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PubblicatoBaldo Casagrande Modificato 7 anni fa
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Più imprese che nascono o più imprese che muoiono nel “bel paese”?
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Dati e obiettivi del lavoro
Dati ISTAT relativi agli anni Progetto: Demografia D’impresa Oggetto: natalità e mortalità imprese in Italia Strumenti utilizzati per l’elaborazione dei dati: Excel Obiettivi del lavoro: analizzare numeri e tassi della natalità e della mortalità delle imprese, prendendo come variabili il periodo, il settore economico e l’area geografica.
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Numero di imprese entrate e uscite per anno
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OSSERVAZIONI In tutti gli anni presi in considerazione si registra un numero più alto d’imprese che muoiono rispetto al numero delle imprese che nascono. Tra il primo anno preso in esame (2009) e l’ultimo anno preso in esame (2014) si registra un calo pari a circa 14mila Imprese nascenti . Tra il 2013 e il 2014 si evidenzia un calo delle nascite pari a circa 2000 imprese. Tra il primo anno preso in esame (2009) e l’ultimo anno preso in esame (2014) si registra invece un aumento delle imprese che decidono di dismettere l’attività pari a circa 15mila imprese . Nel 2013 si è raggiunto il numero massimo di imprese cessanti pari a , mentre nel 2014 si è registrata una diminuzione rispetto al 2013 delle imprese cessanti.
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TASSI DI MORTALITA’ PER MACROSETTORE DI ATTIVITA’ ECONOMICA
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OSSERVAZIONI dei tassi di mortalità delle imprese
Il 2013 è l’anno in cui ciascun settore esaminato ha risentito del più alto tasso di mortalità delle imprese. Il settore in cui si è riscontrato il maggior tasso di mortalità è il settore delle costruzioni. Tra il 2013 e il 2014 si è riscontato un calo dei tassi di mortalità in ciascun settore.
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TASSI DI NATALITÀ PER MACROSETTORE DI ATTIVITA’ ECONOMICA
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OSSERVAZIONI dei tassi di natalità delle imprese
Il settore delle costruzioni tra il 2009 e 2014 vede un calo del tasso di natalità delle imprese. Il settore del commercio tra il 2009 e il 2014 vede una crescita del tasso di natalità delle imprese (dal 5,7% al 6,7%). Tra il 2013 e 2014 solo il settore dei servizi è in crescita, mentre si verifica un lieve calo nell’industria in senso stretto e un calo maggiore nel settore costruzioni e commercio.
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SETTORI CON MINOR TASSO DI NATALITÀ IN ITALIA
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SETTORI CON MAGGIOR TASSO DI NATALITÀ IN ITALIA
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LA GRANDE CRISI DEL SETTORE DELLE COSTRUZIONI
Difficoltà di accesso al credito Settore più colpito dalla crisi per la tensione venutasi a creare dal lato della domanda Tassazione del mercato immobiliare che non stimola la domanda Timori delle imprese a indebitarsi
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Imprese : perché si registrano questi tassi ?
Durante le recessioni si ha un forte incremento della mortalità delle imprese seguito da un forte incremento della natalità. Con i processi di “distruzione creatrice” si accelerano le trasformazioni di una struttura produttiva rendendola più efficiente e competitiva. Nel caso della recessione del , l’incremento della mortalità non è stato seguito dalla nascita di nuove imprese, come viene evidenziato dai nostri dati ASIA (Registro statistico delle imprese attive). Questo mancato rinnovo della struttura produttiva determina tempi più lunghi per l’uscita dalla recessione. La stretta creditizia rende più difficile l’avvio di nuove attività per chi ha idee imprenditoriali , in quanto spesso non riesce a reperire la liquidità necessaria per metterle in atto. La recessione tutt’ora in corso presenta tutte le caratteristiche elencate .
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TASSO DI NATALITÀ E MORTALITÀ DELLE IMPRESE PER REGIONI [2014]
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TASSO DI NATALITÀ E MORTALITÀ DELLE IMPRESE PER REGIONI [2014]
A livello regionale gli aumenti più significativi si registrano al Nord, in particolare nella provincia autonoma di Trento, in Lombardia, nella provincia autonoma di Bolzano. Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria e Lombardia sono le regioni con il maggior tasso di natalità. Nel Centro, Marche, Toscana e Umbria registrano un tasso di mortalità più alto rispetto al tasso di natalità . Al Sud i cali più significativi del tasso di natalità si registrano in Sardegna, Sicilia, Calabria e Basilicata .
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OSSERVAZIONI Nord e Sud costituiscono di fatto due economie in un solo paese per diversi motivi : La propensione a innovare è decrescente a partire dal Nord verso il Sud in quanto la spesa in ricerca e sviluppo ha subito una notevole contrazione nel meridione. Bassi tassi di natalità sono dovuti al difficile accesso al credito, gli interessi sui prestiti erogati alle aziende presentano mediamente un differenziale dell’1.7% tra Nord e Sud Italia .
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Considerazioni conclusive
Riprendendo una considerazione dall’articolo dell’autorevole The Economist proviamo a concludere dicendo che fino a quando le differenze tra Nord e Sud continueranno a essere così marcate il nostro paese avrà molte più difficoltà a tornare a crescere a ritmi comparabili a quelli delle altri grandi economie europee. La situazione Italiana sembra ancora più grave considerando che negli ultimissimi anni ha avuto diversi fattori positivi sul quale poggiarsi , tra cui l’immissione di denaro nell’economia da parte della Banca Centrale Europea (“quantitative easing”), il prezzo del petrolio molto basso e l’euro debole che favorisce le esportazioni. La chiave di volta resta comunque ridurre il divario tra le varie aree geografiche Italiane , tale problema non è di facile risoluzione e al tempo stesso non sembrano esserci piani concreti da parte degli ambienti politici e imprenditoriali per porvi rimedio.
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Grazie per l’attenzione
Federica Tamburini, Monica Picchi, Giuseppe Mentasti,Andrea Bizzarri,Ambra Di Salvo,Alessandro Gazzo
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