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Osservatorio sull’Economia e il Lavoro in provincia di Rimini

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Presentazione sul tema: "Osservatorio sull’Economia e il Lavoro in provincia di Rimini"— Transcript della presentazione:

1 Osservatorio sull’Economia e il Lavoro in provincia di Rimini
a cura di Florinda Rinaldini IRES ER

2 Le tendenze della popolazione in una provincia “giovane”
La popolazione in Provincia di Rimini alla fine del 2010 è pari a unità (il 66% risiede nel distretto di Rimini e il 34% in quello di Riccione) Dal 2001 la popolazione è aumentata del 18,8% (in Regione del 9,8%) grazie soprattutto alla componente migratoria (che raggiunge quota 10%) Nel 2010 si conferma la maggiore vivacità demografica del distretto di Riccione (+1,4%) rispetto a quello di Rimini (+1,1%) e, comunque, la provincia cresce più della media regionale (+1,2% rispetto +0,8% ER) I 7 comuni dell’Alta Valmarecchia, nel distretto di Rimini, con circa 18mila residenti, fanno registrare una diminuzione dello 0,5% di popolazione I comuni che nel 2010 presentano incrementi più consistenti sono nel distretto di Riccione: Monte Colombo (+5,8%), San Clemente (+3,1%) e Coriano (+2,4%). Rimini cresce dell’1,3% (ma in termini assoluti è l’incremento più consistente) e Riccione dello 0,7%

3 Le tendenze della popolazione in una provincia “giovane”
Totale popolazione residente in provincia di Rimini, mappa comunale (variazione percentuale periodo ) Si conferma il rallentamento della tendenza all’invecchiamento della popolazione: indice di vecchiaia provinciale (148,5) rispetto a ER (167,3). Rimini è la seconda provincia più “giovane” in Regione, dopo Reggio Emilia

4 Il contributo dell’immigrazione e il tema delle “seconde generazioni”
Mappa incidenza stranieri su popolazione totale per comune in provincia di Rimini, anno 2010 Stranieri in Provincia: unità (pari al 10,1%, in ER 11,3%). I quattro quinti risiedono in comuni di pianura, concentrati in area costiera che offre maggiori opportunità lavorative. Più alta incidenza di stranieri su residenti: Bellaria-Igea Marina (13,5%), San Leo (12,1%), Morciano di Romagna (11,7%). Più bassa incidenza stranieri: Casteldelci (2,9%), Maiolo (3,5%). In valori assoluti quasi la metà degli stranieri presenti in provincia risiede nel comune capoluogo.

5 Il contributo dell’immigrazione e il tema delle “seconde generazioni”
Gli stranieri nel 2010 in Provincia sono il 15,5% del totale dei bambini residenti nella fascia d’età 0-4 anni e il 20% dei residenti con età compresa tra 25 e 29 anni (entrambe +1% rispetto al 2009) Il 18% dei nuovi nati è di nazionalità straniera, con un incremento negli ultimi dieci anni di quasi il 400% Comunità più numerose: Albania, Romania, Ucraina, Marocco, Cina, Senegal, Macedonia. Nel 2010 l’Albania cresce del 2,9% mentre Moldova del 31,5% e Russia del 19,4% “Le seconde generazioni e il tema della cittadinanza italiana” Il 13,5% degli stranieri residenti è nato in Italia e la quasi totalità (il 90%) ha un’età inferiore ai 18 anni. Quasi il 60% dei nati stranieri è in età prescolare (oltre 2 mila 600 bambini con meno di sei anni)

6 Il quadro economico e produttivo
“ai tempi della crisi” Pil pro capite 2010 pari a -7,5% (in ER +0,1) dopo massima crescita registrata nel 2008 Nel 2010 Rimini penultimo valore Pil pro capite in Regione, nel 2009 era in terza posizione Il tasso di crescita dell’occupazione riflette in parte l’andamento altalenante di quello del valore aggiunto, con andamenti che, fino al 2007, tendono un segno ancora più positivo di quello regionale – ma il settore industria, nello stesso periodo, cresce meno della media regionale. Ovvero, in fase di congiuntura positiva la crescita tende ad essere più accentuata, in fase di congiuntura negativa tende a registrare contrazioni maggiori. Un andamento simile si può riscontrare rispetto al numero delle imprese, che fino al 2008 crescono più della media regionale, per conoscere poi una caduta più accentuata rispetto al dato regionale Il tasso di crescita delle esportazioni è stato abbastanza in linea con le medie regionali fino al 2007, ed è poi caduto, fino a tutto il 2009, in maniera ancora più pesante delle media regionale (- 25,3%, contro il – 23,6% della media regionale).

7 Il quadro economico e produttivo
ai tempi della crisi Netta ripresa di produzione fatturato e soprattutto ordini nel 2010 fino primo trimestre 2011 e poi crollo Nel 2010 export torna a crescere più della media regionale dopo picchi del 2006 Il tasso di crescita dell’occupazione riflette in parte l’andamento altalenante di quello del valore aggiunto, con andamenti che, fino al 2007, tendono un segno ancora più positivo di quello regionale – ma il settore industria, nello stesso periodo, cresce meno della media regionale. Ovvero, in fase di congiuntura positiva la crescita tende ad essere più accentuata, in fase di congiuntura negativa tende a registrare contrazioni maggiori. Un andamento simile si può riscontrare rispetto al numero delle imprese, che fino al 2008 crescono più della media regionale, per conoscere poi una caduta più accentuata rispetto al dato regionale Il tasso di crescita delle esportazioni è stato abbastanza in linea con le medie regionali fino al 2007, ed è poi caduto, fino a tutto il 2009, in maniera ancora più pesante delle media regionale (- 25,3%, contro il – 23,6% della media regionale). 7

8 Le imprese attive in provincia di Rimini
Tasso di crescita annuale imprese attive confronto provinciale e regionale (variazione percentuale su anno precedente) ) Nel 2010 a Rimini si assiste a aumento più significativo di imprese in Regione (+6,1%) raggiungendo quota imprese attive (la più alta degli ultimi 15 anni), con l’ingresso dei comuni di Alta Valmarecchia (5% imprese). Aumentano le imprese nei servizi (+4,8%), settore dove troviamo il 67% delle imprese attive (commercio e attività alberghiere e di ristorazione); nelle costruzioni (+6,5%), metallurgia (+11%). Contrazione in fabbricazione macchinari e apparecchiature nca (-0,9%), tessile abbigliamento, settore grafico e legno arredamento (soprattutto in imprese artigiane) Gli investimenti diretti esteri si sono più che dimezzati a Modena tra 2008 e 2009, ma il saldo resta comunque positivo, e fa incrementare l’incidenza di Modena sul totale degli investimenti diretti esteri in Emilia-Romagna, dal 7,8% del 2008 al 26,4% del 2009

9 Il mercato del lavoro locale tra vecchie e nuove criticità
Il 2010 segna un grave arretramento delle condizioni del mercato del lavoro provinciale rispetto al 2009: Riduzione del numero di occupati di quasi 4mila unità sia maschile che femminile (gli occupati si attestano a unità) Tasso di disoccupazione sale al 7,8%, il valore più alto in Regione (pari a 5,7%). Aumenta ancora il gap tra tasso disoccupazione provinciale femminile (che sale all’11%) e quello regionale (7%) Sono i lavoratori più giovani a risentire di più della crisi occupazionale. Già dal 2008 diminuzione di occupati in classe d’età anni (persi oltre 2mila 800 occupati in un triennio) Disoccupazione giovanile sale al 22,8% (+1,3% rispetto al 2009). Rimini si colloca al terzo posto dopo Bologna e Modena per disoccupati in fascia d’età anni Quale sviluppo possibile senza ripresa dell’occupazione? Gli investimenti diretti esteri si sono più che dimezzati a Modena tra 2008 e 2009, ma il saldo resta comunque positivo, e fa incrementare l’incidenza di Modena sul totale degli investimenti diretti esteri in Emilia-Romagna, dal 7,8% del 2008 al 26,4% del 2009 9

10 Il ruolo degli ammortizzatori sociali nella crisi
Nel 2010 le ore di cassa integrazione raggiungono il livello record di 7milioni 900mila ore (+150% rispetto al 2009) concentrate nella meccanica, abbigliamento, commercio e edilizia Nei primi nove mesi del 2011 l’andamento è fluttuante, con picco nel mese di luglio (soprattutto nell’abbigliamento e nella meccanica) Nel 2010 forte flessione di cassa ordinaria (scende dal 68% del 2009 al 13% del totale). Cresce la cassa straordinaria (pari al 24% del totale) e esplode la cassa in deroga con quasi 5 milioni di ore autorizzate, pari al 63% del totale (era il 16% nel 2009) Se integriamo il tasso di disoccupazione con i dati relativi ai lavoratori equivalenti in cig (riportando le ore di cassa integrazione al numero di lavoratori coinvolti) e con i lavoratori scoraggiati, otteniamo un tasso di sottoutilizzo della forza lavoro pari al 10,5%. Gli investimenti diretti esteri si sono più che dimezzati a Modena tra 2008 e 2009, ma il saldo resta comunque positivo, e fa incrementare l’incidenza di Modena sul totale degli investimenti diretti esteri in Emilia-Romagna, dal 7,8% del 2008 al 26,4% del 2009 10

11 Il ruolo degli ammortizzatori sociali nella crisi
Tasso di sottoutilizzo per provincia (disoccupati+scoraggiati+lavoratori equivalenti in CIG) a confronto con tasso di disoccupazione Istat, 2010, province e regione dell’Emilia-Romagna Gli avviamenti nel 2010 crescono del 4,2% rispetto al 2009 raggiungendo quota : il 78% del totale è avvenuto con contratti a tempo determinato (+6,3%). Si riducono ulteriormente di cinque punti percentuali gli avviamenti con contratto a tempo indeterminato, pari all’8% del totale. Gli investimenti diretti esteri si sono più che dimezzati a Modena tra 2008 e 2009, ma il saldo resta comunque positivo, e fa incrementare l’incidenza di Modena sul totale degli investimenti diretti esteri in Emilia-Romagna, dal 7,8% del 2008 al 26,4% del 2009 11

12 Alcune delle principali variabili da prendere in esame:
Punti di forza e debolezza in un settore economico strategico: il turismo Il turismo definisce una vera e propria filiera di attività, coinvolgendo una pluralità di altri settori (agroalimentare, commercio, servizi alle imprese, ecc.). Quasi i due terzi del valore aggiunto della filiera turistica in Regione deriva da scambi interni al settore alberghiero e della ristorazione, nei quali troviamo circa l’80% dell’occupazione indotta dall’attività della filiera. Alcune delle principali variabili da prendere in esame: intreccio lavoro regolare/irregolare; utilizzo contratti atipici; forte stagionalità che caratterizza il settore; evasione fiscale e riciclaggio di denaro illegale; impatto dei flussi migratori; “cultura” imprenditoriale locale e dimensione medio piccola delle imprese. Gli investimenti diretti esteri si sono più che dimezzati a Modena tra 2008 e 2009, ma il saldo resta comunque positivo, e fa incrementare l’incidenza di Modena sul totale degli investimenti diretti esteri in Emilia-Romagna, dal 7,8% del 2008 al 26,4% del 2009 12

13 Punti di forza e debolezza in un settore economico strategico: il turismo
Serve un investimento sul futuro del territorio che coinvolga tutti gli attori: istituzioni, organizzazioni sindacali, associazioni di categoria, per: fornire lavoro di qualità ai giovani con istruzione universitaria con scarse prospettive occupazionali nel territorio e ai giovani con percorsi di istruzione di formazione professionale; destagionalizzare il turismo con la crescita del turismo congressuale e fieristico (pari ormai a un terzo delle presenze turistiche complessive); sostenere il punto di forza del settore turistico alberghiero riminese: le piccole e medie imprese, in sempre maggiori difficoltà (alti costi per la gestione in affitto, rischi di infiltrazione criminale, ecc.); ripensare l’intero settore turistico, rendendolo più sostenibile e puntando su specializzazione e valorizzazione del patrimonio artistico culturale Nel dicembre 2011 è stato firmato un “NUOVO PROTOCOLLO PER LO SVILUPPO DEL TERRITORIO RIMINESE PER IL TRIENNIO 2012/14” Gli investimenti diretti esteri si sono più che dimezzati a Modena tra 2008 e 2009, ma il saldo resta comunque positivo, e fa incrementare l’incidenza di Modena sul totale degli investimenti diretti esteri in Emilia-Romagna, dal 7,8% del 2008 al 26,4% del 2009 13

14 Osservatorio sull’Economia e il Lavoro in provincia di Rimini
a cura di Florinda Rinaldini IRES ER


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