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11° Corso di FORMAZIONE CONTINUA IN PEDIATRIA
Sala Convegni Ordine dei Medici di Napoli 25 febbraio 2016 LE POLMONITI: Il trattamento Fulvio Esposito direttore UOC Pneumologia ed UTSIR AORN Santobono-Pausilipon
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TRATTAMENTO Polmoniti contratte in comunità (CAP) Polmoniti complicate
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POLMONITI COMUNITARIE
TRATTAMENTO DELLE POLMONITI COMUNITARIE
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L’antibioticoterapia è il cardine del trattamento delle CAP ed essa dovrebbe tenere conto:
Identificazione del germe Entità della carica infettante Risposta dell’antibiogramma Attività in vitro ed in vivo del farmaco Therapy is within the first hours and helps to determine whether additional evaluation or changes in therapy are necessary. TB risk factors, immunization status, seasonality are important to consider.
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Poichè nel 40-60% dei casi non è possibile identificare l’agente etiologico, si ricorre spesso ad un trattamento empirico Età del paziente Incidenza dei più comuni patogeni Gravità clinica e tipo di setting assistenziale Therapy is within the first hours and helps to determine whether additional evaluation or changes in therapy are necessary. TB risk factors, immunization status, seasonality are important to consider.
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Età del bambino Nei lattanti di 1-3 mesi, prevalgono le infezioni virali, tra le forme batteriche si osservano più frequentemente: Clamydia Tracomatis, Str. Pneumoniae, Listeria Monocytogenes, Enterococchi, Bordetella P Nei bambini d’età compresa tra i 4 mesi e i 2 anni prevalgono le infezioni virali, tra le batteriche frequenti sono quelle sostenute da Str. Pneumoniae e Haemophilus Influenzae. Nei bambini d’età compresa tra il 3° e il 5° anno la prevalenza eziologica delle forme batteriche, è sovrapponibile a quella del gruppo precedente ma, con scarsa incidenza dell’Haemophilus e significativo aumento delle infezioni da Mycoplasma Pneumoniae. Dopo il 5° anno di vita le infezioni da Mycoplasma Pneumoniae rivestono un ruolo rilevante insieme a quelle da Pneumococco, Streptococcus Pyogenes e Clamydia Pneumoniae
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Tassi di incidenza dei più comuni patogeni
Le polmoniti virali rappresentano il 15-35% delle CAP Nel 10-40% dei casi le CAP sono dovute ad infezioni “miste” virali e batteriche Lo Streptococco Pneumoniae è il più comune agente patogeno delle CAP, seguito dall’ H. Influenzae tipo B, dalla Moraxella C., dallo Stafiloccocco Aureo, dai batteri gram negativi Il Micoplasma Pn. e la Clamidia Pn. sono invece la causa più comune di CAP in età scolare
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Gravità e setting assistenziale
CAP lievi vengono gestite ambulatorialmente e con antibioticoterapia orale CAP moderate-gravi possono richiedere ricovero ospedaliero ed antibioticoterapia endovena
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Le terapie antivirali - ZANAMIVIR - OLSETAMIVIR
Inibitori delle neuroaminidasi che impediscono: a. il distacco delle nuove particelle di virus dalla cellula ospite b. l’invasione di nuove cellule c. il propagarsi dell’infezione Le terapie antivirali
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Trattamento con Oseltamivir (Tamiflu)
Età Peso Dose terapeutica 1-12 anni < 15 kg mg 2 volte/die per 5gg >15-23 kg mg 2 volte/die per 5gg >23-40 kg mg 2 volte/die per 5gg > 40 kg mg 2 volte/die per 5gg
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Trattamento con Zanamivir (Relenza)
Si può utilizzare in bambini di età ≥ 7 anni nella posologia di 10 mg/die per 5 giorni
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Terapia antibiotica per specifici patogeni
Patogeno Terapia Parenterale (infezione grave) Terapia orale ( infezione moderata) Streptococcus pneumoniae con MIC per penicillina ≤2 µg per ml Preferito: Ampicillina ( mg/ kg/die ogni 6 ore) o Penicillina ( U/kg/die ogni 4-6 ore) Alternative : Cefotriaxone ( mg/kg/die ogni ore) da preferire per terapie parenterali domiciliari o Cefotaxime ( 150 mg/kg/die ogni 8 ore) Possono essere efficaci anche : Clindamicina ( 40mg/kg/die ogni 6-8 ore) o Vancomicina ( mg/kg/die ogni 6-8 ore) Amoxicillina (90 mg/kg/die in 2 dosi o 45 mg/kg/die in 3 dosi) Cefalosporine di II o III generaz. (cefpodoxime, cefuroxime, cefprozil); Levofloxacina orale , se sensibile (16-20 mg/kg/die in 2 dosi per età da 6 mesi a 5 anni e 8-10 mg/kg/die 1 volta al dì per età da 5 a 16 anni; massima dose quotidiana 750mg) o Linezolid orale (30 mg/kg/ die in 3 dosi per bambini < 12 anni e 20 mg/kg/die in 2 dosi per bambini ≥ 12 anni) Streptococcus pneumoniae resistente alle penicillina, con MIC ≥ 4 µg per ml Cefotriaxone (100mg/kg/die ogni ore) Alternative: Ampicillina: ( mg/kg/die ogni 6 ore) Levofloxacina ( mg/kg/die ogni 12 ore per età da 6 mesi a 5 anni e 8-10 mg/kg/die una volta al dì da 5 a 16 anni; massima dose quotidiana 750 mg) Linezolid (30 mg/kg/ die ogni 8 ore per bambini < 12 anni e 20 mg/kg/die ogni 12 ore per bambini ≥ 12 anni) Possono essere efficaci anche: Levofloxacina orale, se sensibile (16-20mg/kg/die in 2 dosi per età da 6 mesi a 5 anni e 8-10 mg/kg/die da 5 a 16 anni; massima dose quotidiana 750 mg) o Clindamicina orale ( 30-40mg/kg/die in 3 dosi)
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Terapia antibiotica per specifici patogeni
Patogeno Terapia Parenterale (infezione grave) Terapia orale (infezione moderata) Staphylococcus aureus meticilino sensibile (terapia di associazione non ben studiata) Preferito: Cefazolina : ( 150mg/kg/ die ogni 8 ore) o Penicillina semisintetica, es. Oxacillina ( mg/kg/die ogni 6-8 ore) Alternative : Clindamicina ( 40mg/kg/die ogni 6-8 ore) o Vancomicina ( mg/kg/die ogni 6-8 ore) Cefalexina orale ( mg/kg/die in 3 o 4 dosi) Alternative: Clindamicina orale (30-40mg/kg/die in 3 o 4 dosi) Stafilococcus aureus meticillino resistente, sensibile a clindamicina Vancomicina ( mg/kg/die ogni 6-8 ore oppure dosi da tali da ottenere un rapporto AUC/MIC >400) o Clindamicina (40mg/kg/di ogni 6-8 ore) Linezolid (30 mg/kg/die ogni 8 ore per i bambini <12anni e 20 mg/kg/die ogni 12 ore per bambini ≥12 anni) Clindamicina orale ( 30-40mg/kg/die in 3 o 4 dosi) Linezolid orale (30 mg/kg/ die in 3 dosi per bambini < 12 anni, e 20 mg/kg/die in 2 dosi per bambini ≥ 12 anni)
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TRATTAMENTO DELLE POLMONITI COMPLICATE
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POLMONITI COMPLICATE Le polmoniti complicate rappresentano
una condizione di mancato miglioramento o addirittura di peggioramento del quadro clinico, nonostante la terapia antibiotica.
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Versamento pleurico Se il materiale è purulento EMPIEMA PLEURICO
E’ una raccolta di fluido nello spazio pleurico Se il materiale è purulento EMPIEMA PLEURICO
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EMPIEMA Trattamento Antibioticoterapia
Toracentesi e/o Drenaggio pleurico Utilizzo di fibrinolitici Toracoscopia mediante VATS
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ANTIBIOTICOTERAPIA deve essere effettuata per via endovenosa e proseguita fino alla scomparsa della febbre o alla rimozione del drenaggio pleurico successivamente si potrà proseguire il trattamento per via orale, monitorando gli indici di flogosi
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La toracentesi è una procedura che serve ad estrarre liquido formatosi nel cavo pleurico
diagnostica: per stabilire la natura del versamento pleurico (esame chimico-fisico, batteriologico /colturale, citologico, esame a fresco per il bacillo di Koch, markers tumorali) terapeutica: in senso evacuativo, riducendo la quantità di liquido che comprime il polmone medicamentosa: attraverso l'introduzione di farmaci nella cavità pleurica come antibiotici, cortisonici, altri.
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Toracentesi Sedazione / anestesia generale + infiltrazione di anestetico locale in sala operatoria Al 5° spazio intercostale tra ascellare anteriore e media e preferibilmente in ecoguidata Ottimale l’ago di Veress Triangolo di Sicurezza
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Drenaggio pleurico Consiste nell’applicazione di un catetere intercostale, collegato ad un sistema di raccolta con valvola ad acqua, a cui si ricorre quando: è presente stato tossico il versamento è di particolare entità il liquido appare corpuscolato (ecografia) scarso è il miglioramento clinico dopo le prime 48 ore di antibiotico-terapia
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riespansione del polmone
Il drenaggio pleurico è una procedura che permette la riespansione del polmone Rimuove il liquido Ripristina la pressione negativa nello spazio pleurico Impedisce che il liquido si accumuli di nuovo
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Sistema di raccolta Camera di raccolta
Camera o sistema a valvola ad acqua Camera di controllo di aspirazione
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Consiste nell’instillazione in pleura di urokinasi:
FIBRINOLISI Consiste nell’instillazione in pleura di urokinasi: UI/kg in 2 ml/kg di soluzione fisiologica unità in 100 ml di soluzione fisiologica Dopo ogni instillazione il tubo di drenaggio viene clampato per alcune ore e quindi riaperto e sottoposto ad aspirazione negativa pari a - 15 cm di acqua.
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VATS E’ indicata se il versamento è in avanzato stadio di organizzazione (marcata presenza di setti di fibrina o concameramento dell’essudato) Molto spesso rappresenta l’intervento di prima istanza (riduzione dei tempi di trattamento medico, dei giorni di degenza o della necessità di una toracotomia per esiti cicatriziali)
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VATS = Chirurgia Mini-Invasiva Toracica
TELECAMERA
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VERSAMENTO PLEURICO ECO
Opacamento massivo Sbandamento mediastinico Distress con SaO2 < 92% < ml: terapia medica ECO > ml Setti o detriti densi DRENAGGIO Citrino semplice svuotamento VATS Pus UROKINASI ( U.I. in 100 ml Fisiol. tiepida) Mancato miglioramento in 3/4 gg
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Empiema Pleurico Al ricovero Dopo drenaggio e fibrinolitico
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Necrosi del tessuto polmonare , che può evolvere nella
formazioni di cavità microascessuali Possibilità di complicarsi con empiema pleurico e fistola bronco-pleurica. Eziologia più frequente : Staphilocuccus aureus e Streptococcus pneumoniae
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POLMONITE NECROTIZZANTE
Trattamento antibioticoterapia selettiva per via sistemica drenaggio (empiema o pneumotorace) mai fibrinolisi VATS nei casi di empiema organizzato
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POLMONITE NECROTIZZANTE
Antibioticoterapia vancomicina o teicoplanina (infezione stafilococcica) meropenem o imipenem (infezione streptococcica) linezolid (forme resistenti)
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PNEUMATOCELI
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Ascesso polmonare Processo suppurativo che determina distruzione del parenchima polmonare con formazione di una cavità contenente materiale purulento. Se la lesione viene a contatto con le vie aeree parte del tessuto purulento può venire rimpiazzato dall’ aria per cui radiograficamente si evidenzia il livello idroaereo
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ASCESSO POLMONARE TRATTAMENTO
- Antibiotico-terapia a largo spettro e per via ev - Evacuazione del materiale purulento con agoaspirazione ecoguidata se quantitativo di pus < 20 ml - Drenaggio percutaneo se raccolta > a 3 cm di diametro - Intervento chirurgico di lobectomia (raramente)
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Ascesso polmonare Dopo terapia medica
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Antibiotici di ultima generazione
- Linezolid (oxazolidone) - Ceftobiprolo medocaril (cefalosporina di V° generazione)
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Linezolid particolarmente indicato nelle polmoniti necrotizzanti
quasi inesistenti sono i casi di resistenza concentrazioni tissutali superiori a vancomicina e teicoplanina disponibile in preparazione endovenosa ed orale per cui è possibile switch
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(dosaggi ev degli antibiotici)
Polmoniti complicate (dosaggi ev degli antibiotici) cefuroxime mg/Kg/die in tre somministrazioni cefotaxime mg/Kg/die in tre somministrazioni cefotriaxone mg/Kg/die in unica dose meropenem mg/Kg ogni 8 ore vancomicina mg/Kg in 2 ore (flebo) poi 10mg/Kg/die in 3/4 somministrazioni teicoplanina mg/Kg per tre somministrazione ogni 12 ore poi 10mg/Kg/die in unica dose sulbactam-ampicillina mg/Kg/die in tre dosi gentamicina ,5mg/Kg/die in tre somministrazioni imipenem mgKg/die in 4 somministrazioni Linezolid mg/kg per tre dosi/die < 12 anni 20mg/kg per 2 dosi > 12 anni
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Trattamento O2 terapico di supporto
Il consolidamento del parenchima polmonare che si realizza in corso di polmonite determina riduzione della superficie alveolare ed alterazione degli scambi gassosi Quando più grande è l’area di consolidamento o maggiore è l’infiltrazione flogistica dell’interstizio (polmoniti virali), si realizzano quadri di insufficienza respiratoria acuta (IRA) di tipo I° (ipossiemica-normo o ipocapnica)
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Modalità di ossigenoterapia
Ossigenoterapia classica (a bassi o alti flussi) Casco o helmet (O2 terapia ad alti flussi e con pressione positiva) Ossigenoterapia controllata attraverso tubo endotracheale (ventilazione invasiva) ECMO (ossigenazione extra-corporea)
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Considerazioni conclusive
Il pediatra, in corso di polmonite, deve spesso ricorrere a trattamenti empirici, applicando gli schemi terapeutici raccomandati dalle linee guida ed adattandoli alle diverse caratteristiche del singolo paziente Le polmoniti richiedono setting assistenziali e trattamenti diversi a secondo della modalità di esordio, della gravità del caso e dell’insorgenza o meno di complicanze
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