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PubblicatoAurelia Adamo Modificato 7 anni fa
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18. Due processi paralleli di nazionalizzazione: Italia e Germania
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Italia e Germania Italia e Germania arrivano all’unificazione nazionale nella seconda metà del XIX secolo Sono entrambe late joiners che raggiungono solo ora quanto Spagna, Francia e Inghilterra avevano raggiunto da secoli: In Italia il risultato è una monarchia nazionale unitaria retta da casa Savoia In Germania il risultato è un impero nazionale federale (restano le monarchie locali, ma le strutture connettive sono dominate dalla Prussia)
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Italia e Germania Analogie tra i due processi:
Unità intorno alle dinastie più potenti Processi dall’alto (eserciti) contro i movimenti democratici Ma anche grandi differenze: In Germania 38 Stati (34 Stati dinastici e 4 città libere), legati dal Deutscher Bund presieduto dall’Austria, ma non c’è un problema di interferenza straniera (solo lo Schleswig-Holstein legato alla corona di Danimarca)
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Italia e Germania In Italia solo 7 Stati ma Lombardo-Veneto austriaco
Ducati di Parma e Piacenza, Modena e Reggio, Granducato di Toscana dipendenti dall’Austria
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Italia e Germania Di conseguenza
in Germania l’obiettivo è l’unificazione in Italia l’indipendenza
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Italia e Germania Anche in Italia l’obiettivo dell’unificazione non manca è l’obiettivo centrale del movimento democratico, anche se con due correnti, una federalista e una unitaria ma tutto il liberalismo moderato e i neoguelfi puntano innanzitutto all’indipendenza
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Il Risorgimento I Liberali, altrimenti definiti come “moderati” :
Monarchia costituzionale Unificazione attraverso la pressione dell’opinione pubblica e l’azione diplomatica dei governi liberali (all’interno, il Piemonte; all’esterno, GB) 10
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Il Risorgimento I Liberali sono divisi in due gruppi:
1) I cattolici-liberali: neoguelfismo (Vincenzo Gioberti) Soluzione del problema dell’unità una Confederazione di Stati guidata dal papa 2) I monarchici (Massimo d’Azeglio) Soluzione del problema dell’unità raccogliersi attorno al regno del Piemonte, la monarchia più solida e indipendente (rifrome economiche, ferrovie, esercito moderno)
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Vincenzo Gioberti
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Massimo d’Azeglio in una fotografia di Adolphe Eugène Disderi
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Francesco Hayez: Ritratto del Conte Massimo d’Azeglio
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Il Risorgimento I Democratici:
repubblica Unità e indipendenza attraverso l’insurrezione popolare Anche i democratici divisi in due gruppi: 1) La Giovane Italia e (dopo) il Partito d’Azione di Giuseppe Mazzini. Repubblica centralista sul modello giacobino francese 2) Carlo Cattaneo e i suoi seguaci: Repubblica federale sul modello americano: Gli Stati Uniti d’Italia 16
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Giuseppe Mazzini 17
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Carlo Cattaneo 18
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Un momento delle “Cinque Giornate”
Il 1848 La rivoluzione del 1848 fallisce: insurrezione di Milano (“Le Cinque Giornate”) Un momento delle “Cinque Giornate” 19
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Papa Pio IX in una fotografia
Il 1848 I liberali non riescono a coinvolgere papa Pio IX nel movimento nazionale Papa Pio IX in una fotografia
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Il 1848 La Chiesa sceglie una posizione intransigente contro il movimento nazionale (e la modernità) i “neoguelfi” perdono consensi, sono condannati dalla Chiesa e il loro progetto si rivela impossibile Il Piemonte di Carlo Alberto è sconfitto nella prima guerra d’Indipendenza contro l’Austria, ma rimane l’unico Stato liberale della penisola (nuovo re liberale Vittorio Emanuele II)
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Il 1848 Il 1848 ha conseguenza decisive in entrambi i paesi In Italia:
mostra la non conciliabilità delle due posizioni ma anche che senza una qualche forma di coordinamento, l’Austria riconquista con i suoi eserciti le province che avevano deciso di confluire nel Regno di Sardegna è l’Austria dunque l’ostacolo comune per gli uni e per gli altri
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Re Vittorio Emanuele II
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Re Vittorio Emanuele II
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Il 1848 I democratici lanciano insurrezioni a Venezia e Roma, senza collaborazione dei liberali, e fondano due Repubbliche Entrambe saranno sconfitte dall’Austria e dalla Francia (il nuovo presidente della Repubblica Luigi Napoleone, sorretto da una maggioranza conservatrice, sostiene il papa)
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Il 1848 Conseguenze: Tra i liberali prevale la soluzione “piemontese” e il neoguelfismo cattolico scompare In Piemonte il nuovo primo ministro Camillo Cavour e i suoi sostenitori liberali (“La Destra”) cercano di raggiungere l’unificazione modernizzando il Piemonte e cercando sostegno internazionale (Francia e Gran Bretagna)
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Camillo di Cavour in una fotografia di Adolphe Eugène Disderi
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Camillo Benso, Conte di Cavour
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Francesco Hayez: Ritrtatto di Camillo Cavour
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Il 1848 In campo democratico emerge una nuova posizione (la “Sinistra”) ora guidata da Giuseppe Garibaldi: Garibaldi è un democratico ma si convince che cooperare con la monarchia è necessario Spera nella nascita di una democrazia democratica e popolare nasce così una nuova sinistra, costituzionale, di monarchici democratici 33
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Giuseppe Garibaldi 34
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Giuseppe Garibaldi giovane
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Giuseppe Garibaldi nel 1877
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Il 1848 Anche in Germania la rivoluzione del 1848 è un momento di profonda frattura, ma di tipo diverso: l’Assemblea di Francoforte promuove una costituzione democratica (ma non repubblicana); si divide però sulla soluzione “grande” o “piccolo” tedesca (quando prevale quella Kleindeutsch, è troppo tardi e vince la repressione)
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Il 1848 Diverse anche le conseguenze del 1848, anche se in entrambi i casi la rivoluzione è sconfitta: In Germania: rappresentanza parlamentare sì, ma voto per classi (democratici deboli ed emarginati) In Italia: in Piemonte statuto non revocato, libere elezioni e parlamento che raccoglie la fiducia di tutti gli esuli
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L’unificazione italiana
1852: la svolta liberale di Cavour riforme economiche liberismo laicismo con le leggi Siccardi Piemonte punto di riferimento (qualcuno vuole istituzioni liberali, qualcuno un regno dell’alta Italia) I mazziniani vogliono l’unificazione ma non hanno forza militare e base sociale: 1855 la spedizione di Pisacane a Sapri
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L’unificazione italiana
1856: Manin e La Farina – la Società Nazionale La diplomazia di Cavour: 1854: la guerra di Crimea 1858: accordo segreto di Plombières Nizza e Savoia alla Francia Lombardia e Veneto, ducati padani e legazioni pontificie al Piemonte Regno dell’Italia centrale Regno delle due Sicilie Confederazione italiana sotto la presidenza del papa che avrebbe conservato Roma
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L’unificazione italiana
Guerra 1859: Organizzazione volontari di Garibaldi Ultimatum austriaco Aiuto francese: Solferino e San Martino
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La battaglia of San Martino (1859)
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L’unificazione italiana
Occupata la Lombardia, sollevazioni a Modena, Toscana e Legazioni, voti per l’annessione A luglio: armistizio di Villafranca che dà solo la Lombardia, ma non il Veneto, e prevede il ritorno del Granduca di Toscana e del duca di Modena Vittorio Emanuele II accetta, ma Cavour si dimette per una politica liberale più coraggiosa Fondamentale la Gran Bretagna favorevole alla nascita di uno Stato italiano a guida sabauda: ottiene da Napoleone III il benestare ai plebisciti del 1860
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L’unificazione italiana
A questo punto iniziativa dei democratici che punta all’unificazione nazionale: Figura di Garibaldi (rapporto con il re: politica personale) Scelta la Sicilia per la tradizione antigovernativa e la possibilità di guerriglia contadina controllata dalle élites aristocratico-borghesi Spedizione dei Mille (assenso del re, regia di Crispi, freddezza di Cavour): Garibaldi ha successo con un mix. di apertura democratica e repressione contadina (abolizione tassa sul macinato, distribuzione terre demaniali; Bronte) Iniziativa popolare e democratica: Garibaldi passa lo stretto e comincia a risalire senza trovare resistenza; entra a Napoli raggiunto da Mazzini e da Cattaneo (sogno repubblicano-democratico?)
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La partenza di Garibaldi da Quarto (Genova)
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La partenza di Garibaldi da Quarto (Genova)
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Lo sbarco dei volontari garibaldini in Sicilia (1860)
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Wenzel: L’entrata di Garibali a Napoli, settembre 1860
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La battaglia del Volturno (1860), acquarello
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L’unificazione italiana
Cavour e il re riprendono l’iniziativa: Invasione delle Marche e dell’Umbria, sia come completamento dell’unificazione che come freno a Garibaldi: 2 eserciti in campo (monarchico-liberale e democratico-repubblicano) Garibaldi decide però di cedere le armi, pago dell’unificazione: l’incontro di Teano Una nuova ondata di plebisciti sanziona la svolta: anche le vecchie classi dirigenti si accodano perché preferiscono Vittorio Emanuele a Garibaldi Resta i legittimismo: reazioni filoborboniche e il grande brigantaggio Vittorio Emanuele II Re d’Italia
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L’incontro di Garibaldi con il re Vittorio Emanuele II a Teano (1860)
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L’unificazione italiana
Il completamento dell’unificazione: 1866: Veneto Resta il problema di Roma: Garibaldi tenta nel 1862 (Aspromonte) 1864: la Destra firma la Convenzione di settembre con la Francia (capitale spostata a Firenze); proteste della Sinistra: subordinazione allo straniero Nel 1867 nuovo tentativo garibaldino (Mentana) 1870: Roma e conflitto con la Chiesa
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La battaglia di Custoza (1866)
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La battaglia di Lissa (1866)
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La breccia di Porta Pia, settembre 1870
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L’unificazione tedesca
Movimento nazionale (Deutsche Nationalverein) di ispirazione liberale, ma dopo il 1848 liberalismo in difficoltà Dopo il 1861 “conflitto costituzionale” (governo contro il parlamento che rifiuta il bilancio) 1862 Bismarck: unità senza liberalismo e rafforzamento esercito (“sangue e ferro”)
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L’unificazione tedesca
1864: guerra dei ducati (Prussia Schleswig; Austria Holstein) 1866: guerra all’Austria (con l’Italia): Sadowa viene sciolto il Deutscher Bund e nasce il Norddeutscher Bund (21 Stati con la Prussia; anche Holstein)
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L’unificazione tedesca
Gli Stati a Sud del Meno (Baviera, Baden, Würtenberg) stringono una Lega doganale e militare con la Prussia, ormai potenza dominante A questo punto dall’espansionismo prussiano si passa all’unificazione nazionale che ha come solo ostacolo Napoleone III: favorevoli i nazional-liberali (ora approvano in Parlamento); ostili i democratici e i cattolici
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L’unificazione tedesca
1870: Capolavoro diplomatico di Bismarck: Come aveva fatto Cavour con l’Austria, obbliga Napoleone III a dichiarare guerra alla Prussia, sfrutta l’ondata patriottica e ottiene che tutti gli Stati tedeschi intervengano al suo fianco, così come l’appoggio di tutto il movimento nazionale 1871 a Versailles: Reich composto da 25 Stati
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Conclusioni Due processi dall’alto centrati sulle monarchie
in entrambi i casi democrazia sconfitta Tuttavia, in Italia Piemonte liberale appoggiato dai liberali in Germania la Prussia è il più conservatore Stato tedesco e il processo avviene con l’accordo dei sovrani legittimi
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Conclusioni In Germania: In Italia:
cancelliere irresponsabile di fronte al Parlamento debolezza del Parlamento ruolo centrale delle vecchie oligarchie (Junker) In Italia: c’è il voto ristretto al 2% della popolazione c’è il Senato certo non c’è una rivoluzione democratica, ma sistema pienamente parlamentare
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Conclusioni In entrambi i paesi problemi gravi post-unificazione
Germania: Cattolici (Kulturkampf) Socialisti Nazionalismo völkisch Tuttavia, l’unificazione è avvenuta con il consenso dei sovrani e non viene messa in discussione 69
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Conclusioni Italia: Classe dirigente divisa su come ricostruire lo Stato: “fare gli italiani” Amministrazione, economia e leggi: la “Piemontizzazione” Il “comando impossibile”: assediati da una società ostile? Il “brigantaggio” al Sud La “Questione Romana” I repubblicani I socialisti
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