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La guerra totale
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Annientare il nemico! Fasi iniziali: guerra combattuta secondo regole e convenzioni consolidate La durata del conflitto esaspera gli animi e porta alla violenza Conclusione: volontà di rivalsa da parte degli sconfitti per i sacrifici patiti
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Una guerra di logoramento
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La guerra di trincea Fronte occidentale: situazione di stallo
Armi moderne: capacità difensiva superiore alla capacità offensiva Fronte occidentale: situazione di stallo Cannoni di grosso calibro mitragliatrice Filo spinato
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Le battaglie di Verdun e della Somme
Un'interminabile fila di prigionieri russi catturati dai tedeschi durante la vittoriosa battaglia di Tannenberg Lanciafiamme usati contro una trincea a Verdun Un carro armato britannico avanza sulla Somme nel 1916 Effetti dai gas asfissianti nella battaglia di Ypres nel 1915
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Scontro di società e di economie
GUERRA DI LOGORAMENTO Tra eserciti Tra sistemi produttivi Tra sistemi sociali GUERRA DI MASSA Milioni di soldati mobilitati Coinvolgimento della popolazione civile Produzione di massa Donne al lavoro in una fabbrica di proiettili durante la prima guerra mondiale
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Intervento dello Stato nell’economia
Blocco navale inglese (estate 1914) Tentativo di bloccare il commercio di importazione tedesco Rathenau: riorganizzazione dell’economia tedesca Pianificazione dell’economia nazionale Fine del modello liberista, ma salvaguardia della proprietà privata Walter Rathenau
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Guerra di trincea: uno scontro senza soluzione
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La guerra sottomarina Un U-Boote tedesco, in semi emersione,
Battaglia dello Jütland (giugno 1916) Tentativo fallito dei tedeschi di forzare il blocco navale inglese Guerra sottomarina Sistematico siluramento di tutte le navi che solcavano l’Atlantico e il Mare del Nord Sistema dei convogli Navi mercantili scortate dalla marina militare Un U-Boote tedesco, in semi emersione, si prepara ad affondare una nave mercantile. Il fallimento dell’offensiva sottomarina può essere considerato una delle cause principali della sconfitta tedesca
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Da Caporetto a Vittorio Veneto
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L’Italia nella guerra globale
Maggio 1915: rapporto ambiguo con l’impero tedesco Italia dichiara guerra solo all’Austria-Ungheria Con la Germania ci si limita alla rottura delle relazioni diplomatiche Governo italiano accusato di opportunismo Approfitta di un conflitto generalizzato per portare avanti una guerra privata In caso di vittoria tedesca avrebbe ridotto al minimo i danni Agosto 1916: l’Italia dichiara guerra alla Germania La caduta del governo Salandra spinge l’Italia alla guerra con la Germania Gli assalti voluti da Cadorna continuano a mietere morti e feriti Crollo impero russo modifica i rapporti di forza Le truppe austro-ungariche possono concentrarsi sul fronte italiano I tedeschi appoggiano l’alleato austriaco nell’offensiva sull’Isonzo Fanti austriaci in prima linea, pronti per l'assalto
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L’offensiva austro-tedesca
Massiccia offensiva austro-tedesca a Caporetto 24 ottobre 1917: attacco basato su tattica alternativa allo scontro frontale Buone possibilità di successo contro gli italiani vista la scarsa presenza di riserve Esercito italiano colto alla sprovvista Badoglio: non in grado di opporre adeguato sbarramento all’avanzata Cadorna: ritardo nel diramare direttive Successo austro-tedesco superiore alle aspettative Italiani: morti, feriti, prigionieri Ritirata di 140 km. Nuova linea difensiva sul Piave Luigi Cadorna, al centro, appoggiato al bastone e, alla sua sinistra, Pietro Badoglio, sul fronte della 2° armata, a Caporetto
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Il fronte italiano Chiaroscuro pag. 151
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Entità e cause della disfatta
Durezza della dominazione austriaca Occupazione di km2 di territorio nazionale profughi Sistematico processo di spoliazione: civili morti di denutrizione; donne vittime di violenze sessuali Cadorna scarica la colpa sulle truppe Presenta la sconfitta come conseguenza di una specie di sciopero militare simile a quello che aveva dissolto l’esercito russo Fallimento della strategia della “spallata” I casi di rivolta furono in realtà pochissimi: il crollo delle truppe è da imputare alla strategia di Cadorna Fronte italiano: dopo Caporetto le truppe italiane ripiegano verso il Piave, 1917
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Il dibattito politico dopo Caporetto
Cambio militare: Armando Diaz Sostituisce Cadorna, esonerato da comandante in capo Atteggiamento tattico puramente difensivo Cambio politico: Vittorio Emanuele Orlando Dal 30 ottobre 1917 nuovo Presidente del Consiglio Invito alla cittadinanza a resistere Posizioni politiche dopo Caporetto SOCIALISTI: rifiutano di uscire dal loro isolamento INTERVENTISTI: comune diffidenza verso il Parlamento Il generale Armando Diaz in amichevole colloquio con due soldati feriti. Il nuovo comandante dell'esercito, succeduto a Luigi Cadorna dopo la disfatta di Caporetto, si preoccupò di ricostruire il morale delle truppe evitando l'autoritarismo che aveva caratterizzato il suo predecessore.
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L’ultimo anno di guerra
Orlando Rafforza il fronte interno per evitare che il malcontento tra le masse sfoci in aperta rivolta Ottiene dagli Alleati rifornimenti alimentari e ingenti crediti per rilanciare l’economia di guerra Diaz Si limita a respingere gli attacchi austriaci sul Piave Consapevole che l’esercito austriaco è vicino al collasso Fine della guerra Attacco decisivo a Vittorio Veneto (26 ottobre 1918) 4 novembre 1918: cessazione delle ostilità Lunghe colonne di prigionieri austriaci in marcia verso i campi di raccolta dopo la risolutiva battaglia di Vittorio Veneto
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Gli ultimi due anni di guerra
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Rivolte e ammutinamenti
Aumento del malcontento Stanchezza dei soldati sul fronte Civili provati dal continuo aumento dei prezzi 1917: anno critico Berlino: operai in sciopero Francia: soldati abbandonano le trincee Gestione degli ammutinamenti Repressione inflessibile Necessità di migliorare condizioni dei soldati al fronte Viveri distribuiti in strada a Berlino nel 1917
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Il crollo della Russia Crollo dell’esercito russo Fronte orientale diverso da quello occidentale: avanzata inarrestabile dei tedeschi Nel 1917 la Germania ha di fatto vinto la guerra contro la Russia Caduta dello Zar Collasso del sistema produttivo russo: tra febbraio e marzo 1917 si forma un governo provvisorio che tenta comunque di proseguire la guerra Colpo di stato bolscevico Ottobre-novembre 1917 i comunisti guidati da Lenin prendono il potere Fine della guerra 3 marzo 1918: pace di Brest-Litovsk che determina per la Russia gravissime perdite al territorio prebellico Per fare vergognare i disertori, il cui numero andava aumentando durante la guerra, gli alti comandi militari russi pensarono di arruolare un battaglione femminile. L'immagine, del giugno 1917, mostra queste donne, con i capelli rasati, mentre prestano giuramento alla bandiera.
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Il fronte orientale (1914-1917)
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L’intervento degli Stati Uniti
6 aprile 1917: gli USA entrano in guerra contro la Germania La sconfitta della Russia offriva ai tedeschi la possibilità di riversare tutte le forze sul fronte occidentale Germania: corsa contro il tempo Necessità di sconfiggere Francia e Inghilterra prima dell’arrivo in massa delle truppe americane USA: gigante economico Produttività americana garantisce un continuo supporto economico e militare ai Paesi alleati 19 aprile 1917: gli Stati Uniti entrano in guerra. Un carro armato su cui è issata la bandiera americana sfila davanti al Flatiron Building a New York
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Principio di nazionalità
Significato storico dell’intervento USA 14 punti di Wilson Libertà di commercio Vs guerra sottomarina tedesca Principio di nazionalità Diritto autodeterminazione dei popoli Società delle Nazioni Interruzione isolazionismo USA Prima pagina del "New York Tribune" del 3 agosto 1919, che pubblica la fotografia del presidente americano Thomas Woodrow Wilson e riporta la notizia che presiederà alla prima seduta della Società delle Nazioni a New York
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La fine del conflitto Grande offensiva tedesca Marzo ’18: ultimo tentativo tedesco di sfondare sul fronte occidentale Inglesi, francesi e americani riescono a respingere l’attacco Fine della guerra 3 novembre resa Austria; 11 novembre resa Germania Il 9 novembre: abdicazione del kaiser e proclamazione della repubblica La “pugnalata alla schiena” Per i nazionalisti tedeschi la guerra non è stata persa sul campo, ma a causa del cedimento del fronte interno dovuto alla rivoluzione La firma dell'Armistizio tra le forze alleate e la Germania, 11 novembre 1918
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