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L’Autunno del Medioevo: Trecento secolo di crisi
Gli stati territoriali La crisi dei poteri universali: Impero e Papato (Filippo IV e Bonifacio VIII,cattività avignonese e grande scisma) La crisi del Trecento: la peste nera e le conseguenze
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Gli Stati territoriali
Gli Stati territoriali del XIV sec.: Processo di accentramento e consolidamento del potere regio Forme concorrenti di esercizio del potere Esempio della Francia: Filippo IV il Bello, forte ideologia del potere regio e presenza dei parlamenti (amministrano la giustizia) e degli Stati generali (assemblee cittadine)… Inghilterra: formazione della Camera dei Lord e dei Comuni
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Crisi dei poteri universali
Conflitto papato e re di Francia Filippo il Bello: Bonifacio VIII ( , Benedetto Caetani) riprende la visione teocratica dei secoli precedenti (due spade, teoria del sole e della luna) Nel 1300 Bonifacio VIII (salito al soglio dopo Clestino V) indice il primo Giubileo Nel 1302 bolla Unam sanctam riafferma la superiorità del potere del papa sul sovrano (vs Filippo il Bello: imposizione al clero di tributi violando l’immunità fiscale)
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Nel 1303 il re di Francia, prima di essere scomunicato fa catturare il papa ad Anagni (“schiaffo”)
Nomina di un papa francese, Clemente V, inizio della Cattività avignonese ( ): la sede pontificia viene spostata ad Avignone. Conseguenze: Influenza politica dei sovrani francesi sui papi Lontananza dall’Italia rese problematico il controllo dei territori (1347 Cola di Renzo) e tentativi di controllo (Costituzioni egidiane 1357) Nel 1377 Gregorio XI riportò la sede a Roma
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Il Grande scisma d’Occidente ( ): alla morte di Gregorio XI viene eletto Urbano VI (Roma), non accettato dai prelati francesi che elessero Clemente VII (Avignone) come antipapa. Con il Concilio di Pisa (1409) viene nominato un terzo papa Lo scisma termina con il Concilio di Costanza (1414), i padri conciliari depongono i tre papi ed eleggono Martino V Inizio della contesa conciliarista: tentativo di imporre al papa di governare assieme al concilio (nuovo scisma con Eugenio IV concilio di Basileae di Ferrara). Termina nel 1449 (Felice V abdica)
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La crisi del Trecento Dopo tre secoli di crescita demografica= grave crisi del Trecento: 1348 diffusione della pandemia di peste nera (dalla città di Caffa, sul Mar Nero), popolazione da 80 a 55 milioni. Quattro anni e riprese cicliche dei contagi. Cause: pulce dei ratti, pessime condizioni igieniche, crisi della produzione agricola, guerra semipermanente Conseguenze: terrore della morte improvvisa e orribile, incapacità delle autorità di affrontare l’epidemia, processioni religiose, azione livellatrice e paralizzante
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Con il tempo si presero alcune precauzioni sanitarie: allontanamento degli ammalati (nel Quattrocento Lazzaretti), divieto degli assembramenti pubblici, incendio delle case infette e interruzione dei commerci con le città infette. Crisi produttiva legata allo squilibrio tra risorse disponibili e popolazione: carestie causate dal raffreddamento del clima, diminuzione della popolazione e abbandono delle terre (bosco e sterpaglia). La carestia causò l’aumento dei prezzi dei generi alimentari e dei manufatti (carenza di manodopera e aumento dei salari) Redistribuzione delle ricchezze e relativo miglioramento delle condizioni di vita degli umili
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Crisi del settore tessile (emerge il ceto dei mercanti-imprenditori con il sistema della manifatture), emergono nuovi centri finanziari La ripresa cominciò nel Quattrocento. Conseguenze della crisi: Trasformazione degli assetti sociali e produttivi Ricerca di capri espiatori (persecuzioni degli ebrei e prime cacce alle streghe e agli stregoni) Rivolte urbane (rivolta dei Ciompi a Firenze 1378, rivolte nelle Fiandre e in Inghilterra 1381, lollardi) Senso della morte e amore della vita
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