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scolastica sulla base della normativa vigente
Bisogni Educativi Speciali Indicazioni operative per promuovere l’inclusione scolastica sulla base della normativa vigente Maristella Colombo Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia Ufficio XI – Ambito Territoriale di Monza e Brianza
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LA TUTELA DEL SUCCESSO FORMATIVO NELLA NORMATIVA
Legge 53 di riforma dell’ordinamento scolastico linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri Linee guida per l’integrazione degli alunni con disabilità Legge Linee guida per l’intervento sugli alunni con DSA (Disturbi Specifici di Apprendimento)
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“Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi, lui passerà l’intera vita a credersi stupido”. Albert Einstein
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In ogni classe ci sono studenti che presentano una richiesta di speciale attenzione per una varietà di ragioni. Principi recepiti nel DPR 275/99: «Nell’esercizio dell’autonomia didattica delle istituzioni scolastiche … possono adottare tutte le forme di flessibilità che ritengono opportune e tra l’altro: l’attivazione di percorsi didattici individualizzati, nel rispetto del principio generale dell’integrazione degli alunni nella classe e nel gruppo…» (art.4)
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SENSI E PERCORSI PER UNA DIDATTICA INCLUSIVA
La presenza di alunni con BES in classe deve rappresentare una spinta per una nuova scuola che si ripensi come valido strumento per la realizzazione di una valida formazione per tutti. La didattica inclusiva appunto, mette al centro la persona e la RELAZIONE tra persone, sollecita e consente di sviluppare le risorse e le potenzialità che ogni alunno possiede, espresse ed inespresse, valorizzandole in un contesto collettivo.
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Elaborare un percorso individualizzato e personalizzato per alunni con BES, anche attraverso la redazione di un Piano Didattico Personalizzato, che serva come strumento di lavoro in itinere per gli insegnanti ed abbia la funzione di documentare alle famiglie le strategie di intervento programmate. Le scuole – con determinazioni assunte dai Consigli di classe, risultanti dall’esame della documentazione clinica presentata dalle famiglie e sulla base di considerazioni di carattere psicopedagogico e didattico – possono avvalersi per tutti gli studenti con BES degli strumenti compensativi e delle misure dispensative previste dalle disposizioni attuative della Legge 170/2010
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Definizione Ogni alunno può manifestare dei BES.
Non si tratta di un concetto clinico ma pedagogico, è una condizione di difficoltà che dà diritto ad un intervento personalizzato (che si può concretizzare e formalizzare in un PDP). Superamento della distinzione Alunno con disabilità/ senza disabilità. (Dir.Min. 27/12/12)
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Ogni alunno, anche solo per determinati periodi, può manifestare BES: o per motivi fisici, biologici, fisiologici, o psicologici e sociali. Distinzione tra: Ordinarie difficoltà di apprendimento Gravi difficoltà di apprendimento Disturbi di apprendimento
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Non è compito della scuola certificare gli alunni con bisogni educativi speciali, ma individuare quelli per i quali è opportuna l’adozione di particolari strategie speciali
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Analisi della classe Individuazione… Attivazione piani Predisposizione PEI Predisposizione PDP per alunni DSA Predisposizione PDP per alunni altri BES Monitoraggio Valutazione
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DALL’INDIVIDUAZIONE DELLA DISABILITA’ ALLA STESURA DEL PEI
SEGNALAZIONE, CERTIFICAZIONE e RELAZIONE CLINICA VERBALE DI ACCERTAMENTO DIAGNOSI FUNZIONALE PROFILO DINAMICO FUNZIONALE PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZAATO
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Chi sono gli alunni con bisogni educativi speciali
A) Disabilità – L.104/92 – sostegno – programmazione per obiettivi minimi o differenziata. DF, PDF, PEI. Certificazione. B) Disturbi evolutivi specifici = di origine neurobiologica e di matrice evolutiva. In assenza di patologie neurologiche e con capacità cognitive adeguate. Tra questi i DSA (disturbi specifici di apprendimento). lettura (dislessia) scrittura (disgrafia e disortografia) calcolo (discalculia). L. 170/2010 e Linee Guida.
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A questo gruppo la Dir. Min
A questo gruppo la Dir. Min. del 27/12/12 aggiunge almeno altre 5 categorie: Disturbi specifici del linguaggio Disturbi delle abilità non verbali Disturbi della coordinazione motoria ADHD Funzionamento cognitivo limite (F.I.L.). Gli ultimi due se “non gravi”, altrimenti cfr. L.104/92 Il “gruppo B” necessita di diagnosi per l’attivazione del PDP.
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DSM-5 - DISABILITA’ INTELLETTIVA
-DISABILITA’ INTELLETTIVA DI GRADO LIEVE -DISABILITA’ INTELLETTIVA DI GRADO MODERATO -DISABILITA’ INTELLETTIVA DI GRADO GRAVE -DISABILITA’ INTELLETTIVA DI GRADO PROFONDO
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Certificazione ≠ Diagnosi
Per certificazione si intende un documento con valore legale che attesta il diritto di avvalersi della L. 104/92 o 170/2010. Per diagnosi si intende un giudizio clinico, attestante la presenza di una patologia o disturbo, che può essere rilasciato da un medico o da uno psicologo. (Nota di chiarimento MIUR novembre 2013)
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C) Svantaggi vari: Socioeconomico - Linguistico – Culturale – etc
C) Svantaggi vari: Socioeconomico - Linguistico – Culturale – etc. “Indivuduati sulla base di oggettivi elementi (es. su segnalazione di servizi sociali), ovvero di ben fondate considerazioni psicopedagogiche e didattiche” Gli alunni di recente immigrazione e non italofoni, stando alla Nota di chiarimento 22/11/13, non necessariamente rientrano tra i Bes e in casi eccezionali usufruiranno del PDP. Non occorre diagnosi!
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Classificazione internazionale del funzionamento
Il concetto di Bisogni Educativi Speciali (BES) si basa su una visione globale della persona che si accompagna ef ficacemente a quella del modello ICF della classificazione internazionale del funzionamento, disabilità e salute (International Classification of Functioning, disabiliti and health) fondata sul profilo di funzionamento e sull’analisi del contesto, come definito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS, 2001) L’ idea di bisogno educativo speciale, fondata sul funzionamento globale della persona, porta ad un e v i d e n t e s u p e r a m e n t o d e l l e c a t e g o r i e diagnostiche tradizionali, in una situazione in cui l'alunno ha diritto a un intervento individualizzato e inclusivo
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Cosa fare In caso di DSA Osservazione e individuazione dei “casi sospetti” Comunicazione alla famiglia Richiesta di valutazione attraverso il SSN o privati e strutture accreditate Diagnosi Comunicazione alla scuola Discussione e PDP
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La Circ. Min sottolinea la necessità di adottare il PDP anche in attesa del rilascio della certificazione, visti i tempi lunghi (anche sei mesi). Per le classi terminali, la certificazione va presentata entro il 31 marzo (R. A /7/2012).
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Per il terzo gruppo (Svantaggio) non occorre né certificazione né diagnosi.
Il C.d.c. decide in autonomia per l’attuazione o meno di un PDP. N.B. Motivare e verbalizzare sempre ogni decisione assunta sulla base di considerazioni pedagogiche e didattiche, al fine di evitare contenzioso.
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Cosa è un PDP? Piano didattico personalizzato
Da realizzare entro il primo trimestre Nel rispetto degli obiettivi generali e specifici di apprendimento, la didattica personalizzata mira a individuare, per ciascuna disciplina, modalità didattiche individualizzate e personalizzate.
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Un PDP dovrà contenere almeno:
Dati anagrafici dell’alunno Tipologia del disturbo Attività didattiche individualizzate/personalizzate Strumenti compensativi Misure dispensative Forme di verifica e valutazione personalizzate. Il PDP, elaborato dal Cdc, deve avere la firma, oltre che del Cdc, del DS (o suo delegato) e della famiglia.
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Esempi di misure compensative e dispensative:
Strumenti compensativi Utilizzo del PC con programmi di videoscrittura e strumenti di autocorrezione, sintetizzatore vocale (Alfa reader, Balabolka). Registratore mp3. Utilizzo di schemi e mappe concettuali. 30% del tempo aggiuntivo per lo svolgimento delle verifiche in classe Misure dispensative Dispensa dalla lettura ad alta voce in classe. Dispensa dal prendere appunti. Minor incidenza, nella valutazione, di errori ortografici, che saranno corretti ma non valutati. Verifiche orali programmate.
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Misure dispensative e compensative nella didattica delle lingue straniere.
Si potrà accedere alla dispensa dalle prove scritte di lingua straniera in presenza di uno specifico e grave disturbo clinicamente diagnosticato (art. 6 del DM 12/7/12 e Linee guida). In questo caso, anche in sede di esami di Stato, si può prevedere una prova orale sostitutiva di quella scritta, secondo contenuti e modalità stabiliti dalla commissione d’esame sulla base del PDP. Le 2 h di insegnamento della seconda lingua nella scuola secondaria di I grado possono essere utilizzate anche per potenziare l’insegnamento della lingua italiana. In casi di eccezionale gravità è previsto l’esonero dall’insegnamento delle lingue straniere, dunque un percorso scolastico differenziato. In questo caso si rilascia l’attestazione di cui all’art. 13 DPR 323/98.
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Una buona programmazione personalizzata contiene:
la descrizione accurata della situazione dell’allievo, partendo dai suoi punti di forza, dalle abilità e dalle capacità presenti. La descrizione deve essere sinottica, riassunta in tabelle (che non sono griglie) e poi eventualmente spiegata con maggiore dettaglio; la descrizione dello stile di apprendimento dell’allievo per adattarvi lo stile di insegnamento; la descrizione delle situazioni e delle condizioni che favoriscono le performance positive dell’allievo quanto quelle che ne condizionano negativamente i risultati; l’individuazione degli ambiti di lavoro per l’anno scolastico, degli obiettivi, dei contenuti e dei metodi per raggiungerli; le modalità di verifica e di valutazione dell’efficacia del lavoro svolto e l’eventuale modifica degli aspetti che non hanno fornito i risultati sperati (è essenziale comprendere che espressioni del tipo “adeguato progresso” o altre generiche formulazioni non sono significative se non accompagnate da precise indicazioni sul cosa, sul quanto, sul come e sul perché e rispetto a quali standard previsti)
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Il Consiglio di Classe deve: - identificare i contenuti essenziali delle discipline per garantire la validità del corso di studi e del diploma rilasciato alla fine della scuola secondaria di II grado (ovviamente se non si tratta di piano differenziato di cui alla Legge 104/92); - scegliere obiettivi realistici (cioè che l’alunno possa effettivamente raggiungere); - scegliere obiettivi significativi (cioè che abbiano rilevanza per lui, anche in vista della vita adulta); - scegliere obiettivi razionali, di cui l’alunno possa comprendere e condividere il significato e la rilevanza.
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I quattro valori di riferimento condivisi dai “docenti inclusivi”:
(Saper) valutare la diversità degli alunni – la differenza tra gli alunni è una risorsa e una ricchezza. Sostenere gli alunni – i docenti devono coltivare aspettative alte sul successo scolastico degli studenti. Lavorare con gli altri – la collaborazione e il lavoro di gruppo sono approcci essenziali per tutti i docenti. Aggiornamento professionale continuo – l’insegnamento è una attività di apprendimento e i docenti hanno la responsabilità del proprio apprendimento permanente per tutto l’arco della vita.
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Maristella Colombo Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia Ufficio XI – Ambito Territoriale di Monza e Brianza
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