiducia nella disponibilità della madre come fonte di sicurezza (base sicura) La disponibilità emotiva si riferisce alla qualità degli scambi emozionali tra due partner, basata sull’accessibilità reciproca e sulla capacità di leggere e rispondere adeguatamente ai segnali emotivi del partner. Fa anche riferimento ad una presenza materna incoraggiante nel contesto delle incursioni esplorative e nei tentativi di autonomia del bambino.

43 La madre sensibile Mostra un affetto prevalentemente positivo, in termini sia di espressione facciale che vocale, piuttosto che annoiato, scontento, o verbalmente severo (adeguato alla situazione). Coglie i segnali emotivi del bambino (noia, frustrazione, rabbia, sorpresa) e risponde in maniera empatica. Coglie il ritmo delle attività del bambino e si sintonizza con esso, sintonizzando la stimolazione in base al feedback del bambino.

44 La madre sensibile Apre molti spazi di interazione con il bambino e sa essere creativa. È flessibilmente attenta al bambino anche quando si occupa di qualcos’altro (quindi pronta a rispondere ai suoi comportamenti di attaccamento). Sa strutturare l’ambiente in modo da renderlo fruibile al bambino, sempre seguendo i suoi interessi e la sua curiosità.

45 Critiche a Bowlby:Uno o più attaccamenti?
Una delle critiche più importanti alla teoria classica dell’attaccamento riguarda il monotropismo. I bambini sviluppano legami di attaccamento nei confronti di più persone signifcative. All’inizio il 95% è attaccato alla madre, il 30% al padre e l’11% ai nonni ad esempio. A 18 mesi, 75% è attaccato al padre ed il 45% ai nonni. Ci sono differenze cross-culturali.

46 Effetti dell’attaccamento
Le caratteristiche della personalità (autostima, conoscenza di sé, entusiasmo, capacità di recupero) La relazione con i coetanei (socievolezza, cordialità) La relazione con gli adulti Gli aspetti emotivi Gli aspetti cognitivi L’adattamento

47 L’attaccamento nello sviluppo atipico

48 Lo sviluppo tipico

49 Lo sviluppo atipico

50 L’attaccamento nei bambini con sviluppo atipico
Abbiamo detto che la relazione di attaccamento ha una natura diadica e bidirezionale il bambino ha un ruolo attivo nel determinare le caratteristiche e la qualità del legame di attaccamento con la madre Cosa succede nel caso di bambini con bisogni speciali? Anche per questi bambini un legame sicuro favorisce l’adattamento socio-affettivo e lo sviluppo delle competenze. Ma le caratteristiche del bambino a sviluppo atipico influenzano necessariamente le modalità interattive della madre e, dunque, il legame di attaccamento.

51 L’attaccamento nei bambini con ritardo mentale
2 elementi da considerare: Il ruolo del deficit cognitivo nel determinare lo sviluppo dell’attaccamento Il vissuto emotivo della madre nel prendersi cura di un bambino con deficit cognitivo

52 L’attaccamento nei bambini con ritardo mentale
Duplice effetto che il ritardo cognitivo ha sui prerequisiti necessari alla formazione del legame di attaccamento: diretto Rende difficile la creazione e la manipolazione di idee che sono alla base dell’attaccamento (costanza dell’oggetto, ricordi, significati condivisi) Difficoltà ad organizzare il comportamento ai fini di mantenere la vicinanza con il caregiver indiretto minore responsività alle stimolazioni della madre Segnalazioni atipiche difficili da interpretare

53 L’attaccamento nei bambini con Disturbo dello Spettro Autistico
Nonostante le difficoltà nell’interazione sociale, i bambini con ASD sono capaci di sviluppare legami di attaccamento (Capps et al., 1994; Dissanayake et al., 1997; Rutgers et al., 2004) Evidenze: Reazioni di protesta alla separazione e ricerca di prossimità e conforto in situazioni di stress Tendenza a rivolgere selettivamente più comportamenti sociali verso la madre rispetto a persone poco conosciute

54 L’attaccamento nei bambini con cecità
Nei bambini a sviluppo tipico (TD) la formazione del legame di attaccamento è mediato da segnali visivi Es. Sorriso della madre Discriminazione del volto materno e quindi angoscia verso l’estraneo Permaneza dell’oggetto e segnalazione di protesta quando l’oggetto di attaccamento scompare dal campo visivo l’immagine interna della madre racchiude affetti, emozioni e sensazioni legati alle immagini delle diverse esperienze vissute con lei

55 L’attaccamento nei bambini con cecità
Cosa succede se il bambino non dispone di immagini? Fraiberg è la maggiore studiosa di attaccamento in bambini non vedenti: È la voce umana, non il viso, a scatenare il sorriso A 2-11 mesi: sorriso preferenziale per al voce della madre (vs sorriso preferenziale per il viso della madre in soggetti vedenti) Tra 7 e 11 mesi mostra angoscia per l’estraneo e si lascia consolare solo dalla madre (come nei vedenti). Questa acquisizione è mediata dall’esperienza del contatto tattile-corporeo

56 L’attaccamento nei bambini con cecità
Nei primi mesi l’apparato visivo non è ancora pienamente sviluppato, e la ricerca di contatto corporeo è del tutto simile in bambini vedenti e non. Successivamente, cambia la modalità con cui viene mantenuto: il bambino vedente mantiene il contatto con lo sguardo (finchè ti vedo so che ci sei) Il bambino non vedente può mantenere il contatto solo attraverso esperienze tattili e sonore (la madre c’è solo se il b/o può sentirla o toccarla) A 5 mesi l’esplorazione tattile del volto è preferenziale verso la madre e si riduce verso gli estranei Il comportamento di angoscia da separazione è scatentato dall’essere presi in braccio dall’estraneo (vs vista di volto non famigliare nei bambini vedenti)

57 L’attaccamento nei bambini con cecità
Permaneza dell’oggetto: per poter essere angosciati dalla separazione occorre che il bambino si renda conto che la madre è assente Nel primo anno di vita, per il bambino non vedente gli oggetti esistono solo se lui può toccarli o udirli. Egli può costruirsi un’idea di oggetto permanente solo quando il suo sviluppo motorio gli consente di trovare oggetti e persone con le quali non è in contatto. Quando si sarà formata la nozione di oggetto, egli potrà associare l’interruzione del contatto fisico o l’interruzione della voce, con l’assenza Per questo motivo, il comportamento di protesta alla separazione della madre compare 6 mesi in ritardo rispetto ai b/i vedenti (Fraiberg, 1999)

58 In sintesi Vista e udito costituiscono canali privilegiati per una la comunicazione madre-bambino Alterazioni di questi sistemi possono rendere difficile l’attivazione di comportamenti sensibili e responsivi da parte dell’adulto perchè le sia le segnalazioni che le risposte del bambino sono atipiche Se l’adulto riesce ad utilizzare i canali sensoriali integri, la costruzione dell’attaccamento è possibile

59 L’attaccamento nei bambini con sviluppo atipico
Le difficoltà che esistono nella relazione con la madre si estendono anche ai legami che il bambino crea in momenti successivi dello sviluppo Es. con i pari Es. con adulti significativi

60 L’attaccamento nel ciclo di vita

61 Importanza dell’attaccamento
È stato dimostrato che un legame di attaccamento sicuro favorisce un sano sviluppo psichico (Jacobsen, Edelstein, Hoffman, 1994, Schaffer, 1996). Attaccamento bambino-madre Modelli operativi interni Benessere dell’individuo

62 L’attaccamento nel ciclo di vita
L’importanza del legame di attaccamento non si esaurisce nei primi anni di vita. È attraverso i modelli operativi interni che i pattern di attaccamento dell’infanzia vengono trasposti nella vita adulta e trasmessi alle generazioni future.

63 L’attaccamento in adolescenza
L’adolescente, pur presentando un notevole slancio verso l’autonomia, continua a considerare il rapporto con il genitore come un “porto sicuro” nei momenti difficili. Le crisi adolescenziali sono in parte riconducibili alla difficoltà a separarsi dalle figure di attaccamento. Gli intensi legami con i pari costituiscono una fase di transizione dell’attaccamento

64 L’attaccamento nella vita adulta
Per Bowlby il rapporto di coppia stabile tra adulti costituisce un vero e proprio legame di attaccamento ricalcandone la funzione e le principali caratteristiche: Fornisce sicurezza e costituisce la base sicura per l’esplorazione. In età adulta un legame di attaccamento è evidente anche nella capacità di elaborare in chiave positiva gli eventi esterni, utilizzando una “base sicura interiorizzata”.

65 La base sicura interiorizzata
La base sicura interna consente all’individuo di calmarsi ed attivare uno stato di calma quando entra in contatto fisico con persone amate in momenti di stress. L’attivazione della base sicura interna rende meno necessaria la presenza fisica della persona, che può essere sostituita da pensieri ed immagini rassicuranti o azioni consolatorie. L’adulto autonomo di fronte a situazioni stressanti attiva il suo sistema di attaccamento e si rivolge alla sua rappresentazione interna del legame di attaccamento sicuro, che gli consente di calmarsi, di tollerare la solitudine e di esplorare se stesso in termini di autoriflessione

66 La base sicura interiorizzata
Quando l’individuo durante l’infanzia non ha esperito una base sicura capace di risposte coerenti e sensibili, allora la precarietà della base sicura interna può condurre ad azioni distorte e dannose finalizzate alla ricerca esterna di sicurezza come: l’abuso d’alcol o di sostanze l’ingozzamento di cibo che consentono una momentanea sensazione di benessere, calma e sicurezza

67 L’Adult Attachment Interview
Un intervista semistrutturata che attraverso la narrazione biografica giunge a delineare le caratteristiche dei modelli operativi interni. In particolare è importante l’equilibrio tra svalutazione ed idealizzazione, la capacità di ricordare sia aspetti positivi che negativi (metabolizzati e superati).

68 Stili di attaccamento nell’adulto
sicuro Autonomi. Parlano delle loro esperienze in modo aperto e coerente riconoscendo sia le esperienze positivi che negative evitante Rifiutanti: si dissociano dalle categorie emotive dell’infanzia e non ammettono le esperienze negative ambivalente Preoccupati: coinvolgimento nei ricordi e ne sono sopraffatti, racconti incoerenti e confusi

69 Effetti dell’attaccamento
Le caratteristiche della personalità (autostima, conoscenza di sé, entusiasmo, capacità di recupero) La relazione con i coetanei (socievolezza, cordialità) La relazione con gli adulti Gli aspetti emotivi Gli aspetti cognitivi L’adattamento


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