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CORSO DI LAUREA IN SCIENZE INFERMIERISTICHE
PIA FONDAZIONE DI CULTO E RELIGIONE CARD. G. PANICO Polo Didattico Formativo Università degli Studi di Bari sede Corsi in Scienze Infermieristiche e Fisioterapiche e Igienisti dentali e CORSO DI LAUREA IN SCIENZE INFERMIERISTICHE IL BISOGNO DI MOBILIZZAZIONE Docente: Sr. Antonella Guarini ANNO ACCADEMICO 2008/2009
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MOVIMENTO BISOGNO DI MOBILIZZAZIONE
La condizione basilare per un perfetto funzionamento dell’apparato locomotore è rappresentata da un adeguato tono e trofismo della muscolatura, dei tessuti di sostegno e della mobilità delle articolazioni. I muscoli ( apparato locomotore attivo ), le cartilagini, le ossa e i tessuti (apparato locomotore passivo) concorrono in una armoniosa coordinazione, a realizzare tutte le attività che vengono riassunte nel concetto di MOVIMENTO
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IL MOVIMENTO IL SISTEMA MUSCOLO-SCHELETRICO
provvede al mantenimento dell’equilibrio, al movimento e alla stabilità del corpo. La struttura scheletrica funziona come pilastro portante dei tessuti molli e dei loro movimenti e inoltre protegge alcuni organi interni formando attorno ad essi una specie di gabbia ossea.
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IL MOVIMENTO La capacità di muoversi è uno dei bisogni primari dello
organismo. Ciò significa che la salute dell’individuo è strettamente correlata con la capacità dello stesso di spostarsi, di modificare la propria posizione nell’ambiente, di interagire con quanto lo circonda. Un corpo è in movimento quando cambia la sua posizione con il passare del tempo rispetto ad un punto di riferimento.
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IL MOVIMENTO OGNI INDIVIDUO TENDE, DURANTE LA SUA VITA, A RAGGIUNGERE E MANTENERE L’AUTONOMIA NELLA CAPACITA’ DI MUOVERSI E SPOSTARSI.
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POSTURA O DECUBITO È la posizione assunta dalle varie parti del corpo
quando la persona è seduta, in piedi, distesa. Il corpo è composto da più segmenti ( il capo, il tronco, gli arti ) che possono assumere posizioni differenti a seconda che la persona stia svolgendo un’attività, si stia riposando o rilassando, stia prestando attenzione a stimoli visivi, uditivi, ecc.
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POSTURA del paziente nel letto
La posizione assunta dalla persona allettata può avere diverse tipologie: Decubito indifferente Decubito antalgico Decubito obbligatorio
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DECUBITO INDIFFERENTE
S’intende la posizione naturalmente assunta dal soggetto nel letto, e non è legato ad alcuna patologia.
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DECUBITO OBBLIGATORIO
Può essere temporaneo o permanente ed è condizionato dalla patologia e dai bisogni terapeutici del soggetto; varia in funzione del tempo per cui si protrae la necessità.
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Al personale infermieristico spetta il compito di controllare che il malato assuma una posizione confortevole e che risponda alla sua patologia. Per questo è importante considerare indicazioni, controindicazioni e modalità di postura per ogni posizione.
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DECUBITO ANTALGICO Il corpo lo assume naturalmente per alleviare il dolore, come ad es. la posizione fetale quando si verifica uno spasmo viscerale, oppure la flessione di un arto per la presenza di dolore sciatico. Al fine di una buona riuscita della terapia e della riabilitazione, è essenziale che il soggetto, nel letto abbia una buona postura.
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DECUBITO ANTALGICO Una posizione scorretta può provocare:
crampi muscolari; ulcere da decubito, rigidità muscolari e della articolazioni; polmoniti da stasi; alterazioni respiratorie, circolatorie e vizi di posizione come ad es. IL PIEDE EQUINO.
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DECUBITO ANTALGICO Per questo motivo l’infermiere dovrà prestare una particolare attenzione ai soggetti che da soli non possono cambiare posizione, alternando periodicamente i punti di appoggio e favorendo una buona circolazione e tonicità in tutte la parti del corpo. I CUSCINI costituiscono il presidio facilmente accessibile per ottenere una comoda e alternata posizione del degente per impedire l’affaticamento, la stasi sanguigna e la formazione delle ULCERE DA DECUBITO.
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I cuscini possono essere disposti:
IMPIEGO DEI CUSCINI La posizione dei cuscini che consente al malato di mantenere una posizione corretta, può essere considerata un’arte. Le regole da seguire affinché l’impiego sia corretto sono molteplici. I cuscini possono essere disposti: LISCA DI PESCE A GRADINI
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IMPIEGO DEI CUSCINI PER UNA QUESTIONE PURAMENTE ESTETICA LE APERTURE DELLE FEDERE DEVONO ESSERE POSTE DAL LATO OPPOSTO DELLA PORTA, IN MODO CHE ENTRANDO NON SIANO IMMEDIATAMENTE VISIBILI.
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IMPIEGO DEI CUSCINI Bisogna fare molta attenzione affinché la federa, eventualmente contaminata da ferite, pus, non venga a contatto con zone indenni come il viso. Evitare di scuoterle davanti al malato, di urtare il letto, di appoggiarle alla propria divisa!
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LE POSIZIONI DEL MALATO NEL LETTO
Nel muovere o nel sollevare un paziente nel letto, devono essere rispettate delle regole ben precise per evitare di procurare lesioni e assicurare il diritto alla privacy. POSIZIONE ORIZZONTALE O SUPINA Il malato è disteso sul dorso, con le gambe allungate, i piedi al angolo retto e le braccia lungo i fianchi o Incrociate sul petto o sull’addome.
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INDICAZIONI per il riposo; per la visita del torace e degli arti;
per il trattamento delle lipotimie e sincopi; per fratture della colonna vertebrale; in caso di emorragia e shock.
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CONTROINDICAZIONI polmonite ab ingestis.
Nei soggetti con alterazioni dello stato di coscienza che, in caso di vomito, può causare una polmonite ab ingestis.
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POSIZIONE DORSALE SEMPLICE
Il malato è steso sul dorso con la testa sollevata di 30° da uno o due cuscini, le gambe sono flesse, la pianta dei piedi ben appoggiata sul letto e le cosce leggermente divaricate. Le braccia lungo il tronco sono leggermente allontanate dal corpo o sono poste sul letto.
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POSIZIONE DORSALE SEMPLICE
Tale posizione favorisce un rilassamento dei muscoli addominali e viene usata per: l’esame dell’addome, l’evacuazione in padella, Il bidet a letto, L’esplorazione rettale, Il cateterismo vescicale.
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POSIZIONE GINECOLOGICA
Questa posizione è uguale alla supina ma con le cosce in completa flessione sull’addome e le gambe flesse su appositi supporti. E’ indicata nell’esame ginecologico, nelle lavande vaginali, nelle medicazioni e lavaggi perineali e durante il parto.
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POSIZIONE DECLIVE Il malato è steso sul dorso in posizione supina, i piedi del letto vengono sollevati di 20° con alzaletto, zoccoli o altro, in modo che la testa risulti più bassa dei piedi. E’ una posizione di primo soccorso che facilita l’irrorazione sanguigna celebrale, indicata per emorragie, shock, sincopi, ecc. Le controindicazioni sono uguali a quelle della posizione supina, mentre l’unica precauzione è assicurare molto bene il malato al letto.
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POSIZIONE DI TRENDELENBURG
Il malato è disteso sul dorso, possibilmente su un letto articolato, inclinato alla testa. I piedi sono sollevati di oltre 45°, le braccia sono allungate ai lati del tronco. E’ una posizione di breve durata, indicata per shock, interventi ginecologici, interventi di prostatectomia. Occorre porre un cuscino tra la testa e la testiera del letto e assicurare il paziente al letto.
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POSIZIONE PROCLIVE Il malato è coricato dorsalmente, la testiera del letto viene fatta poggiare su supporti per permettere che la testa sia più in alto dei piedi. E’ indicata dopo interventi al cranio, per il drenaggio delle raccolte pleuriche, ecc.
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POSIZIONE VENTRALE Il malato è coricato con il ventre sul piano del letto, con la testa voltata di lato, senza cuscini o con un cuscino sotto l’addome. Le braccia sono parallele al tronco o flesse con il palmo della mani verso l’alto. E’ una posizione scomoda che richiede periodici cambiamenti, indicata per il rilassamento, per la prevenzione delle ulcere da decubito, dopo interventi sulla colonna vertebrale, per ustioni dorsali, nei malati incoscienti per mantenere pervie le vie aeree permettendo la fuoriuscita delle secrezioni ed escludendo la caduta della lingua.
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POSIZIONE LATERALE Il malato è posizionato di lato, con un cuscino sotto la testa, una gamba ben distesa aderente al piano del letto, mentre l’altra è piegata con il ginocchio appoggiato sul letto, avanzata rispetto alla prima. Il dorso può poggiare su dei cuscini e se ne possono porre alcuni anche contro l’addome. E’ indicata per il drenaggio dei liquidi intestinali, per il rilassamento dei muscoli addominali, per pneumopatie e gravi dispnee, per la prevenzione delle complicanze polmonari e nella congestione da stasi di polmoni e reni.
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POSIZIONE DI FOWLER Il malato è seduto con una inclinazione del tronco sul piano del letto di 45° e le gambe sono semiflesse sulle cosce. Tale posizione facilita l’escursione respiratoria, previene le complicanze della congestione da stasi dei polmoni e dei reni.
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POSIZIONE DI FOWLER E’ UTILE
per il rilassamento dei muscoli addominali, dopo intervento alle vie biliari e allo stomaco, nei portatori di catetere vescicale per evitare che la sonda subisca trazioni, dopo alcuni interventi all’utero e ai genitali esterni, dopo broncoscopie, dopo interventi al naso e alla gola per diminuire l’edema, nei tracheostomizzati.
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POSIZIONE DI FOWLER CONTROINDICAZAIONI
Nei pazienti comatosi, in soggetti in narcosi, perché la flessione del collo comporta un restringimento delle vie aeree superiori con riduzione del passaggio dell’aria.
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POSIZIONE GENUPETTORALE
Il paziente è inginocchiato con le ginocchia leggermente divaricate mentre il petto poggia sul piano del letto. Le cosce formano un angolo retto con le gambe. La faccia è voltata di lato e gli avambracci sono flessi appoggiati sul letto o sotto la testa. I piedi sono fuori dal bordo del letto per non fare appoggiare le dita che altererebbero i punti di appoggio. E’ una posizione usata per brevi periodi, indicata per la rettoscopia, per esami della vagina e del retto.
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A VOI... BUONO STUDIO !
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