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PubblicatoGemma Mazzoni Modificato 7 anni fa
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I rapporti fra lo Stato italiano e l’economia nella storia
Qualche premessa storica allo studio della “Costituzione economica italiana” : I rapporti fra lo Stato italiano e l’economia nella storia
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I rapporti economici nello Stato liberale
A) dall’unità d’Italia alla fine del XIX secolo: Alcuni caratteri istituzionali: lo Statuto albertino, pone fra i “diritti e doveri dei cittadini”, accanto alle classiche libertà civili (la libertà individuale, la libertà di domicilio, la libertà di stampa), il riconoscimento e la tutela di “tutte le proprietà”, nel limite del rispetto dell’”interesse pubblico legalmente accertato” (art.29); riconoscimento implicito della libertà economica nella proclamazione del diritto di proprietà; riconoscimento (costituzionale) dell’autonomia ( e della libertà) dell’iniziativa economica privata dallo Stato è imputato al codice di commercio del Regno d’Italia adottato nel 1882 e proteso ad affermare l’autoregolazione del processo economico anche attraverso la stessa separazione del codice di commercio dal codice civile, in linea con la concezione liberistica dello Stato e con le teorie della scuola economica classica inglese; non intervento dello Stato nella sfera economica Unificazione legislativa (codice Napoleone)
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segue Alcuni caratteri sociali: arretratezza culturale ed economica;
attività agricola volta al consumo locale; struttura latifondistica della proprietà e limitatezza delle opere di bonifica attività industriale artigianale spesa pubblica elevata
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segue Alcuni sviluppi:
Il cd protezionismo doganale (regime tariffario a difesa dei prodotti nazionali); le prime cd privatizzazioni: l’alienazione del demanio (1861); l’alienazione dei beni dell’Asse ecclesiastico (1867), l’alienazione degli stabilimenti termali, delle miniere, dei canali navigabili, la quotizzazione dei demani; Assenza di organi pubblici di “governo” dell’economia; Nel 1878 è istituito il Ministero unico dell’agricoltura, dell’industria e del commercio con competenze limitate; sono istituite le Camere di commercio quali strutture corporative rappresentative di interessi di produttori, che realizzavano l’autodisciplina
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segue alcune contraddizioni:
Istituzione (1836) della prima impresa pubblica, la Cassa depositi e prestiti (banca del Ministero delle Finanze) legge 1888 sulla sanità pubblica; Legge 1898 per la previdenza contro la vecchiaia riordino del settore bancario e creazione della Banca d’Italia
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B) Il primo ventennio del XIX sec.
(governi giolittiani) Estensione del suffragio si delineano sempre maggiori casi di intervento pubblico nell’economia: - Una serie di attività economiche è gestita dai pubblici poteri, che ne assumono la titolarità in taluni casi in via esclusiva, attraverso le cd “amministrazioni autonome” o “aziende autonome” (strutture organizzative proprie degli apparati degli enti pubblici territoriali, dotate di autonomia gestionale, volte al compimento di attività di produzione di beni e servizi)
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segue Il “modello” dell’azienda autonoma (impresa-organo):
Un organo di un ente territoriale che, pur soggetto alla direzione politica dell’ente, godeva dell’applicazione di norme derogatorie, in tema di controlli e di attività contrattuale della P.A., e svolgeva attività di produzione di beni e servizi
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segue Alcuni esempi: l’azienda delle ferrovie dello Stato (1905):
In precedenza: servizi pubblici in gestione privata, relativi a singole parti del territorio nazionale; nel 1905: lo Stato assume direttamente il servizio pubblico, escludendo dal settore i privati; si assiste ad un forte incremento degli investimenti infrastrutturali
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segue Si assiste anche ad un intervento pubblico nel settore dei servizi sociali. In particolare: è istituita la Cassa nazionale di previdenza (1898); sono approvate leggi sull’emigrazione (1901 e 1911); si assiste al passaggio dalle società mutualistiche (assicurazione volontaria e collettiva dei lavoratori) al sistema previdenziale, obbligatorio, coinvolgente anche i datori di lavoro (contributi obbligatori)
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segue I° guerra mondiale : forte incremento dell’intervento pubblico nell’economia espansione del debito pubblico Nel dopoguerra : Misure assistenziali e fiscali Riduzione dell’orario di lavoro
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Dagli anni 20 alla metà del XIX sec.
Alcune novità: Il nuovo codice civile del 1942, concepito come omnicomprensivo (in riferimento alla disciplina dei rapporti fra lo Stato e l’economia); Si diffondono le ipotesi di assunzione di numerose attività economiche da parte dei pubblici poteri attraverso l’istituzione di nuove aziende autonome (è il caso del trasporto marittimo e del servizio di telefonia: 1922: delle Poste e dei telegrafi; delle miniere e delle radiodiffusioni; delle acque); Per molte attività economiche si introduce il principio della autorizzazione (regime di accesso controllato): è il caso delle imprese assicurative, del commercio, dell’attività imprenditoriale nel settore creditizio, degli stabilimenti industriali; Le pianificazioni : La legge sulla pianificazione urbanistica (1942); l’ordinamento sezionale del credito (1936); il regime vincolistico sulle bellezze paesaggistiche (1939)
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segue Istituzione di “enti pubblici” (nei settori della seta, del cotone, dei trasporti, dell’artigianato, del turismo etc.), dotati di ampi “poteri derogatori” (oltre che di personalità giuridica); istituzione di enti con forma di s.p.a. con partecipazione statale (lo Stato diventa azionista in società di diritto comune insieme ad altri azionisti: è il caso dell’AGIP – 1926; della ROMSA – 1926) istituzione dell’IRI ( ), per il salvataggio delle imprese in crisi
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Una parentesi : all’origine delle partecipazioni statali
la Banca commerciale, il Credito italiano, il Banco di Roma erano azioniste di società che controllavano ampi settori dell’economia italiana : erano società holding di controllo dei più importanti settori industriali. nel 1929 : la grande crisi economica indusse le aziende a chiedere credito agli azionisti; le banche, ad un tempo azioniste e finanziatrici, furono coinvolte nella crisi dalle aziende controllate; Con l’istituzione dell’IRI si impose alle banche ed agli azionisti di queste ultime, con convenzioni, di cedere le azioni che si trovavano nel loro portafoglio; L’IRI ente holding sia delle banche che delle società-figlie delle banche
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La parentesi del corporativismo
Nel regime fascista: Istituzione del Ministero delle Corporazioni; Adozione della cd Carta del lavoro (pur affermando la residualità dell’intervento dello Stato nella produzione economica (“l’intervento dello Stato nella produzione economica ha luogo soltanto quando manchi o sia insufficiente la iniziativa privata o quando siano in gioco interessi politici dello Stato”: così la IX dichiarazione), espressamente qualificava l’iniziativa economica privata come “lo strumento più efficace e più utile nell’interesse della Nazione” (così la VII dichiarazione) finalizzato al perseguimento degli obiettivi di “benessere dei singoli e sviluppo della potenza nazionale” (dichiarazione IX), specificando che l’ organizzazione privata della produzione è una “funzione di interesse nazionale” e che “l’organizzazione dell’impresa è responsabile dell’indirizzo della produzione di fronte allo Stato”(dichiarazione VII). ; istituzione di 22 corporazioni, collegate nel Consiglio nazionale delle corporazioni (la rappresentanza degli interessi economici viene istituzionalizzata)
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Bene pubblico/bene privato : sono sovrapponibili?
Le premesse culturali del dibattito che ha portato alla Costituzione del ‘48 Bene pubblico/bene privato : sono sovrapponibili? Posizione contraria di socialisti e comunisti Posizione contraria dei cattolici Liberali : distinzione liberalismo politico/liberismo economico L’economia non è autonoma dalla politica L’economia di mercato non è in natura (Einaudi) Il mercato deve essere strutturato secondo regole concorrenziali
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La cultura dei costituenti
scuola economia dei primi del ‘900 (Pantaleoni, De Viti de Marco, Barone) liberista: non automatica corrispondenza tra interesse privato ed interesse pubblico Pareto: Economia= scienza dell’ofelimità Libera concorrenza= sistema migliore sia per i prezzi che per la remunerazione dei fattori di produzione Bene pubblico / prosperità economica? Keynes
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La Commissione De Maria
Analisi della struttura economica italiana: agricoltura: Realtà molto diverse (al sud e al centro il latifondo; al nord agricoltura intensiva) Proposte Al sud: sviluppo della cooperazione e libertà di commercio Al nord : forte intervento statale per le bonifiche e politica di assistenza sociale industria: Squilibri territoriali; tendenza ai monopoli Proposte: Controlli pubblici e eventuali nazionalizzazioni
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La questione dell’interesse comune
Per la componente socialcomunista: ruolo determinante dello Stato nella saldatura tra economia e politica; Per la componente cattolica: armonizzazione della presenza pubblica nell’economia con il principio di sussidiarietà orizzontale Per la componente liberale: Impresa / controlli pubblici
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