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Materiali didattici a cura di V. Sciacca
Il verbo I. Forma e genere Materiali didattici a cura di V. Sciacca
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Il verbo – una definizione
Parte variabile del discorso che esprime, collocandola nel tempo, un’azione o un modo di essere o uno stato o l’esistenza di un soggetto Luca legge un libro - il verbo esprime un’azione compiuta dal soggetto Il libro è letto da Luca – il verbo esprime un’azione subita dal soggetto C’era Marco / Ci furono grandi feste - il verbo esprime l’esistenza di una persona o una cosa Luca e Paolo erano amici – il verbo esprime un modo di essere del soggetto Siamo al circo / il verbo esprime uno stato del soggetto
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Transitivo Intransitivo Riflessivo Attivo Passivo Impersonale
Clicca sulle forme per andare alle schede di approfondimento Un complemento oggetto Nella maggior parte dei casi, ausiliare essere Luca è ritornato a casa Ausiliare avere Io ho letto un libro Ammette Non ammette Transitivo Io leggo un libro Intransitivo Luca ritorna a casa Genere Il verbo Forma e genere Riflessivo Attivo Forma Passivo Impersonale
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Luca (soggetto) - ha conosciuto (pred. verb.) – chi? che cosa? - Marco
IL COMPLEMENTO OGGETTO O DIRETTO Indica la persona l’animale o la cosa su cui ricade l’azione espressa dal verbo transitivo. Si unisce direttamente al verbo, senza preposizioni (complemento diretto). Risponde alle domande chi? che cosa? Luca ha conosciuto Marco in palestra Complemento oggetto Ho mangiato del gelato Complemento oggetto partitivo Perché la domanda funzioni e ti aiuti effettivamente a individuare il complemento oggetto, devi porla dopo aver individuato il soggetto e il predicato. Luca (soggetto) - ha conosciuto (pred. verb.) – chi? che cosa? - Marco
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Forma attiva e forma passiva
Il verbo è di forma attiva quando esprima un’azione compiuta dal soggetto; è di forma passiva quando il soggetto subisce l’azione Forma attiva: Lo squalo mangia l’esca oggetto soggetto soggetto agente Forma passiva: L’esca è mangiata dallo squalo
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Forma attiva e forma passiva
Verbi transitivi Possono avere forma passiva Io amo/ io sono amato Io vedo / io sono visto Verbi intransitivi Non possono avere forma passiva Io cammino / ?? Io corro/ ???
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L’ausiliare con i verbi transitivi e intransitivi
ausiliare avere Verbi intransitivi Io ho dato un libro Mario ha preso la bicicletta Noi avevamo lodato Piero per la sua bravura Prevalentemente ausiliare essere ma a volte avere: non c’è una regola Sono andato a letto presto Io ho camminato Il cane ha abbaiato per tutta la notte Luca è nato a febbraio
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Riflessivo Improprio Proprio Pronominale Apparente Reciproco
Sono parte integrante del verbo Le particelle pronominali Si distingue in Proprio Pronominale Paolo si vergogna Il soggetto compie un’azione che ricade sul soggetto stesso La mamma si lava Apparente La mamma si lava i capelli Reciproco Carlo e Giulio si salutano Le particelle pronominali svolgono funzione di Le particelle pronominali svolgono funzione di indica Complemento di termine Azione reciproca, scambievole tra due o più soggetti Complemento oggetto
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Verbi impersonali Locuzioni impersonale
Ѐ bello/ Ѐ chiaro / Ѐ giusto/ Fa male / Fa bene/ ecc. Verbi anche impersonali Verbi esclusivamente impersonali Verbi con doppia costruzione (personale e impersonale) Verbi indicanti fenomeni atmosferici Qualunque verbo usato alla terza persona e preceduto dalla particella si Occorrere/ sembrare/ convenire/succedere ecc. Piove, nevica, grandina Ma anche le espressioni Fa caldo, fa freddo ecc. Si mangia, si beve, si dorme, si dice, si pensa ecc.
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Il verbo è invece INTRANSITIVO quando l’azione non “transita” (passa) a nessun complemento oggetto ma solo attraverso un complemento indiretto. Nel primo fumetto: l’azione LEGGO passa dal soggetto IO al complemento oggetto: UN LIBRO. Nel secondo fumetto l’azione CAMMINO è legata necessariamente a un complemento indiretto: non posso, infatti, usare dopo cammino un complemento che risponda alle domande: “Chi? - Che cosa?” Un verbo si dice TRANSITIVO quando l’azione “transita” (passa) dal soggetto al complemento oggetto. Per capire se un verbo è TRANSITIVO o INTRANSITIVO, posso usare questo semplice “trucchetto”: - Se dopo il verbo posso SICURAMENTE aggiungere un complemento oggetto, allora è TRANSITIVO - Se invece dopo il verbo NON POSSO usare il complemento oggetto, allora è SICURAMENTE INTRANSITIVO
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Sì: osservo Marco, osservo la porta No. Posso chiedermi Dove? Quando?
Posso chiedermi osservo chi? Osservo che cosa? Sì: osservo Marco, osservo la porta Allora il verbo è transitivo Vado Posso chiedermi Vado chi? Vado che cosa? No. Posso chiedermi Dove? Quando? Allora il verbo è intransitivo
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E poi ci sono … Verbi transitivi usati in senso assoluto (senza complemento oggetto) Io mangio Io studio Verbi intransitivi che diventano transitivi con un complemento oggetto che deriva dalla stessa radice del verbo o ha un significato strettamente correlato al verbo Vivere una vita Piangere lacrime amare Verbi usati sia transitivamente che intransitivamente Ho iniziato un nuovo lavoro Il lavoro è iniziato alle 7
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Attendo (intrans.) con pazienza alle fatiche domestiche
Verbi sia transitivi che intransitivi, con totale differenza di significato secondo la funzione Ho rovinato (trans.) l’auto nell’incidente Luca è rovinato (intrans.) per le scale Ho atteso (trans.) Luca per un’ora Attendo (intrans.) con pazienza alle fatiche domestiche Verbi intransitivi che diventano transitivi quando assumono un significato figurato Il cane abbaiò (intrans.) Marco abbaiò (trans.) un saluto scortese e si allontanò Il gatto miagola (intrans.) Sul palcoscenico il cantante miagolava (trans.) una canzone noiosa
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attendere Il dizionario e i verbi sia transitivi che intransitivi
[at-tèn-de-re] v. (irr.: coniug. come tendere) • v.tr. [sogg-v-arg] 1 Aspettare l'arrivo di qlcu. o qlco., oppure il verificarsi di un fatto: a. il ragazzo; a. l'inizio dello spettacolo; anche con arg. espresso da frase (introd. da di o che): attendo di essere chiamato; a. che arrivi il treno; in situazione nota l'arg. può essere sottinteso: attenda, prego! || farsi a., essere in ritardo 2 Essere destinato, previsto per qlcu.: mi attende un mese di duro lavoro • v.intr. (aus. avere) [sogg-v-prep.arg] Dedicarsi con impegno a qlco. SIN badare: a. ai propri affari • attendersi • v.rifl. [sogg-v-arg] Aspettarsi, prevedere qlco. per sé: a. un aumento di stipendio; anche con l'arg. espresso da frase (introd. da di o che): si attendeva di essere premiato • sec. XIII Sabatini Coletti – Dizionario on line
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