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INCONTRO CON I GENITORI presentazione GLHI

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Presentazione sul tema: "INCONTRO CON I GENITORI presentazione GLHI"— Transcript della presentazione:

1 INCONTRO CON I GENITORI presentazione GLHI
SALZANO, 29 MAGGIO 2017 Referente Manuela Bernardi, A.S. 2016/17

2 2. COSA SIGNIFICA ‘INCLUSIONE’
1. GLOSSARIO 2. COSA SIGNIFICA ‘INCLUSIONE’ 3. LA NORMATIVA 4. PER UNA SCUOLA INCLUSIVA: COSA FARE? Referente Manuela Bernardi, A.S. 2016/17

3 1. GLOSSARIO BES  Bisogni Educativi Speciali (Special Educational Needs)  area dello svantaggio scolastico, che comprende problematiche diverse contiene tre grandi sotto-categorie: la disabilità; i disturbi evolutivi specifici; lo svantaggio socio-economico, linguistico, culturale. […] Ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali: o per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta. Referente Manuela Bernardi, A.S. 2016/17

4 1. GLOSSARIO D.F.  DIAGNOSI FUNZIONALE :la descrizione analitica della compromissione funzionale dello stato psico-fisico dell'alunno in situazione di handicap, al momento in cui accede alla struttura sanitaria per conseguire gli interventi previsti dagli artt. 12 e 13 della legge n. 104 del 1992. P.D.F.  PROFILO DINAMICO FUNZIONALE sulla base dei dati riportati nella diagnosi funzionale, di cui all'articolo precedente, descrive in modo analitico i possibili livelli di risposta dell'alunno in situazione di handicap riferiti alle relazioni in atto e a quelle programmabili. Comprende la descrizione funzionale dell’alunno in relazione alle difficoltà che l’alunno dimostra di incontrare in settori di attività. : I'analisi dello sviluppo potenziale dell'alunno a breve e medio termine desunto dall’esame dei seguenti parametri PDP  PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO previsto dalla Legge 170 del 2010 e poi esteso a tutti gli alunni con bisogni educativi speciali Referente Manuela Bernardi, A.S. 2016/17

5 1. GLOSSARIO PEI  PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO: è il documento nel quale vengono descritti gli interventi integrati ed equilibrati tra di loro, predisposti per l'alunno in situazione di handicap, in un determinato periodo di tempo, ai fini della realizzazione del diritto all'educazione e all'istruzione, di cui ai primi quattro commi dell'art. 12 della legge n del 1992 Individualizzazione dei percorsi di apprendimento (D.P.R.275/99 art.4 e Regolamento dell’Autonomia) Personalizzazione piani di studio (L.53/2003 art. 2, c1 ) ICF  CLASSIFICAZIONE INTERNAZIONALE DEL FUNZIONAMENTO DELLA DISABILITÀ E DELLA SALUTE, si identifica la persona con il suo funzionamento (diagnosi funzionale) nel contesto, che crea vantaggi o svantaggi, a cui si aggiungono gli interventi dell’ASL, della la famiglia e della scuola. Referente Manuela Bernardi, A.S. 2016/17

6 1. GLOSSARIO PTOF  PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA
PAI  PIANO ANNUALE DELL’INCLUSIVITÀ UST  UFFICIO SCOLASTICO TERRITORIALE USR  UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE PER L’INCLUSIONE: CTI  CENTRI TERRITORIALI PER L’INCLUSIONE CTS  RETE DEI CENTRI TERRITORIALI DI SUPPORTO NT    Referente Manuela Bernardi, A.S. 2016/17

7 1. GLOSSARIO O.D.  ASSEGNAZIONE ALLA SCUOLA DI POSTI DOCENTI (ENTRO MAGGIO A SEGUITO RICHIESTA POST -ISCRIZIONI) O.F.  ASSEGNAZIONE SUCCESSIVA DI ALTRI POSTI IN BASE ALLE RICHIESTE CHE SI FARANNO A GIUGNO POTENZIAMENTO Referente Manuela Bernardi, A.S. 2016/17

8 1. GLOSSARIO GLHO  GRUPPO DI LAVORO H OPERATIVO
GLH/CH  GRUPPO DI LAVORO H / COMMISSIONE H GLHI  GRUPPO DI LAVORO H DI ISTITUTO GLI  GRUPPO DI LAVORO PER L’INCLUSIONE Referente Manuela Bernardi, A.S. 2016/17

9 2. COSA SIGNIFICA ‘INCLUSIONE’?
Siamo tutti diversi, ognuno con la propria identità. Il concetto si applica a tutti gli alunni/e come garanzia diffusa e stabile di poter partecipare alla vita scolastica e di raggiungere il massimo possibile in termini di apprendimento e partecipazione. Trovare soluzioni per semplificare la vita dell’alunno Metterlo in grado di vivere col minor disagio possibile Farlo star bene con se stesso e gli altri Referente Manuela Bernardi, A.S. 2016/17

10 2. COSA SIGNIFICA ‘INCLUSIONE’?
Come poter fare? Creare dei processi, adattarli, trasformarli e renderli accessibili Star bene con se stessi significa benessere ‘in e con la famiglia’, benessere nella comunità (scolastica e territoriale) Referente Manuela Bernardi, A.S. 2016/17

11 2. COSA SIGNIFICA ‘INCLUSIONE’?
Ognuno di noi è diverso L’inclusione è un processo che RICHIEDE: Cambiamento culturale Collaborazione tra persone con ruoli specifici Competenze personali e professionali Un pensiero complesso e organizzato Il coinvolgimento di tutta la comunità scolastica Referente Manuela Bernardi, A.S. 2016/17

12 2. COSA SIGNIFICA ‘INCLUSIONE’?
TUTTI hanno il compito di: SENSIBILIZZARE E CREARE le condizioni perché l’inclusione possa essere messa in pratica PRODURRE cambiamento nella società Referente Manuela Bernardi, A.S. 2016/17

13 3. LA NORMATIVA LOGICA DELL’ESCLUSIONE
LOGICA DELL’INSERIMENTO (LEGGE 118/71) LOGICA DELL’INTEGRAZIONE (LEGGE 517/77) LOGICA DELL’INCLUSIONE (D.M , D.LGS. n. 66/ 17) Referente Manuela Bernardi, A.S. 2016/17

14 3. LA NORMATIVA LOGICA DELL’ESCLUSIONE  ISOLAMENTO: Istituzione di strutture speciali per il trattamento delle diversità LOGICA DELL’INSERIMENTO (LEGGE 118/71)  limitata alla affermazione del principio dell’inserimento nelle classi normali su iniziativa delle famiglie superando il modello della scuole speciali che comunque non vengono abolite Referente Manuela Bernardi, A.S. 2016/17

15 3. LA NORMATIVA LOGICA DELL’INTEGRAZIONE (LEGGE 517/77)  Commissione FALCUCCI, (1975): costituisce la magna charta dell’integrazione degli alunni portatori di handicap: in essa sono contenuti i principi ispiratori della legge 517/1977 e della stessa legge quadro 104/1992  art. 12.5: una scuola che istruisca ma che offra…; art. 13: una scuola per tutti… LA GRANDE INNOVAZIONE È CHE NON ESISTONO PIÙ BAMBINI CONSIDERATI NON EDUCABILI Referente Manuela Bernardi, A.S. 2016/17

16 3. LA NORMATIVA LOGICA DELL’INCLUSIONE -BES D.M. 27.12.2012
-D.LGS. n Norme per la promozione dell'inclusione scolastica degli studenti con disabilità, a norma dell'articolo 1, commi 180 e 181, lettera c), della legge 13 luglio 2015, n. 107

17 3. LA NORMATIVA Un sistema inclusivo considera l’alunno protagonista dell’apprendimento qualunque siano le sue capacità, potenzialità e i suoi limiti. Va favorita la costruzione attiva della conoscenza attivando le personali strategie di approccio al “sapere”, rispettando i ritmi e gli stili di apprendimento. Referente Manuela Bernardi, A.S. 2016/17

18 3. LA NORMATIVA ISOLAMENTO ASSISTENZA INSERIMENTO INTEGRAZIONE  Riconoscimento di uguali diritti cui si affianca il riconoscimento di diritti specifici connessi a specifici bisogni INCLUSIONE  Siamo tutti diversi, ognuno con la propria identità Referente Manuela Bernardi, A.S. 2016/17

19 In concreto, cosa cambia?
3. LA NORMATIVA D.LGS. n. 66/17  Norme per la promozione dell'inclusione scolastica degli studenti con disabilità ridefinisce molte delle procedure previste per gli alunni con disabilità, riformando non pochi aspetti della L. n. 104/92. I decreti entreranno in vigore il 31 maggio, anche se i cambiamenti previsti dal decreto n. 66 saranno di fatto introdotti solo a partire dal primo gennaio L’unica eccezione riguarda i gruppi di lavoro regionali e di istituto che partiranno dal 1° settembre 2017. In concreto, cosa cambia? Ne riportiamo gli aspetti più significativi… Referente Manuela Bernardi, A.S. 2016/17

20 3. LA NORMATIVA Il Capo II riguarda le prestazioni previste per l’inclusione scolastica. Referente Manuela Bernardi, A.S. 2016/17

21 3. LA NORMATIVA Il Capo III riguarda le procedure di certificazione e documentazione per l’inclusione scolastica. ARTICOLO 5 – La domanda per l’accertamento della disabilità in età evolutiva è presentata  all’INPS. Vengono introdotti dei cambiamenti nelle commissioni mediche e nella documentazione da stilare: un Profilo di Funzionamento, redatto  secondo i criteri del modello bio-psico-sociale  della Classificazione Internazionale  del Funzionamento, della  Disabilità e della Salute (ICF), sostituirà integralmente la  Diagnosi Funzionale e il Profilo Dinamico Funzionale. Tale documento sarà prodotto dall’Unità di Valutazione Multidisciplinare, di cui al DPR del 24/02/94. Il Profilo di Funzionamento è il documento propedeutico e necessario alla predisposizione del Progetto Individuale e del Piano Educativo Individualizzato (PEI), definisce le competenze  professionali e la  tipologia delle misure di sostegno e delle risorse strutturali necessarie per l’inclusione scolastica, è redatto con la collaborazione dei genitori e con la partecipazione  di  un rappresentante dell’amministrazione scolastica, è aggiornato al passaggio di  ogni  grado di istruzione e in presenza di nuove e sopravvenute condizioni. Referente Manuela Bernardi, A.S. 2016/17

22 3. LA NORMATIVA Il Capo IV riguarda la Progettazione e l’organizzazione scolastica per l’inclusione. ARTICOLO 6 – Il Progetto individuale, di cui alla L. n. 328/00 è redatto dal competente Ente locale sulla base del Profilo di Funzionamento, su richiesta e con la collaborazione dei genitori. Le prestazioni, i servizi e le misure previste sono definite anche in collaborazione con le  istituzioni scolastiche. Referente Manuela Bernardi, A.S. 2016/17

23 3. LA NORMATIVA Il Capo IV riguarda la Progettazione e l’organizzazione scolastica per l’inclusione. ARTICOLO 7 – Il PEI è elaborato e approvato  dai  docenti  contitolari  o  dal consiglio di  classe, con la  partecipazione  dei  genitori o dei soggetti che ne esercitano la responsabilità, delle figure professionali specifiche interne ed esterne all’istituzione scolastica che interagiscono con la classe e con l’alunno con disabilità nonché con il supporto dell'unità di valutazione multidisciplinare, tiene conto della certificazione di disabilità e del Profilo di Funzionamento, individua strumenti e strategie, modalità didattiche e di coordinamento degli interventi. Dev’essere redatto all’inizio di ogni anno scolastico e aggiornato in presenza di nuove e sopravvenute condizioni ARTICOLO 8 – Ogni istituzione scolastica predispone il Piano per l’inclusione che definisce le modalità per l'utilizzo coordinato delle risorse. Referente Manuela Bernardi, A.S. 2016/17

24 4. PER UNA SCUOLA INCLUSIVA: COSA FARE?
GLHO  Gruppi di Lavoro H Operativo riguardante il singolo alunno con certificazione di disabilità dell’integrazione scolastica) cui spetta i compiti di cui all’art.12 comma 5 della Legge 104/1992 e all’art. 5 del D.P.R. del 24 febbraio 1994 «Atto di indirizzo e coordinamento relativo ai compiti delle unità sanitarie locali in materia di alunni portatori di handicap». Composizione: dirigente o suo referente insegnanti curricolari inseganti sostegno genitori referenti AULSS o privato Operatore Socio-Sanitario (OSS) altro Funzioni: elaborare il PEI, definire la progettazione, il progetto di vita dell’alunno richiedere la deroga verificare il PEI Referente Manuela Bernardi, A.S. 2016/17

25 4. PER UNA SCUOLA INCLUSIVA: COSA FARE?
I GLH-CH  Gruppi lavoro H o Commissione H. Composizione: dirigente o suo referente insegnanti sostegno assistente sociale referenti plesso Funzioni monitoraggio casi, elaborazioni documenti proposte acquisti materiali Proposte relative alla informazione/formazione Referente Manuela Bernardi, A.S. 2016/17

26 4. PER UNA SCUOLA INCLUSIVA: COSA FARE?
I GLHI  Gruppi di studio e di lavoro di Istituto, ex art.15 comma 2 Legge n.104/1992: presso ogni circolo didattico ed istituto di scuola secondaria di primo e secondo grado sono costituiti gruppi di studio e di lavoro collaborare alle iniziative educative e di integrazione predisposte dal piano educativo Funzioni analizzare le risorse umane e materiali disponibili nell’Istituto rilevare i bisogni trasversali emersi nei GLHO, avanzare proposte agli OO.CC, pianificare interventi, monitorare e valutare esiti rilevare bisogni di formazione creare rapporti con il Territorio per una mappatura dei servizi esistenti, concordare interventi e programmare utilizzo efficace delle risorse in riferimento alla disabilità formulare proposte per il miglioramento delle pratiche inclusive della scuola Composizione: dirigente o suo referente rappresentanti degli insegnanti curricolari e del sostegno operatori dei servizi rappresentanti dei genitori rappresentanti (eventuale) del personale ATA Referente Manuela Bernardi, A.S. 2016/17

27 4. PER UNA SCUOLA INCLUSIVA: COSA FARE?
Referente Manuela Bernardi, A.S. 2016/17 4. PER UNA SCUOLA INCLUSIVA: COSA FARE? GLI  GRUPPO DI LAVORO PER L’INCLUSIONE. Composizione: Dirigente scolastico docenti funzione strumentale docenti referenti genitori specialisti AULLS /o enti accreditati assistenti sociali personale ATA Funzioni: rilevazione dei BES presenti nella scuola; raccolta e documentazione degli interventi didattico-educativi posti in essere anche in funzione di azioni di apprendimento organizzativo in rete tra scuole e/o in rapporto con azioni strategiche dell'Amministrazione; focus/confronto sui casi, consulenza e supporto ai colleghi sulle strategie/metodologie di gestione delle classi; rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività della scuola; raccolta e coordinamento delle proposte formulate dai singoli GLH Operativi sulla base delle effettive esigenze, ai sensi dell' art. 1, comma 605, lett. b), della legge n. 296/2006, tradotte in sede di definizione del PEI come stabilito dall' art. 10, comma 5 della legge 30 luglio 2010, n. 122; elaborazione di una proposta di Piano Annuale per l'Inclusività riferito a tutti gli alunni con BES, da redigere al termine di ogni anno scolastico (entro il mese di giugno).

28 PER UNA SCUOLA INCLUSIVA: COSA FARE?
PAI  Piano Annuale per l’Inclusività Inteso come momento di riflessione di tutta la comunità educante per realizzare la cultura dell’inclusione Sfondo e fondamento su cui sviluppare una didattica attenta ai bisogni di ciascuno nel realizzare gli obiettivi comuni Integrazione del PTOF di cui è parte sostanziale (nota prot. 155 del ) Scopo: far emergere criticità e punti di forza, rilevando le tipologie dei diversi BES e le risorse impiegabili

29 4. PER UNA SCUOLA INCLUSIVA: COSA FARE?
La Circolare Ministeriale n.8 del 6 marzo 2013 avente ad oggetto “Direttiva ministeriale 27 dicembre 2012 "Strumenti d'intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l'inclusione scolastica". Indicazioni operative «dà un nuovo impulso ai GLHI poiché si sottolinea che “fermo restando quanto previsto dall’art.15 comma 2 della L. 104/1992, i compiti del Gruppo di lavoro e di studio di Istituto si estendono alle problematiche relative a tutti i BES». Pertanto i GLHI e i GLI coesistono e i primi non sono assorbiti dai secondi, giacché integrazione ed inclusione non hanno lo stesso significato. Mentre a dire della Nota 2563 restano inalterati i compiti dei GLHO così come previsti dalla Legge 104; in siffatta prospettiva quindi a ciascuno il suo compito per quanto di competenza così come stabilito dalla normativa vigente. D.LGS. n. 66/17 : i cambiamenti previsti dal decreto n. 66 che partiranno dal 1° settembre 2017 riguardano i gruppi di lavoro regionali e di istituto Referente Manuela Bernardi, A.S. 2016/17

30 4. PER UNA SCUOLA INCLUSIVA: COSA FARE?
Individuazione Genitore disponibile a rappresentare le Famiglie degli alunni con disabilità nei gruppi GLHI e GLI QUALI I COMPITI? Dare informazioni agli altri genitori Dare informazioni sul territorio e dal territorio Fare proposte per l’integrazione e l’inclusione Fare rete Referente Manuela Bernardi, A.S. 2016/17

31 Grazie per l’attenzione e la vostra collaborazione!


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