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PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO (PEI)
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CHE COS’È. È un documento che riprende le aree del P. D. F
CHE COS’È? È un documento che riprende le aree del P.D.F. nelle quali è necessario intervenire perché più deficitarie, vengono poi riportati gli obiettivi e descritti gli interventi predisposti per l’alunno certificato (L.104), le risorse umane coinvolte e i sussidi e materiali utili. Per ciascun obiettivo viene effettuata una verifica intermedia e finale. A tal proposito l’insegnante tenderà a valutare il grado di generalizzazione delle abilità, il grado di mantenimento nel tempo delle competenze acquisite, il livello raggiunto rispetto alle capacità di autoregolazione- autonomia dell’alunno nell’esecuzione di una data abilità.
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COSA DESCRIVE? Descrive la programmazione educativa e didattica, gli obiettivi attesi, i metodi e i criteri di valutazione pensati per garantire allo studente con disabilità il diritto all’educazione e all’istruzione favorendone l’inclusione, l’autonomia, il miglioramento delle abilità sociali e lo sviluppo degli apprendimenti. Nel Piano devono dunque essere esplicitati tutti gli interventi volti a una presa in carico globale dell’alunno con disabilità, in modo condiviso da tutti i docenti (insegnante di sostegno e docenti curricolari), dal Servizio sanitario nazionale, dalle istituzioni del territorio e dalla famiglia dell’alunno.
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finalità e obiettivi didattici, educativi e di socializzazione;
COSA DEVE CONTENERE? finalità e obiettivi didattici, educativi e di socializzazione; obiettivi di apprendimento nelle diverse aree in correlazione con quelli previsti per l’intera classe; programmazione di attività specifiche; metodi e materiali didattici di supporto (orari, tecnologie, ecc.); criteri e metodi di valutazione, intesa come valutazione dei processi e non solo della performance; integrazione tra attività scolastiche ed extrascolastiche.
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Viene redatto all’inizio dell’anno scolastico, sulla base del P.D.F.
QUANDO VIENE REDATTO? Viene redatto all’inizio dell’anno scolastico, sulla base del P.D.F. È un documento flessibile che può essere modificato e migliorato in corso d’anno qualora gli obiettivi non risultino adatti al percorso di crescita dell’alunno. DA CHI VIENE REDATTO? Il P.E.I. viene redatto dall’insegnante di sostegno, dagli insegnanti di classe, con la collaborazione della famiglia e dagli operatori dell’equipe territoriale disabilità. SPESSO TALE DOCUMENTO VIENE REDATTO DALL’INSEGNANTE DI SOSTEGNO E VISIONATO SOLO IN PARTE DALLE PERSONE SOPRA CITATE.
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Il Piano educativo individualizzato (PEI) è lo strumento per l’integrazione nella scuola degli alunni con disabilità MA PEI PROGETTO DI VITA
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(famiglia, tempo libero, associazioni…).
COSA SIGNIFICA? Bisogna pensare all’alunno NON solo in quanto tale MA appartenente anche ad altri contesti (famiglia, tempo libero, associazioni…). Bisogna pensare all’alunno come una persona che, con il tempo, diventerà ADULTA.
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Un buon PEI deve essere: completo, globale , equilibrato,
integrato con le attività della classe, rispondente ai bisogni evolutivi e alle caratteristiche individuali. Un buon PEI dovrebbe essere anche: flessibile, provvisorio, aperto alla sperimentazione e alla verifica, modulare e aperto a vari arricchimenti.
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Un buon PEI deve unire vari elementi:
la storia e la conoscenza approfondita dell’alunno (dal portfolio-dossier alla diagnosi funzionale, ecc.), la progettualità a breve, medio e lungo termine la definizione di interventi, materiali e verifiche/valutazioni. Queste componenti si dovrebbero armonizzare in un lavorio continuo di sviluppo e di crescita, non solo delle abilità e delle competenze, ma anche dell’identità del bambino in difficoltà. Nel pianificare il PEI, l’insegnante specializzato deve avere uno ‘sguardo lungo e sottile’, per riuscire a vedere adulto quel bambino disabile che ha di fronte, vederlo adulto con le sue necessità e i suoi desideri, nel lavoro, in casa, nelle relazioni affettive, con gli amici, etc… con una proiezione nel futuro che abbia un senso per la persona.
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NUOVO E VECCHIO MODELLO PEI A CONFRONTO
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Affettivo relazionale Logico matematica
Nel vecchio PEI troviamo già predisposte le aree (una per ogni pagina): Affettivo relazionale Logico matematica Area storico geografica scientifica Area motoria Area operativo tecnico pratica
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Esempi di aree disciplinari scuola dell’infanzia:
Area dell’autonomia, Socio-affettiva, Comunicazione-linguistico- espressiva, Motorio-prassica, Logico-matematica, Operativo-tecnico-pratica.
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Esempi di aree disciplinari scuola primaria:
Area linguistico-espressiva, Logico-matematica, Storico-geografico-scientifica, Motoria, Operativo-tecnico-pratica, Autonomia, Socio – affettiva.
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NON PRESENTE
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NON PRESENTE
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NON PRESENTE
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L’insegnante di sostegno è: PROMOTORE della cultura dell’INTEGRAZIONE,
CONTITOLARE della classe, per gli alunni è una presenza efficace, ha il compito di PROGETTARE per PROGRAMMARE e compiere AZIONI FORMATIVE MIRATE per favorire un’ EDUCAZIONE INCLUSIVA e la RIDUZIONE DELL’HANDICAP.
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BUON LAVORO!
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