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LA peste Manzoni nei ”I Promessi Sposi" fa una minuziosa e macabra descrizione della peste che nel 1629 si era drasticamente abbattuta sulla Lombardia.

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Presentazione sul tema: "LA peste Manzoni nei ”I Promessi Sposi" fa una minuziosa e macabra descrizione della peste che nel 1629 si era drasticamente abbattuta sulla Lombardia."— Transcript della presentazione:

1 LA peste Manzoni nei ”I Promessi Sposi" fa una minuziosa e macabra descrizione della peste che nel 1629 si era drasticamente abbattuta sulla Lombardia. Carestie, peste sono i mali con i quali la Provvidenza tesse la sua tela, che colpiscono in ugual misura poveri e ricchi, accomunandoli nel dolore e nella morte, fanno sì che l'uomo avverta la brevità della vita la fragilità delle passioni.Inoltre diventa momento di sovvertimento dell’ordine sociale e della giustizia.

2 E’ una epidemia di peste bubbonica che, originatasi nelle steppe dell'Asia centrale e da lì propagatasi in Cina e in India, dilagò in Europa dal con effetti devastanti.   I cronisti asiatici dell'epoca indicarono, come causa dell'epidemia, furono certamente mercanti occidentali che portarono il morbo della malattia, infettando le rotte abitualmente battute nel Medio Oriente e nel Mediterraneo. Nel 1347 colpì Costantinopoli;

3 Il morbo è portato in italia dai Lanzichenecchi: i primi casi si verificano in Lombardia sulla striscia di territorio percorsa dall'esercito; la gente inizia ad ammalarsi e a morire di mali violenti e strani nei quali i più anziani riconoscono quelli della peste che aveva colpito il milanese cinquantatre anni avanti, nota come peste di San Carlo

4 I monatti Erano gli addetti che durante l'epidemia di peste a Milano avevano il compito di raccogliere i cadaveri dalle strade o dalle case e portarli alle fosse comuni, oppure di trasportare i malati al lazzaretto e di bruciare panni e cenci infetti: storicamente i monatti venivano reclutati fra uomini che non avevano molto da temere dal contagio, o perché già colpiti dal morbo e perciò immuni, o più spesso in quanto si trattava di criminali di pochi scrupoli, attratti dal salario e dalla prospettiva di arricchirsi depredando i morti e i malati

5 Il lazzeretto È il recinto di forma rettangolare posto esternamente alle mura delle città, destinato al ricovero degli appestati durante l'epidemia di peste del 1630: il luogo è presentato per la prima volta nel cap. XI, quando Renzo giunge a Milano dopo aver lasciato il paese in seguito al fallito tentativo di rapimento di Lucia, indirizzato da padre Cristoforo al convento dei cappuccini;Il nome "lazzaretto" è collegato al lebbroso Lazzaro della parabola evangelica del ricco epulone

6 cecilia L'episodio della madre di Cecilia narra di una donna che ha perso una figlia a causa della peste e non vuole che venga trattata come un sacco di patate buttata lì sul carro, ma paga il monatto perché la tratti con rispetto. La morte di Cecilia è un episodio commovente che esprime pietà, una pietà singolare che fa pensare a quanto sia stato doloroso e difficile vivere in quel periodo in mezzo alla miseria e alla morte

7 Peste : topos letterario
Tucidide fu il primo a descrivere la peste nell’età di Pericle. Boccaccio nel Decamerone descrive quella del 300 in cui avviene lo stesso sovvertimento sociale e l’abbruttimento umano. Camus indica come canale del contagio l’invasione di grandi quantità di ratti ammalati ad Orano.

8 La peste Francesco Rosadini Tommaso dalla verde Vera Ghinassi Palleggi Eleonora Papini 2° M


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