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I social media, l'e-safety

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Presentazione sul tema: "I social media, l'e-safety"— Transcript della presentazione:

1 I social media, l'e-safety
PNSD – Corsi 762/14 – Team per l’innovazione #15 Scenari innovativi per lo sviluppo di competenze digitali applicate I social media, l'e-safety Prof. Rocca Marcello

2 La tecnologia sta rivoluzionando comportamenti e pensieri di giovani e meno giovani che la utilizzano come un’estensione della loro mente. I più giovani, «nativi digitali», sanno interagire con gli strumenti tecnologici fin dai primi anni di vita ed è per questo che talvolta hanno difficoltà a comprendere le implicazioni quotidiane legate alla realtà virtuale.

3 Teoria del “tutto e subito”
SMS WHATSAPP

4 Quali bisogni intercetta la rete
Noia - Ricerca di emozioni

5 I comportamenti infantili ed adolescenziali risentono fortemente della propensione cognitivo - affettiva all’immediatezza e all’istantaneità peculiari di questa fase della vita. La «generazione dell’istante» appare così fortemente attratta da tutte le esperienze e sensazioni giocate sulla rapidità e sulla velocità. Il feeling naturale che i giovani d’oggi sviluppano nei confronti delle tecnologie della comunicazione – che rappresentano degli straordinari acceleratori delle esperienze e delle relazioni – è un chiaro elemento significativo di questa tendenza a vivere tutta l’onnipotente fascinazione dell’istantaneità e della celerità.

6 Conseguenti nuovi modelli dell’affettività

7 Esprimere le proprie emozioni... sui blog

8 Dimostrare i propri sentimenti.. su Facebook

9 Non esiste nulla di più veloce e di “liquido” della connessione
Non esiste nulla di più veloce e di “liquido” della connessione. Cadono le barriere di definizione tra concetto di pubblico e privato.

10 CHE COSA RAPPRESENTA INTERNET PER
LA SOCIETA’ MODERNA ? Progresso: Con un personal computer ed un modem si può comunicare senza alcun limite di spazio e tempo. Cultura: E’ un media di comunicazione in grado di influenzare stili di vita, abitudini e comportamenti. Socialità: Mediante chat, social - network, newsgroup, e mailing lists è in grado di generare scambi significativi tra le persone pari alla comunicazione face to face…

11 Uno strumento rischioso
Cellulari con browser

12 Non solo Social Network
“Luoghi” rischiosi Non solo Social Network

13 ...ma quali rischi per i minori?

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15 File Sharing…..

16 Pedofilia online E’ stata istituita nel 2006 una nuova divisione del Servizio Polizia Postale per il coordinamento delle attività di Polizia per contrastare la diffusione della Pedofilia e Pornografia Minorile Online (C.N.C.P.O.) Attraverso una capillare attività di monitoraggio dei siti pedopornografici, il Centro aggiorna costantemente una black list (legge n.38/2006) da trasmettere agli internet service provider così da impedire a chi naviga dall’Italia la visualizzazione di tali siti illeciti

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18 La legge Italiana ha ratificato il 23 ottobre 2012 la Convenzione di Lanzarote per la protezione dei minori dall’abuso e dallo sfruttamento sessuale. Tra le principali novità introdotte dal ddl di ratifica, vi è il nuovo reato di “ADESCAMENTO DI MINORENNI” (art undecies), che consiste in qualsiasi atto volto a carpire la fiducia di un minore di anni sedici attraverso artifici, lusinghe o minacce posti in essere anche mediante l’utilizzo della rete Internet (grooming) o di altre reti o mezzi di comunicazione per commettere i reati connessi all’abuso ed allo sfruttamento sessuale dei minori.

19 Siti internet

20 … siti con istigazione a ...
...Anoressia ...Bulimia Per questi pericoli in Italia non esistono strumenti legislativi di contrasto. Sono da prevedere interventi educativi in ambito scolastico e familiare

21 … siti con istigazione a ...
...Suicidio ...Satanismo ...Autolesionismo

22 … siti con istigazione a ...
...Droga online ...Cyberbullismo

23 Cyberbullismo… definizione
Insieme di azioni di prepotenza e molestie, reiterate nel tempo, messe in atto da minori nei confronti di altri minori ed effettuati tramite mezzi elettronici ( , chat, blog, telefoni cellulari, siti web, social network, etc.)

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25 Tecnologia e Cyberbullismo
Anonimato del “bullo”: il bullo crede di poter essere invisibile e irraggiungibile per le sue incomplete competenze informatiche. L’illusione di anonimato può “dare il coraggio” a persone vittime di bullismo nella vita reale, per vendicarsi on-line delle prepotenze subite. Alterazione della percezione della gravità delle azioni: La semplicità delle azioni richieste per compiere soprusi informatici (il click di un mouse) e la comodità in cui ci si trova mentre si compiono tali azioni, riducono la percezione individuale della gravità degli atti che si compiono e distorcono la rappresentazione delle eventuali conseguenze di tali azioni sugli altri. Per gli adolescenti, rende anche difficile immaginare che ci siano leggi specifiche che indicano come illegali tali azioni.

26 Cyberbullismo Flaming: messaggi online violenti e volgari (vedi "Flame") mirati a suscitare battaglie verbali in un forum. "Cyberstalking": molestie e denigrazioni ripetute, persecutorie e minacciose mirate a incutere paura. Molestie: spedizione ripetuta di messaggi insultanti mirati a ferire qualcuno. Denigrazione: "sparlare" di qualcuno per danneggiare la sua reputazione, via e- mail, messaggistica istantanea, ecc. Sostituzione di persona: farsi passare per un'altra persona per spedire messaggi o pubblicare testi reprensibili con l’obiettivo di screditare l’immagine del sostituito. Rivelazioni: pubblicare informazioni private e/o imbarazzanti su un'altra persona. Inganno: ottenere la fiducia di qualcuno con l'inganno per poi pubblicare o condividere con altri le informazioni confidate via mezzi elettronici. Esclusione: escludere deliberatamente con azioni informatiche una persona da un gruppo online per ferirla.

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28 I reati connessi con il Cyberbullismo
Art.612 C.P. Ingiurie, minacce, molestie Art. 612-bis Atti persecutori/stalking Art. 610 Violenza privata Art. 600 bis, ter, quater C.P. (Produzione, detenzione e cessione di materiale pedopornografico) Violazione legge 547/93 e successive modifiche (reati contro la privacy)

29 Direttiva nº 16/2007 del MIUR “Linee di indirizzo generali e azioni a livello nazionale per la prevenzione e la lotta al bullismo” (…) La modalità diretta si manifesta in prepotenze fisiche e/o verbali. La forma indiretta di prevaricazione riguarda una serie di dicerie sul conto della vittima, l'esclusione dal gruppo dei pari, l'isolamento, la diffusione di calunnie e di pettegolezzi e altre modalità definite di "cyberbullying" inteso quest'ultimo come particolare tipo di aggressività intenzionale agita attraverso forme elettroniche. Questa nuova forma di prevaricazione, che non consente a chi la subisce di sfuggire o nascondersi e coinvolge un numero sempre più ampio di vittime, è in costante aumento e non ha ancora un contesto definito. Ciò che appare rilevante è che oggi non è più sufficiente educare a decodificare l'immagine perché i nuovi mezzi hanno dato la possibilità a chiunque non solo di registrare immagini ma anche di divulgarle.

30 Direttiva nº 16/2007 del MIUR “L’attenzione al fenomeno e la collaborazione”
(…) Si richiama l'attenzione dei dirigenti e dei consigli di istituto competenti sull'esigenza che tali regolamenti affrontino le questioni connesse con il bullismo con specifica attenzione e severità, prevedendo, da un lato, procedure snelle ed efficaci e, dall'altro, una variegata gamma di misure sanzionatorie nel rispetto del principio di proporzionalità tra sanzione irrogabile ed infrazione disciplinare commessa. (…) Particolarmente importante sarà la collaborazione tra questo Ministero e il Ministero dell'Interno, al fine di affrontare il fenomeno del bullismo sia da un punto di vista preventivo sia investigativo e con il Servizio di Polizia Postale e delle Comunicazioni che è istituzionalmente impegnato nel costante monitoraggio della rete internet per raccogliere elementi utili alla prevenzione e repressione dei reati in genere, ivi comprese le varie forme di bullismo e violenza giovanile. Verranno inoltre studiati e messi in opera dei sistemi di sicurezza per proteggere le reti delle scuole dall'utilizzo illegittimo dei terminali (compresi reati di violazione del diritto alla privacy e lesivi della dignità personale).

31 Direttiva nº 16/2007 del MIUR “Un filtro per proteggere le reti delle scuola”
Con il finanziamento a tutte le richieste delle Scuole italiane, stanziando oltre 88 milioni di Euro di Fondi PON, è ora possibile ampliare e mettere in sicurezza le reti LAN e WiFi. E’ bene prevedere un Firewall o un filtro dei contenuti che permette: protezione internet; traccia dei log di navigazione; possibilità di bloccare i siti indesiderati e pericolosi. Il Dirigente e l’Amministratore di Rete, in questo modo, non rischiano conseguenze sul piano personale in caso di illeciti in Rete.

32 Direttiva nº 16/2007 del MIUR “Un filtro per proteggere le reti delle scuola”
Filtra e protegge gli studenti (WiFi compreso) dai pericoli di internet Tutela il Dirigente da rischi legali legati all'utilizzo scorretto della Rete Evita l'accesso a siti infetti che causano problemi ai pc della rete Consente di separare la rete di segreteria dalla didattica, condividendo una sola linea internet Protegge i propri dati dalle intrusioni ed attacchi esterni (richiesto anche dalla Legge sulla Privacy 196/2003)

33 Direttiva nº 16/2007 del MIUR Linee di indirizzo e chiarimenti interpretativi ed applicativi in ordine alla normativa vigente posta a tutela della privacy con particolare riferimento all’utilizzo di telefoni cellulari e di altri dispositivi elettronici nelle comunità scolastiche allo scopo di acquisire e/o divulgare immagini, filmati o registrazioni vocali (…) gli studenti devono adottare un comportamento corretto e di rispetto nei confronti del dirigente scolastico, del personale della scuola e dei loro compagni, con riferimento al quale i regolamenti delle singole istituzioni scolastiche individuano i comportamenti che configurano mancanze disciplinari. Ne segue che tali comportamenti, connessi ad un trattamento improprio di dati personali acquisiti mediante telefoni cellulari o altri dispositivi elettronici, devono essere sanzionati con opportuno rigore e severità nell’ambito dei regolamenti delle singole istituzioni scolastiche. Le scuole sono dunque tenute a conformare i propri regolamenti (…) individuando, nell’ambito della propria autonomia, le sanzioni più appropriate da irrogare nei confronti degli studenti che violano il diritto alla protezione dei dati personali all’interno delle comunità scolastiche. Si deve infine richiamare l’attenzione sulla possibilità da parte delle istituzioni scolastiche, autonome nei propri regolamenti, di inibire, in tutto o in parte, o di sottoporre opportunamente a determinate cautele, l’utilizzo di smartphone all’interno delle scuole stesse e nelle aule di lezione.

34 I titolari di responsabilità
devono essere informati dei comportamenti scorretti messi in atto dai figli in orario scolastico ed essere resi partecipi delle misure punitive e/o riabilitative che si intenderanno adottare nei confronti dei minori. firma del PATTO SOCIALE DI CORRESPONSABILITA’. “I genitori si assumono l’impegno di rispondere direttamente dell’operato dei propri figli ….omissis” (Circolare del 15 Marzo 2007, Ministero della Pubblica Istruzione, DPR 235 del 2007) Lo studente, deve essere punito con comportamenti attivi di natura risarcitoria e riparatoria, volti al perseguimento di una finalità educativa. (Circolare del 15 Marzo 2007, Ministero della Pubblica Istruzione, DPR 235 del 2007) Genitori Docenti Studenti

35 Cosa può fare la vittima?
Raccontare a genitori, insegnanti o a persona adulta di fiducia le prepotenze subite, per valutare se effettuare denuncia alla Polizia Postale e delle Comunicazioni; Non rispondere alle persecuzioni ma salvare tutti i messaggi minacciosi, annotare i tempi delle telefonate, i luoghi virtuali della persecuzione, per circostanziare al meglio l’eventuale denuncia. Cambiare il proprio indirizzo o il numero di telefono cellulare se possibile; la maggior parte degli account di posta elettronica sono in grado di offrire servizi che filtrano i messaggi provenienti da mittenti qualificati come indesiderati; Segnalare a comportamenti scorretti e vessatori subiti on-line;

36 Cosa può fare chi scopre situazioni pericolose?
Raccontare a genitori, insegnanti o a persona adulta di fiducia quanto scoperto, per valutare se effettuare denuncia alla Polizia Postale e delle Comunicazioni; Segnalare a comportamenti scorretti e vessatori subiti on-line da altri;

37 Un caso reale …… “Così ho sventato il suicidio annunciato in una chat” L’impresa di una 12enne.

38 Un caso reale …… “Così ho sventato il suicidio annunciato in una chat” L’impresa di una 12enne.

39 Link utili ... Commissariato di PS on line Polizia di Stato
MOIGE Movimento Italiano Genitori - Progetto “Per un Web Sicuro” Davide.it per rendere sicura la navigazione e filtrare siti illegali e/o nocivi. Generazioni Connesse Scuola Via Pascoli Cesena (FC): Internet e sicurezza

40 Grazie per l’attenzione e …. buon lavoro!!
Prof. Rocca Marcello


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