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Il pesciolino d’oro Analisi di alcune versioni della fiaba dai Grimm e Puškin fino ai nostri giorni.

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Presentazione sul tema: "Il pesciolino d’oro Analisi di alcune versioni della fiaba dai Grimm e Puškin fino ai nostri giorni."— Transcript della presentazione:

1 Il pesciolino d’oro Analisi di alcune versioni della fiaba dai Grimm e Puškin fino ai nostri giorni.

2 Vom fischer und seiner frau
Fiaba di origine popolare giunta ai Grimm nella versione di Philipp Otto Runge con la mediazione di Achim von Arnim. Runge la spedì a Johann Georg Zimmer, già editore de «Il flauto magico» di Achim von Arnim, in una lettera datata 24 gennaio La fiaba è compresa nella prima versione delle fiabe dei fratelli Grimm: «Kinder- und Hausmärchen» del 1812.

3 Il pescatore richiama ogni volta il pesciolino con una filastrocca:
Il pesciolino viene indicato con il termine der Butt, rombo. (Der Butt è anche il titolo di un romanzo di Günther Grass che fa riferimento alla fiaba). Il pesciolino d’oro nella versione dei Grimm è in realtà un principe che per un incantesimo è stato trasformato in un pesciolino. Il primo desiderio della moglie del pescatore è una casa nuova, non vuole più abitare in una Fischerhütte, povera abitazione di pescatori. Vorrà poi un castello, diventare regina, imperatrice, papa e infine Dio (ich will werden wie der liebe Gott!). Il pescatore richiama ogni volta il pesciolino con una filastrocca: Manndje, Manndje, Timpe Te, Buttje Buttje in de See, Mine Fru, de Ilsebill, Will nich so, as ick wol will. Dopo l’ultima richiesta il pesciolino dice al pescatore di tornare indietro, la vecchia siede di nuovo nella stamberga.

4 Dieses Märchen hat Runge zu Hamburg in der pommerschen Mundart trefflich aufgeschrieben, und wir erhielten es schon im Jahr 1809 von Arnim freundschaftlich mitgetheilt. Es ist hernach auch in Runge’s Werken abgedruckt worden. In Hessen wird es auch häufig, aber unvollständiger und mit Abweichungen erzählt. Es heißt vom Männchen Domine (sonst auch von Hans Dudeldee) und Frauchen Dinderlinde (wohl von Dinderl, Dirne?). Domine klagt über sein Unglück und geht hinaus an den See, da streckt ein Fischchen den Kopf hervor und spricht „was fehlt dir, Männchen Domine?“ „ach daß ich im Pispott wohn, thut mir so weh“. „so wünsch dir was zu haben“. „ich wills nur meiner Frau erst sagen“. Er geht heim zu seiner Frau und fragt was er wünschen solle. „Wünsch uns ein besseres Haus“ sagt Dinderlinde. Am See ruft er „Fischchen, Fischchen, an der See!“ „Was willst du, Männchen Domine?“ Nun gehen die Wünsche an, erst Haus, dann Garten, dann Ochsen und Kühe, dann Länder und Reiche und so fort alle Schätze der Welt. Wie sie sich ausgewünscht haben, sagt das Männchen „nun möcht ich der liebe Gott sein und mein Frauchen Mutter Gottes“. Da streckt das Fischchen den Kopf heraus und ruft „willst du sein der liebe Gott, so geh wieder in deinen Pispott!“

5 In Just. Kerners poetischem Almanach für 1812 S
In Just. Kerners poetischem Almanach für 1812 S. 50–54 wird das Märchen auf ähnliche Art, wahrscheinlich nach einer süddeutschen Ueberlieferung, doch dem Inhalt nach dürftig in Knittelversen erzählt; der Fischer heißt Hans Entender. In den Kindermärchen von Albert Ludw. Grimm (zweite Aufl. Heidelb. 1817) kommt es gleichfalls, doch in Prosa, vor. Der Fischer Hans Dudeldee wohnt mit seiner Frau in einem Bretterhaus und ist so arm daß sie keine Fenster haben, sondern durch ein Astloch schauen müssen. Er bittet bei dem Fischlein erst um ein Haus und sofort, bis er Kaiser ist; zuletzt verlangt er, daß er Regen und Sonnenschein machen könne, wie Gott, da sitzt er wieder im Bretterhaus und sie schauen zum Astloch heraus. Im ganzen viel dürftiger. De Kossät und siine Fruu bei Kuhn Nr. 6 Et golde Fiske in Firmenichs Völkerstimme S Der Eingang des Märchens erinnert merkwürdig an eine Erzählung in der 1001 Nacht (1, histoire du pecheur) so wie an die wallisische Sage von Taliesin (vergl. Altd. Wälder 1, 70). Auch ein finnisches Märchen (mitgetheilt in dem Freimüthigen 1834 Nr. 253–256) hat einen gleichen Eingang, aber die Entwickelung ist verschieden. Der Zug, daß die Frau ihren Mann zu hohen Würden reizt, ist an sich uralt, von der Eva und der etrurischen Tanaquil an (Livius 1, 47) bis zur Lady Macbeth. ( M%C3%A4rchen_Band_3_(1856)/Anmerkungen#19)

6 Versioni inglesi: THE FISHERMAN AND HIS WIFE, Grimm’s Household Tales, trad. di Margaret Hunt, 1884 THE FISHERMAN AND HIS WIFE, Grimm’s Household Tales, trad. di Mariam Edwardes, 1912

7 Versioni italiane: IL PESCATORE E SUA MOGLIE, Fiabe, Jacob e Wilhelm Grimm, Einaudi (traduzione di Clara Bovero) IL PESCAORE E SUA MOGLIE, Tutte le fiabe, Grimm, Donzelli (traduzione di Camilla Miglio)

8 GRIMM (1812) MARGARET HUNT (1884) MARIAM EDWARDES (1912) CLARA BOVERO (1990) CAMILLA MIGLIO (2015) VON DEN FISCHER UND SIINE FRU THE FISHERMAN AND HIS WIFE IL PESCATORE E SUA MOGLIE PISPOTT MISERABLE HOVEL PIGSTYE LURIDO BUCO UN TUGURIO CHE PAREVA UNA LATRINA BUTT FLOUNDER FISH ROMBO MANNDJE MANNDJE, TIMPE TE BUTTJE, BUTTJE, IN DE SEE MINE FRU, DE ILSEBILL, WILL NICH SO, AS ICK WOL WILL Flounder, flounder in the sea, Come, I pray thee, here to me; For my wife, good Ilsabil, Wills not as I'd have her will. "O man of the sea!  Hearken to me!  My Wife Ilsabill  Will have her own will, And hath sent me to beg a boon of thee!" O rombetto, su dal mar Vienmi dunque ad ascoltar! Or mia moglie più non tace, Non vuol più quel che a me piace. Omino! Ometto! Vieni qui a parlare! Rombo! Rombetto dal fondo del mare! Ilsebill si chiama mia moglie, non è come me, e ha le sue voglie!

9 A.s. puŠkin: skazka o rybake i rybke (1833)
(Link a una bella edizione russa illustrata da V. Konaševič: Сказки Пушкина. Иллюстрации Б.В.Зворыкина

10 Traduzioni dei Realia Nella fiaba di puŠkin
TUWIM (1951) M. TIBALDI CHIESA (1942) C. DE MICHELIS (1990) SKAZKA O RYBAKE I RYBKE BAJKA O RYBAKU I RYBCE IL PESCATORE E IL PESCIOLINO D’ORO FIABA DEL PESCATORE E DEL PESCIOLINO VETKA ZEMLJANKA NĘDZNA LEPIANKA MISERO TUGURIO DI TERRICCIO STAMBERGA KORYTO […] RASKOKOLOC’ KORYTO SIĘ ROZPADŁO MASTELLO DI LEGNO[…] SI È COMPLETAMENTE SFASCIATO MASTELLO […] È TUTTO ROTTO.  Nota: spiega il significato simbolico del mastello rotto. IZBA CHATA/ IZBA ISBÀ ISBA KRYL’CO GANEK INGRESSO A SCALEA INGRESSO TEREM DWÓR ALTO PALAZZO BELENY OB’’ELAC’ CZY SIĘ SZALEJU OBJADŁAŚ HAI MANGIATO L’ERBA DELLA FOLLIA CHE TI PIGLIA  Nota: spiega il significato letterale

11 PUŠKIN (1833) TUWIM (1951) TIBALDI CHIESA (1942) DE MICHELIS (1990) MUŽIK CHAM CONTADINO BIFOLCO ZARICA KRÓLOWA REGINA ZARINA PRJANIK PEČATNYJ PIERNIKI MIODOWE PASTICCINI MOSTACCIOLO BOJARE SZLACHTA BOIARDI BOJARI

12 IL PESCIOLINO D’ORO NELLE VERSIONI ITALIANE PER BAMBINI
LE FIABE PIU’ BELLE, a cura di Lucia Tumiati, Illustrazioni di Marilyn Day, Edizioni Primavera Firenze, 1985. Il Pesciolino d’Oro, di A. Pushkin La trama della fiaba è la stessa, ma con elementi diversi. Scompare qualsiasi legame con il folclore russo. Illustrazioni di stile occidentale che non rimandano a niente che si possa collegare alla vita russa.

13 IL PESCIOLINO D’ORO, Oda Taro, collana Pandi Fiabe, Dami Editore, Milano, 1995.
Non si fa riferimento né ad Afanasiev né a Puškin, l’unica autrice indicata è Oda Taro. Tuttavia le illustrazioni hanno un aspetto tipicamente russo. Il pescatore è rappresentato con i caratteristici lapti (scarpe di fibre di tiglio, cfr. il Kovalev) e sua moglie come una babuška. Nonostante l’adattamento sia di molto semplificato rispetto all’originale, conserva una discreta aderenza al testo di Puškin. La morale della favola viene esplicitata: «Dovevamo accontentarci, non continuare a chiedere» borbottò il brav’uomo felice che tutto fosse tornato come prima.

14 IL PESCIOLINO D’ORO, raccontata da Stefano Bordiglioni, illustrata da Francesco Zito, collana una fiaba in tasca, Edizioni EL, Borgaro Torinese (To), 2017 da A. Puškin Le illustrazioni sono particolarmente curate e riportano alla realtà russa anche nei dettagli (alberi di betulla sullo sfondo). La moglie chiede per prima cosa il pane, poi una nuova tinozza per il bucato, una casa nuova, un palazzo, infine chiede di essere regina e tutto torno come prima.

15 IL PESCIOLINO D’ORO: LE GRANDI FIABE. VOL. N
IL PESCIOLINO D’ORO: LE GRANDI FIABE. VOL. N.14 DI 30 (ITALIAN EDITION), RIZZOLI 2005 Testi e coordinamento editoriale Paola Parazzoli Una fiaba di Aleksander Puškin illustrata da Sophie Fatus Il pescatore chiama il pesciolino con una filastrocca: «Pesciolino, pesciolino, vieni e mostra il tuo capino, e perdonami l’ardire: ho un desiderio da esaudire». Elementi tipicamente russi: si fa riferimento all’isba di legno, alla zarina. Anche in questa versione la moglie chiede prima del pane, poi un catino, una casa nuova, poi vuole diventare la moglie (?) del governatore, dello zar e infine signora di tutti i mari.

16 Illustrazioni di Sophie Fatus

17 Link al cartone animato sovietico: (03:40 – 07:40) https://www.youtube.com/watch?v=D07xru9L7Jk
Link alla puntata di Maša e Orso: (05:05)


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