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LA GUERRA DEI TRENT’ANNI

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Presentazione sul tema: "LA GUERRA DEI TRENT’ANNI"— Transcript della presentazione:

1 LA GUERRA DEI TRENT’ANNI
Di Riccardo Zacchini, Matteo Nanni, Dario Ghisolfi, Francesca Mora, Estelle Costi

2 IL SEICENTO Principali potenze europee in lotta fra loro
In Germania vi è molta tensione per i beni ecclesiastici Non sempre vengono rispettate le decisione della pace di Augusta avvenuta nel 1555 Protestanti preoccupati per l’atteggiamento dell’imperatore Formazione della lega degli stati protestanti (1608) Formazione della lega cattolica (1609)

3 LA GUERRA DEI TRENT’ANNI
Inizia nel 1618 e termina nel 1648 Coinvolge quasi tutte le potenze europee Si divide in quattro fasi: Boemo-palatina ( ) Danese ( ) Svedese ( ) Francese ( )

4 FERDINANDO II Nel 1619 salì al potere del sacro romano impero Ferdinando II che, essendo anch’esso un conservatore cattolico (come il suo predecessore Mattia d’Asburgo), cercò di ridurre sempre di più il potere dei nobili, che per altro erano protestanti.

5 Oltretutto la Boemia, essendo un territorio quasi completamente calvinista, diventò il territorio di confessionalizzazione asburgica, che era l’intenzione (portata avanti appunto dagli Asburgo) di rendere tutto lo stato omogeneo sotto il cattolicesimo.

6 LA DEFENESTRAZIONE DI PRAGA
Nell’inverno del 1617 Ferdinando privò tutti i nobili calvinisti delle loro cariche politiche, i quali però si ribellarono al re il 23 maggio del 1618. Questo gesto venne chiamato La defenestrazione di Praga, poiché i nobili gettarono letteralmente fuori dalla finestra del palazzo imperiale due delegati del re.

7 FEDERICO V DEL PALATINATO
Dopo la defenestrazione, in Boemia, venne eletto un nuovo re, ovvero Federico V del Palatinato. Ferdinando, vedendo questo gesto di rivolta, mosse il proprio esercito (aiutato anche dagli aiuti finanziari del Papa e del sovrano Spagnolo) contro la Boemia.

8 LA BATTAGLIA DELLA MONTAGNA BIANCA E L’INIZIO DELLA GUERRA
Con un esercito di circa soldati, Ferdinando II si diresse verso Praga, che venne presto riconquistata nel 1620, con la battaglia della Montagna Bianca. Nonostante l’esercito di Federico venne aiutato dalle forze olandesi, subirono comunque una grande sconfitta. Questa battaglia venne considerata l’inizio della guerra dei Trent’anni.

9 IL DENARO E I TERRITORI DELLO STATO IN MANO AI CATTOLICI
Fu una grande sconfitta sia sul livello politico che sul livello economico. Infatti, oltre essere stati giustiziati tanti nobili calvinisti (circa 27), il denaro e i territori dello stato finì nelle tasche dei cattolici. Il re di Danimarca , che si pose al fianco dei calvinisti, cercò di contrastare i cattolici con un esercito molto consistente. Ma i suoi sforzi valsero poco o nulla, dato che l’imperatore consentì a Wallenstein di assemblare un esercito di mercenari. Un esempio eclatante fu Albercht von Wallenstein, che acquisì oltre 50 possedimenti statali. Unendoli tutti riuscì a creare un ducato tutto suo a Praga, chiamandolo Ducato di Friedland.

10 Ogni città che si trovasse all’interno del Sacro Romano Impero, era costretta a dare un contributo per la formazione di questo esercito. Oltre questi aiuti del popolo però, i soldati saccheggiavano tutte le città per le quali passassero.

11 L’USCITA DELLA DANIMARCA E L’EDITTO DI RESTITUZIONE
Poiché l’esercito di Ferdinando II sembrò troppo forte al re di Danimarca, quest’ultimo uscì dalla guerra nel 1629. Sentendosi abbastanza potente, L’imperatore decise di emanare un trattato (detto Editto di Restituzione), nel quale veniva detto che tutti i calvinisti erano banditi dall’impero. Con l’uscita forzata di questa religione, tutti i beni dei frati calvinisti vennero consegnati ai gesuiti.

12 LA FASE SVEDESE L'imperatore ha abbandonato il sogno di riorganizzare l'impero Wallenstein ha sempre più potere e nutre l’idea di un impero centrale per l'Europa; quindi gli serve il Mar Baltico che pero è controllato dalla Svezia (e dalle altre potenze protestanti)

13 GUSTAVO II ADOLFO, RE DI SVEZIA
Fu re di Svezia dal 1611 al 1632, soprannominalo il Leone del Nord per la sua determinazione e per la forza del suo potere decisionale Nel interviene per fermare i progetti di Wallenstein, preoccupato dalla prospettiva di un impero forte e sotto il controllo di un leader capace, in grado di compromettere gli interessi svedesi nel Baltico

14 LE RIFORME MILITARI L'esercito svedese era molto diverso, poiché re Gustavo introdusse due riforme fondamentali. La coscrizione obbligatoria, infatti ad ogni distretto del regno era richiesto di fornire un determinato numero di soldati. Modificò lo schieramento tattico, infatti snellì il quadrato e ne potenziò l'armamento a fuoco, facendogli così guadagnare velocità e flessibilità.

15 LA GUERRA Grazie alla potenza devastante del suo esercito, Gustavo Adolfo collezionava vittorie in Germania, attirando su di sé l'antipatia dei principi, i quali, dopo il saccheggio di Magdeburgo (1631) da parte dei soldati imperiali sono stati costretti a schierarsi con il monarca svedese. Adolfo prese Monaco di baviera e a quel punto Wallenstein fu richiamato e dotato di un potere assoluto. I due eserciti si scontrarono a Lützen il 17 novembre Wallenstein fu costretto a ritirarsi ma Gustavo Adolfo rimase ucciso sul campo di battaglia.

16 LA CONCLUSIONE DELLA FASE SVEDESE
Dopo la morte del re prese il controllo il cancelliere Oxenstierna. Mentre in Germania, approfittando della situazione confusionale cercò di rafforzare il suo potere personale trattando una pace con i protestanti. Fu però accusato di tradimento e ucciso il 25 febbraio 1634. Pochi mesi dopo gli svedesi furono sbaragliati in battaglia e i principi accettarono di firmare la pace di Praga.

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18 LA GUERRA TRA SPAGNA E OLANDA
La Spagna invece, nonostante gli aiuti inviati Ferdinando II, si trovava ad affrontare un problema molto più grosso: l’Olanda, che però non si chiamava con questo nome, ma con il nome di Repubblica delle province unite, con la quale riuscì a trovare una tregua nel 1609.  La Spagna con questa tregua, giunse a conclusioni imbarazzanti, come quella di chiudere un fiume per fare in modo che la acque spagnole non intrecciassero quelle olandesi.

19 I PROVVEDIMENTI PRESI DALLA SPAGNA

20 Quindi, nel 1621, il re spagnolo si impose come obiettivo di ottenere un trattato più dignitoso attraverso la guerra, soprattutto per salvare la dignità della imponente monarchia spagnola. Nel frattempo gli Olandesi si stavano preparando anch’essi alla guerra, pur inconsapevoli delle intenzioni spagnole.

21 LE DIFFICOLTA’ DELLA SPAGNA
La guerra che svolse la Spagna contro l'Olanda venne gestita maggiormente da il duca di Olivares, ministro del Paese dal1622 al 1643.  Il secondo teatro di battaglia tra inglesi e spagnoli, oltre alle Province Unite, fu l'Atlantico; usato dalla compagnia olandese delle indie occidentali (associazione gestita da mercanti calvinisti) per colpire il nemico nelle sue colonie americane.  A differenza della precedente “Compagnia delle Indie orientali” (1602), finalizzata al commercio con l'estremo oriente, quest'ultima si occupava della coordinazione delle operazioni di pirateria e della conquista di terre del nuovo continente.

22 L'Olanda riuscì soltanto nel 1628 a catturare l'intera flotta spagnola in ritorno dall'America sotto Piet Heyn; grazie alla vittoria il paese ottenne un bottino di milioni di fiorini d'Argento più altre ricchezze.

23 LE «GUERRE DI CORSA» E LA PIRATERIA
Anche gli spagnoli cominciarono a praticare la “guerra di corsa” sia a largo della Manica, che del Mar Baltico. Gli spagnoli ebbero successo in questo campo, ricordiamo l'impresa del 1642 dove catturarono nel mar Bianco una nave che trasportava pellicce, ambra, ferro e altre merci verso Amsterdam.

24 LE SPESE E I DEBITI Le imprese comportarono ingenti spese di denaro per entrambe le nazioni; soprattutto il governo spagnolo si trovò sommerso di debiti e per due volte (1627, 1647) arrivò alla bancarotta senza rimborsare i prestiti dati dai grandi finanzieri stranieri. Al fine di raccogliere denaro si aumentarono le imposte in tutti i territori dell'impero. Questa scelta fu spesso presa senza aver consultato la rappresentanza locale, in diritto di discutere col re l'entità delle tasse.

25 LA RIBELLIONE APERTA NEI CONFRONTI DEL GOVERNO SPAGNOLO
A causa del malcontento generale della popolazione si arrivò alla “ribellione aperta nei confronti del governo spagnolo”. La rivolta iniziò a Napoli ( ) sotto la guida di un pescivendolo analfabeta di nome Masaniello, in Catalogna e in Portogallo. I ribelli ottennero l'annullamento delle pesanti tasse da parte del viceré spagnolo e un'amnistia generale. Masaniello venne assassinato dieci giorni dopo l'inizio della sommossa che proseguì per nove mesi.

26 LA FINE DELLA RIVOLTA Inizialmente i rivoltosi cercarono di sembrare fedeli sudditi del re, ostili solo ai funzionari locali . Tuttavia, anche se gli spagnoli cercarono di reprimere la rivolta, i ribelli cercarono sempre più di ottenere l'indipendenza. A Napoli e in Catalogna la potenza spagnola riuscì a schiacciare il tumulto, invece il Portogallo tornò a essere uno stato indipendente.

27 LA FASE FRANCESE Dal 1624 al 1642 la Francia venne guidata dal cardinale Richelieu, avente un fortissimo senso dello stato e degli interessi della Francia. Egli ritenne che fosse necessario partecipare alla guerra tedesca per non permettere la subordinazione dello stato agli Asburgo di Spagna ed Austria. Al tempo era ritenuto immorale che uno stato cattolico si schierasse di fronte a stati protestanti (Olanda e Danimarca).

28 RICHELIEU PRINCIPI BASE DELLA POLITICA:
Eliminare gli avversari del re all'interno della nobiltà Ridurre il potere politico dei protestanti nello stato francese Ridurre il potere politico degli Asburgo Promuovere riforme per migliorare lo sviluppo economico e coloniale. Concepiva il potere come l'unica cosa necessaria allo Stato e che, per ottenerlo, il re non dovesse avere alcuna opposizione.  Trasformò la Francia in uno stato fortemente centralizzato.

29 LA RIVOLTA DEGLI UGONOTTI
Nel 1625 esplose la rivolta degli ugonotti francesi nolenti di obbedire al sovrano cattolico. Il cardinale ritenne necessario sopprimere la rivolta poiché era già impegnato a combattere sull'altro fronte. Vene assediata La Rochelle, principale roccaforte calvinista; venne espugnata poi nel 1628 dopo la morte di circa 25 mila protestanti. Al momento della resa Richelieu difese la città assediata, promise agli ugonotti piena libertà di culto in cambio della loro fedeltà.

30 L’ENTRATA DELLA FRANCIA NELLA GUERRA DEI TRENT’ANNI
Nell'ottobre del 1635 la Francia entrò nel conflitto della guerra dei trent'anni. Il suon successo maggiore fu nel 1643 a Rocroi, contro le truppe spagnole. Con l'avanzare della guerra i soldati di entrambe le fazioni erano sempre più esausti e in Germania si iniziò a pensare a porre fine ai conflitti.

31 LA PACE DI WESTFALIA Si concordò così la pace di Westfalia nel il Trattato segnò il fallimento di una Germania politicamente unita come grande potenza. Ad ogni stato appartenente all'impero fu concessa la completa sovranità; il potere imperiale fu limitato ai possedimenti della casa d'Austria. Il principio religioso del cuius regio eius religio fu esteso al calvinismo. Nei principali stati tedeschi i sovrani concessero ai sudditi ampia tolleranza religiosa (causa crollo demografico.)

32 IL PAPATO E LA CONDIZIONE SPAGNOLA
il papato cercò di opporsi alla situazione creatasi in Germania, proclamò i trattati della pace di Westfalia invalidi e nulli. Tuttavia non riuscì nel suo intento nemmeno con le stesse potenze cattoliche. La Spagna riconobbe ufficialmente l'esistenza della repubblica delle province unite, come stato libero e sovrano, con la quale ebbe rapporti commerciali. Per la Spagna la guerra finì definitivamente nel 1659 firmando con la Francia la pace dei Pirenei.

33 RIASSUNTO DEI PROVVEDIMENTI

34 L’EUROPA DOPO LA PACE DI WESTFALIA

35 LA FRANCIA DI MAZZARINO
Il cardinale Richelieu cede il posto di primo ministro al cardinale Giulio Mazzarino Mazzarino guida la Francia durante la prima giovinezza di Luigi XIV Tra il 1620 e il 1650 le tasse aumentano a causa della guerra Scoppiano numerose rivolte in tutta la Francia Rivolte guidate molte volte da figure provenienti dall’alta nobiltà

36 LA RIVOLTA DELLA FRONDA
Il parlamento emana i 27 articoli per limitare il potere del sovrano (10 Luglio 1648) Nasce il movimento della fronda Mazzarino e Luigi XIV scappano da Parigi Sottomissione di Bordeaux (3 agosto 1653) Il cardinale rientra trionfante a Parigi Fine delle aspirazioni dell’aristocrazia Nascita dell’assolutismo regio e affermazione completa sotto Luigi XIV


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