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PubblicatoLeone Cocco Modificato 7 anni fa
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LE ORIGINI DELLA MAFIA Presentato da F. Pasquale 3°C Istituto Marconi
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LA MAFIA Storia
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LE ORIGINI DELLA MAFIA Nasce in Sicilia nei primi decenni dell’Ottocento, favorita dalla povertà che nasceva nelle campagne e dalla lontananza delle istituzioni. All’indomani dell’unità d’Italia i grandi proprietari terrieri, nel timore di perdere i terreni, ricorrono agli amministratori i quali diventano sempre più potenti: impongono ai contadini, sotto minaccia, il pagamento di una “tangente” (pizzo) per non causare la distruzione dei raccolti e l’uccisione del bestiame dei contadini. Le squadre “mafiose” giungono a controllare tutte le campagne, poi le zone urbane e, infine, diventano i veri e propri protagonisti del gioco politico.
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LE ORIGINI DELLA MAFIA Gli uomini di mafia hanno avuto sempre una sola legge: quella del più forte. Per questo motivo spesso la mafia è stata definita uno Stato nello Stato, una piovra che è capace di entrare in qualsiasi attività economica, anche illegale, per corromperla. La mentalità mafiosa, in Italia, è il vero nemico da combattere: è quella che predica la legge dell’omertà al posto della solidarietà, del privilegio al posto dell’uguaglianza, della violenza al posto della pace.
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LE ORIGINI DELLA MAFIA Fra gli anni Cinquanta e Sessanta, gli appartenenti alle “famiglie” di Cosa Nostra, erano riusciti ad intrecciare legami con molti politici e ad ottenere molti appalti pubblici. Nel 1963, a seguito di un attentato a danni di una decina di Carabinieri, lo Stato decise di intervenire, creando un’apposita Commissione anti-mafia e riuscendo a limitare notevolmente il potere dell’organizzazione mafiosa. Durante gli anni di piombo, però, la mafia poté riprendere tutto il potere che le era stato tolto: iniziò con il contrabbando di sigarette, per poi arrivare al traffico internazionale di droga.
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I PRIMI OMICIDI PER MANO DELLA MAFIA
Tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta il giro d’affari mafiosi aumenterà vertiginosamente, specialmente attraverso il traffico e lo spaccio di droghe. Proprio a partire dagli anni Settanta il potere mafioso pianifica una serie di delitti per contrastare il lavoro delle persone impegnate a smascherarne gli ingranaggi. Molti magistrati verranno uccisi per bloccare le indagini o per punirli di aver firmato ordini di cattura nei confronti di mafiosi. Tra questi ricordiamo il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, prefetto di Palermo assassinato insieme alla moglie.
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