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I COMPITI DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE
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IL COMPITO DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE
La Direttiva ministeriale del 12 dicembre 2012 e la successiva C.M. n.8 del 6 marzo 2013 indicano quali debbano essere le “azioni a livello di singola istituzione scolastica” per la realizzazione di una politica scolastica inclusiva. In sintesi: creazione di un Gruppo di lavoro per l'inclusione (GLI); elaborazione di un Piano Annuale per l'inclusività rivolto a tutti gli alunni con BES (PAI); redazione del Piano didattico personalizzato(PDP) per alunni con Disturbi specifici dell'apprendimento e disagi causati da situazioni socio – culturali; Piano educativo individualizzato per gli alunni con disabilità (PEI); un concreto impegno programmatico per l'inclusione da inserire nel POF; la rilevazione, il monitoraggio e la valutazione del grado di inclusività della scuola; accordi e intese con i servizi socio-sanitari del territorio (ASL, Servizi sociali e scolastici comunali e provinciali, enti del privato sociale e del volontariato, prefetture, ecc);
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LA RETE IIS Dalla Chiesa GLI PAI PTOF Documenti (PDF, PEI, PDP)
Monitoraggio Rapporti col territorio
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GLI [1/2] è coordinato dal dirigente scolastico;
è composto da tutte le risorse specifiche e di coordinamento presenti nella scuola: Funzioni strumentali, Insegnanti di sostegno, AEC, Psicopedagogisti ed altri esperti istituzionali, Docenti disciplinari con esperienza e formazione specificati, Coordinatori di classe, Genitori. ha le seguenti funzioni: individua gli alunni con BES presenti nella scuola; raccoglie e documenta gli interventi didattico-educativi si confronta periodicamente sui casi rileva, monitora e valuta il livello di inclusività della scuola raccoglie e coordina le proposte formulate dal GLH Back
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GLI [2/2] Nella nostra scuola: Referente: prof.ssa Antonella Colucci
componenti Natalie Cintorino Marina Favaro Giacomo Ferrari Marina Grillo Loredana Nigro XXX Ramazzotti Ilaria Sorrentino Back
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PAI [1/2] Nel PAI dell'Istituto si sottolinea come sia “indispensabile” che la programmazione delle attività sia realizzata da tutti i docenti curricolari, i quali, insieme all'insegnante per le attività di sostegno devono definire gli obiettivi di apprendimento sia per gli alunni con disabilità che per gli alunni con BES “ in correlazione con quelli previsti per l'intera classe”. Si sottolinea, ancora, come la progettualità didattica orientata all'inclusione comporti l'adozione di strategie e metodologie che favoriscano l'apprendimento cooperativo, il lavoro di gruppo, il lavoro a coppie, l'utilizzo di mediatori didattici, di attrezzature e ausili informatici, di software e sussidi specifici. Si raccomanda ai docenti di sviluppare un curricolo attento alle diversità, di predisporre i documenti per lo studio o per i compiti a casa in formato elettronico, affinché essi possano risultare più facilmente accessibili a tutti gli alunni. Back
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il nostro PAI (link da aggiungere sul sito)
C'è poi il riconoscimento esplicito del ruolo della comunità e delle famiglie nel supportare le attività educative e la volontà di un attivo coinvolgimento di queste ultime nelle pratiche per l'inclusività. La famiglia, per esempio, è coinvolta nella redazione dei PDP. Molta attenzione è dedicata, infine, alla continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo. Il PAI dell'IIS Dalla Chiesa si chiude, infatti, affermando che L'obiettivo prioritario che sostiene l'intera progettazione è permettere alle persone di “sviluppare un proprio progetto di vita futura”. il nostro PAI (link da aggiungere sul sito) Back
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DOCUMENTI PDF (Profilo Dinamico Funzionale)
PEI (Piano Educativo Individualizato) PDP (Piano Didattico Personalizzato) Back
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PTOF [1/3] Il Piano triennale dell'offerta formativa dell'IIS C.A. Dalla Chiesa contiene espliciti riferimenti ad un'azione educativa attenta a tutte le diversità presenti fra gli alunni. Nel paragrafo dedicato alle finalità generali è chiaramente indicata la volontà di “valorizzare le diversità nel pluralismo delle realtà presenti nella comunità scolastica con particolare riferimento agli alunni diversamente abili ed extracomunitari”(p.9). Nei confronti di questi ultimi, in diversi punti, il PTOF indica la necessità di attivare un'azione didattica che tenga conto delle varie difficoltà di apprendimento e afferma l'impegno ad attuare processi di integrazione che facilitino l'inserimento di ogni alunno nel mondo del lavoro, che aiutino ogni alunno a costruirsi un proprio progetto di vita (p.54). Back
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PTOF [2/3] Il potenziamento delle attrezzature informatiche di ultima generazione (LIM, Tablet, Cad) va in questa direzione. Esse sono ritenute estremamente utili per favorire il successo formativo di ogni alunno e in modo specifico di alunni con BES, H, NAI (p.45). In particolare, per esempio, i tablet, dati in commodato d'uso gratuito (p.7), sono considerati nel PTOF strumenti importanti per affrontare il problema della dislessia, che interessa molti degli studenti presenti nella scuola (p.8). L'inclusività e la realizzazione di una didattica personalizzata sono indicati tra gli obiettivi strategici da raggiungere (P.10). Per questa finalità operano nella scuola organismi formati oltre che dai docenti di sostegno, dai docenti curricolari e da figure professionali con competenze specifiche: un Gruppo di lavoro per l'inclusione (GLI); una commissione BES; un assistente educatore e un responsabile del servizio “inclusione”. Alla fine di ogni anno viene approvato dal Collegio dei docenti un Piano annuale dell'inclusività (PAI) e vengono previste azioni di supporto sia agli alunni con bisogni educativi speciali che alle famiglie (p.10). Back
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PTOF [3/3] L'Area 3 del PTOF: Inclusione e differenziazione Nella parte relativa alle scelte didattiche, l'Area 3 è dedicata espressamente all'inclusione e alla differenziazione ( pp.48-52). Per l'integrazione degli studenti con certificazione di handicap e degli alunni D.S.A vengono specificati i compiti e il ruolo dell'insegnante di sostegno, quello dell'assistente domiciliare e quello della famiglia ( pp.48-49); è prevista la stesura di PEI,PDP,PEP ( p.52) per adeguare i processi di insegnamento ai bisogni formativi di ciascun alunno con BES; vengono previsti per gli alunni stranieri e gli alunni adottati provenienti da paesi stranieri interventi di accoglienza e di accompagnamento nel corso dell'anno per facilitare l'ingresso e l'inserimento nel sistema scolastico e sociale (pp.49-50). Fa parte, inoltre, dell'offerta formativa dell'Istituto un servizio di istruzione domiciliare che viene “inserito nel piano formativo della classe adattandolo alla temporanea condizione dell'alunno homebound” (p.51). Testo integrale dell'area 3 Back
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Monitoraggio, valutazione e autovalutazione [1/3]
Per garantire la qualità della formazione e favorire il miglioramento dell'offerta formativa, nel PTOF è prevista la costituzione di un nucleo di autovalutazione, NAV ( p.39), con funzioni di monitoraggio e verifica delle attività curricolari ed extracurricolari e dei vari progetti ( in itinere e al termine). Il NAV organizza anche la somministrazione delle prove INVALSI e la lettura degli esiti. Alla fine di ogni anno il NAV redige, sulla base dei dati raccolti, un rapporto di autovalutazione (RAV). Il nucleo di autovalutazione è composto (p.60) dal Dirigente scolastico e dal suo staff, dalla figura strumentale dell'Area1 per POF e autovalutazione, dal DSGA, da un genitore e da uno studente. Oltre alle finalità sopra indicate, il NAV elabora i traguardi e gli obiettivi da raggiungere a breve e lungo termine e costruisce un piano di miglioramento da sottoporre agli Organi collegiali ( p.60). Back
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Monitoraggio, valutazione e autovalutazione [2/3]
All'interno di questo lavoro di autovalutazione, il PTOF prevede che siano sottoposte a verifica anche le varie funzioni attribuite ai docenti chiamati a far parte dello staff del dirigente, a svolgere le funzioni strumentali, a coordinare i progetti, a rappresentare il dirigente nei vari plessi. Questo lavoro di autovalutazione passa soprattutto attraverso la somministrazione di questionari (p.60) ai docenti, al personale ATA, alle famiglie. Da parte del dirigente è poi stimolato e monitorato il lavoro d'equipe (cui il PTOF dedica ampio spazio a p. 39 nella sezione dedicata ad una progettazione condivisa ) Back
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Monitoraggio, valutazione e autovalutazione [3/3]
Modulo del questionario somministrato alla fine dell' a.s 2015/2016 (inserire link) Componenti NAV XXXX XXXXX XXXXXX Back
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La rete territoriale [1/3]
Fare rete per integrare … “Avere una rete di sussidiarietà, che tenga legate sincronicamente e diacronicamente le persone che si occupano e interagiscono con il disabile nei diversi ambienti in cui si trova a vivere, rappresenta la cifra costitutiva di un processo di vera integrazione[...]” Sandrone G., Pedagogia speciale e personalizzazione, La Scuola, Brescia, 2012, p.121 Back
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La rete territoriale [2/3]
Quali sono, allora, gli attori della rete territoriale previsti dalla normativa? Oltre alla scuola, il primo e più diretto l'interlocutore è il Comune. Esso adotta nel proprio territorio le decisioni più funzionali ai bisogni socio-assistenziali dei cittadini. Per i soggetti disabili sono approntati dai Comuni e dalle ASL (UONPIA) uffici e organismi appositi. Il Terzo settore che produce servizi sociali e di interesse collettivo che interagiscono con la pubblica amministrazione. Esso è costituito dalle associazioni di volontariato, dalle cooperative sociali, dalle Onlus, dalle fondazioni sociali. La collaborazione di queste organizzazioni è regolata da norme legislative molto precise ed esse svolgono un servizio prezioso, spesso sostitutivo di quello pubblico. Nella maggior parte dei casi, infatti, la pubblica amministrazione svolge il ruolo di finanziatore e le organizzazioni private quello di produttore di servizi di interesse collettivo. In particolare ANFASS Back
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La rete territoriale [3/3]
IIS Dalla Chiesa UONPIA (Sesto Calende) ANFASS (Somma Lombardo) CTS (Gavirate) Unione ciechi (Milano) Servizi Ricreativi Trasporti pubblici Back
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