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cARTESIO Miceli Roberta IV D A. S. 2016/2017
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LA VITA RENÈ DESCARTES NASCE IL 31 MARZO DEL 1596 A LA HAYE, VIENE EDUCATO NEL COLLEGIO DEI GESUITI DOVE RIMASE FINO AL NEL 1619 TROVA LA PROPRIA VIA IN MODO MIRACOLOSO: RACCONTA CHE IN UNA NOTTE FECE TRE SOGNI RIVELATORI CHE SUSCITARONO IN LUI LA PRIMA INTUIZIONE DEL SUO METODO. PARTECIPÒ ALLA GUERRA DEI TRENT’ANNI, INOLTRE SI DEDICÒ AGLI STUDI DELLA MATEMATICA E DELLA FISICA .
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IL METODO DEVE ESSERE UN CRITERIO UNICO E SEMPLICE CHE SERVE ALL’UOMO NEL CAMPO TEORICO E PRATICO E CHE ABBIA COME FINE IL VANTAGGIO DELL’UOMO. PER DEFINIRE IL METODO, CARTESIO SI RIFÀ ALLA MATEMATICA. IL COMPITO FILOSOFICO È QUELLO DI FORMULARE LE REGOLE, FONDARE IL VALORE ASSOLUTO E UNIVERSALE DEL METODO E TRARRE LA FECONDITÀ. LE REGOLE SONO 4: L’EVIDENZA OVVERO BISOGNA ACCETTARE PER VERO SOLO CIÒ CHE ALLA MENTE APPARE IN MODO CHIARO E DISTINTO. L’ANALISI UN PROBLEMA DEVE ESSERE POSTO IN SOTTOPROBLEMI PIÙ SEMPLICI . LA SINTESI SI PASSA DAL SEMPLICE AL COMPLESSO. L’ENUMERAZIONE E LA REVISIONE CONSISTE NELL’ENUMERARE TUTTI GLI ELEMENTI NELL’ANALISI E RIVEDERE I PASSAGGI DELLA SINTESI.
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IL DUBBIO SECONDO CARTESIO PER TROVARE IL FONDAMENTO DI UN METODO BISOGNA DUBITARE DI TUTTO. SE SI PERSISTE IN QUESTO ATTEGGIAMENTO SI GIUNGERÀ A UN PRINCIPIO CHE RESISTE AL DUBBIO OVVERO IL DUBBIO METODICO. MA BISOGNA DUBITARE ANCHE DELLE CONOSCENZE SENSIBILI E DELLE CONOSCENZE MATEMATICHE. INOLTRE CARTESIO CONSIDERA CHE FINCHÈ NON SI SAPPIA QUALCOSA DI CERTO DELLA NOSTRA ORIGINE POSSIAMO DIRE CHE SIAMO STATI CREATI DA UN GENIO MALIGNO CIOÈ UNA POTENZA MALIGNA CHE CI INGANNA FACENDOCI APPARIRE CHIARO E DISTINTO CIÒ CHE È FALSO E ASSURDO , QUESTO IL DUBBIO IPERBOLICO. UNA FRASE CELEBRE DI CARTESIO È IL COGITO ERGO SUM, OVVERO PENSO DUNQUE ESISTO, NOI DOBBIAMO DUBITARE DI TUTTO, MA MENTRE STIAMO DUBITANDO UNA CERTEZZA L’ABBIAMO, OVVERO QUELLA CHE STIAMO DUBITANDO . QUINDI PER FARE CIÒ PENSIAMO E SE PENSIAMO VUOL DIRE CHE ESISTIAMO.
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Le prove dell’esistenza di dio un essere pensante ha delle idee, cioè degli oggetti del pensiero ed esistono nel nostro spirito, ma non è sicuro che a queste idee corrisponda la realtà fuori di noi. A questo punto cartesio dovrà dimostrare l’esistenza di dio, di un dio buono che non ci inganna. Allora elabora le sue prove esaminando le idee e le distingue in tre categorie: Innate che sono presenti in noi da sempre avventizie che derivano dall’esterno fattizie quelle trovate da noi stessi .
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L’ERRORE SECONDO CARTESIO DIPENDE DA DUE CAUSE L’INTELLETTO E LA VOLONTÀ. L’INTELLETTO UMANO È LIMITATO, LA VOLONTÀ UMANA È LIBERA E PUÒ FARE SCELTE GIUSTE O SBAGLIATE . L’ERRORE RISIEDE NELL’INTELLETTO CHE NON HA LA CAPACITÀ DI AFFERMARE O NEGARE CIÒ CHE PERCEPISCE, E QUESTO DIPENDE DAL LIBERO ARBITRIO.
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LE PASSIONI CARTESIO SCRISSE LE PASSIONI DELL’ANIMA DOVE DISTINGUE NELL’ANIMA AZIONE E AFFEZIONI. LE AZIONI DIPENDONO DALLA VOLONTÀ, MENTRE LE AFFEZIONI SONO INVOLONTARIE E SONO COSTITUITE DALLE EMOZIONI. LA FORZA DELL’ANIMA CONSISTE NEL VINCERE LE EMOZIONI, MENTRE LA SUA DEBOLEZZA CONSISTE NEL LASCIARSI DOMINARE DALLE EMOZIONI. LA TRISTEZZA E LA GIOIA SONO LE EMOZIONI FONDAMENTALI, PROVANDO ODIO L’ANIMA SCOPRE LE COSE CHE FANNO MALE AL CORPO E VUOLE LIBERARSENE, MENTRE PROVANDO AMORE ESSA SCOPRE LE COSE UTILI AL CORPO E LE CERCA. LE EMOZIONI RIVELANO IL BENE E IL MALE MA LI RAPPRESENTANO ASSAI PIÙ GRANDI DI QUANTO NON SIANO, PERTANTO L’UOMO DEVE LASCIARSI GIUDICARE DALL’ESPERIENZA E DALLA RAGIONE SOLO COSÌ POTRÀ DISTINGUERE IL GIUSTO VALORE DEL BENE E DEL MALE TUTTO CIÒ ATTRAVERSO LA SAGGEZZA.
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