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Il paziente con BPCO
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Definizione Fattori di rischio Diagnosi Trattamento Educazione
Punti chiave bpco Definizione Fattori di rischio Diagnosi Trattamento Educazione riacutizzazioni
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Broncopneumopatia cronica ostruttiva
La broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) è un quadro nosologico caratterizzato dalla progressiva limitazione del flusso aereo che non è completamente reversibile. Tale riduzione di flusso è di solito progressiva ed associata ad una risposta infiammatoria polmonare in seguito all’inalazione di particelle o gas nocivi
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BPCO epidemiologia Negli Stati Uniti la BPCO è la 4a causa di morte dopo le malattie cardiache, le neoplasie e le malattie cerebrovascolari e la 5a nel mondo. In italia le malattie respiratorie rappresentano la 3a causa di morte (dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie) e la BPCO è la causa di circa il 50% delle malattie dell’apparato respiratorio.
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In Europa la malattie respiratorie hanno un costo totale di circa 100 miliardi di Euro l’anno
(118 Euro pro capite). La maggiore parte della spesa complessiva per i farmaci respiratori è legata al trattamento delle malattie croniche ostruttive: Asma Bronchiale e Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO).
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Epidemiologia In Italia i pazienti affetti da BPCO sono circa 3 milioni, con 62 mila in ossigenoterapia e 20 mila in ventilazione assistita. Franchi F, Nigrelli A. La gestione del paziente in ossigenoterapia Atti del 2° Consensus conference AIMAR Comportamenti in Medicina Respiratoria; 2010 Mag 28-31;
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VARIAZIONI PERCENTUALI DELLE CAUSE DI MORTE, USA 1965-1998
Dal 1970 al 2000 l’aumento dei ricoveri per BPCO è risultato pari al 163% mentre nello stesso periodo i ricoveri per coronaropatia e per stroke sono diminuite del 59% e del 64 % rispettivamente VARIAZIONE % 3.0 Malattie coronariche Ictus Altre Mal. Cardiovascol. BPCO Tutte le altre cause 2.5 2.0 –59% –64% –35% +163% –7% L’EPIDEMIA della Bronchite Cronica Ostruttiva. Un problema Sanitario Mondiale (GOLD 2001)
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Epidemiologia Entrando nello specifico della BPCO, si riscontrano dati allarmanti di morbilità e mortalità; ogni anno muoiono in Europa tra le 200 e le 300 mila persone e spesso ciò è dovuto non solo all’aggravamento della malattia stessa, ma anche alle condizioni morbose extrapolmonari, coesistenti con la BPCO e cioè le comorbilità. Donner C F. Malattie respiratorie in Europa. Il libro bianco. Pneumorama mar 2004;36(10):28-30. Balzano G. Comorbilità e cause di morte nella BPCO. Pneumorama mar 2007;48(13):6-7.
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Epidemiologia La BPCO e` un problema non trascurabile anche in età giovanile. E` stato evidenziato da studi epidemiologici che il 10% di giovani tra i 20 e i 44 anni presenta tosse ed espettorato senza ostruzione bronchiale (Stadio O a rischio) e il3,6% presenta sintomi con ostruzione bronchiale (Stadio I-III) De Marco at al Thorax 2004; 59:120de
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Global iniziative for chronic obstructive lung disease
Nonostante la BPCO sia nota da molti anni , OMS si è interessata solo di recente al continuo aumento della sua prevalenza e della mortalità , dovute in gran parte , all’ aumento dei fumatori in tutto il mondo ed all’aumento dell’età media nei paesi in via di sviluppo
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Anatomia polmonare
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Malattie polmonari La BPCO può comprendere le malattie che causano l’ostruzione del flusso aereo come enfisema polmonare e bronchite cronica o una combinazione di queste patologie. Altre malattie come la fibrosi cistica , la bronchiectasia e l’asma ,che in passato erano incluse nel gruppo delle malattie polmonari ostruttive croniche , sono oggi classificate come malattie respiratorie croniche. L’asma è classificata in maniera diversa poiché condizione anomala delle vie aeree caratterizzata da un processo infiammatorio reversibile
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Fisiopatologia La Bronchite Cronica è un’infiammazione della mucosa bronchiale che ne causa un ispessimento (ipertrofia) e una continua irritabilità con ipersecrezione di muco o catarro e riduzione del lume bronchiale, da qui la riduzione del flusso dell’aria. L’ostruzione al flusso dell’aria è data sia dai processi patologici tipici della Bronchite Cronica e cioè ipersecrezione bronchiale e ispessimento della parete da flogosi cronica, sia dalla perdita del tessuto elastico polmonare tipico dell’Enfisema. Essa è diagnosticata quando il paziente riferisce la presenza di tosse con espettorazione quasi quotidiana per almeno tre mesi l’anno e per due anni consecutivi, qualora siano state escluse altre affezioni polmonari tra le possibili cause.
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Ostruzione al flusso dell’aria
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Le alterazioni broncopolmonari sono costituite da un’ostruzione al flusso dell’aria persistente ed evolutiva legata a rimodellamento delle vie aeree periferiche ed enfisema. L’ostruzione, il rimodellamento delle vie aeree periferiche e l’enfisema sono dovuti ad una abnorme risposta infiammatoria delle vie aeree, del parenchima polmonare e sistemica all’inalazione di fumo di sigaretta o di altri inquinanti come polveri, gas, vapori irritanti e infezioni ricorrenti”.
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Linee guida La BPCO viene definita dalle linee guida della Global Initiative for Chronic Obstructive Lung Disease (GOLD) come una “Malattia respiratoria cronica prevenibile e trattabile, associata a significativi effetti e comorbilità extrapolmonari che possono contribuire alla sua gravità.
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Evoluzione La BPCO si sviluppa nel corso di alcuni anni e inizialmente è asintomatica, ma gradualmente i pazienti incominciano a modificare la loro attività fisica quotidiana adattandosi alla loro ridotta capacità respiratoria. Proprio per questo decorso così silente la diagnosi è spesso fatta in ritardo, magari in corso di una riacutizzazione dei sintomi in seguito ad una banale influenza che induce il paziente a rivolgersi al medico. Bruce M L, Mc Evoy P. C.O.P.D. Your Role in Early Detection. Respir Care.2007;32(11):25-33.
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Fattori di rischio I fattori di rischio per la BPCO comprendono i fattori individuali e l’esposizione ad agenti ambientali. La malattia spesso è dovuta all’interazione di entrambi i fattori.
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Fattori ambientali Il più importante fattore ambientale è senza dubbio il fumo di sigaretta sia attivo che passivo. Circa il 30% dei fumatori presenta una riduzione del flusso aereo dopo i 40 anni ed il % dei fumatori andrà incontro ad una BPCO. Il rischio individuale cresce con il numero di sigarette fumate ogni giorno moltiplicato per gli anni di fumo (pack- year).
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Altri fattori ambientali sono le polveri e sostanze chimiche respirate in ambiente lavorativo, biomasse combustibili usate per il riscaldamento domestico o per cucinare, specialmente in ambienti con scarsa aerazione (inquinamento indoor), inquinamento industriale e di autoveicoli (outdoor).
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Fattori individuali Il più importante è rappresentato dal deficit ereditario dell’α1 antitripsina che porta al manifestarsi di enfisema e BPCO anche in età giovanile (intorno ai 20 anni), con un rischio maggiore se abbinato al fumo. Tra le altre cause individuali ricordiamo: L’età, la presenza di comorbilità, altre patologie genetiche, sviluppo polmonare intrauterino ridotto, infezioni ricorrenti in particolare in età adolescenziale, asma cronica e infezioni tubercolari. Linee guida Gold Global Initiative for Chronic Obstructive Lung Disease. Progetto Mondiale BPCO Linee guida Italiane 2010 Mar 4-7; Modena. [online] [citato ]; disponibile su: URL: http//
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S.T.I.R.S. Dipartimento malattie respiratorie
Stadiazione BPCO S.T.I.R.S. Dipartimento malattie respiratorie
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Sintomi I sintomi sono rappresentati dalla tosse con escreato e dalla dispnea (affanno), che possono aggravarsi ulteriormente in corso di infezioni dell’apparato respiratorio. Intolleranza allo sforzo progressiva Poiché si manifesta dopo i 40 anni, i sintomi sono spesso considerati come segni di invecchiamento e quindi i pazienti non si rivolgono al medico finchè la sintomatologia non si aggrava. Linee guida Italiane per BPCO Rinite e Asma (Libra) [online] [citato ]; disponibile su: URL:
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Diagnosi La diagnosi della BPCO dovrebbe essere presa in considerazione in ogni paziente che presenti: •tosse; •produzione di espettorato; •dispnea; •anamnesi di esposizione a fattori di rischio per la malattia. La diagnosi richiede la spirometria ; un valore post-broncodilatatore di volume espiratorio forzato al secondo (FEV1) /capacità vitale forzata(FVC) ≤0,7 conferma la limitazione del flusso aereo che non è completamente reversibile.
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Nonostante questi dati, la malattia rimane ancora oggi non diagnosticata, molti pazienti hanno avuto una diagnosi di BPCO senza mai aver eseguito una spirometria, un esame importante per fare diagnosi di BPCO e seguirne l’evoluzione. Franchi M. Vivere con la BPCO. Pneumorama mar 2005;40(12:)24-25.
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Enfisema polmonare Malattia delle vie aeree caratterizzata da iperdistensione permanente degli spazi aerei distali ai bronchioli terminali e respiratori con distruzione delle loro pareti (setti).
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Manifestazioni cliniche
Il torace a “botte” e’ il risultato della fissazione delle costole in posizione inspiratoria (a causa dell’iperinsufflazione) e della perdita di elasticita’ polmonare.
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Tipologie di enfisema polmonare
centrolobulare panlobulare
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Enfisema: A - centrolobulare (zone superiori); e B - panlobulare (zone inferiori) .Nell'enfisema centrolobulare, la forma più comune di enfisema, è coinvolta solo la parte prossimale del lobulo respiratorio (ovvero del bronchiolo respiratorio). Gli alveoli distali sono risparmiati. Solitamente è interessata principalmente il lobo superiore. Nell'enfisema panlobulare è coinvolto l'intero lobulo respiratorio. Sono interessate soprattutto le zone antero-inferiori del polmone.
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Fisiopatologia dell’enfisema
Esposizione a particelle o gas nocivi Infiammazione Dilatazione spazi aerei (acino polmonare) e distruzione dei setti interalveolari Aumento dello spazio morto (area polmonare dove non si verificano gli scambi gassosi)
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Fisiopatologia L’Enfisema è dato da una progressiva distruzione dei setti interalveolari e dei capillari con formazione di “bolle”, da una diminuzione del ritorno elastico polmonare e da un aumento di collassabilità delle vie aeree di piccolo calibro (bronchioli) durante la fase espiratoria.
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L’aumento della collassabilità dei piccoli bronchi o bronchioli durante la fase espiratoria determina un intrappolamento di aria all’interno degli alveoli andando incontro ad una sovraespansione con diminuzione della superficie efficace per una corretta eliminazione di CO2 e un corretto apporto di O2. Francis C. Nursing Respiratorio. Strumenti e metodologie. Mc graw hill; 2006
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Questa situazione provoca un maggior lavoro da parte dei muscoli della respirazione durante l’inspirazione e durante l’espirazione nel tentativo di espellere l’aria che s’intrappola all’interno dell’alveolo, quando, invece, normalmente l’espirazione avviene passivamente per il ritorno elastico polmonare. Queste fasi sono importanti per capire la fatica respiratoria che insorge in questi pazienti nei casi di riacutizzazione delle forme gravi della malattia.
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Diagram by Mandavia and Dailey (1993) which shows that a combination of several illnesses (of varying degrees) may contribute to a patients COAD condition (Chronic irreversible obstructive airways disease ).The shaded circle represents the individual patient
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COPD e Patologie cardiovascolari: fattori di rischio condivisi
Fumo Patologie Respiratorie Obesità Patologie Cardiovascolari Età Dislipidemia Ipertensione Diabete
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Esame obiettivo
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Esistono due tipologie di malato di BPCO, indicati con una terminologia anglosassone:
Blue bloater Cianosi a riposo o da minimi sforzi, edemi agli arti inferiori e rantoli e ronchi alle basi polmonari. In un quadro maggiormente evolutivo che porta a insufficienza respiratoria cronica e scompenso cardiaco destro.
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Pink puffer Magri, scavati, espirazione prolungata a labbra socchiuse (auto-peep), assumono spesso la posizione del cocchiere (seduto con appoggio di gomiti o mani) per migliorare la respirazione accessoria e diaframmatica. Poco catarro, leggera ipossia, enfisema e dispnea molto severa. La maggior parte dei pazienti tuttavia presenta un quadro intermedio molto variabile con prevalenza di taluni aspetti su altri.
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Esami diagnostici P.F.R. ed EGA
Esami ematochimici,dosaggio alfa 1 antitripsina, ves. Walking test Esame colturale espettorato Rx torace E.C.G. H.R.C.T. F.B.S. con B.A.L.
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Prove di funzionalità respiratoria (P.F.R.)
la spirometria e’ un esame molto semplice e non invasivo, fondamentale per la diagnosi della BPCO, che misura i volumi respiratori e la velocita’ dei flussi di aria. I risultati sono espressi sia come volume assoluto sia come percentuale utilizzando valori di riferimento appropriati per sesso, eta’ e peso corporeo.
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Spirometria
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PFR La spirometria viene usata per valutare il grado di riduzione di flusso d’aria che si determina attraverso il rapporto tra il FEV1 (volume di aria espirato forzatamente in un secondo) e la FVC (capacita’ vitale forzata). quando questo rapporto e’ inferiore al 70% possiamo parlare di BPCO.
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Emogasanalisi Misura la concentrazione dell’ossigeno (PO2) e dell’anidride carbonica(PCO2) nel sangue prelevato da un’arteria.
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Terapia farmacologica
I farmaci per la BPCO attualmente disponibili possono ridurre o abolire i sintomi, aumentare la capacità di esercizio, ridurre il numero e la gravità delle riacutizzazioni e migliorare lo stato di salute. Per il momento nessun farmaco è risultato in grado di modificare la velocità di declino della funzione respiratoria. E’preferibile la via inalatoria. ERS/ATS COPD Guidelines
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Gli obiettivi del trattamento della BPCO comprendono:
Miglioramento della sintomatologia Prevenzione della progressione della malattia Miglioramento della tolleranza all’esercizio Miglioramento dello stato di salute Prevenzione e trattamento delle complicanze Prevenzione e trattamento delle riacutizzazioni Riduzione della mortalità Prevenzione o riduzione al minimo degli effetti collaterali del trattamento La cessazione dell’abitudine al fumo dovrebbe essere inclusa come obiettivo in ogni parte del programma di trattamento.
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La BPCO è generalmente una malattia progressiva
La BPCO è generalmente una malattia progressiva. La funzionalità polmonare può peggiorare nel tempo anche con la miglior cura possibile. I sintomi e la funzione polmonare dovrebbero essere monitorizzati per rilevare l’eventuale comparsa di complicazioni, per guidare il trattamento e per facilitare la comunicazione con il paziente sulle opzioni terapeutiche. Le comorbilità sono frequenti nella BPCO e dovrebbero essere attivamente ricercate.
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Ossigenoterapia La BPCO, nel corso dell’evoluzione della malattia, e’ associata ad una progressiva ipossiemia con conseguente ipossia tissutale. Scopo dell’ossigenoterapia, nel corso di una riacutizzazione, e’ quello di riportare la PaO2 (pressione parziale arteriosa d’ossigeno) ad un valore > a 60 mmHg e la saturazione arteriosa (SaO2) ad un valore > al 90%.
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Ossigenoterapia
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Ossigenoterapia La somministrazione a lungo termine di ossigeno
ai pazienti con insufficienza respiratoria cronica ne aumenta la sopravvivenza ed ha un impatto positivo sull’emodinamica polmonare, sul quadro ematologico, sulla tolleranza all’esercizio, sulla meccanica respiratoria e sullo stato mentale.
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Ossigenoterapia
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Controllo SaO2
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Rimozione fattori di rischio
Terapia medica Terapia chirurgica Riabilitazione respiratoria
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Terapia chirurgica Bollectomia Riduzione del volume polmonare
Trapianto polmonare
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Cessazione del fumo Il fumo è una dipendenza e una malattia cronica recidivante. A tutti i fumatori dovrebbero essere offerte le migliori opportunità per smettere di fumare. Le attività a supporto della cessazione del fumo dovrebbero far parte integrante dei sistemi sanitari.
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il fumo di sigaretta deprime l’attivita’ dei macrofagi e altera il meccanismo ciliare di pulizia.
Smettere di fumare e’ l’intervento piu’ efficace per prevenire la BPCO o rallentarne la progressione.
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Far cessare dal fumo un paziente con BPCO
Ipotesi della selezione di uno “zoccolo duro” di pazienti riluttanti a smettere e/o che hanno sviluppato una certa tolleranza agli interventi antifumo Con il peggiorare della malattia e della qualità di vita il paziente considera la sigaretta come una delle poche cose che possano sostenerlo Presenza di stato ansioso e/o depressivo, la sigaretta viene vista come uno strumento di automedicazione per alleviare o sfuggire situazioni emozionalmente impegnative Alcuni studi hanno dimostrato che i fumatori con BPCO hanno un livello di dipendenza dalla nicotina maggiore della media dei fumatori Paura di ingrassare, (soprattutto per le donne) Fattori sociali ERS Task Force “Smoking cessation in patients with respiratory disease: a high priority, integral component of therapy” Eur. Respir.J :
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Vaccinazioni Vaccinazione antinfluenzale:
riduce~ 50%gravitàdella malattia e incidenza di mortalità nella BPCO •Vaccinazione antipneumococcica: riduce batteriemia nella polmonite.
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Riabilitazione respiratoria
Programma di cura multidisciplinare: -ritagliato per ogni individuo per ottimizzare la performance fisica, sociale e l’autonomia. Miglioramento significativo e clinicamente utile di: -dispnea -capacità di esercizio -stato di salute -utilizzo delle risorse sanitarie. Da prendere in considerazione nei BPCO con: -dispnea o altri sintomi respiratori -ridotta tolleranza all’esercizio -limitazione delle attività a causa della malattia -alterato stato di salute.
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Riabilitazione I programmi di Riabilitazione dovrebbero includere :
• L’esercizio fisico • Consigli nutrizionali • L’educazione del paziente
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Riabilitazione Gli obiettivi della riabilitazione respiratoria sono rappresentati da: riduzione dei sintomi. miglioramento della qualità di vita ed aumento della partecipazione alle attività quotidiane.
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La Riabilitazione Respiratoria comprende sia allenamento all’esercizio che interventi educazionali e comportamentali volti ad aiutare il paziente nel controllo dei sintomi e nello svolgere le attività quotidiane. Viene realizzata da team multiprofessionali (medici, infermieri, fisioterapisti, nutrizionisti) Il trattamento deve essere personalizzato e possibilmente i familiari di riferimento (care-giver) dovrebbero essere coinvolti .
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Nutrizione Una corretta nutrizione è fondamentale nel consentire una buona respirazione consentendo al diaframma ed ai muscoli respiratori di lavorare al meglio. Inoltre aiuta l’organismo a combattere le infezioni
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Nei pazienti sovrappeso il cuore ed i polmoni sono sottoposti a maggior carico di lavoro, aumenta il consumo di ossigeno. Un eccessivo deposito di grasso a livello dell’addome ostacola il corretto movimento del diaframma ed impedisce ai polmoni di espandersi.
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Un paziente con BPCO consuma più energia per respirare rispetto alla media, quindi se non assume abbastanza calorie con la dieta va incontro a perdita di peso e di massa muscolare (compresi i muscoli respiratori). Questo comporta una limitazione delle attività quotidiane compreso il mangiare e si instaura un circolo vizioso che porta ad ulteriore perdita di peso e danno muscolare Inoltre la perdita di proteine, vitamine e minerali causa un deficit del sistema immunitario, accresce la suscettibilità alle infezioni le quali perpetuano il circolo perdita di appetito/aumento del fabbisogno calorico.
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Consigli per l’alimentazione
CONTROLLA IL TUO PESO almeno 2 volte a settimana o giornalmente se assumi diuretici o steroidi per via generale. In caso di un’ inspiegabile perdita o guadagno di peso contatta il tuo medico BEVI SPESSO: almeno 6-8 bicchieri al giorno di bevande non gassate e non contenenti caffeina aiutano a mantenere fluide le secrezioni ASSUMI GIORNALMENTE 20-35g DI FIBRE (verdure, cereali integrali ecc..) LIMITA IL CONSUMO DI SALE SE SEI IN O2 TERAPIA NON SOSPENDERLA MENTRE MANGI ASSUMI ALIMENTI CHE CONSENTONO IL MASSIMO APPORTO DI VITAMINE E MINERALI, e di calorie (proteine, grassi,zuccheri complessi) se sei sottopeso NON SALTARE I PASTI CERCA DI FARE 6 PICCOLI PASTI AL GIORNO in modo da non riempire eccessivamente lo stomaco e permettere ai polmoni di espandersi LIMITA L’ASSUNZIONE DI LIQUIDI un’ora prima e 1/2 ora dopo i pasti NON SDRAIARTI SUBITO DOPO MANGIATO Concorda sempre con il tuo medico il tipo di dieta The Cleveland Clinic Health Information Center -Nutritional Guidelines for People With COPD
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Riacutizzazioni Per riacutizzazione si intende un peggioramento dei sintomi di base quali tosse e dispnea con aumento notevole dell’espettorato a volte anche purulento. Generalmente si manifesta in seguito ad un infezione virale o batterica delle vie aeree, ma anche fumo ed altri inquinanti ambientali (come il particolato fine, biossido di zolfo, azoto e ozono) possono esserne la causa. I batteri maggiormente responsabili sono: H. Influenzae, S. Pneumoniae e M. Catarrhalis.
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Riacutizzazioni Non vi è alcuna classificazione universalmente accettata per le riacutizzazioni della BPCO. Questa classificazione di gravità operativa può essere di aiuto nello stabilire la rilevanza clinica dell’episodio ed il suo esito. Livello I: si può trattare a casa. Livello II: richiede ricovero. Livello III: determina insufficienza respiratoria:
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Ventilazione non invasiva
L’uso della ventilazione non invasiva a pressione positiva NIMV è conosciuto da molti anni e diventa un’importante aiuto per i pazienti con BPCO riacutizzata in quanto li aiuta a respirare meglio sostituendosi in parte ai muscoli respiratori. L’obiettivo è quello di ridurre la fatica respiratoria cercando di evitare il ricorso all’intubazione endotracheale e quindi ad una ventilazione meccanica invasiva.
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Ventilazione non invasiva
Maschera facciale
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Ventilatori mpiegati in T.I.
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Ventilatori Domiciliari
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IL PROCESSO DI NURSING ACCERTAMENTO DIAGNOSI VALUTAZIONE
IDENTIFICAZIONE RISULTATI ATTUAZIONE PIANIFICAZIONE
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Il processo di nursing e la BPCO
ACCERTAMENTO: Comporta la valutazione dei sintomi presenti, delle pregresse manifestazioni patologiche e dei risultati degli esami diagnostici disponibili.
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Il processo di nursing e la BPCO
DIAGNOSI INFERMIERISTICHE: Compromissione degli scambi gassosi e della pervieta’ delle vie aeree dovuta all’inalazione cronica di tossine. Compromissione degli scambi gassosi correlata a variazione del rapporto ventilazione – perfusione. Modello di respirazione inefficace correlato a dispnea, muco, broncocostrizione e sostanze irritanti nelle vie aeree.
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Il processo di nursing e la BPCO
DIAGNOSI INFERMIERISTICHE: Intolleranza all’attivita’ correlata a fatica, modelli respiratori inefficaci e ipossiemia. Insufficiente conoscenza delle strategie per la cura di se’ da attuare a domicilio. Coping inefficace correlato a minore socializzazione, ansia, depressione, diminuito livello di attivita’ e inabilita’ al lavoro.
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Il processo di nursing e la BPCO
PIANIFICAZIONE ED ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI INFERMIERISTICI: Promuovere la cessazione dell’abitudine al fumo Migliorare gli scambi gassosi (esercizi respiratori,educare all’ossigenoterapia controllata) Ottenere la pervieta’ delle vie aeree (aerosolterapia, drenaggio posturale, esercizi di disostruzione) Migliorare i modelli respiratori (espirazione a labbra socchiuse,respirazione diaframmatica )
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PIANIFICAZIONE ED ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI INFERMIERISTICI:
Migliorare la tolleranza all’attivita’(regolare il ritmo dell’attività fisica,riabilitazione respiratoria.) Potenziare le strategie di cura di se’ (terapia nutrizionale, evitare temperature estreme, modificare lo stile di vita) Accrescere le strategie di coping individuale (istruzione e sostegno alla famiglia o al care giver, ridurre l’ansia)
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PIANIFICAZIONE ED ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI INFERMIERISTICI:
Rilevare e gestire le complicanze potenziali (educare la persona a riferire qualsiasi segno di infezione, febbre, caratteristiche per qualità e quantità dell’espettorato, peggioramento dei sintomi, dispnea, variazioni della SaO2, variazioni dello stato di coscienza. Comunicare ogni variazione significativa al medico.) Promuovere interventi di tipo educativo per l’assistito e la famiglia (ruolo chiave per migliorare le condizioni fisiche, la stabilità psicologica ,emotiva ed il sostegno sociale. E’ possibile fare riferimento ai professionisti sanitari di queste specifiche aree.)
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Risultati attesi dell’assistito:
VALUTAZIONE DEGLI INTERVENTI Risultati attesi dell’assistito: Dimostra di conoscere i pericoli del fumo Dimostra un miglioramento degli scambi gassosi Ottiene la massima pervietà delle vie aeree Migliora il modello respiratorio Dimostra di conoscere le strategie per aumentare la tolleranza all’attività e mantiene il massimo livello di cura di sé. Dimostra di conoscere le strategie di autocura. Usa meccanismi di coping efficaci per affrontare la malattia. Evita o riduce le complicanze.
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