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IMPRESSIONISMO/2 prof. Claudio Puccetti
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Caratteri della pittura Impressionista:
opposizione all’arte accademica: formazione prevalentemente autodidatta abolizione del disegno e delle linee che contornano gli oggetti definendone i volumi abolizione del sistema prospettico e nuova concezione dello spazio: lo spazio non si conclude nei limiti del quadro ma continua in tutte le direzioni dando al fruitore la sensazione di esserne parte utilizzo della tecnica “en plein air” (all’aria aperta): quadri realizzati direttamente sul posto esaltazione dell’attimo fuggente: scelta di rappresentare la realtà cogliendone le impressioni istantanee importanza della luce e del colore visti come elementi principali della visione: sotto la spinta delle scoperte scientifiche riguardanti le leggi dell’ottica utilizzo dei colori puri e primari e accostamento dei complementari per esaltare la sensazione luminosa tendenza ad abolire i colori neutri (bianco e nero): anche le ombre sono colorate privilegio della forma (tecnica) rispetto al contenuto (soggetto rappresentato) privilegio nei soggetti degli spazi urbani (strade, piazze, bar, stabilimenti balneari, teatri, stazioni): la rappresentazione di questi luoghi, spesso eleganti e mondani, legati al divertimento della borghesia del tempo, trasmettono un atteggiamento positivo nei confronti della vita e del progresso (Positivismo).
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CLAUDE OSCAR MONET - Parigi, 14 novembre 1840 – Giverny, 6 dicembre 1926
Di origini familiari assai modeste, trascorre la propria fanciullezza a Le Havre e grazie all’interessamento di una ricca zia, ha la possibilità di trasferirsi a Parigi nel 1859 per frequentare una scuola d’arte. Non si iscrisse mai a regolari corsi accademici e le sue prime frequentazioni furono quelle degli ambienti artistici vicini al più anziano Manet, già alle prese fin da allora, con le bizzarre giurie dei Salons. Nel 1861 Monet presta il servizio militare ad Algeri, dove la luce e i colori dell’Africa contribuiscono a sviluppare in lui la passione per la natura e per le sensazioni. Un anno dopo è nuovamente a Parigi dove conosce, Pissarro e Degas e dove all’insegnamento accademico, continua a preferire la pittura en plein air, e le stimolanti sperimentazioni sulla luce e sulla percezione dei colori. L’incontro con Manet e con gli altri frequentatori del Café Guerbois arricchì enormemente il suo bagaglio di esperienze. Dopo il 1880, anno della sua ultima presenza al Salon, il successo sembra alfine arridere a Monet, ormai divenuto indiscutibilmente, l’uomo simbolo dell’Impressionismo e il battagliero erede di quel ruolo – guida che Manet, già stanco e malato, non era più in grado di svolgere compiutamente.
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Claude Monet, Colazione sull’erba,1865, 124×181. Parigi - Museo D'Orsay
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Claude Monet, Donne in giardino,1866 Parigi, Museo d'Orsay
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Claude Monet, La terrazza in riva al mare a Sainte-Adresse,1867 New York, Metropolitan Museum.
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Claude Monet, La Grenouillère, 1869, 74x100 New York, Metropolitan Museum.
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Claude Monet, La Gazza, 1869, 89x130 Parigi, Museo d'Orsay
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Claude Monet, Impressione. Levar del sole 1872 Musée Marmottan, Parigi
Autore: Claude Monet Titolo opere: fig. 1 “Impressione, levar del sole”- fig. 2 “La Cattedrale di Rouen in pieno sole” I dipinti si collocano nell’Impressionismo, movimento artistico francese nato a Parigi nella seconda metà dell’ottocento (1860/70) e ufficialmente nel 1874 con la prima esposizione nello studio del fotografo Felix Nadar. I caratteri della pittura Impressionista (molti dei quali presenti nei dipinti proposti) sono: opposizione all’arte accademica: formazione prevalentemente autodidatta abolizione del disegno e delle linee che contornano gli oggetti definendone i volumi abolizione del sistema prospettico e nuova concezione dello spazio: lo spazio non si conclude nei limiti del quadro ma continua in tutte le direzioni dando al fruitore la sensazione di esserne parte utilizzo della tecnica “en plein air” (all’aria aperta): quadri realizzati direttamente sul posto esaltazione dell’attimo fuggente: scelta di rappresentare la realtà cogliendone le impressioni istantanee importanza della luce e del colore visti come elementi principali della visione: sotto la spinta delle scoperte scientifiche riguardanti le leggi dell’ottica utilizzo dei colori puri e primari e accostamento dei complementari per esaltare la sensazione luminosa tendenza ad abolire i colori neutri (bianco e nero): anche le ombre sono colorate privilegio della forma (tecnica) rispetto al contenuto (soggetto rappresentato) privilegio nei soggetti degli spazi urbani (strade, piazze, bar, stabilimenti balneari, teatri, stazioni): la rappresentazione di questi luoghi, spesso eleganti e mondani, legati al divertimento della borghesia del tempo, trasmettono un atteggiamento positivo nei confronti della vita e del progresso (Positivismo).
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Claude Monet, Il ponte della ferrovia ad Argenteuil, 1873/4
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Claude Monet, I papaveri, 1873 Museo d'Orsay, Paris
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Claude Monet, Il battello atelier dell’artista, 1874, (48x72)
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Claude Monet, Regate all’Argenteuil, 1872, Museo d'Orsay, Paris
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Claude Monet, Barche all’Argenteuil, con il cielo coperto, 1874.
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Claude Monet, Gare de St. Lazare, 1877, (75x104)
Claude Monet, Gare de St. Lazare, arrivo di un treno 1877.
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Claude Monet, Gare de St. Lazare, 1877, (54x73)
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Claude Monet Rue Montorgueil, Paris, festa del 30 giugno 1878
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Claude Monet, Donna con parasole girata verso sinistra, 1886
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Claude Monet, Cap d’Antibes, 1888
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Claude Monet, La cattedrale di Rouen. In pieno sole.1894
Nel dipinto emergono i caratteri della tecnica impressionista; è abolita la prospettiva tradizionale e lo spazio sembra continuare oltre i limiti della tela dando all’osservatore la sensazione di esservi dentro. Il disegno e la linea sono quasi annullati, quello che interessa non è tanto la resa realistica del soggetto rappresentato quanto i giochi di luce e ombra che il sole produce sulla superficie della facciata. La resa della luce è fondamentale perché è questa che determina la nostra percezione dei colori. Monet tende, attraverso la tecnica “en plein air”, a fissare sulla tela la sostanza delle cose, a cogliere “l’attimo” un preciso momento e una propria sensazione e lo fa abolendo il chiaroscuro, il bianco e il nero, accostando colori puri ed utilizzando i complementari.
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Claude Monet, Il portale della cattedrale di Rouen, in una giornata grigia,1892; Il portale della cattedrale di Rouen nel pomeriggio,1892; Il portale della cattedrale di Rouen, armonia in marrone, 1894.
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Claude Monet, La cattedrale di Rouen :Tramonto, mattina, mezzogiorno,
primo pomeriggio, pomeriggio, pomeriggio, tardo pomeriggio, sera
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Claude Monet, Lo stagno delle ninfee, armonia verde, 1899 Paris Museo d'Orsay
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Claude Monet, le ninfee, Musee de l'Orangerie
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