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PubblicatoSebastiano Fadda Modificato 7 anni fa
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Gli effetti della crisi sulla disuguaglianza economica
Maurizio Franzini* Sapienza, Università di Roma Convegno Istat, 26 novembre 2017 *Ringrazio Michele Raitano per il decisivo aiuto nella raccolta e elaborazione dei dati
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Cosa dirò Andamento della disuguaglianza dei redditi in diversi paesi avanzati, : una tendenza comune? Approfondimento sulla disuguaglianza nei redditi da lavoro in Italia: il lavoro dipendente e autonomo, prima e dopo i sussidi, i working poor. I tratti distintivi di questa crisi rispetto a quelle del passato.
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Fonti dei dati OCSE EU-SILC
AD-SILC ottenuto dall’incrocio di IT-SILC con gli archivi amministrativi INPS (cfr. M. Raitano, “Career histories and accumulation of pensions contributions in Italy: evidence from the AD-SILC dataset”, IESS intermediate conference, Novembre 2015)
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La disuguaglianza nei redditi disponibili e di mercato
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Indice di Gini dei redditi disponibili equivalenti in alcuni paesi OCSE Fonte: Elaborazioni su dati OCSE
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Indice di Gini dei redditi di mercato equivalenti in alcuni paesi OCSE Fonte: Elaborazioni su dati OCSE
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Intensità della redistribuzione in alcuni paesi OCSE Differenza percentuale fra indice di Gini dei redditi equivalenti di mercato e disponibili. Fonte: elaborazioni su dati OCSE
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Scomposizione dell’intensità della redistribuzione fra imposte e trasferimenti in alcuni paesi OCSE, 2013
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Commenti In tutti i paesi considerati la disuguaglianza nei redditi di mercato è peggiorata tra il 2005 e il 2013. In tre paesi (DK, S, UK) è caduta, la capacità redistributiva del Welfare; in Svezia in modo drammatico. Negli altri è cresciuta anche se lievemente, con l’eccezione della Spagna. L’effetto redistributivo dipende molto più dai trasferimenti che non dalle imposte. I redditi disponibili sono più diseguali in 5 paesi. Non così in D, Fl e I, dove il miglioramento della redistribuzione ha compensato il peggioramento della disuguaglianza di mercato Il peggioramento della disuguaglianza di mercato è un tratto evidente e generale della crisi. Il Gini corrispondente ha raggiunto valori molto alti e mostra anche una certa tendenza alla convergenza tra paesi (a metà degli anni ’80 il massimo era il 26% più del minimo oggi è il 19%)
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La disuguaglianza nei redditi da lavoro
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Indice di Gini dei redditi da lavoro (dipendente e autonomo) annui lordi in alcuni paesi UE, Elaborazioni su dati EU-SILC
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Indice di Gini dei redditi da lavoro dipendente annui lordi in alcuni paesi UE, Fonte: Elaborazione su dati EU-SILC
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Intensità della redistribuzione della diseguaglianza dei redditi da lavoro nel 2008 e nel 2011 Differenza percentuali indice di Gini con e senza indennità Fonte: elaborazione su dati Eu-SILC
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Commenti Se consideriamo tutti i redditi da lavoro la disuguaglianza cresce in tutti i paesi UE con l’eccezione di D e UK dove si ha un leggerissimo calo (e dove la disuguaglianza nel 2008 era più alta). Peggioramenti significativi in DK (11%); F e I (6%). Le tendenze sono identiche se si considera solo il reddito da lavoro dipendente Le indennità hanno accresciuto il loro effetto redistributivo (tra il 2008 e il 2011) in tutti i paesi anche se con intensità diverse
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Le disuguaglianze nei redditi da lavoro in Italia
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Indice di Gini delle retribuzioni lorde, lavoro dipendente privato in Italia. Lavoratori, anni Fonte: elaborazioni su dati AD-SILC
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COMMENTI La disuguaglianza tra i lavoratori dipendenti mostra un tendenza non molto marcata all’aumento, maggiore con riferimento alle retribuzioni annue Ma le cose cambiano se consideriamo tutti i lavoratori occupati all’inizio del periodo che poi sono finiti in disoccupazione
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Indice di Gini della diseguaglianza delle retribuzioni annue lorde, lavoro dipendente settore privato, per genere Fonte: Elaborazione su dati AD-SILC
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Il confronto con il quinquennio precedente
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Indice di Gini della diseguaglianza delle retribuzioni annue lorde, lavoro dipendente settore privato, per genere (Fonte: Elaborazioni su dati EU-SILC)
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La disuguaglianza per area geografica e livello di istruzione
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Indice di Gini della diseguaglianza delle retribuzioni annue lorde, lavoro dipendente settore privato, per area geografica di lavoro (Fonte: Elaborazioni su dati AD-SILC)
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Indice di Gini della diseguaglianza delle retribuzioni annue lorde, lavoro dipendente settore privato, per livello istruzione (Fonte: Elaborazioni su dati AD-SILC)
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Commenti Se consideriamo l’insieme di coloro che erano occupati nel privato nel 2008 si nota una forte crescita della disuguaglianza nei redditi da lavoro dipendente durante gli anni della crisi Il peggioramento è analogo tra gli uomini e le donne, è nettamente più marcato al Sud rispetto alle altre macro-aree e tra chi ha un titolo di studio di scuola secondaria.
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La coda bassa: i working poor
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La quota di working poor fra i lavoratori dipendenti privati in Italia, anni E’ working poor chi ha una retribuzione inferiore al 60% della corrispondente retribuzione mediana. Fonte: Elaborazioni su dati AD-SILC
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Working poor nel 2008 e nel 2011. Reddito da lavoro e da indennità
Working poor nel 2008 e nel Reddito da lavoro e da indennità. E’ working poor chi ha un reddito annuo da lavoro o indennità inferiore al 60% di quello mediano. Fonte: elaborazioni su dati EU-SILC Totale Dipendenti Autonomi 2008 2011 Danimarca 11.0% 9.0% 8.7% 25.9% 27.3% Finlandia 19.3% 17.5% 13.1% 12.1% 49.7% 43.9% Francia 16.5% 16.9% 14.0% 13.8% 33.4% 37.3% Spagna 21.0% 27.8% 14.9% 17.6% 39.4% 58.7% Italia 20.3% 22.8% 16.2% 17.1% 31.1% 38.1% Regno Unito 23.9% 26.9% 23.0% 25.8% 32.4% 37.2%
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Dinamica della povertà da lavoro fra il 2008 e il 2011
Dinamica della povertà da lavoro fra il 2008 e il Reddito da lavoro e indennità Fonte: elaborazioni su dati EU-SILC
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Intensità della povertà da lavoro nel 2008 e nel 2011
Intensità della povertà da lavoro nel 2008 e nel Reddito da lavoro e da indennità. L’intensità è calcolata come media della distanza dalla soglia del reddito dei poveri. Fonte: elaborazioni su dati EU-SILC Totale Dipendenti Autonomi 2008 2011 Danimarca 33.5% 28.9% 30.9% 28.5% 40.1% 29.9% Finlandia 29.2% 45.6% 26.1% 42.3% 33.2% 50.0% Francia 40.3% 41.9% 38.7% 36.2% 44.7% 56.2% Spagna 34.3% 58.1% 30.0% 50.1% 39.1% 65.5% Italia 36.6% 48.0% 40.8% 57.3% Regno Unito 38.2% 45.5% 37.1% 44.8% 50.4%
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Commenti La quota di working poor è in chiara crescita (soprattutto guardando ai redditi annuali sui quali incidono fortemente tempi di lavoro e frammentarietà dell’occupazione). In Italia è aumentato ilrischio di scivolare in uno stato di working poverty (anche tenendo conto delle indennità) e la persistenza in questo stato è alta. Rischio in crescita soprattutto per gli autonomi, caratterizzati da alta volatilità dei redditi e minore (o nessuna) tutela di CIG e indennità di disoccupazione.
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Un accenno alla ricchezza…
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Concentrazione della ricchezza (10% più ricco, 1% più ricco) – Credit Suisse
2000 2008 2014 Europa (10%) 70,1 66,2 68,8 Italia (10%) 52,6 47,9 51,5 Europa (1%) 31,7 27,7 31,1 Italia (1%) 22,8 17,2 21,7
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Conclusioni Aspetti salienti della crisi: Differenze con gli anni ‘30
Diseguaglianze di mercato crescenti generalizzate In Italia crescente disuguaglianza nei redditi da lavoro, espansione dei working poor e sofferenza del lavoro autonomo Differenze con gli anni ‘30 Allora colpita molto la ricchezza e quindi anche i redditi da capitale, che contribuirono alla riduzione della disuguaglianza Quale lascito per il futuro?
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Grazie
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