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Workshop Donne e trasformazioni sociali in tempo di crisi Roma – 26 novembre 2016 Donne e figli tra aspettative e vincoli Silvana Salvini| Università.

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1 Workshop Donne e trasformazioni sociali in tempo di crisi Roma – 26 novembre Donne e figli tra aspettative e vincoli Silvana Salvini| Università di Firenze Dipartimento di Statistica, Informatica, Applicazioni «G. Parenti» SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA 25-26 NOVEMBRE 2016 CONVEGNO SCIENTIFICO LA SOCIETÀ ITALIANA E LE GRANDI CRISI ECONOMICHE

2 25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA
Donne e figli tra aspettative e vincoli Introduzione La popolazione è un insieme di generazioni che entrano, si accavallano, si estinguono, dando luogo a fenomeni demografici che noi contiamo in maniera aggregata ma che derivano da eventi individuali, da storie di vita. In ogni momento, la fotografia della popolazione è un “fermo-immagine” di questo continuo mutamento Popolazioni e generazioni nel tempo e nello spazio

3 25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA
Donne e figli tra aspettative e vincoli Di cosa parlerò Il Pianeta Donna: il caleidoscopio dei ruoli in mutamento I numeri delle donne Le crisi economiche La fecondità negli anni di crisi Le generazioni e le crisi Le aspettative Le cause della bassa fecondità: le costrizioni Qualche riflessione per concludere

4 Il cambiamento dei ruoli femminili: i frammenti del caleidoscopio (1)
25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA Donne e figli tra aspettative e vincoli Il cambiamento dei ruoli femminili: i frammenti del caleidoscopio (1) «Il 50% dei cervelli nel mondo è sottoutilizzato, anche se è ormai evidente che la crescita economica del mondo non può farne a meno - scrive Emma Bonino -. E non è un caso che le nazioni con il più alto indice di "sviluppo umano" siano anche quelle con il maggior tasso di partecipazione femminile in tutte le sfere sociali a partire dall’occupazione». Come è mutato il ruolo delle donne e il loro contesto di vita nella famiglia, nel mondo del lavoro e nella società? I cambiamenti riscontrati nelle esperienze delle generazioni di donne su vari piani sono assai evidenti e la pluralità dei ruoli femminili e dei contesti in cui si sviluppano rendono l’immagine molto articolata (Come cambia la vita delle donne, , ISTAT, 2015). Un’immagine mutevole come un «caleidoscopio»

5 Il cambiamento dei ruoli femminili: i frammenti del caleidoscopio (2)
25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA Donne e figli tra aspettative e vincoli Il cambiamento dei ruoli femminili: i frammenti del caleidoscopio (2) Infatti nei recenti decenni la vita delle donne è cambiata sotto vari aspetti: istruzione, nuove tecnologie, mercato del lavoro, divisione dei ruoli, strategie di conciliazione del lavoro e dei tempi di vita, le condizioni economiche, salute.

6 I pezzi (di vetro) che compongono il caleidoscopio dei mutamenti
25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA Donne e figli tra aspettative e vincoli I pezzi (di vetro) che compongono il caleidoscopio dei mutamenti Continua il forte investimento nell’istruzione da parte delle donne, che ottengono risultati migliori di quelli degli uomini sia a scuola che all’università. La diffusione delle nuove tecnologie riguarda tutta la popolazione con una diminuzione del divario di genere e, per le giovani, con un suo annullamento. Negli anni di crisi le donne hanno tenuto di più nel mercato del lavoro e hanno visto incrementare il loro ruolo di breadwinner. La presenza nei ruoli decisionali è in crescita sia nei luoghi politici che in quelli economici. Permangono però le difficoltà di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro legate anche all’asimmetria dei ruoli all’interno delle coppie. Le donne occupate, in corrispondenza della maternità, si trovano a sperimentare in misura crescente la perdita o l’abbandono del lavoro. La condizione reddituale femminile continua ad essere peggiore di quella maschile, ma la distanza fra uomini e donne è diminuita. Tra le anziane, che continuano a guadagnare anni di vita e anni in buona salute (sebbene con un arresto recente…), si affacciano le generazioni via via più istruite con un comportamento sempre più favorevole ad un invecchiamento attivo.

7 In sintesi: come sono le donne?
25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA Donne e figli tra aspettative e vincoli In sintesi: come sono le donne? Sempre più istruite Sempre più al lavoro Sempre più alla ricerca di una conciliazione famiglia-lavoro Sempre più eterogenee quanto a provenienza geografica: le donne migranti Sempre più longeve e anziane Le tre età delle donne Le ragazze «bambine» alla ricerca dell’identità Le ragazze di anni: fra lavoro e famiglia Le «ragazze» di anni: non solo nonne

8 Gli anni ’70, gli anni 2000, gli anni 2010
25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA Donne e figli tra aspettative e vincoli Gli anni ’70, gli anni 2000, gli anni 2010 Nel 1970 le donne laureate erano il 42% del totale Le donne laureate nel 2005 rappresentano il 57% dei laureati nello stesso anno Nel 1970, il tasso di occupazione delle donne era inferiore al 20% Nel 2005 sono occupate il 45,3% delle donne di anni, contro il 69,7% degli uomini Nel 1970, il tasso di disoccupazione delle donne si attestava al 4%, quello degli uomini al 3% Nel 2005 il tasso di disoccupazione femminile è pari al 10,1%, quello degli uomini è del 6,2% Nel 1972, le quote di parlamentari italiane elette nelle assemblee nazionali erano l’1,8% al Senato della Repubblica e il 3,8% alla Camera dei deputati Nel 2006, le quote di parlamentari italiane elette nelle assemblee nazionali sono il 14,0% degli eletti al Senato della Repubblica e il 17,1% alla Camera dei deputati Le donne laureate nel 2014 rappresentano il 62% del totale Le donne occupate nel 2014 in età sono il 47,2% La disoccupazione stabile è sintesi di un calo tra gli uomini (-2,6%) e di un aumento tra le donne (+3,3%). In definitiva il tasso di disoccupazione maschile si attesta al 10,9%, mentre quello femminile arriva al 12,4%. Nel 2013 le quote di parlamentari italiane elette nelle assemblee nazionali sono il 28,4% degli eletti al Senato della Repubblica e il 31,4% alla Camera dei deputati

9 Le crisi economiche e le loro conseguenze sociali
25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA Donne e figli tra aspettative e vincoli Le crisi economiche e le loro conseguenze sociali La crisi del 1992: si differenzia dalle altre perché la svalutazione è stata relativamente contenuta come la riduzione del PIL nel Il tasso di crescita è stato negativo ma solo dell’1% del PIL. La crisi del : è stata molto grave, e la situazione italiana risulta profondamente deteriorata. Infatti il potere d’acquisto delle famiglie nel 2012 è diminuito del 3% rispetto al Il deterioramento delle condizioni dell’economia italiana è dunque evidente, e vede anche un ingente trasferimento di risorse dai settori produttivi alla pubblica amministrazione senza che a ciò seguano miglioramenti nella qualità dei servizi offerti dalla Pubblica amministrazione. Gli effetti sulla demografia sono altrettanto evidenti (De Rose A., Strozza S., Neodemos, 2 febbraio 2015  La demografia italiana ai tempi della crisi (e sotto la lente dell’AISP).

10 Culle vuote? Gli effetti della crisi sulla demografia italiana
25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA Donne e figli tra aspettative e vincoli Gli effetti della crisi sulla demografia italiana Gli elevati livelli di incertezza stanno ulteriormente rallentando i processi di formazione delle unioni da parte dei giovani? Le nascite stanno diminuendo? Cosa succede alle condizioni di salute degli italiani? Si stanno riducendo i flussi di immigrati, così come avviene in molti paesi europei? I mutamenti dei comportamenti demografici si inquadrano nei riflessi della crisi finanziaria sulla società reale: meno posti di lavoro, più disoccupati e scoraggiati. Culle vuote? Diminuiscono matrimoni, divorzi e nascite, ma crescono le unioni libere Uno degli effetti più attesi della crisi economica si osserva sul declino delle nascite e, per la prima volta nell’ultimo decennio, si sono contratte anche quelle da donne straniere. E la salute in tempo di crisi? Si vive sotto stress e non di rado si rinuncia a farmaci e prestazioni sanitarie Rallentano gli arrivi di stranieri e crescono le partenze di italiani

11 Il tasso di fecondità totale nel lungo periodo
25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA Donne e figli tra aspettative e vincoli Baby boom L’ultima crisi: un nuovo declino Baby bust Il tasso di fecondità totale nel lungo periodo Gli effetti della congiuntura: il boom economico, le crisi

12 Il tasso di fecondità totale in Europa e in Italia
25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA Donne e figli tra aspettative e vincoli Da «Noi Italia» 2016, ISTAT Il tasso di fecondità totale in Europa e in Italia ITALIA Il TFT in Italia: un andamento che risente fortemente della congiuntura - baby boom e baby bust. Gli effetti delle «recessioni» Un declino lento ma inesorabile anche per coorte

13 Tasso di fecondità totale per coorte nell’Europa
25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA Donne e figli tra aspettative e vincoli Tasso di fecondità totale per coorte nell’Europa Mediterranea e del Nord Fonte: Max Plank Inst., 2013.

14 Le «Due Italie» ci sono ancora, MA….con relazioni contrarie al passato
25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA Donne e figli tra aspettative e vincoli Le «Due Italie» ci sono ancora, MA….con relazioni contrarie al passato Dopo il valore minimo del TFT registrato nel 1995 con 1,19 figli per donna, nella seconda metà degli anni Novanta la fecondità è andata lievemente aumentando a causa dell’apporto degli immigrati e del recupero delle generazioni. Nel 2007 il numero medio di figli ha raggiunto il valore di 1,42, ma nel 2008 è iniziata la grande recessione e, con essa, un nuovo, piccolo ma persistente, declino, e poi ristagno, della fecondità su poco più di 1,3 figli per donna. Le «Due Italie» della fecondità esistono ancora? In passato il Sud si mostrava più prolifico e il modello di fecondità più precoce, oggi è il Nord-Centro che ha una valore del TFT superiore, seppur di poco, a quello delle regioni meridionali. Numeri Indice, Italia=100

15 Le generazioni, i figli e le crisi
25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA Donne e figli tra aspettative e vincoli Le generazioni, i figli e le crisi Anche sulla fecondità per generazioni sembrano evidenziarsi gli effetti delle crisi

16 Il percorso delle generazioni di donne
25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA Donne e figli tra aspettative e vincoli Il percorso delle generazioni di donne Le generazioni e il ciclo di vita Gli anni produttivi e riproduttivi La concentrazione della fecondità L’allungamento della vita attiva e le condizioni di salute La terza e la quarta età Nonni e nipoti: la cura

17 Le tre età delle donne. Le bambine … vs. i bambini
25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA Donne e figli tra aspettative e vincoli Le tre età delle donne. Le bambine … vs. i bambini Nella infanzia e nella adolescenza si interiorizza la propria identità di genere, e se ne assimilano gli elementi dell’uguaglianza o della disuguaglianza: nella famiglia, nei giochi, nella scuola Spesso è proprio in questa età che si formano le disuguaglianze di genere, subite e percepite attraverso i giochi

18 25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA
Donne e figli tra aspettative e vincoli Le tre età delle donne: ragazze e donne adulte, le età produttive e riproduttive Famiglia e lavoro: la difficile conciliazione

19 Il numero ideale di figli Un confronto fra paesi
25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA Donne e figli tra aspettative e vincoli Il numero ideale di figli Un confronto fra paesi In media nei Paesi OCSE con dati disponibili, il numero ideale di figli per gli uomini e le donne è di circa 2,3, leggermente al di sopra del tasso di sostituzione di 2,1 figli per donna. La dimensione ideale della famiglia varia tuttavia ampiamente tra i paesi OCSE, da più di 2,7 per gli uomini e 2,9 figli per le donne in Irlanda, a valori un po’ meno elevati per Belgio, Francia, Estonia, Paesi Bassi e nei paesi nordici. Al contrario, in Austria il valore "ideale" è al di sotto dei livelli di sostituzione sia per gli uomini sia per le donne di tutte le età. Nella maggior parte degli altri paesi, il numero ideale è in genere compreso tra 2.1 e 2.4 (come in Italia). La mancanza di figli è la scelta ideale solo per una piccola minoranza di donne (2% in media in tutti i paesi OCSE con dati disponibili). Inoltre, non molte donne desiderano avere un solo figlio: in media in tutta l'OCSE, solo l'8%.

20 25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA
Donne e figli tra aspettative e vincoli Perché non si hanno i figli desiderati? Le componenti della bassa fecondità Quali sono le cause per le quali la gioventù italiana non intraprende il cammino verso lo «stato adulto» (l’autonomia) e verso la formazione di nuovi nuclei familiari? Quali sono le componenti, sociali e individuali, dei comportamenti relativi alla formazione delle unioni: ci si sposa sempre meno e più tardi, si sceglie la convivenza, si sciolgono le unioni? Quali le componenti relative alla natalità: si desiderano in media due figli, si ha poi un solo figlio ma difficilmente si passa al secondo? Quale la relazione tra fecondità e lavoro femminile, positiva nella maggioranza dei paesi europei, e ancora negativa in Italia? POSSIBILI RISPOSTE Fattori economici (il costo del matrimonio, della casa di proprietà, il costo dei figli) Fattori psicologici relativi alla paura di alterare un equilibrio fatto di «non scelte» e costrizioni sociali La mancanza di conciliazione fra vita familiare e vita professionale (i tempi di vita) La mancanza di politiche a favore della famiglia e dei giovani (a differenza di altri paesi, come Francia e Svezia)

21 25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA
Donne e figli tra aspettative e vincoli Un cambiamento sostanziale dagli anni 90: le donne immigrate in Italia (1) La componente femminile è un elemento strutturale dell'immigrazione in Italia e rappresenta alla fine del 2013 più della metà della popolazione straniera residente. È la donna che svolge il ruolo di mediatrice tra la sua famiglia e il mondo esterno, a partire dalla scuola e dagli uffici e servizi pubblici, favorendone l'integrazione. Tuttavia non esistono ancora in Italia politiche specifiche in risposta alla progressiva femminilizzazione dei flussi migratori. Negli ultimi anni si è assistito a una immigrazione femminile più marcata rispetto a quella maschile non solo per i ricongiungimenti famigliari ma soprattutto a seguito delle occupazioni legate ai servizi alle famiglie. La larga maggioranza tra le donne immigrate, circa 8 su 10, è presente per motivi di lavoro o di ricongiungimento famigliare.

22 25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA
Donne e figli tra aspettative e vincoli Un cambiamento sostanziale dagli anni 90: le donne immigrate in Italia (2) Secondo i dati riportati sul Rapporto annuale del Dossier Statistico Immigrazione 2014, anche per le donne straniere si ripete il fenomeno che si registra tra le donne italiane: è occupato il 69,2% di donne senza figli contro il 44,8% di chi ha figli. L'occupazione principale delle donne immigrate resta il lavoro di cura: una donna su tre lavora nel settore dei servizi di assistenza alla persona. Discriminazione, ritmi di lavoro pressanti, mancanza di tempo. Sono questi i principali problemi evidenziati dalle donne straniere. A questo bisogna aggiungere il dolore per la lontananza dai figli, la cui crescita nei Paesi d'origine lontano dalle madri è diventata in alcuni casi un'emergenza sociale. Per le lavoratrici straniere, al gender gap nei salari si aggiunge un differenziale etnico: guadagnano meno degli uomini e delle donne italiane (6 euro l'ora, nella media).

23 25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA
Donne e figli tra aspettative e vincoli Un cambiamento sostanziale dagli anni 90: le donne immigrate in Italia (3) Con l’inizio della crisi economica è nato un dibattito sulla possibile competizione lavorativa tra donne e uomini migranti e, soprattutto, tra donne migranti e donne italiane che cercano lavoro per sostenere gli uomini rimasti disoccupati. Le donne straniere sono in competizione o complementari alle donne italiane e agli uomini stranieri sul mercato del lavoro? E l’attuale crisi economica ha o no modificato tali dinamiche? Da: Lavorare ai tempi della crisi. Italiane vs migranti?, InGenere, Di Bartolomeo e Marchetti, Mentre i tassi di partecipazione al lavoro dei lavoratori e delle lavoratrici italiane non sono cambianti in modo rilevante, tra i lavoratori e le lavoratrici stranieri la diminuzione dei tassi di attività degli uomini stranieri è stata compensata da un leggero aumento di quelli femminili

24 Un cambiamento sostanziale dagli anni 90: divorziati e divorziate
25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA Donne e figli tra aspettative e vincoli Un cambiamento sostanziale dagli anni 90: divorziati e divorziate I dati del 2013 e del 2014 mettono in luce prima una continuazione dell’aumento dei divorzi e poi una fase di stazionarietà. Nel 2014 le separazioni sono state e i divorzi , le prime in leggero aumento e i secondi in lieve calo rispetto all’anno precedente. Le ragioni possono essere ricondotte al declino dei matrimoni e a fattori congiunturali e normativi. La congiuntura economica sfavorevole può verosimilmente agire da deterrente della divorzialità, che potrebbe comportare un peggioramento delle condizioni economiche delle famiglie. In soli 15 anni cambia la struttura delle donne e degli uomini divorziati: nel 2000 le donne che scioglievano l’unione e che avevano più di 40 anni erano il 37.6% del totale, mentre nel 2014 la percentuale passa a Si assiste quindi a un progressivo invecchiamento dei divorziati.

25 Una torta divisa… e i figli?
25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA Donne e figli tra aspettative e vincoli Generazioni a confronto: i figli dei divorziati non si sposano e divorziano di più ? Alcuni studiosi suggeriscono che i figli dei divorziati siano «in parte responsabili del calo dei matrimoni, che nel ’74 erano 430mila, e oggi sono 200mila. Le nozze si affrontano con più cautela…» (Gassani, presidente della Associazione Matrimonialisti Italiani, DFamiglia, la Repubblica, 2014). Il divorzio ha cambiato definitivamente il modo di essere figli, padri e madri. Ha plasmato una generazione concreta e disillusa… Una generazione che manifesta i suoi timori meditando a lungo sulla convivenza e sul matrimonio,…, considerando i sentimenti “provvisori” (Santarelli, DFamiglia, la Repubblica, 2014). Una torta divisa… e i figli?

26 Le tre età delle donne. La maturità e le età anziane
25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA Donne e figli tra aspettative e vincoli Le tre età delle donne. La maturità e le età anziane Non solo nonne!!!!! Sempre di più “nella terza e nella quarta età” Sempre meno “SOLO” casalinghe Oltre i 50 anni Sempre più compresse tra le generazioni di figlie e di madri Le donne continuano a essere le care-giver…

27 Le donne nella “terza” e nella “quarta” età
25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA Donne e figli tra aspettative e vincoli Le donne nella “terza” e nella “quarta” età I diversi aspetti della femminilizzazione della terza età Una maggiore longevità femminile…. Bassa scolarizzazione e alto numero di casalinghe nelle generazioni nate negli Anni 30-40 La maggiore vulnerabilità economica e il rischio di povertà Un’alta e costante probabilità di finire la vita in solitudine A causa della ancora esistente (anche se in calo) super-mortalità maschile e della differenza di età all’unione.

28 25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA
Donne e figli tra aspettative e vincoli Concludendo sui cambiamenti dell’universo femminile e ricomponendo le tessere del caleidoscopio Generazioni sempre meno numerose Fino ad oggi, sopravvivenza e vecchiaia in aumento Lo stallo della fecondità e l’inversione Sud-Nord Alla ricerca della conciliazione famiglia-lavoro Strette fra figli e genitori: il lavoro di cura Cause e conseguenze della denatalità Immigrazione al femminile Il mutamento femminile, l’inerzia al maschile Il ruolo delle politiche (in)esistenti

29 Grazie per l’attenzione!
25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA Donne e figli tra aspettative e vincoli Grazie per l’attenzione!


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