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La Localizzazione Industriale

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Presentazione sul tema: "La Localizzazione Industriale"— Transcript della presentazione:

1 La Localizzazione Industriale
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI “FEDERICO II” Lezione DiSES Corso di Geografia Economica Lezione del 13 ottobre 2016 La Localizzazione Industriale Prof. Nicolino Castiello

2 La Localizzazione UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI “FEDERICO II” Un prodotto materiale dell’attività umana, come appunto è una fabbrica, inserito sulla superficie terrestre diviene un importante fattore di riorganizzazione spaziale, poiché la sua presenza direttamente o indirettamente : modifica la struttura demografica della popolazione locale; altera l’equilibrio tra comunità locale ed le attività produttive locali; ridisegna la rete dei trasporti e ne ridimensiona i flussi Prof. Nicolino Castiello

3 Il Campo Di Studio UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI “FEDERICO II” Lo studio localizzativo non indaga solo sul “dove”, ma anche sul “perché” e sugli “effetti”, cioè esamina le motivazioni della scelta, il processo (a monte) e le conseguenze (a valle), quindi procede: all’analisi generale dei fattori e della loro spazialità; all’esame delle teorie localizzative; allo studio della portata nel tempo e nello spazio del processo di modellamento della superficie terrestre. Prof. Nicolino Castiello

4 I fattori della localizzazione industriale
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI “FEDERICO II” I fattori della localizzazione industriale STRATEGICI FATTORI DELLA LOCALIZZAZIONE INDUSTRIALE LOCALI E/O AMBIENTALI Prof. Nicolino Castiello

5 Il Ruolo Localizzativo
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI “FEDERICO II” Il Ruolo Localizzativo Scala Agglomerazione Inerzia geograf. RE GIO NE Fonti energetiche Materie prime Mercato Manodopera Intervento Diretto Intervento Indiretto SITO Acqua Clima Suolo Relazioni industriali Accessibilità locale Prof. Nicolino Castiello

6 intervento pubblico diretto intervento pubblico indiretto
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI “FEDERICO II” Fonti energetiche I fattori strategici materie prime STRUTTURALI Mercato manodopera FATTORI DELLA LOCALIZZAZIONE INDUSTRIALE STRATEGICI scala ECONOMICI agglomerazione inerzia geografica intervento pubblico diretto POLITICI intervento pubblico indiretto Prof. Nicolino Castiello

7 RELAZIONI INDUSTRIALI
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI “FEDERICO II” I fattori locali SUOLI CLIMA FATTORI DELLA LOCALIZZAZIONE INDUSTRIALE LOCALI E/O AMBIENTALI ACCESSIBILITÀ LOCALE RELAZIONI INDUSTRIALI ACQUA Prof. Nicolino Castiello

8 Le Teorie Localizzative
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI “FEDERICO II” La modellistica localizzativa, che prede spunto dalla teoria gravitazionale di Newton (1687), ebbe grande successo presso la scuola economica tedesca del diciannovesimo secolo: von Thünen, nel 1826, ebbe cura di ideare un modello di disposizione delle colture ; Weber, nel 1906, formulò un modello di localizzazione industriale; Christaller, nel 1933, produsse una teoria localizzativa dei servizi e delle località centrali; Lösch, nel 1954, studiò la localizzazione in funzione della organizzazione spaziale del sistema economico; Isard, nel 1962, sviluppo il principio della sostituibilità neoclassica dei fattori. Prof. Nicolino Castiello

9 Ipotesi Il modello di Weber presuppone: uniformità territoriale;
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI “FEDERICO II” Il modello di Weber presuppone: uniformità territoriale; uniformità di costi dei fattori; uniformità dei costi di tutti i mezzi di trasporto in funzione della distanza; natura delle risorse “ubicate” (fonti di energia e materie prime) “ubiquitarie” (acqua, sabbia ecc.), “perdenti peso” e ”nette” per cui individua i luoghi delle: materie prime; fonti di energia; mercato di sbocco; mercato del lavoro Prof. Nicolino Castiello

10 Isotime A-B mercati A B B A K 6 1 2 3 4 5 6 B A K
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI “FEDERICO II” Isotime A-B mercati A B B A K 6 1 2 3 4 5 6 B Distanza/costo A K Prof. Nicolino Castiello

11 Modello di Weber B e C A B, C e A R A, B e C K 12 6 1 5 15 R 2 4 10,1
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI “FEDERICO II” Modello di Weber B e C A B, C e A R A, B e C K 12 6 1 5 15 R 2 4 10,1 3 3 4 2 5 1 6 1 2 3 4 5 6 Prof. Nicolino Castiello

12 Limiti Teorici UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI “FEDERICO II” La teoria di Weber, pur costituendo un caposaldo per le successive elaborazioni, contiene un insieme di ipotesi eccessivamente vincolanti che ne riducono la portata, esse possono sintetizzarsi nelle seguenti considerazioni: la minimizzazione dei costi totali di trasporto ha scarsa rilevanza se è astratta dal peso dei costi fissi e variabili; la rigidità nella combinazione dei fattori della produzione è superata; la mancata di considerazione dell’equilibrio generale non tiene conto della variazione spaziale della domanda. A detta di Ponsard (1958), la teoria costituisce “la proiezione dell’economia pura [classica] in àmbito spaziale, indipendentemente dal sistema economico” Prof. Nicolino Castiello

13 La Localizzazione Fase
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI “FEDERICO II” Nella localizzazione di una fabbrica, in passato si tendeva quasi sempre ad ottimizzare la funzione localizzativa di una singola impresa in un àmbito regionale; oggi si cerca la massimizzazione del sistema economico in un àmbito spazio scalare, cioè che va al locale al globale (esempio industria automobilistica) NE CONSEGUE CHE LA LOCALIZZAZIONE È SOLO UNA FASE DEL PROCESSO DI ORGANIZZAZIONE SPAZIALE IN TEMPI LUNGHI C Prof. Nicolino Castiello


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