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Comitato di Sorveglianza 22 giugno 2011

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Presentazione sul tema: "Comitato di Sorveglianza 22 giugno 2011"— Transcript della presentazione:

1 Comitato di Sorveglianza 22 giugno 2011
01/12/10 Regione Toscana POR CReO Fesr 2007/2013 1 Comitato di Sorveglianza 22 giugno 2011 Punto 5.b - Presentazione dello studio: “Le città e l’innovazione” - Massimo Bressan (IRIS)

2 01/12/10 2

3 I rapporti di Artimino sull’innovazione nell’alta tecnologia
Primo rapporto di Artimino (2008) su Imprese e territori dell’alta tecnologia in Italia: aziende che hanno depositato brevetti negli ultimi anni e messo a fuoco la specializzazione settoriale, i caratteri organizzativi e le reti di collaborazione. Rapporto 2009 su Invenzioni e inventori in Italia: caratteristiche socio-culturali e professionali degli inventori la cui attività dà luogo a brevetti, contesti organizzativi e natura delle invenzioni. Rapporto 2010 sulle Città dell’innovazione: ruolo delle città nello sviluppo delle attività innovative legate all’alta tecnologia.

4 Gli obiettivi del volume Le città dell'innovazione in Italia
01/12/10 Gli obiettivi del volume Le città dell'innovazione in Italia 4 La ricerca si è concentrata su: le caratteristiche dei contesti urbani dove le attività dell’alta tecnologia sono più presenti e sono cresciute di più; l’architettura organizzativa delle imprese e delle loro reti; i meccanismi generativi che hanno favorito la concentrazione di tali attività in determinate città; le modalità attraverso cui tali sistemi locali stanno rispondendo alle sfide legate alla globalizzazione e le loro implicazioni politiche.

5 Il disegno della ricerca: i sistemi urbani
01/12/10 Il disegno della ricerca: i sistemi urbani 5 Per selezionare i sistemi locali più specializzati e dinamici nell’alta tecnologia utilizzando tre indicatori per i SLL con più di abitanti: La concentrazione territoriale degli addetti nell’alta tecnologia (Lq); La concentrazione territoriale delle unità locali nell’alta tecnologia (Lq); La crescita degli addetti nell’alta tecnologia nel periodo (Lq). Combinazione dei tre indici in un unico indicatore Selezione di 34 sistemi locali del lavoro.

6 Quali sono i sistemi locali dell’alta tecnologia
01/12/10 Quali sono i sistemi locali dell’alta tecnologia 6 Città metropolitane Città medie universitarie Piccole città Milano, Roma, Torino, Genova, Bologna, Firenze, Napoli, Bari, Palermo e Catania Pisa, Siena, Trento, Trieste, Cosenza, L’Aquila, Padova, Pavia, Parma, Udine e Ancona Ivrea, Belluno, Avezzano, Feltre, Mirandola, Rieti, Lodi, Varese, Brindisi, Carpi, Rovereto, Ascoli, Sesto Calende

7 I caratteri dei 34 sistemi locali dell’alta tecnologia
01/12/10 7 Valori percentuali su totale nazionale

8 Dove si trovano gli SLAT
01/12/10 Dove si trovano gli SLAT 8 SLAT Addetti U.L. high tech % sul tot. nazionale Centro Nord 27 54,2 Sud 7 62.728 7,6 Italia 686 100

9 Primi 10 SLAT secondo l’indice di sviluppo locale innovativo (1999-2007)
25/05/11 9

10 I caratteri dei 34 sistemi locali dell’alta tecnologia
01/12/10 I caratteri dei 34 sistemi locali dell’alta tecnologia 10 Sll non specializzato Sll mono-specializzato (1-2 specializ.) Sll medio-specializzato (3-4 specializ.) Sll pluri-specializzato (5-7 specializ.) SLAT 0% 8 23,5% 15 44,1% 11 32,4% Città metropolitane 1 10,0% 3 30,0% 6 60,0% Città media universitaria 0,0% 7 70,0% Piccole città 50,0% 5 35,7% 2 14,3% Altri SLL 49% 146 44,6% 21 6,4%

11 Le principali caratteristiche degli SLAT
01/12/10 Le principali caratteristiche degli SLAT 11 In sintesi i sistemi locali dell’alta tecnologia: sono un numero molto limitato; si concentrano prevalentemente nelle regioni del Centro Nord; hanno una connotazione metropolitana, ma ci sono anche città di medie e piccole dimensioni; si concentrano in una ampia gamma di settori di specializzazione, in particolare l’aerospazio, la farmaceutica, l’informatica, la meccanica avanzata, le telecomunicazioni; Rappresentano le aree dinamiche e forti del paese, per valore aggiunto, occupazione, export e capitale umano.

12 Un’interpretazione del dinamismo e della concentrazione
01/12/10 Un’interpretazione del dinamismo e della concentrazione 12 C I T A’ O M E S A C I T A’ O M E A R Imprenditorialità Dotazione di risorse naturali e umane CONCENTRAZIONE E DINAMISMO Fattori di agenzia Fattori di contesto Attori collettivi pubblici e privati, università Grandi imprese

13 I meccanismi generativi
01/12/10 I meccanismi generativi 13 Chi offre i servizi collettivi No Istituzioni pubbliche 43 7 Istituzioni private 14 32 Partnership pubblico-privata 24 22 Collaborazione università-impresa 35 Sfera di appartenenza delle figure chiave (78) No Sfera imprenditoriale 71 6 Sfera istituzionale 44 34

14 La governance territoriale
01/12/10 La governance territoriale 14 Attori che contribuiscono maggiormente all’offerta di beni collettivi. Città metropolitana Città universitaria Piccola città Alleanze tra imprese 4,9 3,8 5,1 Associazioni di categoria 5,0 6,2 5,6 Banche e fondazioni 5,2 4,6 Camera di commercio 4,7 4,4 Enti misti Governo e politiche naz. 4,2 3,4 3,9 Imprese private 3,7 Provincia e Comune 5,8 Regione 5,7 6,0 Università e centri di ricerca 6,9 7,2

15 Punti di forza e di debolezza nel giudizio degli attori locali
01/12/10 Punti di forza e di debolezza nel giudizio degli attori locali 15 Università Punti di debolezza 82% Qualità della vita 80% Risorse umane 80% Servizi pubblici 36% Infrastrutture 48% Finanza specializzata 60% Punti di forza

16 Implicazioni politiche
01/12/10 Implicazioni politiche 16 Le attività ad alta tecnologia: sono legate a un complesso di economie esterne materiali e immateriali che incidono sulla generazione di nuove conoscenze; tali economie esterne maturano nel corso di un lungo processo storico. Ne discende che: l’unità di riferimento primaria per le politiche non è l’azienda ma il territorio. politiche di incentivazione alle singole aziende sono meno efficaci (anche se continuano a essere riproposte).

17 Implicazioni politiche
01/12/10 Implicazioni politiche 17 Obiettivi cruciali per il sostegno all’innovazione nell’alta tecnologia: promuovere politiche di rete che mettano in relazione le imprese tra di loro e con università, centri di ricerca, istituzioni finanziarie specializzate; promuovere la produzione di beni collettivi dedicati (infrastrutture materiali e immateriali, servizi) che accrescano le economie esterne tarate sulle specifiche esigenze dei settori, e anche la qualità sociale e culturale del territorio.

18 Implicazioni politiche
01/12/10 Implicazioni politiche 18 Queste politiche non sono facili e possono fallire: Ci vogliono informazioni accurate, capacità di coordinamento, risorse finanziarie specializzate per valutare progetti innovativi i tre casi europei mostrano come una condizione importante per ridurre i rischi di fallimento è costituita dalle organizzazioni di intermediazione tra l’ambito della ricerca e dell’università, l’ambito imprenditoriale e quello della finanza specializzata (venture capital). Nel confronto con il caso italiano tale attività di intermediazione emerge come uno specifico elemento di debolezza: gli attori intervistati giudicano carente sia il networking tra attori privati, fondazioni e venture capital (diffuso nel caso di Oxford) che quello tra attori collettivi privati e pubblici (come nel caso di Colonia) e quello tra attori pubblici (come nel caso di Grenoble).

19 Implicazioni politiche
01/12/10 Implicazioni politiche 19 In prospettiva, occorrerebbe dunque cambiare sensibilmente il disegno delle politiche per sostenere l’innovazione nell’alta tecnologia: ridurre drasticamente gli incentivi individuali (o anche il credito di imposta) alle aziende: diamo poco a troppi (come mostrano i confronti con gli altri paesi europei); promuovere politiche di rete e di produzione di beni collettivi attraverso il sostegno al networking (efficaci organizzazioni di intermediazione) con forme rigorose di valutazione dei progetti; In questo quadro il ruolo delle Regioni può essere di cruciale importanza, e alcune Regioni sono orientate in questa direzione, ma complessivamente molta strada resta da fare in termini di concentrazione delle risorse su progetti strategici e selettivi legati ai territori;


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