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Prof.ssa Esther Happacher Istituto per il diritto italiano

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Presentazione sul tema: "Prof.ssa Esther Happacher Istituto per il diritto italiano"— Transcript della presentazione:

1 Gli strumenti di cooperazione transfrontaliera nello spazio comune europeo
Prof.ssa Esther Happacher Istituto per il diritto italiano Università di Innsbruck, Austria 1

2 l‘obiettivo „Cooperazione territoriale europea“
Gli strumenti della cooperazione transfrontaliera nell‘ambito della politica europea di coesione sociale ed economica l‘obiettivo „Cooperazione territoriale europea“ il Gruppo europeo di cooperazione territoriale GECT II. Gli strumenti della cooperazione transfrontaliera al di fuori della coesione sociale e economica: la Convenzione di Madrid 2

3 negli anni ’90, la politica di coesione economica e sociale è diretta anche a tenere fronte alle sfide legate all’ampliamento progressivo delle frontiere dell’Europa unita, indirizzandosi tra l’altro alle aree di frontiera interne ed esterne dell’Unione europea 3

4 l’articolo 174 TFUE (ex articolo 158 del TCE) statuisce che
Il TFUE (come prima il TCE) dedica un apposito titolo (XVIII) alla coesione economica, sociale e territoriale: l’articolo 174 TFUE (ex articolo 158 del TCE) statuisce che l’Unione promuove uno sviluppo armonioso dell'insieme dell'Unione rafforzando la sua coesione economica, sociale e territoriale mira a ridurre il divario tra i livelli di sviluppo delle varie regioni ed il ritardo delle regioni meno favorite dedicando un'attenzione particolare (…) e alle regioni che presentano gravi e permanenti svantaggi naturali o demografici, quali le regioni (…) transfrontaliere 4

5 nel 1999, nell’ambito dei Fondi strutturali nasce l’iniziativa comunitaria Interreg per sviluppare le aree di frontiera, spesso caratterizzate da una situazione socio-economica debole e da carenze infrastrutturali, anche nell’ottica della situazione delle aree di frontiera dei paesi candidati all'adesione Interreg è dedicata alla riduzione delle disomogeneità delle aree di frontiera attraverso la promozione e il sostegno di una efficace collaborazione transfrontaliera 5

6 A partire della riforma costituzionale del 2001, l‘attività delle regioni italiane legate alla realizzazione delle attività di cooperazione transfrontaliera nell‘ambito dell‘iniziativa comunitaria Interreg non ricade nella sfera di politica estera, ma nella sfera di attuazione degli atti dell‘Unione europea (art. 117 c. 5 Costituzione)  non si applicano le procedure di controllo governativo in materia di attuazione del cd. potere estero regionale ai sensi dell‘art. 117 c. 9 Costituzione (sentenza Corte costituzionale n.258/2004) 6

7 Nel periodo di programmazione dei Fondi strutturali la cooperazione transfrontaliera diventa parte dell’obiettivo “Cooperazione territoriale europea”, uno dei tre obiettivi prioritari assieme all’obiettivo “Convergenza” e a quello dedicato alla “Competitività regionale e occupazione“ 7

8 L’Obiettivo "Cooperazione territoriale europea“ (Art 3 c
L’Obiettivo "Cooperazione territoriale europea“ (Art 3 c.2 lettera c) Regolamento (CE) n. 1083/2006) è inteso a rafforzare: la cooperazione transfrontaliera mediante iniziative congiunte locali e regionali la cooperazione transnazionale mediante azioni volte allo sviluppo territoriale integrato connesse alle priorità comunitarie la cooperazione interregionale e lo scambio di esperienze al livello territoriale adeguato. 8

9 c) rafforzamento dei collegamenti tra le zone urbane e rurali;
Le priorità del FESR in relazione alla cooperazione terrioriale (art. 6 Regolamento (CE) n. 1080/2006) I realizzazione di attività economiche, sociali e ambientali transfrontaliere mediante strategie comuni di sviluppo territoriale sostenibile, in particolare: a) promozione dell'imprenditorialità, segnatamente, sviluppo delle PMI, del turismo, della cultura e del commercio transfrontaliero; b) promozione e miglioramento della protezione e della gestione congiunte delle risorse naturali e culturali nonché della prevenzione dei rischi naturali e tecnologici; c) rafforzamento dei collegamenti tra le zone urbane e rurali; 9

10 Le priorità del FESR II d) riduzione dell'isolamento tramite un migliore accesso alle reti e ai servizi di trasporto, informazione e comunicazione, nonché ai sistemi e agli impianti transfrontalieri di approvvigionamento idrico ed energetico e a quelli di smaltimento dei rifiuti; e) sviluppo della collaborazione, della capacità e dell'utilizzo congiunto di infrastrutture, in particolare in settori come la salute, la cultura, il turismo e l'istruzione. inoltre: la cooperazione giuridica e amministrativa, l'integrazione dei mercati del lavoro transfrontalieri, le iniziative locali a favore dell'occupazione, la parità di genere e le pari opportunità, la formazione e l'inclusione sociale, l'uso condiviso di risorse umane e strutture destinate alla R&ST 10

11 transnazionali: Alpine Space, Central Europe, MED, South-east Europe
Il Veneto Il territorio del Veneto è coinvolto, tutto o in parte, in otto programmi di cooperazione territoriale europea: transfrontalieri: Interreg IV Italia-Austria, Interreg IV Italia-Slovenia, IPA-Adriatico transnazionali: Alpine Space, Central Europe, MED, South-east Europe interregionale: Interreg IV C Per dettagli: 11

12 Interreg IV Italia-Austria 2007-2013
Italia: Provincia Autonoma di Bolzano - Alto Adige; Provincia di Belluno (Regione del Veneto); Provincia di Udine (Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia) Austria: Tiroler Oberland, Innsbruck, Tiroler Unterland, Osttirol (Land Tirolo) Pinzgau-Pongau (Land Salisburgo) Klagenfurt-Villaco und Oberkärnten (Land Carinzia) Area verde chiaro: in deroga (massimo 20% dei fondi) – Veneto: Treviso e Vicenza Fondi FESR: 60 mio di euro Fonte: 12

13 Le priorità di Interreg IV Italia-Austria
Priorità 1 – relazioni economiche, competitività e diversificazione sostegno alle PMI interventi relativi a turismo, marketing e cooperazione ricerca, innovazione e società dell‘informazione risorse umane e mercato del lavoro 13

14 I beneficiari Operatori economici privati singoli e associati (PMI, microimprese e imprese agricole); Consorzi pubblici/privati, Agenzie di sviluppo, parchi scientifici e tecnologici/distretti industriali/BIC/Agenzie finanziarie regionali, Camere di commercio (loro associazioni e derivazioni); Accademie, Enti/Istituti scolastici e di formazione, Università e Istituti di ricerca; NGO; Organizzazioni Mercato del lavoro e Associazioni (comprese le associazioni di proprietari forestali pubblici e privati); Enti pubblici nazionali, regionali e locali; Fondazioni; Gestori delle aree protette; Enti fiera; Operatori turistici (associazioni alpine italiane e austriache, gestori rifugi) 14

15 Le priorità di Interreg IV Italia-Austria
Priorità 2 – territorio e sostenibilità Aree protette, paesaggio naturale e culturale, protezione dell'ambiente e della biodiversità Prevenzione di rischi naturali, tecnologici e protezione civile Energie rinnovabili, risorse idriche e sistemi di approvvigionamento e smaltimento Organizzazioni di sviluppo transfrontaliero, partenariati, reti, sistema urbano e rurale Accesso ai servizi di trasporto, di telecomunicazione e ad altri servizi Cultura, sanità e affari sociali 15

16 I beneficiari Enti pubblici nazionali, regionali e locali; Consorzi pubblici/privati; Agenzie di sviluppo, parchi scientifici e tecnologici /distretti industriali/ BIC/ Agenzie finanziarie regionali, Camere di commercio (loro associazioni e derivazioni); Università e Istituti di ricerca, Istituti scolastici e di formazione; NGO e Enti e Associazioni senza scopo di lucro (p.e. associazioni per la sanità, per la tutela dell’ambiente, delle risorse idriche, strutture culturali ecc, comprese le associazioni di proprietari forestali), Aziende agricole e loro associazioni; Gestori delle aree protette; Fondazioni; Enti fiera; Operatori turistici associazioni alpine italiane e austriache, gestori rifugi); Organizzazioni di sviluppo transfrontaliero e di fornitura servizi pubblici 16

17 Interreg IV Italia-Slovenia 2007-2013
Italia: Province di Trieste, Gorizia, Udine, Venezia, Rovigo,Padova, Ferrara e Ravenna Slovenia: Regioni statistiche di Goriška, Obalno-Kraška, Gorenjska Zone in deroga (massimo 20% dei fondi): Pordenone e Treviso Osrednjeslovenska, Notranjsko Kraška km2; popolazione di oltre 5,5 milioni di abitanti Fonte: 17

18 ambiente, trasporti e integrazione territoriale sostenibile
obiettivo generale: avviare e sostenere azioni in grado di rafforzare l’attrattività e la competitività dell’intero territorio. Aree tematiche: ambiente, trasporti e integrazione territoriale sostenibile competitività e società basata sulla conoscenza integrazione sociale Fondi FESR: 121 mio di euro 18

19 Programma IPA-Adriatico
rafforzamento della capacità di sviluppo sostenibile della Regione Adriatica, attraverso una strategia di azione concordata tra i partner dei territori eleggibili – supporto per i paesi candidati –potenziali candidati Assi prioritari di intervento: Cooperazione economica, sociale e istituzionale Risorse naturali, culturali e prevenzione rischi Accessibilità e reti Fondi totali: ca 290 mio di euro 19

20 La necessità di strumenti giuridici per facilitare la cooperazione territoriale
Nel contesto di normative e procedure nazionali anche molto differenti, la realizzazione e la gestione di iniziative di cooperazione territoriale incontrano notevoli difficoltà, in particolare da parte delle autorità regionali e locali  sussiste la necessità di strumenti per ovviare a queste difficoltà: il Gruppo europeo di cooperazione territoriale GECT 20

21 Il Gruppo europeo di cooperazione transfrontaliera GECT
Regolamento (CE) N. 1082/2006 la base giuridica: Art. 175 comma 3 TFUE (ex art. 159 comma 3 TCE), il quale permette delle “azioni specifiche che si rivelassero necessarie al di fuori dei Fondi” 21

22 “Per superare gli ostacoli alla cooperazione territoriale è necessario istituire uno strumento di cooperazione a livello comunitario che consenta di creare, sul territorio della Comunità, gruppi cooperativi dotati di personalità giuridica denominati "gruppi europei di cooperazione territoriale" (GECT). Il ricorso ad un gruppo dovrebbe essere facoltativo.” (Pto 8 Consideranda Regolamento (CE) N.1082/2006) 22

23 Compiti (Art. 7 Regolamento (CE) N. 1082/2006):
limitati all'agevolazione e alla promozione della cooperazione territoriale ai fini del rafforzamento della coesione economica e sociale  attuazione di programmi o progetti di cooperazione territoriale cofinanziati dall’Unione europea;  eventualmente altre azioni di cooperazione territoriale senza contributo finanziario dell’Unione europea 23

24 sono definiti dalla convenzione
i compiti : sono determinati dai suoi membri partendo dal presupposto che tutti i compiti devono rientrare nella competenza di ciascun membro a norma della sua legislazione nazionale sono definiti dalla convenzione non possono riguardare l'esercizio dei poteri conferiti dal diritto pubblico o dei doveri volti a tutelare gli interessi generali dello Stato o di altre autorità pubbliche, quali i poteri di polizia, di regolamentazione, la giustizia e la politica estera 24

25 in caso di svolgimento di attività contrarie:
Divieto di partecipazione/richiesta di recesso (art. 13 Regolamento (CE) N. 1082/2006) in caso di svolgimento di attività contrarie: alle disposizioni di uno Stato membro in materia di ordine pubblico, pubblica sicurezza, salute pubblica o moralità pubblica all'interesse pubblico di uno Stato membro limite: restrizione arbitraria o occulta della cooperazione territoriale tra i membri del GECT 25

26 La normativa nazionale di riferimento:
Artt legge 7 luglio 2009 , n. 88 (Legge comunitaria 2008) I GECT aventi sede in Italia hanno come obiettivo di facilitare e promuovere la cooperazione transfrontaliera, transnazionale o interregionale al fine esclusivo di rafforzare la coesione economica e sociale, senza fini di lucro (art. 46 c. 1 legge n. 88/2008)  nessun riferimento ad una cooperazione di carattere politico: il Caso del GECT ALPMED (sentenza Corte costituzionale n. 112/2010) 26

27 I GECT aventi sede in Italia:
sono dotati di personalità giuridica di diritto pubblico acquistata mediante l'iscrizione nel Registro dei gruppi europei di cooperazione territoriale istituito presso la Presidenza del Consiglio dei ministri - Segretariato generale (art. 46 c. 2 legge n.88/2008) 27

28 possono essere membri di un GECT (art. 46 c. 3 legge n.88/2009)
le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano gli enti locali ai sensi dell’art.2 c.1 d.lgs.n.267/2000) 28

29 Le finalità e i compiti di un GECT
(art. 46 c. 4 legge n. 88/2008) il ruolo di Autorità di gestione, l'esercizio dei compiti del segretariato tecnico congiunto, la promozione e l'attuazione di operazioni nell'ambito dei programmi operativi cofinanziati dai fondi strutturali comunitari e riconducibili all'obiettivo «Cooperazione territoriale europea» la promozione e l'attuazione di azioni di cooperazione interregionale inserite nell'ambito degli altri programmi operativi cofinanziati dai fondi strutturali comunitari 29

30  centralità della coesione economica e sociale!
la promozione e l'attuazione di operazioni inserite nell'ambito di programmi e progetti finanziati dal Fondo per le aree sottoutilizzate se coerenti con le priorità del regolamento FESR e se contribuiscono mediante interventi congiunti con altre regioni europee, a raggiungere piu` efficacemente gli obiettivi stabiliti per tali programmi o progetti la realizzazione di azioni di cooperazione territoriale purché coerenti con il fine di rafforzare la coesione economica e sociale, nonché nel rispetto degli impegni internazionali dello Stato  centralità della coesione economica e sociale! 30

31 Il meccanismo di autorizzazione e di controllo
(art. 47 legge n. 88/2008) la richiesta di partecipazione a un GECT è da presentare alla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Segretariato generale Entro 90 giorni sono da aquisire una serie di pareri conformi 31

32 I pareri conformi da acquisire
Ministero degli affari esteri: corrispondenza con gli indirizzi nazionali di politica estera Ministero dell'interno: corrispondenza all'ordine pubblico e alla pubblica sicurezza Ministero dell'economia e delle finanze: corrispondenza con le norme finanziarie e contabili Ministero dello sviluppo economico: i profili concernenti la corrispondenza con le politiche di coesione 32

33 I pareri conformi da acquisire
Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento per le politiche comunitarie: la compatibilità comunitaria Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento per gli affari regionali: compatibilità con l'interesse nazionale nonchè le altre amministrazioni centrali eventualmente competenti per i settori in cui il GECT intende esercitare le proprie attività 33

34 Revoca dell’autorizzazione
(art. 47 c. 4 legge n.88/2008) nei casi previsti dall'art. 13 del regolamento (CE) n. 1082/2006 le regole si applicano anche, in quanto compatibli, all’autorizzazione e alla revoca dell’autorizzazione di partecipare ad un GECT già costituito (art. 47 c. 6 legge n.88/2008) 34

35 la Convenzione di Madrid
II. Gli strumenti della cooperazione transfrontaliera al di fuori della coesione sociale e economica: la Convenzione di Madrid Strumento principale: la Convenzione Quadro sulla Cooperazione Transfrontaliera delle Collettività Territoriali del 21 maggio 1980 (Convenzione di Madrid) 35

36 La Convenzione di Madrid è stata attuata in Italia tramite accordi quadro con i paesi vicini (Austria, Francia, Svizzera) con l’Austria: Accordo quadro tra la Repubblica italiana e la Repubblica d'Austria sulla cooperazione transfrontaliera delle collettività territoriali del 1993 (Legge 8 marzo 1995, n. 76) Le intese concluse nell’ambito di questo accordo quadro costituiscono attuazione del potere cd. estero delle Regioni ai sensi dell’art. 117 comma 9 Costituzione 36

37 - Austria: i Länder, i Comuni e le Associazioni di Comuni.
Possono realizzare iniziative di cooperazione transfrontaliera (art. 2 Accordo): - Italia: le Regioni Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige e Veneto, le Province autonome di Trento e Bolzano, nonchè le Province, i Comuni, le Comunità montane, i Consorzi comunali e provinciali ubicati, anche se solo in parte, entro la fascia territoriale di 25 Km dalla frontiera; - Austria: i Länder, i Comuni e le Associazioni di Comuni. 37

38 le materie oggetto d'intesa (art. 4 Accordo):
trasporti e comunicazioni; distribuzione dell'energia; tutela dell'ambiente; attività inerenti ai parchi transfrontalieri; artigianato e formazione professionale; igiene e sanità; cultura, sport e impiego del tempo libero; protezione civile; turismo; problemi posti dai lavoratori transfrontalieri in materia di trasporti, sistemazione, sicurezza sociale, posti di lavoro e disoccupazione; progetti di attività economiche, promozione commerciale, fiere e mercati; miglioramento delle strutture agrarie; infrastrutture sociali; ricerca scientifica e tecnologica applicata 38

39 sottoscritto ma non ratificato dall’Italia
mancano: regole sul valore giuridico delle delibere comuni nonché la possibilità di istituire organi aventi poteri pubblici il 1° Protocollo aggiuntivo alla Convenzione di Madrid del 1995 prevede queste possibilità sottoscritto ma non ratificato dall’Italia 39

40 I rapporti con il regolamento GECT
il GECT non è inteso ad aggirare i vari quadri di riferimento e opportunità offerte nell’ambito del Consiglio d’Europa (= Convenzione di Madrid) per la cooperazione delle autorità regionali e locali in contesti transfrontalieri o a disciplinarli in modo uniforme anche se le materie oggetto di un’intesa nell’ambito della Convenzione di Madrid comprendono più settori d’interesse regionale che non la coesione economica e sociale, la mancanza di uno strumento effettivo per l’attuazione in comune di progetti concreti e la limitazione geografica ne rende l’attuazione meno interessante 40

41 L‘Euroregione “senza confini”
risale al 2004 l’idea dei Presidenti del Veneto, del Friuli Venezia Giulia e del Land Carinzia di consolidare la naturale e storica vocazione all’aggregazione dei loro territori in una collaborazione sistematica Protocollo d‘intesa fra Carinzia e Veneto del 2004 Protocollo di collaborazione Trilaterale Carinzia, Friuli Venezia Giulia e Veneto del 2007 base: Convenzione di Madrid 41

42 L‘Euroregione “senza confini”
nel novembre 2009, a Venezia fù sancito la nascita politica della futura “Euroregione senza confini” attraverso l‘istituzione di un Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale GECT 42

43 ciò anche in considerazione delle risorse finanziarie disponibili
Conclusioni attualmente, gli strumenti di cooperazione transfrontaliera più efficaci vengono offerti dal diritto dell‘Unione europea ciò anche in considerazione delle risorse finanziarie disponibili l‘unico limite: l‘ambito di applicazione materiale è ristretto alla cooperazione indirizzata alla coesione economica e sociale – per una cooperazione transfrontaliera a 360 gradi gli strumenti offerti dal diritto dell‘Unione europea devono essere integrati con gli strumenti disponibile nell‘ambito del cd. potere estero regionale 43

44 Grazie per la Vostra attenzione!
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