La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

DISTRETTO 2071 Anno Rotariano 2016 – 2017 D.G.E. Alessandro Vignani

Presentazioni simili


Presentazione sul tema: "DISTRETTO 2071 Anno Rotariano 2016 – 2017 D.G.E. Alessandro Vignani"— Transcript della presentazione:

1 DISTRETTO 2071 Anno Rotariano 2016 – 2017 D.G.E. Alessandro Vignani
Seminario Interattivo di Formazione degli Istruttori di Club Istruttore Gennaro M. Cardinale 21 Gennaio 2016 Firenze- Conference Florenzia Hotel

2 POSTI ASSEGNATI Fila 1 PDG Fila 2 Area Medicea 1 Fila 8 Area Etruria Fila 3 Area Medicea 2 Fila 9 Area Maremma 1 Fila 4 Area Toscana 1 Fila 10 Area Maremma 2 Fila 5 Area Toscana 2 Fila 11 Area Tirrenica 1 Fila 6 Area Toscana 3 Fila 12 Area Tirrenica 2 Fila 7 Area Toscana 4 Fila 13 Area Tirrenica 3 File 14 – 15 - Presidenti di Club e Ospiti

3 Seminari Interattivi e Globali
In quest’A.R. abbiamo dato rilevanza alla funzione dell’Istruttore di Club Vi abbiamo invitati ai Pre Sipe, per cui avete assistito e partecipato con interventi, ai Seminari preliminari per i Presidenti di Club. Ci incontriamo nuovamamente oggi, per scambiarci opinioni sugli obiettivi del secondo trimestre di questo A.R. La vostra partecipazione attiva è una innovazione importante, e, soprattutto, utile ai Club perché è un valore aggiunto necessario per la consapevolezza 3

4 FORMAZIONE E INFORMAZIONE
A mio avviso più che di “Formazione” parlerei di “Informazione”. Lo ritengo più adeguato per tutti i Seminari distrettuali e non, anche per non far torto alla competenza dei destinatari. Ho sempre pensato, fin da quando c’era la Commissione di Informazione rotariana, che la sua sostituzione con la figura dell’Istruttore non dovesse alterare la funzione di quella Commisione, che aveva appunto il compito di Informare i soci. Non intendo con ciò riformare quanto previsto dalla prassi, ma preferisco personalmente parlare di Informazione, quella stessa che mi accingo trasmettervi. L’Istruttore rappresenta una risorsa rilevante in un Rotary Club, perché aiuta i nostri soci a meglio comprendere cosa siamo e cosa vogliamo, ed é un valido supporter della Corporate Identity Perché ciò sia una risorsa reale e competente, è però necessario che l’Istruttore abbia una adeguata conoscenza del Rotary, delle sue regole, con un puntuale aggiornamento tramite il Code of Policies. 4

5 IL SISTEMA ROTARY Una buona preparazione comporta la necessità di conoscere la struttura e la funzione di quello che definisco il SISTEMA ROTARY il Rotary Club il Distretto la Zona le Regioni il Rotary Internazionale la Fondazione Rotary il Consiglio di legislazione Queste sono le componenti strutturali del SISTEMA che vi ho illustrato nel corso dei PreSipe e del Sipe, e che riassumo rapidamente, partendo dai Valori Fondanti del Sistema 5

6 CORPORATE IDENTITY Per favorire una comunicazione omogenea che esprima la nostra identità potrebbe essere utile prendere in considerazione un metodo fondato sulla cultura dell’impresa, diretto a presentare, all’interno come all’esterno di un’Azienda, la sua Identità, la sua Immagine. Un metodo noto come Corporate Identity che chiede a tutte le componenti aziendali di presentare in modo unitario e coordinato: i valori, gli obiettivi, le caratteristiche peculiari dell’Azienda. Un metodo di comunicazione che, se adottato, permetterebbe al Rotary di esprimere in modo univoco il suo Scopo, la sua Missione, la sua Attività una comunicazione qualificata, unitaria e coordinata che consentirebbe all’esterno, come all’interno, di comprendere con chiarezza cosa è il Rotary Ritengo che gli Istruttori dei Club,coadiuvati dai propri Presidenti, possono dare un sostanziale contributo a tale obiettivo di comunicazione, previa la personale ed approfondita conoscenza del Rotary e della Fondazione,per una Corporate Identity Rotariana 6

7 LA FORMAZIONE come strategia per una Corporate Identity
I Seminari di Formazione, sia a livello di Club che di Distretto, potrebbero essere un mezzo utile per conseguire tale obiettivo. Ma sarebbe necessaria una continuità strategica nei vari anni, cosa che credo poco probabile, almeno fino a quando Presidenti e Governatori decideranno di operare coordinando le proprie attività. Vi confesso che ho qualche dubbio, ma non mi riparmio nell’auspicarlo, nel superiore interesse dei Club,dei Distretti, del R.I. Il R.I. conferisce rilevante importanza alla “Formazione”dei propri Dirigenti.  A livello Internazionale, la “Formazione” viene attuata in due momenti: al SIGE dell’Assemblea Internazionale - Destinatari: i DGE (Governatori Eletti) agli Istituti di Zona - Destinatari: DGN (Governatori Nominati) A livello locale, la “Formazione” viene affidata ai Distretti ed ai Rotary Club Destinatari: i Quadri del Distretto, dei Rotary Club, i Soci. Gli Istruttori di Club sono i principali fautori del processo formativo dei Soci. Sarà necessaria tutta la vostra sensibilità per coinvolgerli. 7

8 I VALORI FONDAMENTALI DEL ROTARY
SERVIZIO noi siamo al servizio delle Comunità locali ed internazionali per alleviare, la ove sussistano, loro difficoltà, come la povertà, la fame, la salute, l’istruzione. AMICIZIA intesa come mezzo essenziale per favorire rapporti interpersonali finalizzati alle attività in favore delle Comunità. DIVERSITA’ per abbattere tutte le frontiere delle diversità politiche, religiose,culturali, di genere. INTEGRITA’ soprattutto morale. LEADERSHIP come capacità di ampia visione nella guida del gruppo. Questi cinque valori sono ritenuti dal Rotary “tratti fondamentali dell’essere rotariani” ( M.P.pag.62) 8

9 I PRINCIPI GUIDA LA PROVA DELLE QUATTRO DOMANDE LO SCOPO DEL ROTARY
“quello che penso,dico o faccio: risponde a verità? E’ giusto per tutti gli interessati? Promuoverà buona volontà e migliori rapporti di amicizia? Sarà vantaggioso per tutti gli interessati? “ (pag. 61 MP.) LO SCOPO DEL ROTARY “ ….diffondere il valore del Servire,motore e propulsore ideale di ogni attività…” (SRI art.4, pag.125 M.P. – STRC art.4, pag.200 M.P.) LA MISSIONE DEL ROTARY INTERNAZIONALE “la nostra missione è di servire gli altri,promuovere l’integrità e avanzare la comprensione, la buona volontà e la pace nel mondo attraverso una rete di professionisti, imprenditori e personalità di spicco della comunità” (pag. 62 M.P. – RCP ) LA MISSIONE DELLA FONDAZIONE ROTARY “…è consentire ai rotariani di promuovere la comprensione, la buona volontà e la pace nel Mondo migliorando le condizioni sanitarie,appoggiando l’istruzione e alleviando la povertà” ( TRFC 1.030, pag.62 M.P.) 9

10 ELEMENTI ETICI Quali sono dunque i Fondamenti Etici che il M.P. ci propone 1- i cinque Valori Fondamentali che costituiscono i Tratti Fondamentali dell’essere rotariani, (MP.pag.62) 2- la “dimestichezza” con i Principi Guida che consente di “…. capire veramente la storia di impegno professionale e di servizio che caratterizza il retaggio del Rotary.” (MP. pag. 61) Ulteriori Fondamenti Etici del nostro essere rotariani, sono 3- il Motto ufficiale del R.I. “Service above self ” ( MP. Pag. 65) 4- il Motto “he profits most who serves best” ( MP. Pag. 65) il Codice deontologico del Rotary ( MP. Pag. 63) 10

11 LE VIE DI AZIONE “ le cinque vie di Azione rappresentano il fondamento
Forse vi chiederete perché abbia riportato le Vie di Azione nel Capitolo relativo alla Filosofia rotariana. Per un motivo molto semplice che ritroviamo nello STRC art.5, M.P. pag.200 e 63 : “ le cinque vie di Azione rappresentano il fondamento teorico e pratico di questo Club” Azione interna, (STRC. Art.5, M.P. pag.200- e 63) Azione professionale, (STRC. Art.5, M.P. pag.200- e 63) Azione di interesse pubblico, (STRC. Art.5, M.P. pag.200 e 64,65,66 ) Azione internazionale, (STRC. Art.5, MP. Pag.66) New Generation, ( STRC art.5 MP. Pag ) Vogliamo visitarli assieme? 11

12 PROGETTI DI AZIONE L’Innovazione attuata da Distretto ha coinvolto anche le Commissioni delle Azioni Rotariane, per le quali si è inteso dare importanza alla funzione creativa del lavoro, all’interno del Distretto e dei Club, allo scopo di consentire una accentuata attività progettuale del Distretto e dei Club. Il M.P., a pag. 6, riporta un disposto del RCP (7.030)“ i club sviluppano i loro programmi in base alle esigenze delle comunità in cui si trovano. Durante le riunioni ordinarie vengono discusse questioni relative ai progetti di servizio, alle attività, all’amministrazione del Club” Questa è la motivazione per la quale nei quadri Distrettuali sono state inserite Commissioni impostate su Progettualità e Operatività Commissione per i Progetti di Azione Interna Commissione per i Progetti di InteressePubblico Commissione per i Progetti di Azione Professionale Commissione per i Progetti di Azione Internazionale I Club che hanno adottato tale sistema operano in modo speculare con l’attività del Distretto. 12

13 LE NUOVE GENERAZIONI Si evidenzia che la quinta via di Azione ha una particolare importanza per il Rotary Internazionale “che incoraggia Club e Distretti ad intraprendere attività rivolte alla formazione dei giovani”(M.P.pag. 68) A tale scopo la Commissione distrettuale per le Nuove Generazioni svolgerà un programma di interazione con i Rotaract e l’ Interact, oltre a dare il proprio contributo alla Commissione per il RYLA. Nel processo di innovazione adottato quest’anno dal Distretto il Rappresentante Distrettuale del Rotaract (RD) è stato ammesso come membro della Commissione per le Nuove Generazioni (M.P. pag.70) Partecipazione estesa anche al Rappresentante dell’Interact. 13

14 DOCUMENTI DI GOVERNANCE
Esploriamo ora alcuni aspetti tecnici suggeriti dal M.P. Quali sono i documenti di riferimento ? Documenti Costituzionali ( pg. 123 e seg. MP.) Pagine Gialle lo Statuto del R.I (SRI) il Regolamento del R.I (RRI) lo Statuto Tipo del Rotary Club (STRC) il Regolamento Tipo del Rotary Club (RTRC) il Regolamento della F.R (RFR) l’Atto Costitutivo della F.R. Documenti di riferimento altrettanto importanti sono: il Rotary Code of Policies del R.I (RCP) (vedi il sito My Rotary) il Rotary Code of Policies della F.R. (TRFC) (vedi il sito My Rotary) * le Pagine Bianche “contengono le linee guida per l’interpretazione delle norme contenute nei Documenti costitutivi e nel Code of policies” 14

15 Il CODE OF POLICIES il Code of Policies é un
“compendio di norme procedurali“ approvate dal Board e dagli Amministratori della F.R., e riportate sul sito del R.I. La raccolta delle decisioni del Board e dei Congressi Internazionali, venne iniziata già nel 1910, senza una predisposizione per argomenti. Questa venne attuata successivamente con Capitoli di riferimento, comprese le decisioni del CdA della Fondazione. Un Indice consente una pratica consultazione. Perché si è avvertita tale necessità? Poiché il MP. viene pubblicato ogni tre anni, dopo ogni COL, si è ritenuto opportuno disporre un mezzo di aggiornamento sulle decisioni più importanti del Board del R.I. e di quello della Fondazione Si consiglia di consultare la sezione “documenti di Governance” su My Rotary. Troverete tutti gli aggiornamenti suddivisi per argomenti e potrete così svolgere la vostra funzione in modo corretto e consapevole per quanto concerne l’attività del R.I. e della F.R. 15

16 IL ROTARY CLUB La corretta definizione del Rotary Club , anche ai fini della Corporate Identity, risiede nei documenti costituzionali, e cioé nell’art. 2 dello Statuto del R.I. (M.P. pag. 125) “… Il R.I. è l’associazione dei Rotary Club di tutto il mondo” senza i Rotary Club non esisterebbe il R.I, né la F.R., né un Presidente Internazionale e tanto meno il Board o il Chair della F.R. Il Rotary Club è dunque la pietra angolare del Sistema Rotary. Ed è proprio da questa considerazione che deriva il fondamentale impegno di un Club che consiste nel conseguire la propria efficienza, perché l’efficienza del R.I dipende dall’efficienza dei Rotary Club di tutto il mondo

17 ROTARY CLUB Normativa di base dal M.P. 2013
Argomenti Pagine, art. e Documenti di Riferimento a Definizione STRC 1,2, Organigramma b Composizione SRI RRI 4.10 Socio STRC art. 7.3/ RRC SRI art. 15.2bv PB c Requisiti - Sospensione RRI P.B. d e-club STRC STRC RRI /030 e P.B. Presidente e Club satellite STRC STRC STRC P.B. f Club efficiente PB. C.D g Piano Direttivo – 4 PB. h Consiglio direttivo STRC RRC PB. Istruttore i Istruttore Manuale l Commissioni RRC 8.1,3,4,5 RCP PB. Commissioni m Formazione commissioni – 6 PB. n Vie di azione STRC PB. o Programmi RCP e seg. INTR, RTC,GCR,RYLA,Sc.G PB. Soci p Osservanze speciali PB. q Riunioni STRC 6 r Classifiche STRC 8.1, PB. s Assiduità e partecipazione STRC 9 t Visita del Governatore PB. u Protocollo PB. 17

18 IL PIANO DIRETTIVO Sarà bene far conoscere ai Soci che un R.C. opera sulla base di un Piano direttivo “formulato con la collaborazione di tutti i dirigenti, in carica, emeriti, entranti…” (MP. pag.3) un Piano Direttivo in genere definisce i seguenti obiettivi: Definizione delle aree di intervento Programmazione equilibrata e bilanciata dell’attività delle Commissioni Proposte di Obbiettivi realistici e raggiungibili Affermazione dei Valori Fondamentali e dei Principi Guida del Rotary Riunioni di Club con Programmi di Statura rotariana e cioè di elevata impronta culturale e professionale Scelta di Services che attirino l’attenzione della Comunità Sviluppo dell’Effettivo con l’Ammissione di Soci di comprovata qualità morale e professionale Politica di Mantenimento e lo Sviluppo dell’Effettivo Piano concreto per lo Sviluppo della Leadership Rafforzamento del rapporto con l’Interact, con il Rotaract e ricerca di ex Alumni della F.R. Sviluppo dello Scambio Giovani Attività a favore dei Programmi della Fondazione Rotary e delle sue Sovvenzioni 18

19 ASSETTO OPERATIVO di un Rotary Club
Consiglio Direttivo Commissione di pianificazione strategica (Facoltativa) Amministrazione Effettivo Relazioni Progetti Fondazione Pubbliche di Servizio Rotary Programma mensile Formazione Relazioni Esterne Professionale Fondo Annuale Bollettino Sviluppo Soci Eventi Speciali Educativo Sovvenzioni distrettuali Sito Web Mantenimento Web e Media sociali Umanitario Sovvenzioni globali Etica e Leadership Classifiche Pubblicità e Marketing New Generation Fondo Permanente Affiatamento Cultura Rotaract Polio Plus Prefetto Interact Raccolta Fondi Ryla Centri Studi per la Pace Borse di Studio Scambio giovani 19

20 IL CONSIGLIO DIRETTIVO
Il Consiglio Direttivo è “l’organo direttivo del Rotary Club costituito e composto in conformità al regolamento del Club”. (M.P. STRC art. 10 pag.205) (RRC art. 2 pag.215) La composizione del Consiglio Direttivo è fondamentale per l’efficienza di un Club. I Consiglieri dirigenti sono tenuti a partecipare alle riunioni del Club satellite. ( M.P. STR art pag.205) I Consiglieri saranno anche Presidenti delle Commissioni più importanti Ne consegue che un Rotary Club funzionerà, in sintesi sarà efficiente, propositivo di attività e di impegno culturale, se i componenti del C.D. lavoreranno in conformità di quanto indicato nel regolamento del Club e della norma statutaria sopraindicata. 20

21 EFFICIENZA Ma in cosa consiste l’efficienza di un Rotary Club?
Il Rotary Internazionale, definisce efficiente ( M.P. pag.3) il Club che è in grado di: “ 1) conservare e/o espandere l’effettivo, 2) intraprendere progetti di servizio efficaci, a beneficio della comunità locale e internazionale, 3) sostenere la Fondazione Rotary sia finanziariamente che con la partecipazione ai suoi programmi, 4) formare dirigenti capaci di servire il Rotary anche a livello distrettuale e internazionale.” 21

22 LE COMMISSIONI Vostro compito dovrebbe essere quello di far capire che
Le Commissioni sono la forza propulsiva dell’attività del Rotary Club (M.P.217 RRC 8.1,3,4,5 - RCP M.P. pag. 5) Se le Commissioni non lavorano il Consiglio Direttivo non riceverà Progetti di attività, il Presidente sarà costretto a programmare l’attività del Club all’interno del CD. Conseguentemente il Club assumerà un assetto dirigistico dall’alto, i soci che fanno parte delle Commissioni si sentiranno privati della loro funzione, il Club si ridurrà ad un dopolavoro che non fa parte del Rotary. Vostro compito dovrebbe essere quello di far capire che le Commissioni svolgano il loro compito e presentino al C.D. Progetti per attività locali e internazionali 22

23 IL NOTIZIARIO DEL CLUB L’informazione dei Soci che non hanno partecipato a qualche riunione avviene attraverso i Notiziari dei Club. Ma è opportuno che i Bollettini siano compilati con la necessaria prudenza. Sono stati proprio i Bollettini dei Club e le Riviste Distrettuali che hanno offerto il fianco a qualche critica ingenerosa da parte della stampa. Tavole imbandite, con pietanze e beveraggi in bella mostra, presentazione di sagre di vari prodotti, che tuttavia non sono state presentate sui nostri notiziari come finalizzate a Raccolta Fondi per opere umanitarie. Dobbiamo riconoscere che quella ostentazione di opulenza mondana penalizza Perché non è appropriata per una associazione che si propone come uno dei più autorevoli promotori di azione umanitaria, o come viatico diffusione di cultura. Per una adeguata immagine del Rotary, sarà più opportuno esporre notizie sui Services,sull’attività sul territorio, sulle opere umanitarie del Rotary nel Mondo, sull’impegno culturale, presentando in tal modo un Rotary concreto, positivo, un Rotary che pratica la cultura del fare in ragione dei propri scopi e dalla sua missione. 23

24 L’ASSISTENTE DEL GOVERNATORE
L’argomento viene disciplinato dal Code of Policies e dal M.P. (RCP – M.P. 29) L’ Assistente è un organo amministrativo che ha il compito di assistere i Club nello svolgimento dei suoi compiti. 24

25 LA VISITA DEL GOVERNATORE
E’ importante illustrare il significato della visita del Governatore Il M.P. (pag. 28) riporta i compiti del Governatore che visita un Club. Un incontro con l’apparato dirigente del Club e con i Presidenti delle Commissioni. Non si tratta di un evento mondano, ma pittosto di una occasione per evidenziare l’operatività del Club con appropriate relazioni dei Presidenti delle varie Commissioni e l’esposizione dell’attività svolta per la realizzazione del Piano Direttivo La partecipazione è riservata ai soli soci e familiari 25

26 IL PROTOCOLLO Gli incontri rotariani osservano sempre il
E’ una questione di stile, e di rispetto per “i Dirigenti del Rotary e della Fondazione, i loro coniugi…” A pag. 51 del M.P. troverete le indicazioni che potrete illustrare ai soci perché possano conoscere le regole che il Rotary Internazionale applica da sempre. 26

27 Il DISTRETTO “ il Distretto è un’area geografica comprendente un certo numero di Rotary Club raggruppati per facilitarne l’amministrazione da parte del Rotary Internazionale. L’organizzazione e l’attività del Distretto hanno la sola funzione di sostenere i Club e assisterli nelle loro iniziative” (RCP art /2 MP. pag.21 ) “Il Consiglio Centrale ha fissato a 75 Club e soci la consistenza minima di un Distretto” ( RCP ) tuttavia “ la Commissione per la delimitazione dei Distretti incaricata di assistere nella creazione di nuovi Distretti e nella ridefinizione dei confini dei Distretti esistenti….guarderà con favore la creazione di nuovi Distretti con almeno 60 Club e soci “ che abbiano una potenzialità di crescita a 75 Club e soci nel periodo di 10 anni (RCP ) 27

28 NORMATIVA DI BASE del DISTRETTO M.P.2013
Argomenti Pagine, art. e Documenti di Riferimento Organigramma A Definizione RCP PB. B Riorganizzazione RCP RRI PB c Unità Amminis.locale(RIBI) 127SRI RRI RRI Governatore D Associazione PB. E DG RRI PB. Istruttore F DGE RCP PB Staff G DGN RRI PB. Commissioni H Governatori Emeriti -PDG RCP / PB. Assistenti I Commissioni RCP PB. L Assistenti RCP PB. M Piano Direttivo RCP / PB. Rotary Club N Riunioni PB. O Assemblea RRI PB. P Congresso RRI 28

29 Dirigenti Internazionali del nostro Distretto
Il territorio del nostro Distretto è la Toscana. Un Distretto rilevante nella storia del Rotary Internazionale, per aver espresso: 1 Presidente Internazionale 2 Vicepresidenti Internazionali 1 Tesoriere Internazionale 4 Board Directors 2 Training Leader - Istruttori dei Governatori Internazionali Presidenti e Membri delle più importanti Commissioni Internazionali 29

30 ASSETTO OPERATIVO DEL NOSTRO DISTRETTO
Il Distretto 2071 comprende il territorio della Regione Toscana che conta 9 Province. Il Distretto, attualmente, è composto da: 63 Rotary Club con Rotariani L’organico dei quadri del Distretto è composto da: 1 DG 1 DGE 1 DGN 12 PDG 9 Componenti del Team distrettuale (Segretario,CoSegretario,Tesoriere,CoTesoriere,Prefetto, 4Delegati per l’Organigramma,per gli Eventi,per il Congresso distrettuale e la Convention) 12 Assistenti del Governatore 16 Presidenti di Commissione Distrettuali Presidenti di Sottocommissioni Distrettuali Membri di Commissioni Distrettuali 61 Presidenti di Rotary Club Segretari di Rotary Club 427 Consiglieri di Rotary Club (media di 7 per Club esclusi Presidenti e Segretari) Presidenti di Commissione di R.C.(5 Commissioni Ordinarie (M.P.ed. 2013, pg. 5) +5 Vie di Azione (MP pg.63)) 30

31 Il ROTARY INTERNAZIONALE M.P.2013
Organigramma Argomenti Pagine, art. e Documenti di Riferimento 7- Doc. Costituzionali MP 8- Composizione SRI 5 9- Finalità SRI 3 Board of Directors Dirigenti SRI RRI 6 e RRI PB Presidente Scopo SRI 4 Presidente Eletto Board-Cons.Centrale SRI RRI / PB Vicepresidente Amministrazione SRI PB Tesoriere Commissioni RRI PB 17 Directors Piano Strategico RRI PB Segretario Gen Consiglio di Legislazione 128 SRI RRI RRI 8.140 28 Commissioni Rendiconto annuale PB 18- Prese di Posizione RCP e PB 34 Zone – 31 Regioni 534 Distretti Rotary Club 31

32 Il BOARD del R.I. Presidente Internazionale Presidente Eletto
Vicepresidente (Director 2° anno) Tesoriere (Director 2° anno) 17 Directors (compresi Vicepresidente e Tesoriere) Segretario Generale (senza diritto al voto) Durata in carica : Commissioni: Presidente: 1 anno Executive Committee Directors: 2 anni Administration Committee Programs Committee Joint Committee 32

33 DISLOCAZIONE GEOGRAFICA del Rotary International
Il Rotary è geograficamente disposto in Rotary Club 534 Distretti 34 Zone 41 Regioni 200 Paesi e Aree Geografiche L’Italia costituisce la Zona 12 e comprende 13 Distretti ma al momento è in atto uno studio per la modifica della composizione delle Zone. 33

34 LA ZONA La Zona dunque ha una rilevante importanza strategica.
“Il mondo è suddiviso in 34 Zone,avendo un numero più o meno uguale di rotariani “ (R.R.I.art pag. 167) L’art del R.R.I. prescrive che “ la Commissione addetta alla nomina del P.I. é composta da 17 membri, provenienti dalle 34 Zone costituite per la nomina dei membri del Consiglio del R.I.” (M.P. pag.161) Analogo art. il del R.R.I. ci dice che “ciascuna di tali Zone elegge un Consigliere,scegliendolo all’interno dei Club della Zona in questione ogni quattro anni….” (M.P.pag.167) La Zona dunque ha una rilevante importanza strategica. Al fine di mantenere un ugual numero di rotariani per ogni Zona il Board effettua il riesame della composizione delle Zone ogni otto anni, o quando necessario (R.R.I M.P.pag.167) Ma andiamo a vedere come è strutturata una Zona 34

35 ZONE e REGIONI 534 Distretti comprendenti Argomenti Pagine, art Documenti di Riferimento Club, che fanno capo a La Zona RRI PB 34 Zone Commis.di nomina P.I RRI seg Le Zone sono suddivise in Commis.di nomina Directors RRI seg. 41 Regioni, (M.P. pag.35) Coordinatori e Consiglieri PB. 5 Assemb.Internaz e Istituti RRI – RCP PB Ognuna delle quali ha una propria Squadra di Coordinatori composta da (M.P.pag.36-37) 1 Coordinatore Rotary (RC) uno per Regione di nomina del P.I. Eletto 1 Coordinatore per l’ immagine Pubblica (RPIC) uno per Regione-di nomina del P.I. Eletto 1 Coordinatori regionali Fondazione Rotary (RRFC) uno per Regione-nomina del P.E. del CdA F.R. Funzioni dei Coordinatori , sostengono il Piano Strategico che ha lo scopo di : Sostenere e rafforzare i Club (solo se autorizzati dal Governatore- ndr-) (RC) (M.P.pag.35) Ottimizzare il servizio umanitario (RRFC) ( M.P.pag.35) Promuovere l’ immagine pubblica e la consapevolezza. (RPIC) ( M.P.pag.35) Inoltre il Presidente Eletto del CdA della Fondazione Rotary, nomina (M.P.pag.38) 1 Consigliere Grandi Donazioni , responsabile dei Fondi di Dotazione e Grandi Donazioni 1 Coordinatore della Campagna End Polio Now 35

36 ZONA 12

37 LA FONDAZIONE ROTARY M.P.2013
Argomenti Pagine Documenti di Riferimento 21- Nome e Persona Giuridica Atto Costitutivo Organigramma Scopi Atto Costitutivo 23- Destinazione entrate Atto Costitutivo 24- Missione TRFC PB CdA 25- Composizione Soci RFR II 2.1 Presidente Approvazioni R.I RFR II 4. 15 Trustees Funzione RFR II 2.5 24 Commissioni 28- CdA Poteri RFR III 3.1 29- Composizione RFR III 3.2 41 Coordinatori 82 Consulenti Requisiti RFR III 3.3 Distretti Dirigenti RFR V 5.1/6 32- Commissioni RFR VI 6 seg. 33- Comitato misto RFR VII 7 seg. CLUB Sovvenzioni PB 35- Centri della Pace - Alumni PB 36- Relazioni finanziarie RFR VIII 8 seg. 37- Fondazioni associate PB 38- Contributi alla Fondazione PB 39- Riconoscimenti PB 37

38 IL Consiglio di Amministrazione F.R.
Presidente Presidente Eletto Vicepresidente (Amministratore 2° anno) 15 Amministratori (Trustees) compreso il Vicepresidente Segretario Generale Durata in carica Commissioni Amministratori: 4 anni Joint Committee Presidente: 1 anno Executive Committee Finance Committee Fund development Programs Committee Stewardship 38

39 IL SISTEMA ROTARY Rotary Internazionale Fondazione Rotary Board of Directors Segretario Generale CdA (Trustees) (composto come già esposto) Segretariato (composto come già esposto) 28 Commissioni Uffici Internazionali Commissioni 82 Coordinatori Brasile / Europa - Africa Coordinatori 34 Zone Giappone / Corea Consulenti 41 Regioni Asia del Sud / Sud America Pacifico del Sud e Filippine 534 Distretti Distretti 200 Paesi e Aree Geografiche Paesi e Aree Geografiche Rotary Club Rotariani 39

40 IL PIANO STRATEGICO guida operativa del Sistema Rotary
Ma come viene programmata e articolata l’attività di una organizzazione così composita e così complessa ? quale è la guida operativa del Sistema? Noi abbiamo un forte sistema Centrale ed una efficace Organizzazione periferica, e disponiamo di un Piano operativo costantemente monitorato. Già nell’A.R – il Rotary aveva programmato di “ sviluppare un Piano Strategico con cui guidare l’organizzazione…” (M.P. pag.41) Venne effettuata una ricerca approfondita per conoscere, nei vari Paesi, le diverse attitudini dell’uomo: nella famiglia, sul lavoro, nel tempo libero. Il Piano Strategico prospetta 3 Obbiettivi Sostenere e rafforzare i Rotary Club Ottimizzare il servizio umanitario Promuovere l’immagine pubblica del Rotary e la consapevolezza. Una Commissione per la Pianificazione Strategica , istituita nel 2004, ha il compito di monitorare il Piano ogni tre anni e di proporre al Board gli interventi per il suo adeguamento alle evoluzioni politiche, sociali, culturali e religiose che si sviluppano nel tempo. (RRI MP pag. 188) Il R.I. e la F. R. hanno convenuto di unificare la direzione strategica del Piano. 40

41 IL SIGNIFICATO DEL PIANO STRATEGICO
Il Piano Strategico è dunque la fonte del nostro operare, perché ci indica la strada da percorrere per realizzare gli Scopi e gli Obiettivi che ogni anno ci vengono proposti. Tutto il Sistema lo applica come un comune denominatore operativo. Anni di lavoro, una attività creativa per definire una strategia che potesse concretizzare l’impegno umanitario e culturale del Rotary Internazionale. Club, in 534 Distretti, in 34 Zone, in 41 Regioni, di lingua, cultura e religioni diverse, operano allo stesso modo, per raggiungere obbiettivi comuni a favore delle Comunità locali e Internazionali. Un’Azione Umanitaria di grande portata. Questo è il Rotary che dobbiamo far conoscere all’esterno come all’Interno dei nostri Club, e Voi ne siete gli ambasciatori per favorire la Consapevolezza necessaria a tutti i soci. 41 16

42 SINTESI quadro dei fondamenti rotariani
Abbiamo percorso un cammino che ci ha permesso di monitorare il complesso quadro dei fondamenti rotariani dai nostri Valori alla nostra Struttura La Filosofia Rotariana Il Rotary Club I Valori Fondamentali del Rotary Il Distretto I Principi Guida Le Zone I Fondamenti Etici Le Regioni La Leadership Il Rotary Internazionale l’ Azione a favore dei Giovani La Fondazione Rotary Il Consiglio di legislazione Ma vorrei ora soffermarmi su alcuni aspetti che spesso i Club non conoscono in modo adeguato, e che un Istruttore di Club dovrebbe ben conoscere: la Fondazione Rotary il Consiglio di legislazione il Code of Policies 42

43 SEMPLICITA’ nella VOSTRA AZIONE
A volte nei Club si parla della Fondazione in modo complesso, quasi confuso, cosa che non avvicina i Soci alla Fondazione. Parliamone con semplicità, ma evidenziamo che senza le donazioni la Fondazione non potrebbe realizzare i suoi Programmi. Per farlo dovrebbe intaccare il Fondo di Dotazione, Conseguenza: minori Fondi da investire minori introiti da utili. Quindi abbiamo assoluta necessità di far conoscere bene la Fondazione di illustrarne bene il significato di far capire ai nostri soci che la donazione è un dovere morale di ogni rotariano Ma come vengono effettuate le Donazioni? 43

44 LE DONAZIONI al Fondo Annuale Programmi al Fondo di Dotazione
Come già detto, le Donazioni possono essere devolute al Fondo Annuale Programmi al Fondo di Dotazione al Fondo Polioplus Il Fondo Annuale Programmi finanzia i Progetti locali e Internazionali (come la ricerca di Acqua potabile, la Fornitura di strutture igienico-sanitarie, i Programmi educativi, lo Scambio giovani , le Borse di studio, le Sovvenzioni distrettuali semplificate, le Sovvenzioni paritarie, la cura di malattie) Il Fondo di Dotazione é il Capitale, non viene speso, ma investito, e gli utili finanziano i Programmi e le Sovvenzioni della Fondazione. I contributi a questo Fondo provengono da titoli, lasciti, rendite vitalizie, e cioè da Grandi donatori. Il Fondo Polioplus finanzia le vaccinazioni contro la Poliomelite. 44

45 FINALIZZAZIONE DELLE DONAZIONI
Come si sviluppa il flusso delle donazioni dal Socio all’Utilizzo finale? La fonte primaria delle operazioni è il Fondo Annuale Programmi che finanzia, come si è visto, i Progetti locali e Internazionali. Come? In due modi: 1) con un metodo denominato Ogni Rotariano, Ogni anno 2) con un Sistema di partecipazione denominato SHARE Visitiamoli entrambi. 45

46 OGNI ROTARIANO OGNI ANNO
Every Rotarian, Every Year è un modo di donare, una donazione annuale volontaria di 100 usd da parte di un socio. Se tutti i Soci di un Club versano ogni anno i 100$ il Club viene classificato Club 100% Nel fondare il Club Scandicci, ho inserito nella quota sociale annua 25 dollari a trimestre (quasi 23 euro, meno di 8 € al mese), che in 4 trimestri formano i 100 dollari perché ogni socio del Club sia un donatore 100% . L’Assemblea approvò all’unanimità dichiarando così la volontarietà della donazione, che deve essere fatta dai Soci non dal Club. I soci del Distretto sono circa Se ogni Club adottasse tale metodo, consentirebbe la donazione totale di dollari ogni Anno. 8 euro mensili Nell’Anno del Centenario, si potrebbe anche fare, convocando una Assemblea del Club per l’aumento della quota sociale di 8 € al mese. Per la comunicazione al R.I bisogna seguire specifiche procedure. 46

47 IL SISTEMA SHARE Al termine di ogni A.R. 1) le Donazioni versate dai Club e dai Distretti al Fondo Annuale 2) gli utili provenienti dagli investimenti del Fondo di Dotazione vengono ripartiti in due Fondi 50% al Fondo mondiale per finanziare Programmi dei Distretti 50% al FODD, che consente ai Distretti di finanziare Sovvenzioni o altri Programmi a loro scelta. Le donazioni vengono utilizzate tre anni dopo la ricezione , cosa che consente ai Distretti il tempo di scegliere i programmi e le sovvenzioni, alla Fondazione di investire per 3 anni le donazioni ricevute. Vi illustro la sintesi grafica del Sistema Share 47

48 SISTEMA SHARE

49 ESPOSIZIONE GRAFICA DELLA FINALIZZAZIONE DELLE DONAZIONI
come avviene il flusso delle donazioni dal Socio all’Utilizzo finale? 4849

50 LE SPESE DELLA FONDAZIONE
Come vengono spesi i Fondi della Fondazione Rotary? Vi presento tre grafici che ho estrapolato dal Rapporto Annuale 2015 – 2016 della F.R. da tali grafici potete rilevare come la F.R. utilizza i Fondi ricevuti 1)per l’Erogazione e la Gestione dei Programmi 91% della Spesa 2) per l’Erogazione per i soli Programmi 82% 3) per lo Sviluppo dei Fondi e l’Amministrazione Generale 9% Evidenzio che i costi per l’Amministrazione generale sono stati ridotti di usd Vediamo i grafici del Rapporto Annuale 50

51 RIPARTIZIONE PERCENTUALE DELLA SPESA F.R. (A.R. 2015 – 2016 )

52 IMPIEGO DELLE QUOTE SOCIALI

53 RIPARTIZIONE DELLA SPESA PER LE SOVVENZIONI GLOBALI (A. R
RIPARTIZIONE DELLA SPESA PER LE SOVVENZIONI GLOBALI (A.R – 2016) sovvenzioni globali hanno finanziato attività umanitarie di ampia portata nelle Aree di Intervento

54 SOVVENZIONI DISTRETTUALI (A.R.2015-2016)
sponsorizzate dai Distretti nel hanno sostenuto progetti umanitari locali e internazionali, a breve termine e di portata limitata con 25,5 milioni di di usd 54

55 La POLIOPLUS quando si spera che avremo vaccinato l’ultimo bambino.
Il Programma iniziò nel 1985 ed è stato prorogato al 2018 quando si spera che avremo vaccinato l’ultimo bambino. Nel 1985 la polio colpiva bambini l’anno in 125 Paesi. Oggi abbiamo ridotto quel numero del 99,9% Nostri partners sono l’OMS, l’Unicef, il Centro americano per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie, nonché la Fondazione Melinda e Bill Gates e i Governi locali I numeri della Polio: Anni trascorsi dall’inizio : 31 Riduzione dei casi dal 1985 : 99,9% Investimento da contributi rotariani : 1,4 miliardi di usd. La Fondazione Gates: contribuisce con 2 usd per ogni dollaro versato dai rotariani fino a 35 milioni usd l’anno, e fino al 2018. 55 49

56 Le Radici del programma Polioplus
Nel mondo rotariano si parla di Polioplus, ma spesso si dimentica di citare colui che per primo ha iniziato le vaccinazioni contro la Poliomelite. Parlo del rotariano Sergio Mulitsch del Rotary Club Treviglio il quale, nel 1980, si recò nelle Filippine per vaccinare i bambini di quel Paese contro la poliomelite. Mulitsch ed altri 11 rotariani costituirono il 18 dicembre 1984 l’ “ Associazione Nuovi spazi al Servire” per svolgere la sua attività umanitaria. Nel luglio del 1982, i Governatori degli allora sette Distretti Italiani, attuarono in Marocco l’operazione antipoliomelite di Mulitsch Il successo fu tale che il R.I inserì l’operazione nel programma 3H (Healt,Hunger,Humanity). Ho parlato di Mulitsch al Board, in una riunione congiunta con i Trustees della R.F. per evidenziare il merito di un grande rotariano, ma anche perché fosse riconosciuta l’importanza dell’Italia come Paese di Origine della lotta alla Poliomelite. Voglio sperare che il R.I. riconosca ufficialmente l’origine italiana e la lungimiranza di Mulitsch nella lotta a questo male terribile. Informatene i soci dei vostri Club. 56

57 IL CONSIGLIO DI LEGISLAZIONE orgagano legislativo del R.I.
Prima di terminare, un cenno all’organo che regola il Sistema il Consiglio di Legislazione organo legislativo del Rotary Il COL 2016 ne ha ripartito l’attività in due momenti In futuro infatti saranno tenute 2 riunioni il Consiglio delle Risoluzioni che si riunirà on line ogni anno, per esaminare le raccomandazioni di Club e Distretti da inviare al Board, che si riunirà ogni tre anni, per valutare e votare solo gli Emendamenti, che modificano i documenti di governance. 57

58 Il COL 2016 Nuove Norme per i Rotary Club
Il COL 2016 ha approvato una serie di Norme per i Club dirette a sviluppare una Nuova Visione del Rotary, o meglio una Nuova Cultura del Rotary Club. Una visione ed una cultura che, nelle intenzioni del legislatore, comportano una identità rotariana più avanzata. Il COL, ha cioè deciso di introdurre un concetto di Flessibiltà normativa, per consentire ai Club di adeguarsi più facilmente ai tempi che viviamo e, nel contempo, di proiettare un ponte verso il futuro favorendo l’acquisizione di nuovi Soci. Ne ho parlato all’Assemblea di Cortona, ma mi corre l’obbligo di riparlarne per approfondire la vostra consapevolezza di quanto, pur essendo un elemento di Flessibilità, e quindi non obbligatorio, è pur sempre una decisione assunta dal nostro Organo Legislativo. 58

59 NORME FACOLTATIVE Le chiameremo Norme Facoltative in quanto i Rotary Club possono attuarle o seguire il sistema tradizionale ritenendo che il Rotary possa adeguarsi ugualmente ai tempi che viviamo e sviluppare nel futuro il suo ruolo. Le principali modifiche che vi segnalo, introducono procedure comportamentali dei Club nelle seguenti operazioni che si attuano con la modifica del Regolamento Affiliazione Classifiche Riunioni Assiduità e-Club 59

60 Affiliazione I Club possono prevedere, oltre ai soci attivi e onorari, nuovi tipi di soci. Poiché il Rotary Internazionale riconosce solo due categorie di soci: Attivi e Onorari, altre eventuali categorie, che elenco qui di seguito, saranno considerate e segnalate al R.I. come Affiliazione Alternativa, finchè quei nuovi soci diventeranno Soci attivi. soci consociati, provenienti da Aziende dell’Area del Club interessate ad affiliarsi al Rotary facendosi rappresentare presso un Rotary Club da propri rappresentanti. soci associati, singoli individui che chiedono di essere associati ad un Rotary Club, ai suoi programmi e progetti, con l’intenzione di divenire socio attivo. soci familiari, una famiglia può essere affiliata per partecipare ad eventi e progetti . soci Rotaractiani, provenienti dai Rotaract, ma che potranno restare soci attivi del Club Rotaract di provenienza. Per tali categorie alternative sono consentite agevolazioni finchè diventeranno Soci attivi. Rimangono invariate le norme relative ai requisiti essenziali per l’ammissione al Rotary. 60

61 Classifiche Classifiche, e ammettere nuovi soci
I Club possono modificare il sistema delle Classifiche, e ammettere nuovi soci in base a criteri rappresentativi della comunità o che meglio si adattano alla visione strategica del Club. 61

62 Riunioni dei Rotary Club
I Club hanno la facoltà di a) riunirsi quando e quanto spesso lo vogliono, con un minimo di 2 riunioni mensili, b) riunirsi di persona,oppure on line, c) riconoscere la presenza anche tramite una mail, o un video chat, d) far valere come riunione la partecipazione a progetti di servizio 62

63 Assiduità la cessazione da socio per mancata frequenza.
I Club possono modificare od eliminare la cessazione da socio per mancata frequenza. Rimane in essere l’invio al Governatore dei Rapporti di Assiduità entro il 15 di ogni mese. 63

64 e-Club Le modifiche apportate alle Riunioni comportano che non è più necessario etichettare un Club come e-Club, terminologia stralciata dal Regolamento del R.I. e dallo Statuto tipo del Rotary Club. Gli e-Club possono riunirsi anche di persona, ma se vogliono evidenziare che si riuniscono esclusivamente on line, possono continuare a denominarsi e- Club. 64

65 FLESSIBILTA’ L’obiettivo della Nuova Cultura del Rotary Club è il Rafforzamento dell’Effettivo. Si è infatti tenuto in considerazione che il 68% dei rotariani è tra i 50 ed i 70 anni di età, che l’80% è in età lavorativa, mentre il 20% vive l’età della pensione. Con la Flessibilità si è voluto imprimere un Nuovo Profilo,ritenuto più moderno, più in corsa con i tempi.Come ad esempio quello di sviluppare una diversità demografica che consenta, nella diversità di punti di vista, una maggiore creatività, e quindi una più quotata credibilità locale, con risorse svezzate alla cultura delle innovazioni. Un nuovo modo di presentare il Club alle Comunità locali e a potenziali nuovi soci, per accattivarsi quindi il loro interesse. Si è introdotto un concetto avanzato dell’ Affiliazione con un approccio ritenuto di maggiore appeal per potenziali nuovi soci. 65

66 FISIOLOGIA DELLO SVILUPPO
Si è creata cioé la fisiologia di una nuova politica dello Sviluppo dell’Effettivo, in una realtà sociale in cui le Associazioni sono sofferenti, mentre l’individualismo è in progressiva crescita. Il P.I.Germ, in un suo intervento, ha affermato che il Rotary “ è una occasione che cambia la vita. Incontrare buone persone, fare buone opere e nello stesso tempo divertirsi”. Affermazioni significative con quel “divertirsi” tanto in linea con la voglia di vivere. Una attrazione di indubbia efficacia, che lascia intuire quanto bisogno oggi ha il Rotary di incrementare il proprio organico. Per realizzare i Programmi della F.R. é infatti necessario aumentare le entrate finanziarie. Ne consegue la necessità di aumentare il numero dei soci favorendo l’autocandidatura e aprendo a nuove categorie come i soci consociati, i soci associati, i soci familiari, i soci provenienti dai Rotaract. Una visione incline alla cultura americana, meno a quella europea. Sono notizie, sono realtà che un Istruttore è tenuto a conoscere. 66

67 LIBERTA’ DI SCELTA Lascia ai Club la libertà di adottare o meno la
Tutto ciò premesso, va evidenziato che il R.I. Lascia ai Club la libertà di adottare o meno la flessibilità daliberata dal COL. Se andate su My Rotary troverete un Video con questa Slide “I Club che desiderano continuare ad aderire ai requisiti tradizionali per quanto riguarda formato, frequenza o assiduità delle riunioni, potranno continuare a farlo.” 67

68 Il ROTARY nel Mondo Distretti 534 Rotariani 1.222.163 68
Al 12 Gennaio 2017 il Rotary Internazionale comprendeva Distretti Rotary Club Rotariani dei quali Club Europa Occidentale Rotariani Club in Europa Centrale ed Orientale Rotariani Distretti in Italia Club in Italia Rotariani 68

69 Rotariani nel Mondo

70 M.P e Code of Policies Chiuso l’argomento delle modifiche apportate per i Rotary Club dal COL 2016, vi informo che il Nuovo M.P. non ha le Pagine Bianche intese come“linee guida per l’interpretazione delle norme contenute nei Documenti costitutivi e nel Code of Policies”né ha le pagine gialle, ha solo pagine Bianche suddivise in due sezioni: una che concerne la Missione del Rotary e regole di procedura, l’altra che contiene i documenti di Governance. Sarà utile consultare il Code of Policies sia del R.I. che della F.R. dopo ogni riunione del Board e dei Trustees. Per facilitarne la consultazione potrebbe essere cosa pratica: 1) stampare, da My Rotary, l’Indice dei due Code of Policies, 2) leggere,su My Rotary, i verbali dei due Board, 3) comunicare al Cd del Club le eventuali variazioni nei vari capitoli. 70

71 Il nostro Compito Gli Istruttori hanno il compito di rendere concreta la Consapevolezza. Purtroppo i soci dei Club conoscono poco di Rotary. A volte ci si accorge che alcuni si affidano a cognizioni vaghe, incerte, che non aiutano la Consapevolezza. C’è quindi necessità di predisporre una attenta azione di sostegno alla diffusione della conoscenza. Consentitemi di dire: é bene farlo con umiltà evitando di cadere nella tentazione di voler scoprire l’America. E’già avvenuto qualche anno fà. Il Compito dell’Istruttore sarà assolto solo se si calerà nella realtà della sua funzione, che consiste nel trasmettere conoscenza, verità, amore. Per quel che siamo, per quel che siamo tenuti a fare. E’ il nostro modo di Servire. Oltre noi stessi e non per noi stessi. Buon Lavoro

72 WORKSHOP Il Workshop è un mezzo molto diffuso nel mondo rotariano, utilizzato dal R.I. per Gruppi di discussione su varie tematiche. Per i PreSipe ho utilizzato il tavolo ad U usato all’Assemblea Internazionale. In questa Sede ho ritenuto adatto il workshop. Nulla di nuovo. Seguiremo quindi la seguente procedura: Vi riunirete per Area Geografica, in Gruppi di 6 o più per tavolo Referente del tavolo sarà l’Assistente dell’Area. Discuterete sui Quesiti che riporto sulla slide che segue. I temi sono prestampati su tre schede, che troverete sui tavoli Sarà vostra cura compilarle con le vostre conclusioni Al termine torneremo in Plenaria, I Referenti consegneranno le schede compilate, e riferiranno in merito. Apriremo quindi un dibattito sulle vostre conclusioni sui seguenti quesiti

73 QUESITI PROPOSTI AI GRUPPI DI DISCUSSIONE
SCHEDA 1 A Vostro avviso per una identità rotariana serve più informazione nei valori e negli ideali, o più formazione nella progettualità di servizio e nel motore finanziario della F.R.? SCHEDA 2 Quale metodo di Formazione ritenete utile per attrarre l’attenzione dei Soci? SCHEDA 3 le sei Aree di intervento della F.R. sono: Pace e Prevenzione/ Risoluzione dei Conflitti Prevenzione e cura delle malattie Acqua e strutture igienico/sanitarie Salute materna e infantile Alfabetizzazione e educazione di base Sviluppo economico e comunitario Come ritenete di presentarle ai Club e quali, a vostro vviso, sono le più pressanti nell’attuale contesto internazionale e perché?

74 POSTI ASSEGNATI Tavolo 1 a disposizione dei PDG Tavolo 2 Area Medicea 1 Tavolo 3 Area Medicea 2 Tavolo 4 Area Toscana 1 Tavolo 5 Area Toscana 2 Tavolo 6 Area Toscana 3 Tavolo 7 Area Toscana 4 Tavolo 8 Area Etruria Tavolo 9 Area Maremma 1 Tavolo 10 Area Maremma 2 Tavolo 11 Area Tirrenica 1 Tavolo 12 Area Tirrenica 2 Tavolo 13 Area Tirrenica 3 File 14 – Presidenti di Club e Ospiti 74


Scaricare ppt "DISTRETTO 2071 Anno Rotariano 2016 – 2017 D.G.E. Alessandro Vignani"

Presentazioni simili


Annunci Google