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PubblicatoAlessia Clemente Modificato 7 anni fa
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Verifica di adeguatezza della squadra di emergenza di stabilimento
Valutazione e Gestione del Rischio negli Insediamenti Civili ed Industriali Verifica di adeguatezza della squadra di emergenza di stabilimento Roma – 15 Settembre 2016 ing. D. Barone ing. A. Damiani
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Attività svolta Per n.4 siti produttivi presenti nel territorio nazionale (una raffineria, due stabilimenti petrolchimici, una centrale termoelettrica) nei quali è presente una squadra di emergenza, è stato necessario effettuare verifiche di adeguatezza della stessa. Tali verifiche di adeguatezza sono state effettuate : A fronte di formali richieste da parte delle autorità di controllo: istruttorie Rapporti di Sicurezza, visite ispettive al sistema di Gestione della Sicurezza per la Prevenzione degli Incidenti Rilevanti (SGS per PIR) Su iniziativa del Gestore, prima di procedere a modifiche organizzative che hanno comportato una variazione del numero di componenti della squadra di emergenza, in accordo a quanto previsto dal SGS per PIR
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Modalità operativa Gli studi per le verifiche di adeguatezza della squadra di emergenza sono stati basati sugli scenari incidentali contenuti nei Rapporti di Sicurezza. In sintesi, per ciascun sito si è proceduto a: selezionare ca. 10 top event tra quelli più gravosi contenuti nel Rapporto di Sicurezza acquisire informazioni, anche mediante sopralluoghi, riguardo le attrezzature antincendio esistenti e all’organizzazione della squadra di emergenza definire criteri generali per la gestione delle diverse tipologie di scenari (es. pool fire, jet fire, dispersioni infiammabili o tossiche) proporre specifici criteri di intervento per ciascun top event definire il numero minimo di persone necessarie per ciascun scenario
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Selezione degli scenari
Con il supporto della funzione sicurezza di stabilimento sono stati selezionati i top event di riferimento tra quelli più gravosi contenuti nel Rapporto di Sicurezza. Gli scenari più gravosi sono quelli che per una corretta gestione delle emergenze richiedono il maggior numero operazioni da parte del personale della squadra di emergenza e di reparto. La selezione dei top event è stata effettuata in modo da : comprendere tutte le tipologie di eventi previsti dalla normativa ( pozze incendiate, incendi a getto, dispersioni tossiche,…) considerare le emergenze nelle diverse aree dello stabilimento ( impianti di processo, serbatoi, aree travaso, inteconnecting….).
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Acquisizione informazioni
Dai documenti aziendali sono stati reperiti dati relativi a : organizzazione della squadra di emergenza : n° di VVF aziendali presenti in turno o in servizio giornaliero, ruoli e responsabilità delle diverse figure,…. modalità di intervento della squadra di emergenza: ricevimento chiamata di intervento, partenza a bordo degli automezzi antincendio e raggiungimento del luogo dell’emergenza, richiesta di ulteriori automezzi e personale, VV.F. nazionali,….. caratteristiche degli automezzi antincendio : portate e gittate monitori acqua/schiuma, quantitativi di schiumogeno in dotazione agli automezzi, numero di manichette da collegare agli idranti,….. sistemi antincendio attivi e passivi presenti nelle aree interessate dagli scenari di riferimento: impianti di raffreddamento e/o spegnimento e relative capacità, rivestimenti antifuoco, barriere d’acqua, monitori fissi in quota o al piano campagna
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Definizione di criteri generali
I criteri generali per la gestione diverse tipologie di scenari (pool fire, jet fire, dispersioni infiammabili e/o tossiche) sono stati desunti, oltre che dalla normativa di riferimento, anche dalle migliori pratiche disponibili per impianti di processo. Tali criteri definiscono : Valori di portata specifica di schiuma necessari per lo spegnimento di pozze di liquido Identificazione delle apparecchiature esposte all’irraggiamento o al jet fire e che richiedono il raffreddamento Valori di portata dell’acqua per il raffreddamento per apparecchiature esposte all’irraggiamento e/o al jet fire Tempi massimi di esposizione delle apparecchiature all’irraggiamento termico al fine di evitarne il collasso Portate d’acqua per diluzione/abbattimento vapori infiammabili/tossici Portate d’acqua per la riduzione dell’irraggiamento
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Proposta di specifici criteri di intervento per ciascun scenario
Per ciascun top event di riferimento sono state descritte in dettaglio le operazioni da effettuare per la gestione delle emergenze connesse ai possibili scenari, ad esempio : attivazione mezzi antincendio fissi e/o mobili per lo spegnimento o per il raffreddamento posizionamento di barriere d’acqua per il contenimento delle nubi infiammabili / tossiche o per l’attenuazione dell’irraggiamento a distanza sezionamento di parti d’impianto mediante manovre su valvole, in campo o da remoto depressurizzazione di apparecchiature nel sistema di torcia
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Tenendo conto delle : caratteristiche e modalità di attivazione delle attrezzature antincendio previste (es. monitori su automezzi, a terra o in quota, impianti fissi di spegnimento o raffreddamento, idranti,…) modalità di attivazione di altri dispositivi necessari (es. barriere d’acqua o monitori per il contenimento di nubi infiammabili / tossiche, …). modalità di sezionamento di parti di impianto o depressurizzazione apparecchiature (apertura o chiusura valvole,…) distanze da percorrere per raggiungere i punti di attivazione dei suddetti dispositivi di sicurezza è stato possibile stabilire il numero minimo di persone necessarie (VV.F aziendali e personale di reparto) per la gestione dell’emergenza. I criteri specifici di intervento ed il numero di persone necessarie sono stati riportati in specifiche schede, come di seguito descritto.
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Elaborazione di Schede
Per ciascun top event sono state elaborate Scheda identificativa Top Event. Nella scheda è riportata la descrizione del top event e dei relativi scenari incidentali possibili (pool fire, jet fire, dispersione tossica/infiammabile). Scheda di intervento. Nella scheda sono riportati: Sistemi fissi e mobili disponibili per fronteggiare gli scenari Portate di acqua necessarie per il raffreddamento delle apparecchiature esposte Portate di schiuma necessarie per lo spegnimento di pozze incendiate e quantitativi di liquido schiumogeno Modalità di intervento proposte Personale minimo per la gestione dell’emergenza
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Esempio di Scheda identificativa Top Event Impianto A - Top Event n.5
TOP n.5 Rilascio di miscela di aromatici dalla linea di fondo della colonna C-101 (A o B) e conseguente: - Pool Fire (1,45·10-7 occ./anno) - Dispersione tossica (1,64·10-6 occ./anno) SORGENTE DEL RILASCIO La portata di efflusso di miscela di aromatici in fase liquida viene stimata assumendo: - pressione di rilascio : 10 barg; - temperatura di rilascio : 210 °C - diametro del foro di efflusso: 15 mm - durata del rilascio: ca. 7 minuti. In queste condizioni la portata di aromatici che fuoriesce risulta pari a ca. 11 kg/s. ….segue…..
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….continua….. Diametro della pozza : 11 m
CONSEGUENZE DEL RILASCIO (Vedi figure che seguono) POOL FIRE Diametro della pozza : 11 m Durata dell’incendio : ca. 9 min. DISPERSIONE TOSSICA ELEMENTI DI VULNERABILITA’ Colonne C 101 A / B SOGLIE DI DANNO (kW/m2) DISTANZE (m) 37, 5 - 12,5 13 5 22 3 29 SOGLIE DI DANNO (Concentrazione) DISTANZE (m) LC 50 6 IDLH 80
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Esempio di Scheda di intervento Impianto A - Top Event n.5
SCENARI PREVISTI TOP n.5 Rilascio di miscela di aromatici dalla linea di fondo della colonna C-101 (A o B) e conseguente: - Pool Fire - Dispersione tossica SISTEMI ANTINCENDIO La portata della schiuma richiesta per lo spegnimento della pozza incendiata è pari a 650 l/min. Considerando l’impiego di schiuma al 6%, il quantitativo di schiumogeno richiesto per lo spegnimento della pozza è pari a ca. 350 l (per una durata dell’incendio stimata pari a ca. 9 min.) Sistemi mobili Idranti aventi ciascuno n° 1 attacco UNI 125 (portata ca l/min) e n° 2 attacchi UNI 70 (portata ca l/min. ciascuno), rappresentati nelle Figure che seguono La schiuma per lo spegnimento della pozza incendiata può essere erogata facendo uso dei mezzi mobili di Stabilimento di seguito indicati aventi monitori schiuma con le sotto indicate portate e gittate …..segue…..
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….continua….. E’ previsto l’intervento con l’automezzo 1 oppure con l’automezzo 2, posizionato come indicato nelle Figure che seguono Il tempo di arrivo della squadra di emergenza sul luogo dell’incidente è stato riscontrato essere pari a ca. 3÷4 minuti. Qualora l’emergenza non sia controllabile con le attrezzature presenti in Stabilimento, secondo quanto previsto nel Piano di Emergenza Interno si richiede l’intervento dei VV.F. nazionali. …segue…..
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…..continua….. Modalità di Intervento Incendio di pozza
Versare la schiuma sulla pozza incendiata mediante il monitore del mezzo mobile. Versare la schiuma anche nel caso il prodotto non sia innescato allo scopo di prevenire l’accensione e limitarne l’evaporazione con conseguente dispersione in atmosfera / flash fire Dispersione tossica Contenere la nube tossica mediante getto d’acqua frazionata dal monitore del mezzo mobile Intercettare la perdita mediante chiusura delle valvole automatiche e blocco pompe Evitare di posizionarsi nella zona sottovento rispetto alla sorgente del rilascio per il personale addetto alla gestione delle emergenze. Risorse minime per la gestione dell’emergenza n° 1 automezzo VVF e n° 2 VVF aziendali + capoturno VVF aziendali n° 1 quadrista + capoturno impianto+ n° 1 operatore esterno
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Impianto A – Top Event n.5 Pool fire e posizione mezzi mobili antincendio
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Impianto A – Top Event n.5 Dispersione tossica e posizione mezzi mobili antincendio
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Conclusioni Conclusioni Conclusioni
Per la gestione della quasi totalità degli scenari incidentali di riferimento è richiesto l’intervento dei mezzi mobili (automezzi VV.F) di stabilimento, oltre all’attivazione dei sistemi fissi ove presenti. Oltre al personale della squadra di emergenza (VV.F. aziendali e/o ausiliari) è necessario l’intervento di personale di reparto per l’effettuazione delle manovre di messa in sicurezza dell’impianto e per l’attivazione (da luogo sicuro) degli impianti fissi dedicati, ove presenti. In quasi tutti i casi analizzati è risultato che la consistenza della squadra di emergenza di stabilimento è adeguata per affrontare le situazioni correlate agli scenari incidentali. In alcuni casi sono stati proposti adeguamenti tecnici per gli impianti antincendio esistenti e/o modifiche organizzative.
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Gli interventi tecnici sono essenzialmente consistiti nella ridefinizione della modalità di attivazione di alcuni impianti antincendio fissi (da manuale ad automatica su rilevazione incendio), nell’installazione di alcuni monitori fissi a terra e/o in quota azionabili da luogo sicuro, oppure modifiche ai collegamenti automezzi-idranti, al fine di ridurre i tempi di intervento. Gli interventi di tipo organizzativo/procedurale sono consistiti principalmente nella ridefinizione di alcuni compiti/mansioni previste per alcune figure facenti parte della squadra di emergenza aziendale oppure per alcune persone di reparto. La predisposizione delle "schede identificative" e delle "schede di intervento" per ciascun top event di riferimento, può essere considerato un valido strumento per la verifica sistematica dell’adeguatezza della squadra di emergenza e dei presidi antincendio.
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Grazie per l’attenzione
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