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I TRAUMI
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LE CONTUSIONI Le contusioni si verificano quando si rompe un vaso sanguigno superficiale. La parte contusa appare dolorante e gonfia; il sangue si diffonde nel tessuto circostante, formando una macchia nero-bluastra.
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INTERVENTO Metti qualcosa di freddo sulla contusione.
Serve per ridurre il gonfiore e guarire la contusione più in fretta. L’acqua fredda provoca l’immediata costrizione, cioè il restringimento, dei vasi sanguigni e limita il versamento.
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LA FERITA E’ la rottura e lacerazione della pelle con fuoriuscita di sangue dovuta a trauma con un corpo tagliente o aguzzo. Può essere: Superficiale (cute e sottocute) Profonda (se coinvolge vasi e muscoli) Penetrante (se coinvolge organi e cavità interne)
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Intervento Se la ferita è di lieve entità, basterà lavarla con una garza sterile imbevuta di disinfettante (non alcol) agendo con movimenti semicircolari che vanno dal centro verso la periferia per allontanare eventuali materiali estranei. Copri poi la ferita con una garza sterile, fissando la medicazione con una benda non troppo stretta o cerotto. Se la ferita è profonda, cerca di fermare l’emorragia sovrapponendo diversi strati di garza ben compressi sulla ferita.
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LE EMORRAGIE L’emorragia è una fuoriuscita di sangue dai vasi.
Emorragia interna. Emorragia esterna. In relazione al tipo di vaso: Emorragia arteriosa: è la più grave, colore rosso vivo, il sangue esce zampillando a intermittenza. Emorragia venosa: colore rosso scuro, il sangue esce in modo costante ed uniforme.
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Intervento Consiste in una medicazione compressiva per mezzo di garze sterili sovrapposte. Se la compressione locale è impossibile o inefficace, sarà opportuno comprimere a distanza l’arteria principale che irrora la parte.
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L’EPISTASSI E’ la classica perdita di sangue dal naso che si produce in seguito alla rottura di uno dei tanti vasi sanguigni presenti nel setto nasale. Essa può capitare spontaneamente senza una causa precisa o essere provocata da diversi fattori, molto spesso banali, per esempio un'eccessiva esposizione al sole o un piccolo trauma o un intenso sforzo muscolare.
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Intervento Far sedere l’infortunato con la schiena eretta e con la testa flessa in avanti e fargli stringere le narici tra le dita: la posizione è importante per evitare che il sangue defluisca nella gola, perché questo creerebbe un ulteriore fastidio. La compressione deve essere esercitata per 5-10 minuti e, se possibile, applicare del ghiaccio e spugnature di acqua fredda sulla fronte.
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Eccessiva tensione del muscolo.
LE LESIONI MUSCOLARI LO STIRAMENTO Eccessiva tensione del muscolo. Dolore forte e improvviso che compare solo durante il movimento, impedendo di continuare l’attività. INTERVENTO Il muscolo recupera la sua piena funzionalità con 5 – 6 giorni di riposo.
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IL CRAMPO E’ una improvvisa e acuta contrazione involontaria del muscolo causata solitamente da un eccessivo affaticamento in situazione di sudorazione abbondante, oppure dal freddo o da posizioni inusuali mantenute a lungo. Il muscolo appare duro e dolorante e si ha una temporanea incapacità di movimento.
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INTERVENTO La contrattura può risolversi spontaneamente o grazie ad un allungamento graduale che porta il muscolo a rilassarsi oppure si può intervenire con un leggero massaggio o con l’applicazione di una borsa di acqua calda.
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LO STRAPPO E’ la lacerazione delle fibre del muscolo o di parte di esse dovuta a eccessivo stiramento. Si presenta con un improvviso e acutissimo dolore che si accentua al minimo movimen_ to. La lesione si caratterizza per la presenza di un avvallamento lungo il decorso del muscolo e quasi sempre accompagnato da ematoma.
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Intervento Mettere l’infortunato in una posizione di riposo con la muscolatura interessata in decontrazione. Applicare subito del ghiaccio, da tenere per le prime 48 ore. La muscolatura dovrà rimanere in assoluto riposo per diversi giorni.ll muscolo lesionato non si ripara con la formazione di nuove fibre muscolari, ma forma un tessuto cicatriziale, meno contrattile e più fragile rispetto al muscolo normale.
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LA TENDINOPATIA Intervento
E’ l’infiammazione delle strutture del tendine spesso dovuta a un’eccessiva sollecitazione, a microtraumi ripetuti nel tempo o al cattivo allenamento. Il soggetto accusa dolore durante il movimento. Intervento Riposo e impacchi di ghiaccio.
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LE LESIONI SCHELETRICHE LA DISTORSIONE
E’ il temporaneo allontanamento dei capi articolari dalla propria sede naturale, seguito da immediato ritorno spontaneo in sede. Causa la distensione e spesso la rottura dei legamenti e capsule articolari e dei vasi sanguigni, con conseguenti tumefazione e gonfiore. Intervento Applicare ghiaccio o acqua fredda.
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LA LUSSAZIONE E’ lo spostamento permanente dei capi articolari fuori della propria sede fisiologica. Quando i rapporti articolari non sono totalmente persi e rimangono dei punti di contatto si parla di sub-lussazione. Comporta la rottura grave della capsula articolare e dei legamenti. Causa fortissimo dolore che si aggrava con il movimento. L’articolazione appare deformata.
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Intervento Mettere l’articolazione colpita a riposo e in scarico, con la muscolatura rilasciata. E’ possibile solo calmare il dolore e contenere la tumefazione con ghiaccio e aspettare l’intervento del medico.
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LA FRATTURA OSSEA E’ la rottura di un osso. Frattura chiusa, quando
l’osso rimane in sede. Frattura aperta o esposta, l’osso fuoriesce dalla cute. Il sintomo fondamentale è il dolore che aumenta con il passare del tempo.
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Intervento Evita di muovere l’infortunato e ricerca la posizione in cui trova sollievo Taglia gli abiti che coprono la sospetta frattura. In caso di fratture esposte, non intervenire ma limitarsi a coprirle con garze sterili. Applica il ghiaccio. Evitare il possibile spostamento dei frammenti immobilizzando le articolazioni a monte e a valle.
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