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Scrittura burocratica e comunicazione politica Salvatore De Masi

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Presentazione sul tema: "Scrittura burocratica e comunicazione politica Salvatore De Masi"— Transcript della presentazione:

1 Scrittura burocratica e comunicazione politica Salvatore De Masi

2 Cos’è il linguaggio burocratico
Intervento di Italo Calvino sul “Giorno” del 3 febbraio “Stamattina presto andavo in cantina ad accendere la stufa e ho trovato tutti quei fiaschi di vino dietro la cassa del carbone. Ne ho preso uno per bermelo a cena. Non ne sapevo nulla che la bottiglieria di sopra era stata scassinata”.

3 Cos’è il linguaggio burocratico
Il brigadiere batte veloce: “Il sottoscritto essendosi recato nelle prime ore antimeridiane nei locali dello scantinato per eseguire l’avviamento dell’impianto termico, dichiara d’essere casualmente incorso nel rinvenimento di un quantitativo di prodotti vinicoli, situati in posizione retrostante al recipiente adibito al contenimento del combustibile, di aver effettuato l’asportazione di uno dei detti articoli nell’intento di consumarlo durante il pasto pomeridiano, non essendo a conoscenza dell’avvenuta effrazione dell’esercizio soprastante”.

4 Cos’è il linguaggio burocratico
Avviso affisso nell’ingresso di un ospedale: “Per mancanza di moneta divisionale i pazienti solventi sono pregati di presentarsi allo sportello muniti della suddetta”

5 Cos’è il linguaggio burocratico
“Stamattina presto andavo in cantina ad accendere la stufa e ho trovato tutti quei fiaschi di vino dietro la cassa del carbone. Ne ho preso uno per bermelo a cena. Non ne sapevo nulla che la bottiglieria di sopra era stata scassinata”. Parole: Periodi: 3 1 Parlante: I p. III p. 4 Principali e 3 subordinate di I grado Una principale e nove subordinate Rapporto V/N 7/8 7/20 “Il sottoscritto essendosi recato nelle prime ore antimeridiane nei locali dello scantinato per eseguire l’avviamento dell’impianto termico, dichiara d’essere casualmente incorso nel rinvenimento di un quan-titativo di prodotti vinicoli, situati in posizione retro-stante al recipiente adibito al contenimento del combu-stibile, di aver effettuato l’a-sportazione di uno dei detti articoli nell’intento di consu-marlo durante il pasto pome-ridiano, non essendo a co-noscenza dell’avvenuta ef-frazione dell’esercizio sopra-stante”.

6 Cos’è il linguaggio burocratico
“Stamattina presto andavo in cantina ad accendere la stufa e ho trovato tutti quei fiaschi di vino dietro la cassa del carbone. Ne ho preso uno per bermelo a cena. Non ne sapevo nulla che la bottiglieria di sopra era stata scassinata”. Parole concrete e precise Parole lunghe, rare; uso di perifrasi Connettivi complicati Uso di iperonimi “Il sottoscritto essendosi recato nelle prime ore antimeridiane nei locali dello scantinato per eseguire l’avviamento dell’impianto termico, dichiara d’essere casualmente incorso nel rinvenimento di un quan-titativo di prodotti vinicoli, situati in posizione retro-stante al recipiente adibito al contenimento del combu-stibile, di aver effettuato l’a-sportazione di uno dei detti articoli nell’intento di consu-marlo durante il pasto pome-ridiano, non essendo a co-noscenza dell’avvenuta ef-frazione dell’esercizio sopra-stante”.

7 Perché semplificare Il testo burocratico si rivolge ad un pubblico ampio Istruzione: popolazione di età≥15 (dati nazionali) Nazionalità Titolo di studio Valori assoluti Percentuali italiano-a licenza elementare, nessun titolo 10 799 22,46 licenza media 14 979 31,15 diploma 16 567 34,46 laurea e post-laurea 5 735 11,93 totale 48 080 straniero-a 479 12,23 1 480 37,80 1 571 40,13 385 9,83 3 915 11 279 21,69 16 459 31,65 18 137 34,88 6 120 11,77 51 995

8 Perché semplificare Il testo burocratico si rivolge ad un pubblico ampio Istruzione: popolazione di età≥15 (dati relativi al mezzogiorno) Nazionalità Titolo di studio Valori assoluti Percentuali italiano-a licenza elementare, nessun titolo 4 242 24,67 licenza media 5 749 33,43 diploma 5 439 31,63 laurea e post-laurea 1 766 10,27 totale 17 196 straniero-a 124 21,60 217 37,80 198 34,49 35 6,10 574 4 366 24,57 5 966 33,57 5 638 31,73 1 801 10,14 17 770

9 Perché semplificare Il testo burocratico si rivolge ad un pubblico ampio Popolazione in età anni che ha conseguito al più un livello di istruzione secondaria inferiore RIPARTIZIONI GEOGRAFICHE 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 NORD OVEST 49,2 46,9 45,3 44,0 42,4 41,6 40,5 39,4 NORD EST 50,6 48,8 47,1 43,2 42,8 40,9 40,0 CENTRO 45,9 43,7 41,1 39,8 38,6 38,1 37,0 CENTRO NORD 48,6 46,5 45,0 43,5 41,9 39,9 38,8 MEZZOGIORNO 58,1 57,3 56,1 55,3 54,6 53,6 52,8 51,3 ITALIA 51,9 50,2 47,6 46,3 45,4 44,4 43,1

10 Perché semplificare Il testo burocratico si rivolge ad un pubblico ampio Scelte linguistiche Che lingua parla In famiglia Con amici Con estranei Solo o preval. italiano 44,1 48 72,7 Solo o preval. dialetto 19,1 16 6,8 Sia italiano sia dialetto 32,9 32,7 18,6 Altra lingua 3 2,4 0,8

11 Perché semplificare La Corte Costituzionale, con sentenza n. 364 del 24 marzo 1988, ha stabilito che non vi è illecito penale o amministrativo se chi lo commette si trova nella situazione psicologica di ignoranza inevitabile della norma che lo configura. “Il nuovo testo dell'art. 5 c.p., derivante dalla parziale incostituzionalità dello stesso articolo che qui si va a dichiarare, risulta cosi formulato: <L'ignoranza della legge penale non scusa tranne che si tratti d'ignoranza inevitabile>.” Legge n. 241 del 7 agosto 1990: trasparenza e accesso ai documenti amministrativi

12 Operazioni generali Individuare il destinatario;
scegliere e organizzare le informazioni giuste; formulare titoli utili al destinatario; gestire le informazioni di contorno; dare respiro grafico e la forma di allineamento più adatti; scegliere i caratteri giusti; dare rilievo alle informazioni che contano;

13 Operazioni generali Destinatario generico.
Il testo inizia con una informazione inutile, che richiama un altro testo (Convenzione tra Poste e Telecom). Colloca l’informazione principale alla fine. Il testo è privo di informazioni di contorno che agevolino il destinatario.

14 Operazioni generali

15 Operazioni generali controllare la lunghezza delle frasi;
limitare le subordinate e le proposizioni implicite; preferire le frasi affermative e la forma attiva; esprimere il soggetto; Preferire preposizioni e congiunzioni semplici; Controllare la punteggiatura usare tecnicismi solo quando sono necessari; usare parole comuni, concrete e dirette; limitare l’uso di sigle.

16 Operazioni generali: la punteggiatura da A
Operazioni generali: la punteggiatura da A. Fioritto, Manuale di stile, il Mulino, 1997

17 Operazioni generali: la punteggiatura da A
Operazioni generali: la punteggiatura da A. Fioritto, Manuale di stile, il Mulino, 1997

18 Operazioni generali: la punteggiatura da A
Operazioni generali: la punteggiatura da A. Fioritto, Manuale di stile, il Mulino, 1997

19 Operazioni generali: la punteggiatura da A
Operazioni generali: la punteggiatura da A. Fioritto, Manuale di stile, il Mulino, 1997

20 Gli usi della virgola Tra soggetto e verbo. Es.: Gli studenti “orfani” di dipendenti ospedalieri, godranno di ospi-talità gratuita.

21 Gli usi della virgola Prima di una congiunzione che introduce una principale. Es.: Nelle giornate suddette, presso l’ospedale di Lecce si eseguiranno interventi di appendicite, inoltre per il giorno 9 è prevista la presenza del primario (sostituire con ;)

22 Gli usi della virgola Le persone anziane che ne hanno titolo possono usufruire degli sconti Le persone anziane, che ne hanno titolo, possono usufruire degli sconti.

23 È importante la distinzione?
la virgola è associata all’idea di piccolezza: la virgula latina solo una piccola verga. Modi di dire: Non valere una virgola, detto di persona di scarso valore. Non sbagliare una virgola, detto di chi è preciso sin nei più minuti dettagli.

24 Quale funzione è assegnata alla virgola?
Dal sito dell’Accademia della Crusca: «La virgola (detta nel passato anche piccola verga) indica una pausa breve» MA: Quanto deve durare una pausa per essere considerata breve e, quindi, poter essere rappresentata da una virgola?

25 Excursus 1: la vaghezza semantica
Il fenomeno della vaghezza semantica è presente tanto in aggettivi quanto in nomi. Si prendano parole come alto, basso e simili. Se dico che un uomo di due metri alto, dirò che un uomo un centimetro più basso del primo è anch’esso alto. Ma anche un uomo più basso del secondo di un centimetro sarà da considerarsi alto. Mentre è evidente che un uomo alto un metro e mezzo non potrà essere considerato alto, non è altrettanto chiaro quando, nelle successive sottrazioni di piccole dimensioni, cesserò di avere un uomo alto.

26 Excursus 1: la vaghezza semantica
Per i sostantivi: se ho un milione di chicchi di riso, dirò che ho un mucchio di chicchi di riso. Se ne tolgo uno, dirò ancora che ho un mucchio di chicchi. Ripetendo l’operazione di sottrazione di un chicco alla volta, potrei arrivare ad avere un solo chicco di riso, senza riuscire a dire quando non ho più avuto un mucchio di chicchi.

27 Le pause e l’organizzazione sintattica
Sia le pause, nel parlato, che la punteggiatura, nello scritto, hanno a che fare con l’organizzazione sintattica e testuale del discorso. Ma la lunghezza delle pause è influenzata anche da altri fattori che dipendono da caratteristiche del parlante o dello specifico atto di parola, come la velocità di eloquio.

28 In cosa differisce dagli altri segni di punteggiatura?
Punto: segna il confine tra due frasi prive di evidenti legami semantici; Punto e virgola: segna il confine tra due frasi tra le quali vi siano evidenti legami semantici; Due punti: danno valore esplicativo al testo che li segue rispetto a quello che li precede; Punto interrogativo e punto esclamativo: manifestano le intenzioni comunicative del parlante.

29 In cosa differisce dagli altri segni di punteggiatura?
La virgola è, tra i segni di interpunzione, quello con un più chiaro valore sintattico, poiché agisce all’interno della frase, e, considerando sia le frasi semplici che le complesse, diremo che agisce esclusivamente entro i confini della frase.

30 Excursus 2: frase semplice e complessa
Sono semplici le frasi con un unico predicato (verbale o nominale), sono complesse quelle costituite da una principale (detta frase matrice) e da una o più subordinate o coordinate. La coordinazione può avvenire per giustapposizione (asindeto) - come in Entrai dal portone, salii le scale, bussai alla porta – o mediante l’uso di congiunzioni (polisindeto) come nel sonetto petrarchesco: Benedetto sia 'l giorno, e 'l mese, et l'anno, et la stagione, e 'l tempo, et l'ora, e 'l punto, e 'l bel paese, e 'l loco ov'io fui giunto da' duo begli occhi che legato m'ànno.

31 Spiegare elencando? Dal sito dell’Accademia della Crusca:
Si usa, o almeno si può usare, la virgola: negli elenchi di nomi o aggettivi, negli incisi (si può omettere, ma se si decide di usarla va sia prima sia dopo l’inciso); dopo un’apposizione o un vocativo e anche prima di quest’ultimo se non è in apertura di frase (Roma, la capitale d’Italia. Non correre, Marco, che cadi).

32 Spiegare elencando? Nel periodo si usa per segnalare frasi coordinate per asindeto, per separare dalla principale frasi coordinate introdotte da anzi, ma, però, tuttavia e diverse subordinate (relative esplicative, temporali, concessive, ipotetiche, non le completive e le interrogative indirette).

33 Spiegare elencando? Le frasi relative cambiano valore (e senso) a seconda che siano separate o meno con una virgola dalla reggente: gli uomini che credevano in lui lo seguirono cioè ‘lo seguirono solo quelli che credevano in lui’ è una relativa limitativa; gli uomini, che credevano in lui, lo seguirono, ovvero ‘lo seguirono tutti gli uomini perché credevano in lui’, è una relativa esplicativa.

34 Spiegare elencando? Si aggiungono i contesti nei quali è vietato il suo uso: La virgola non si mette: tra soggetto e verbo (se altre parole si frappongono tra questi due elementi occorre prestare più attenzione); tra verbo e complemento oggetto; tra il verbo essere e l’aggettivo o il nome che lo accompagni nel predicato nominale; tra un nome e il suo aggettivo.

35 La struttura Per quale motivo, se ha il compito primario di segnalare le pause brevi del parlato, non può separare il soggetto dal verbo? Consideriamo la frase La vecchia maschera la stampa È interpretabile in due differenti modi, parafrasabili come a) Un’anziana persona di sesso femminile maschera (dissimula) la stampa b) Un’anziana maschera (dipendente di un cinema) stampa qualcosa

36 Nel parlato, le due interpretazioni sono distinte dal fatto che, nell’interpretazione (a), vecchia è pronunciata con intonazione ascendente e sospensiva ed è seguita da una breve pausa, mentre nell’interpretazione (b), è la parola maschera ad assumere su di sé queste caratteristiche. In entrambi i casi, comunque, alla pausa del parlato non corrisponde una virgola nello scritto, e ciò conferma che scritto e parlato sono due sistemi linguistici tra loro relativamente autonomi.

37 Excursus 3: struttura profonda e struttura di superficie
Rapporti di precedenza e rapporti gerarchici I costituenti

38 Quanti elementi compongono la frase?
Risposta ingenua: per fare una frase sono necessari il soggetto ed il verbo Luisa corre *Luisa va La valenza Elementi nucleari ed elementi circostanziali Complementi e aggiunti

39 Il posto della virgola 1 a) la virgola non può separare due elementi appartenenti al nucleo della frase, nel caso in cui essi siano linearmente contigui; b) le espressioni che interrompono la contiguità lineare di elementi nucleari sono isolati mediante virgole; c) la virgola può separare gli elementi circostanziali in funzione della loro distanza semantica dal predicato.

40 Il posto della virgola 2 Dal principio in (a) discende il divieto di inserire una virgola tra soggetto e verbo e tra verbo e complementi. *Giorgio, è arrivato *Giorgio ha salvato, un daino GIORGIO, è arrivato UN DAINO, Giorgio ha salvato GIORGIO HA SALVATO, un daino

41 Il posto della virgola 3 Dal principio in (b) discende l’alternanza:
Roma, come tutti sanno, si trova nel Lazio *Roma come tutti sanno si trova nel Lazio *Roma come tutti sanno, si trova nel Lazio *Roma, come tutti sanno si trova nel Lazio

42 Il posto della virgola 4 Le posizioni di soggetto e di complemento possono essere occupate sia da elementi nominali che da intere frasi: [Sogg. Il fatto che la terra giri intorno al sole] [Pred. sorprese i popoli primitivi]. Il fatto che la terra giri intorno al sole sorprese i popoli primitivi *Il fatto che la terra giri intorno al sole, sorprese i popoli primitivi Luisa dice [Ogg. che la terra gira intorno al sole] Luisa dice che la terra gira intorno al sole *Luisa dice, che la terra gira intorno al sole Luisa studia, Marco gioca, Marta cucina

43 Il posto della virgola 5 L’alternanza
i) Non riesco a concentrarmi mentre intorno c’è rumore ii) Non riesco a concentrarmi, mentre dovrei finire questo lavoro è spiegata da (c), in quanto la presenza o assenza di rumore condiziona la capacità di concentrarsi.

44 Il posto della virgola 6 In alcuni casi la posizione della virgola serve a sciogliere fenomeni di ambiguità di struttura superficiale: i) Ieri, dopo aver fatto una passeggiata con Antonio, sono andato dalla zia ii) Ieri, dopo aver fatto una passeggiata, con Antonio sono andato dalla zia iii) Luigi non ha studiato come tutti ci aspettavamo iv) Luigi non ha studiato, come tutti ci aspettavamo

45 Il posto della virgola 7 Anche i testi legislativi possono risultare ambigui, per un uso errato della virgola: Legge 28 dicembre 1995, n. 549, “Misure di razionalizzazione della finanza pubblica” [da Michele Ainis, La legge oscura. Come e perché non funziona, Laterza, 1997] I comuni possono deliberare agevolazioni sui tributi di loro competenza, fino alla totale esenzione per gli esercizi commerciali e artigianali situati in zone precluse al traffico a causa dello svolgimento di lavori per la realizzazione di opere pubbliche che si protraggono per oltre sei mesi.

46 Il posto della virgola 8 Anche i testi legislativi possono risultare ambigui, per un uso errato della virgola: Legge 28 dicembre 1995, n. 549, “Misure di razionalizzazione della finanza pubblica” 86. I comuni possono deliberare agevolazioni sui tributi di loro competenza, fino alla totale esenzione per gli esercizi commerciali e artigianali situati in zone precluse al traffico a causa dello svolgimento di lavori per la realizzazione di opere pubbliche che si protraggono per oltre sei mesi.

47 Il posto della virgola 8 Anche i testi legislativi possono risultare ambigui, per un uso errato della virgola: Legge 28 dicembre 1995, n. 549, “Misure di razionalizzazione della finanza pubblica” I comuni possono deliberare agevolazioni sui tributi di loro competenza, fino alla totale esenzione, per gli esercizi commerciali e artigianali situati in zone precluse al traffico a causa dello svolgimento di lavori per la realizzazione di opere pubbliche che si protraggono per oltre sei mesi.

48 Sintagmi nominali complessi
[[Uno studente [COMPLdi Matematica]] [AGGcon i capelli lunghi]] *Uno studente, di Matematica con i capelli lunghi Uno studente di Matematica, con i capelli lunghi

49 La posizione strutturale delle relative 1
le relative restrittive occupano la posizione di complemento del nome, mentre le appositive occupano quella di aggiunto

50 La posizione strutturale delle relative 2
Prova sintattica Se in una frase inseriamo due relative, la prima riceve naturalmente una interpretazione restrittiva e la seconda una interpretazione appositiva, l’ordine normale è quello restrittiva - appositiva: i) L’uomo che ho visto ieri, che indossa un vestito grigio, è tornato ii) L’uomo che indossa un vestito grigio, che ho visto ieri, è tornato Alla domanda quale uomo? si risponderebbe quello che ho visto ieri, nel primo caso, e quello col vestito grigio, nel secondo. Ciò mostra che la restrittiva è strutturalmente più vicina al nome testa di quanto non lo sia l’appositiva.

51 La posizione strutturale delle relative 3
Prova semantica NOME + RESTRITTIVA: un unico nucleo informativo NOME + APPOSITIVA: due nuclei informativi i) Gli uomini che credevano in lui lo seguirono ii) Gli uomini, che credevano in lui, lo seguirono Nel secondo caso diciamo che gli uomini lo seguirono e che gli uomini credevano in lui.

52 Nomi di entità uniche o di sostanze
i) Dante Alighieri, che fu un grande poeta, visse nel Trecento ii) *Dante Alighieri che fu un grande poeta visse nel Trecento Cos’ha di particolare il nome Dante Alighieri? Il fatto di essere un nome proprio e di indicare, perciò, un’entità unica. È facile mostrare che tutti i nomi che designano entità uniche o quelli che indicano sostanze, si comportano allo stesso modo: i) Il sole, che sorge ogni mattina, è fonte di vita ii) *Il sole che sorge ogni mattina è fonte di vita

53 Nomi di entità uniche o di sostanze
Con una eccezione rilevabile nel seguente ipotetico brano di conversazione: A) Dante Alighieri fu un grande matematico B) Il Dante Alighieri che conosco io fu un grande poeta In cui B vuole intendere che, forse, A conosce un altro Dante Alighieri, revocando in dubbio il fatto che il nome indichi un’entità unica, potendo, così, essere accompagnato da una relativa restrittiva.

54 REGOLE LINGUISTICHE PER LA STESURA DEGLI ATTI AMMINISTRATIVI

55 Fornire solo le informazioni necessarie
Evitare le ridondanze, perché appesantiscono inutilmente il testo. Evitare lo stile telegrafico che può nascondere nessi logico-grammaticali fra le varie parti del testo. Fornire soltanto le informazioni necessarie disposte in ordine logico: la presenza di informazioni non necessarie può influire negativamente sull’efficacia comunicativa del testo e risultare fuorviante.

56

57 Semplificare la sintassi
1. Formulare periodi brevi e chiari. 2. Usare preferibilmente frasi semplici. 3. Nelle frasi complesse la proposizione principale precede, preferibilmente,le proposizioni subordinate che devono essere di numero ridotto. 4. Evitare, se possibile, gli incisi.

58 Semplificare la sintassi
Nella stesura di un testo si consiglia di: disporre le informazioni in singole frasi. iniziare il periodo con la frase principale e far seguire le subordinate. ordinare le singole frasi in una sequenza logica, per esempio, passare dall’informazione più importante a quella meno importante.

59 adottare in ciascuna frase l’ordine soggetto-verbo-oggettodiretto-oggetto indiretto
(il modello di domanda è reperibile nell’ufficio X invece di: nell’ufficio X è reperibile il modello di domanda) evitare di inserire frasi o elementi tra il soggetto e il verbo, tra l’ausiliare e il verbo, e in generale tra un elemento e un altro strettamente collegati (a procedura finita è necessario inviare l’avviso invece di: è necessario, a procedura finita, inviare l’avviso). Nel secondo caso, il lettore deve conservare in memoria il predicato è necessario per combinarlo con inviare l’avviso.

60 connettivi Organizzano i rapporti tra le parti del periodo o del testo. Alcuni pongono problemi specifici: o (ambiguo tra vel e aut); e (commutativo e non commutativo). Attenzione agli usi errati (piuttosto che usato nel senso di o)

61 congiunzioni In generale preferire il ricorso all’elencazione, che rende il testo più chiaro e incontrovertibile. Evitare la formulazione “e/o” che può essere sostituita o dal solo o nel significato inclusivo oppure dall’elencazione esplicita dei casi nei quali la relazione tra gli elementi si realizza e dei casi nei quali non si realizza.

62 Tipi di enumerazioni È necessario esplicitare il tipo e il carattere dell’enumerazione che si sta trattando: riguardo alla forza, può essere tassativa o esemplificativa; riguardo all’estensione, può essere cumulativa o alternativa.

63 carattere tassativo: si utilizzano avverbi quali soltanto, esclusivamente, unicamente.
carattere esemplificativo: si utilizzano locuzioni quali in particolare, tra l’altro. carattere cumulativo: si utilizzano strutture come Perché si applichi la conseguenza X devono verificarsi tutte le seguenti condizioni: a) … b) … c) … carattere alternativo: relazione di tipo inclusivo: si usa la struttura: Perché si applichi la conseguenza X deve verificarsi almeno una delle seguenti condizioni: relazione di tipo esclusivo: si usa la struttura: Perché si applichi la conseguenza X deve verificarsi una e una sola delle seguenti condizioni:

64 Frasi condizionali 1. Nella protasi del periodo ipotetico (la proposizione che esprime la condizione) preferire la congiunzione “se” ad altre più complesse e di più difficile comprensione. Es. se il bilancio di previsione non viene approvato non nel caso in cui il bilancio di previsione non venga approvato. Es. se si verifica un abbassamento repentino (meglio ancora se si abbassa repentinamente) non qualora si verificasse un abbassamento repentino.

65 2. La congiunzione se si usa nelle proposizioni condizionali per indicare che la conseguenza deriva dall’evento espresso nella frase introdotta da se, ma può derivare anche da altre. 3. Se si intende invece che la conseguenza viene prodotta soltanto dall’evento espresso nella frase introdotta da se e non da altri, è necessario esplicitare la circostanza usando l’espressione solo se (o espressioni equivalenti come solo nel caso in cui).

66 Di regola usare la forma attiva del verbo.
Si consiglia quindi di usare preferibilmente la forma attiva del verbo: “Abbiamo inviato la lettera in data 14 febbraio 2010” non “La lettera è stata inviata in data 14 febbraio 2010” Se si usa il passivo è meglio indicare esplicitamente l’agente, cioè chi compie l’azione. Limitare l’uso dell’impersonale ai casi in cui non è possibile indicare il soggetto. Anche la forma impersonale, se è noto il soggetto, è da evitare: invece di Si è ritenuto preferibile inviare il documento in tre copie si può scrivere L’amministrazione ha preferito inviare il documento in tre copie.

67 Scelta e uso dei termini
Scegliere la parola che esprime un dato concetto nel modo più preciso, chiaro e univoco, usando di preferenza parole dell’italiano comune. scegliere parole che esprimano un concetto in modo adeguato,preciso e univoco, evitando quelle ricercate e preferendo quelle dell’italiano comune (pagamento e non erogazione; timbrare e non obliterare); occorre evitare le perifrasi cristallizzate (impedimento e non condizione ostativa, un modulo e non breve modulistica). Una delle caratteristiche del linguaggio burocratico è quella di preferire parole artificiose, e spesso inutilmente lunghe e complesse, a sinonimi più semplici e concreti. È opportuno, al contrario, usare problema e non problematica,nome e non nominativo ecc.

68 Evitare le espressioni discriminatorie.
Usare parole straniere solo se sono di uso comune nella lingua italiana, nel linguaggio normativo e amministrativo e non hanno termini corrispondenti in italiano È preferibile che chi scrive i testi dell’amministrazione eviti l’uso di parole straniere che potrebbero rendere poco leggibile il testo. Tali sono ad esempio project manager per capo progetto, meeting per riunione, planning per piano e staff per personale Evitare le espressioni discriminatorie. Preferire le espressioni che consentono di evitare l’uso del maschile come neutro universale.

69 All’interno del testo esprimere lo stesso concetto con il medesimo termine e non impiegare termini identici con accezioni diverse.

70 Uso di abbreviazioni e sigle
È bene limitare l’uso di abbreviazioni e sigle: spesso sono ovvie per chi scrive ma non sono chiare per chi legge. se il loro uso è utile per alleggerire un testo rendendolo più scorrevole ed eliminando pesanti ripetizioni, si ricordi che l’importante è non abusarne e adoperare criteri omogenei di scrittura Se in un testo si usa un’abbreviazione o una sigla per la prima volta è opportuno farla precedere dall’espressione per intero e racchiuderla tra parentesi tonde; nelle citazioni successive si riporta solo la sigla o l’abbreviazione.

71 Presentazione grafica del testo
Curare con particolare attenzione la composizione grafica del testo. È bene non abusare delle possibilità di scelte grafiche e tipografiche messe a disposizione dai sistemi di videoscrittura (neretti, sottolineature, corsivi ecc.). Nel decidere la composizione grafica del testo è bene tenere presente un principio generale: tutte le scelte hanno lo scopo di assicurare massima leggibilità al documento. La chiarezza della struttura logica infatti non basta: deve essere accompagnata da una presentazione grafica altrettanto chiara. L’obiettivo è una pagina pulita, ben spaziata, con i capoversi chiaramente delineati, con un uso corretto, moderato e coerente delle possibilità che il carattere offre.

72 Presentazione grafica del testo
Il testo deve essere scritto di norma in carattere tondo. Il corsivo deve essere usato per i titoli e per le parole straniere e i latinismi, ma non per mettere in evidenza parte del testo. A questo scopo si può invece usare il neretto, ma con parsimonia. Ad esempio può essere utile per evidenziare il titolo del documento, la descrizione dell’ordine del giorno o alcune frasi o parole su cui vogliamo attirare l’attenzione di chi legge. Il maiuscolo può essere utilizzato per evidenziare alcuni titoli, purché siano brevi. Il sottolineato non va mai usato.

73 Ricapitolando 1. Identificate il destinatario 2. Scegliete le informazioni giuste 3. Organizzate le informazioni 4. Tenete unito il testo 5. Formulate titoli utili al destinatario 6. Gestite con attenzione le informazioni di contorno 7. Richiamate altri testi senza complicare la lettura 8. Date respiro a quello che scrivete 9. Trovate la forma di allineamento più adatta 10. Scegliete i caratteri giusti 11. Date il giusto rilievo alle informazioni che contano 12. Controllate la lunghezza delle frasi 13. Fate corrispondere frasi e informazioni 14. Limitate le subordinate 15. Limitate le proposizioni implicite 16. Limitate gli incisi 17. Preferite le frasi affermative 18. Preferite la forma attiva 19. Evitate l'impersonale 20. Evitate le nominalizzazioni 21. Esprimete il soggetto 22. Preferite i tempi e i modi verbali di più largo uso 23. Preferite preposizioni e congiunzioni semplici 24. Usate tecnicismi solo quando sono necessari 25. Evitate gli stereotipi 26. Usate parole comuni 27. Usate parole concrete 28. Usate parole dirette 29. Limitate l'uso di sigle 30. Controllate la leggibilità

74 Alcune espressioni da evitare
formule più complesse del necessario: al posto del semplice “su” si può trovare: “inerente a”, “in ordine a”, per quanto concerne», “in relazione a”; al posto di “nel” si trova “in seno al”; al posto di “da”, si trova “da parte di”, “per opera di”. Frasi come, “ho molto da dire in relazione al discorso precedente”, “le barche a motore costituiscono un pericolo per i bagnanti”, “la polizia ha provveduto all’arresto dei tre malfattori” Negli esempi precedenti troviamo inutili complicazioni lessicali e sintattiche che nascono dall’esigenza di mantenere un malinteso scarto stilistico fra il linguaggio quotidiano e il bel parlare o il bello scrivere

75 Alcune espressioni da evitare
Espressioni inutili: “nella misura in cui”, “a livello di”; Espressioni inadeguate rispetto al contesto perché appartenenti ad ambiti discorsivi diversi, come “pole position”, “immaginario collettivo”; espressioni figurate logore per l’uso eccessivo come “l’occhio del ciclone”, “cavalcando la tigre”; espressioni eccessivamente astratte come “tematiche di fondo”, “porre in essere”, “attivarsi”; espressioni passe-partout, come “discorso valido”; Eccessi di intensità, come “delirante”, “assurdo”; espressioni di moda che ne estendono troppo l’uso come “praticamente”, “territorio”, “degrado”. “Convocare un tavolo” – “parlare al tavolo”

76 Alcune espressioni da evitare
Forme linguistiche sconsigliate dal Codice di stile: Sostantivi derivati da verbi (“subentro”, “storno”, “bonifico”, “condono”); Verbi derivati da sostantivi (“disdettare”, “referenziare”, “atterrare”); Termini arcaici (“testé”, “altresì”, “all’uopo”); termini dotti (“pervenire”, “ottemperare”, “espletare”, “sede stradale”); eufemismi e attenuazioni (“mancato accoglimento”, “non deambulante”, “non vedente”, “seppellitore”); formule impersonali ricorrenti (“si fa presente la necessità di”, “si fa obbligo di”);

77 Alcune espressioni da evitare
Tecnicismi giuridici (“ammenda”, “oblazione”, “rogito”, “delega”); periodi lunghi e complicati, caratterizzati da connessioni complesse (“premesso che”, “preso atto di”, “in deroga a”); Frasi complesse con più subordinate; incisi (“la sentenza afferma – a prescindere dal caso di specie - l’esigenza che... “); verbi in forma passiva (“la data è stabilita dalle autorità competenti”); verbi in forma impersonale (“si fa presente”, “si allega”, “si certifica”); Participio presente con funzione di verbo (“la circolare avente per oggetto”); gerundio al posto di proposizioni dipendenti esplicite (“difettando l’emanazione del provvedimento amministrativo, è impossibile esplicare l’attività”); futuro con valore imperativo (“ciascun ente vorrà inviare”); doppia negazione (“non è inammissibile”, “non si può non considerare”).

78 La Comunicazione politica

79 La comunicazione è chi dice , che cosa, a chi, per mezzo di quali canali, con quali effetti (H. Lasswell) La comunicazione è il processo tramite il quale l’informazione viene scambiata tra individui attraverso un sistema comune di segnali, segni o comportamenti (D. Bernstein) La comunicazione avviene tra persone; emittente e ricevente cercano un terreno comune di dialogo; il tutto si basa su uno scambio di informazione con feedback

80 Il modello di Shannon e Weaver (1949)
La sorgente emette un messaggio che viene trasformato da un trasmettitore in un segnale ed inviato attraverso un canale. Il segnale giunge ad un ricevitore che lo ritrasforma in un messaggio che raggiunge il Destinatario. Il rumore è costituito da interferenze che si manifestano in prossimità dei canali di trasmissione

81 È un modello semplice che può adattarsi alla comunicazione umana
Distingue tra messaggio e segnale (contenuto ed espressione) Individua gli elementi necessari della comunicazione Trasmettitore e ricevitore sono poco adatti a descrivere il passaggio dal pensiero preverbale al pensiero verbalizzato Assenza di feedback Il destinatario non ha un ruolo attivo

82 Il modello di Jakobson (1956)

83 Sottolinea il ruolo attivo del Destinatario
Condivisione del codice Intenzionalità della comunicazione linguistica Non tutto ciò che è comunicato nel messaggio del mittente viene recepito dal destinatario L’informazione passa senza modificare la propria natura Il messaggio non è influenzato dal destinatario È generico

84 Il circuito seduttivo (U. Volli)

85 L’emittente è particolarmente esposto e visibile
Il ricevente è sottoposto ad una notevole pressione Il momento del contatto viene enfatizzato Il messaggio subisce una forte elaborazione

86 Il messaggio seduttivo si basa su:
Visibilità dell’emittente e del messaggio Corrispondenza di ideali, stile, immagini proposte dal mittente con quelli del destinatario

87 Il messaggio ha lo scopo di indurre un comportamento di acquisto (funzione conativa)
Perciò è necessario creare consenso proponendo uno stile proprio, esclusivo, emozionale (funzione espressiva) Il messaggio elaborato dal mittente deve essere coerente con i modelli proposti (funzione poetica) Il messaggio viene accompagnato da manifestazioni collaterali: organizzazione di eventi, feste, giochi … (funzione fatica)

88 Il modello inferenziale
L'inferenza è il processo attraverso il quale da una proposizione accettata come vera, si passa a una proposizione la cui verità è considerata contenuta nella prima.

89 Tipi di inferenza Inferenza statistica Inferenza logica
Inferenza pragmatica

90 Inferenza statistica Basata su un insieme di procedure (campionamento, misurazioni, test) che consentono di generalizzare, attribuendo ad una popolazione le caratteristiche riscontrate in un campione

91 Inferenza logica (1) Una inferenza logica è costituita da un numero finito di proposizioni assunte come premesse ed una proposizione che funge da conclusione. Una inferenza è corretta quando la conclusione è conseguenza logica delle premesse.

92 Inferenza logica (2) Una regola di inferenza, generalmente, è data nella forma: Premessa1 Premessa2 ... Premessan ——————————— Conclusione

93 Inferenza logica (3) Una inferenza è corretta indipendentemente dal contenuto proposizionale delle premesse, in virtù della sua forma: Il sillogismo: Tutti gli italiani sono europei Tutti i pugliesi sono italiani Tutti i pugliesi sono europei

94 Inferenza pragmatica(1)
Con le espressioni linguistiche, è possibile intendere più di quanto viene esplicitamente detto. 1) A: Sai se Immacolata è in Facoltà? B: Nel parcheggio dell’Università c’è una Tipo nera 2) A: Sai se Mirella è in Facoltà? Clio azzurra

95 Inferenza pragmatica(2)
Nel caso (1), A intende: Immacolata ha una Tipo nera Se la macchina di Immacolata è nel parcheggio dell’Università, allora lei è in Facoltà,da tutto ciò, si può inferire che I. è in Facoltà. Nel caso (2), sapendo che Mirella ha l’abitudine di lasciare la propria auto nel parcheggio dell’Università, l’inferenza non è possibile

96 Inferenza pragmatica(3)
Oltre le condizioni di verità a) Sono andato da Marco ed ho comprato dei sigari b) Ho comprato dei sigari e sono andato da Marco (a) e (b) condividono le stesse condizioni di verità, ma consentono inferenze diverse: a) Marco è il mio tabaccaio b) Marco è il mio compagno di fumate

97 Inferenza pragmatica(4)
Due procedure inferenziali: Presupposizione e Implicatura conversazionale

98 Inferenza pragmatica(5)
Implicatura conversazionale Principio di cooperazione: Fornite il vostro contributo, come richiesto dagli scopi e dall’orientamento della conversazione Esso si sostanzia in quattro Massime Conversazionali

99 Inferenza pragmatica(6)
Qualità Fornite un contributo vero, ossia Non dite cose che ritenete false Non dite cose per le quali non avete prove sufficienti

100 Inferenza pragmatica(7)
Quantità Fornite un contributo adeguato alle esigenze informative del discorso Non fornite un contributo ecce-dente le esigenze informative del discorso

101 Inferenza pragmatica(8)
Relazione Siate pertinenti Le inferenze della scheda 90 (Immacolata e Mirella) poggiano sulla violazione di questa massima

102 Inferenza pragmatica(9)
Modo Siate chiari, in particolare Evitate oscurità Evitate le ambiguità Siate brevi Procedete ordinatamente

103 Inferenza pragmatica(10)
Qualità: (rispetto della massima) Luisa è laureata in fisica +> Credo che lo sia ed ho prove adeguate ?? Luisa è laureata in fisica, ma io non credo che lo sia (violazione della massima) A: Berlino è in Svizzera, vero professore? B: Sì, e Londra è in Italia

104 Inferenza pragmatica(11)
Quantità: (rispetto della massima) Marisa ha sostenuto tre esami +> So che Marisa non ha sostenuto quattro esami (anche se sarebbe semanticamente compatibile) (violazione della massima) Se viene, viene È una tautologia, perciò bisogna cercare un contenuto comunicativo

105 Inferenza pragmatica(12)
Relazione (rispetto della massima) A: Sai se Immacolata è in Facoltà? B: Nel parcheggio dell’Università c’è una Tipo nera (violazione della massima) A: Paola, vado in Piazza B: Il giardino ha bisogno di una ripulita

106 Inferenza pragmatica(13)
Modo (rispetto della massima) A: Il vecchio tiranno si stese sul letto e morì B: Il vecchio tiranno morì e si stese sul letto (violazione della massima) A: Il professore ha prodotto una serie di parole corrispondenti a ciò che leggevamo sullo schermo Si vuole dire che la lezione è stata priva di interesse

107 Inferenza pragmatica(14)
Implicature scalari Una scala linguistica è costituita da una serie di espressioni o predicati ordinabili per gradi di informatività o forza semantica <e1, e2,…, en>

108 Inferenza pragmatica(15)
Data una scala come <e1, e2,…, en> Se un parlante asserisce A(e2) implica conversazionalmente  A(e1)

109 Inferenza pragmatica(16)
Scale linguistiche <tutti, la maggior parte, molti, alcuni, pochi> <perché, e, o> <n, …, 3, 2, 1> <bollente, caldo> <riuscire, tentare, volere> <è certo, è probabile, è possibile>

110 Inferenza pragmatica(17)
Ab esse ad posse Dal certo risaliamo al possibile. ??A posse ad esse

111 Lo slittamento semantico
Riforma  Controriforma Guerra  guerra santa guerra giusta

112 Ignazio Marino: parole chiave
Opposizione ideologie/idealità Cittadini di Roma (identità) Orgogliosi (identità) Roma guida morale (identità) Non vado in Campidoglio Il territorio: non possederlo, ma valorizzarlo

113 Ignazio Marino: parole chiave
Impegno e dedizione Umiltà – piccole cose Mi hanno accompagnato [non sostenuto] Idea – fantasia – immaginazione – creatività Nostra città – nostro paese (4+2) [completamente assente il possessivo mio]

114 Il lessico di una lingua non è una uniforme realtà di unità tutte aventi lo stesso valore

115 Vocabolario di base 6522 parole, 98% del discorso
Lessico fondamentale + Lessico di alto uso + Lessico di alta disponibilità = Vocabolario di base 6522 parole, 98% del discorso

116 Il lessico per il Gradit
La struttura quantitativa del lessico secondo Tullio De Mauro, Grande Dizionario Italiano dell’Uso - GRADIT, 1999

117 Il lessico per il Gradit
Lessico tecnico-scientifico (TS) = Lessico solo letterario (LE) = 5.208 Lessico regionale (RE) = 5.407 Lessico dialettale (DI) = 338 Esotismi (ES) = 6.938 Basso uso (BU) = Obsoleti (OB) =

118 Il lessico per il Gradit
Lessico fondamentale (F)= 2.049 Lessico di alto uso (AU)= 2.576 Lessico di alta disponibilità (AD)= 1897 vocabolario di base (VDB) Lessico comune (CO) = VDB + CO = = come per i dizionari delle altre lingue

119 Per il GRADIT il lessico italiano d’uso è composto da
unità lessicali monorematiche e unità lessicali polirematiche


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