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LA CRISI RELIGIOSA DEL CINQUECENTO

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Presentazione sul tema: "LA CRISI RELIGIOSA DEL CINQUECENTO"— Transcript della presentazione:

1 LA CRISI RELIGIOSA DEL CINQUECENTO
LA RIFORMA: UNA RIVOLUZIONE EUROPEA

2 La chiesa cattolica fra quattro e cinquecento
Premessa: La chiesa cattolica fra quattro e cinquecento

3 La situazione religiosa nell’Europa del Cinquecento
La Chiesa cattolica (=universale) coincide di fatto con il mondo cristiano. Unica antagonista è la Chiesa greco-ortodossa (nata allo Scisma d’Oriente del 1054) diffusa nell’Europa sud-orientale, ma insidiata dall’avanzata islamica. Il pensiero religioso del tardo medioevo è caratterizzato da un marcato pluralismo dottrinale. Alla vigilia della Riforma vi sono almeno nove diverse scuole di pensiero teologico, nessuna delle quali può vantarsi di essere quella vera. Non esiste una ortodossia di fede affermata dalla Chiesa.

4 Il governo della Chiesa
All’interno della Chiesa domina l’alto clero italiano (per lo più corrotto e legato alle fazioni nobiliari e dinastiche): su 540 vescovi europei, 295 sono italiani. Fino al Conclio di Trento ( ) si poteva essere vescovi “non titolari” (ossia godere delle rendite di una o più diocesi) senza avere cura d’anime, senza essere ordinati vescovi e addirittura senza essere sacerdoti. La maggior parte dei cardinali della prima metà del XVI secolo hanno ottenuto il titolo ma non sono ordinati sacerdoti. Il grande avversario di Lutero, Papa Leone X de’Medici, eletto papa a 37 anni nel 1513 deve farsi ordinare sacerdote prima dell’incoronazione.

5 Le condizioni del basso clero
La maggioranza del basso clero parrocchiale, soprattutto rurale, è privo di formazione scolastica (molti preti non sanno il latino). L’obbligo di celibato non è rigoroso e non viene rispettato. La residenzialità dei parroci è scarsa. Molti parroci risiedono in sedi diverse dalla parrocchia e vi si recano solo per la Pasqua e la festa patronale.

6 Religiosità popolare e religiosità dotta
Non è vero che la religiosità popolare è in declino alla vigilia della Riforma: anzi è in crescita (fondazione di chiese, moltiplicazione di confraternite, pellegrinaggi, culto dei santi). E' piuttosto il clero ad essere in decadenza (corruzione, assenteismo, basso livello culturale). Il papato rinascimentale (nepotista e corrotto) ha raggiunto uno dei punti più bassi di credibilità (Sisto IV Della Rovere, Alessandro VI Borgia, Giulio II Della Rovere, Leone X de’Medici) Sono molto diffusi sentimenti anticlericali e antipapali. Da parte dei circoli umanistici avanza una proposta di cristianesimo rinnovato: rifiuto della Chiesa temporale, Chiesa come comunità di credenti, ritorno alle fonti del cristianesimo antico, teologia semplificata Gli umanisti e i riformatori propongono il ritorno "ad fontes" e riscoprono la patristica (Agostino in particolare). La Bibbia e i padri della chiesa (primi V secoli del cristianesimo) sono i soli fondamenti della teologia riformata.

7 Lo spazio religioso La Comunità si identifica nella Parrocchia, o nelle parrocchie in cui è suddivisa. La parrocchia percepisce dai parrocchiani la decima ecclesiastica e altri tributi in denaro o in natura. All’interno delle singole parrocchie, ma spesso in concorrenza fra loro, si organizzano le Confraternite dei laici con compiti religiosi (gestione di una cappella), di assistenza, di beneficenza e distribuzione delle elemosine.

8 Erasmo da Rotterdam (1466-1536)
Geer Geertsz (latinizzato in Desiderio Erasmo), canonico agostiniano, intellettuale umanista, filologo classico e profondo conoscitore della Bibbia, viaggia a lungo in Europa studiando a Parigi, Oxford, Lovanio, Torino, Bologna e Roma. Tra il 1509 e il 1514 insegna ad Oxford e Cambridge; nei due anni successivi viaggia per l’Europa. Nel 1517 si stabilisce a Lovanio, da dove si sposta nel 1521 a Basilea e di qui nel 1529 a Friburgo dove resta fino alla morte. Negli anni venti discute e polemizza con Lutero a proposito del libero arbitrio; non aderirà mai alla Riforma, pur condividendone molte idee.

9 L’Elogio della follia Nel 1504 Erasmo pubbica l’Enchiridion militis christiani, dove propone una teologia fondata unicamente sulla Scrittura. Tra il 1505 e il 1516 traduce dal greco il Nuovo Testamento che verrà pubblicato a Basilea dal libraio umanista Frobenius. E’ l’inizio di una nuova disciplina: l’esegesi biblica. Nel 1511 pubblica l’Encomuim Moriae apologo satirico contro l’apparente saggezza del mondo. Nel 1516 pubblica il trattato politico Institutio principi christiani, dedicato al futuro imperatore Carlo d’Asburgo.

10 Bibliografia Ottavia Niccoli, La crisi religiosa del Cinquecento [antologia di fonti], SEI, Torino 1983 Ottavia Niccoli, La vita religiosa nell’Italia moderna. Secoli XV-XVIII, Carocci, Roma 1998 Ottavia Niccoli, Rinascimento anticlericale. Infamia, propaganda e satira nell’Italia tra Quattro e Cinquecento, Laterza, Roma-Bari 2005 Danys Hay, La Chiesa nell’Italia rinascimentale, Laterza, Roma-Bari 1979 Johan Huizinga, Erasmo, Einaudi, Torino 1941 [1924]


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